Scusa Emiliano, non ho ben capito cosa vuoi dire.
Emiliano vuol dire che forse quando tuo figlio sarà più grande potrebbe risolvere lui stesso il tuo dubbio raccontandoti ciò che ha vissuto e ciò che vedeva realmente. Non è detto che sia possibile, perché magari non ricorderà cose successe quand’era piccolissimo, ma è una possibilità :aa:
Aahhh, ok grazie, ora ho capito. Mhà, vedremo. Per il momento voglio pensare che non sia stato nulla di particolare, solo fantasia. Daltronde non ci stavo pensando neanche più, è il comportamento del piccolino che mi ha destato questi ricordi, ma sono convinta che anche per il piccolo la spiegazione è molto razionale, credo che siano solo capricci. Comunque grazie mille per il vostro interessamento, siete stati molto gentili e soprattutto d’aiuto. Grazie di cuore.
Ciao Fadda,
intanto vorrei tranquillizzarti sul bambino più piccolo. Io ci sono passato con il mio, che adesso è grandicello, ma all’età di circa un anno e mezzo spesso la notte si svegliava proprio intorno all’una di notte, come il tuo, in preda ad un pianto disperato ed implacabile, che passava piano piano da solo in circa venti minuti.
Sarebbe stata una cosa preoccupante, se non mi fossi ricordato del “pavor nocturnus”… sapevo di averlo letto e sono andato a rileggermelo bene per capire se fosse proprio quello. In effetti era così, ho chiesto anche alla pediatra e mi ha confermato che è il cosiddetto “terrore notturno” che spesso si manifesta nei bambini intorno all’anno e mezzo, due anni, a volte anche più tardi.
In quei momenti il bambino sembra inconsolabile, rabbioso, se provi a toccarlo o dargli un giochino può diventare addirittura violento (il mio scagliava per aria i peluche se glieli davi). In realtà la condizione è qualcosa di simile al sonnambulismo; fa parte dei disturbi del sonno ed è transitorio. E’ come se il cervello del bambino fosse attivo per alcune cose, come piangere, urlare, muoversi ecc…. ma se lo guardi bene è assente, come se non ti vedesse, perché infatti una parte del suo cervello sta ancora in realtà dormendo. E’ uno stato a metà tra sonno e veglia però è angosciante.
La cosa che trovo contrastante nel tuo caso è che si consoli abbracciandolo… in realtà di solito consigliano di non toccare il bambino, lasciare la luce bassa o spenta, stargli solo vicino ed attendere che la crisi passi da sola.
Di solito dopo circa venti minuti il bambino o si sveglia del tutto (anche se sembrava già sveglio) ma lo vedi “rinascere” alla realtà… oppure si tranquillizza e torna a dormire da solo. In ogni caso basta non spaventarsi, non farsi prendere dal panico pensando che stia male o che abbia qualcosa che non va… e gli episodi di solito vanno diradandosi fino sparire del tutto.
Per quanto riguarda le “presenze” viste dal bambino… da piccolissimo, è normale che il bambino sorrida e interagisca non solo con le persone reali, ma anche ad oggetti inanimati che si muovono, oppure luci, ombre ecc… non so fino a che età questo sia usuale e quando dovrebbe cessare.
intanto vorrei tranquillizzarti sul bambino più piccolo. Io ci sono passato con il mio, che adesso è grandicello, ma all’età di circa un anno e mezzo spesso la notte si svegliava proprio intorno all’una di notte, come il tuo, in preda ad un pianto disperato ed implacabile, che passava piano piano da solo in circa venti minuti.
Sarebbe stata una cosa preoccupante, se non mi fossi ricordato del “pavor nocturnus”… sapevo di averlo letto e sono andato a rileggermelo bene per capire se fosse proprio quello. In effetti era così, ho chiesto anche alla pediatra e mi ha confermato che è il cosiddetto “terrore notturno” che spesso si manifesta nei bambini intorno all’anno e mezzo, due anni, a volte anche più tardi.
In quei momenti il bambino sembra inconsolabile, rabbioso, se provi a toccarlo o dargli un giochino può diventare addirittura violento (il mio scagliava per aria i peluche se glieli davi). In realtà la condizione è qualcosa di simile al sonnambulismo; fa parte dei disturbi del sonno ed è transitorio. E’ come se il cervello del bambino fosse attivo per alcune cose, come piangere, urlare, muoversi ecc…. ma se lo guardi bene è assente, come se non ti vedesse, perché infatti una parte del suo cervello sta ancora in realtà dormendo. E’ uno stato a metà tra sonno e veglia però è angosciante.
