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Un'antica tradizione

Esiste un’antica tradizione, andata perduta nel corso del diciannovesimo secolo con la fine dell’epoca vittoriana, che associa la narrazione di storie di fantasmi a un periodo dell’anno ancor più propizio. Questa consuetudine, ormai in ombra a causa della crescente popolarità di Halloween, identificava nella vigilia di Natale la notte ideale per condividere racconti spettrali accanto al fuoco di un camino. L’esempio più famoso è rappresentato da “A Christmas Carol” di Charles Dickens, pubblicato non a caso qualche giorno prima di Natale nel 1843. Quelle però erano storie frutto della fantasia di grandi scrittori come Dickens, James, Gaskell, Nesbit.

Aspettando il suo risveglio, vissi un’esperienza che avrebbe scosso le fondamenta della mia realtà.

― ESTRATTO

In questo breve episodio vi racconto qualcosa di altrettanto fantasioso ma più realistico, come solo può essere l’apparizione di una figura spettrale ai piedi del letto. Dal famoso parapsicologo italiano Ernesto Bozzano, ci giunge un’altra vecchia storia di fantasmi, accaduta proprio alla vigilia di Natale del 1869 e riportata nel suo libro “Animismo o spiritismo”.

Bozzano incluse questa storia in un capitolo dedicato alle apparizioni dei defunti collettivamente percepite descrivendola così: si tratta, scrive, di una categoria di manifestazioni che, quando sono osservate collettivamente e successivamente da parecchie persone, escludono in modo assoluto le ipotesi della suggestione, dell’autosuggestione e delle successive interpretazioni allucinatorie, risultando particolarmente efficaci in senso spiritualista.

Mentre ci immergiamo nei racconti di spiriti erranti e visioni spettrali, ricordiamoci che queste storie servono anche a farci riflettere sulle connessioni umane, sull’importanza di essere gentili e compassionevoli, e sulla bellezza di condividere emozioni e storie con coloro che amiamo.

 

Auguro a tutti un sereno Natale.

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A sinistra il Dott. Cino Boccazzi. A destra Bruno Lava.

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Enzo Barone

«Ci sono molte buone ragioni per avere paura del buio.» - Fright Night, 1985