La cosa che trovo contrastante nel tuo caso è che si consoli abbracciandolo… in realtà di solito consigliano di non toccare il bambino, lasciare la luce bassa o spenta, stargli solo vicino ed attendere che la crisi passi da sola.
Di solito dopo circa venti minuti il bambino o si sveglia del tutto (anche se sembrava già sveglio) ma lo vedi “rinascere” alla realtà… oppure si tranquillizza e torna a dormire da solo. In ogni caso basta non spaventarsi, non farsi prendere dal panico pensando che stia male o che abbia qualcosa che non va… e gli episodi di solito vanno diradandosi fino sparire del tutto.
Per quanto riguarda le “presenze” viste dal bambino… da piccolissimo, è normale che il bambino sorrida e interagisca non solo con le persone reali, ma anche ad oggetti inanimati che si muovono, oppure luci, ombre ecc… non so fino a che età questo sia usuale e quando dovrebbe cessare.
Ciao Guglielmo, grazie tanto per il tuo intervento, hai descritto alla perfezione ciò che capita al mio bimbo piccolo. È vero, urla, piange, si dimena, si alza addirittura in piedi nella culla, ma in realtà sembra che stia dormendo perchè non è proprio vigile al 100%. Continua a urlare disperato però fino a che non lo prendo in braccio. Nell’istante esatto in cui lo prendo cessa di piangere, poggia la testolina sul mio petto e si riaddormenta continuando per un pò a singhiozzare. Ho chiesto anche io alla pediatra e lei mi ha risposto semplicemente che potrebbe essere il fatto che sta facendo i denti e quindi, visto che di notte i dolori si acuiscono, magari è più disturbato del solito. Come ho gia detto negli altri messaggi, che mi sto convincendo sempre di più che questi episodi siano del tutto normali e che non mi devo far condizionare da altre fantasie strane. Ieri ho cercato di parlare con il mio bimbo grande e gli ho chiesto se ricordasse qualcosa di quando era più piccolino e del fatto che lui vedeva un signore. Bhe! Mi ha guardata e mi ha detto “no mamma il signore non lo ricordo, ma la signora con il maglione blu, i pantaloni neri, i capelli bianchi e gli occhi neri, che stava sulle scale si!” Alchè gli chiedo “scusa e che ci faceva sta signora in casa per le scale?” (Le scale che portano su nelle camere da letto) e lui “niente era lì che guardava e poi è andata via”. Naturalmente io ho cercato di mantenere il discorso come se fosse una cosa normalissima e senza incutere paura al bimbo e lui infatti mi rispondeva con una tale tranquillità e sincerità che mi ha sorpresa. Alla fine ha pure aggiunto “ricordo però che avevo sonno e magari l’ho sognata, però era lì (indicando il punto esatto) e stava ferma lì a guardare”. Poi gli ho chiesto se avesse mai giocato con qualcuno, quando era piccolino e ancora il fratellino non era nato e lui, con una disinvoltura sconcertante mi dice “certo! Con un ragazzo vestito con una tuta e scarpe da ginnastica (lui ha usato il termine tennis) e un cappellino e giocavamo a pallone”. Ho terminato volontariamente questo dialogo perchè non volevo che il bimbo iniziasse ad andare oltre con la fantasia (si sa che i bimbi all’inizio dicono la verità e poi iniziano a inventare cose pur di allungare il brodo), ma sono rimasta ancora una volta perplessa, perchè in effetti la storia della donna sulle scale, ora che faccio mente locale, la ricordo anche io. Praticamente, era pomeriggio, lui stava dormendo nel box, ma io lo svegliai perchè ci dovevamo preparare, mi pare, per andare ad un battesimo, prendo il bimbo in braccio e vado su in camera per vestirlo, appena finito, lui corre verso le scale e rimane fermo sul pianerottolo (intanto io che gli urlavo di aspettarmi e di fermarsi perchè avevo paura che potesse cadere) si gira per tornare in camera e mi fa “mamma, mamma, c’è una signora” io, indaffarata a sistemare gli chiedo “come una signora? E dove?” Lui mi prende per mano e mi indica il punto esatto. Ed io “ma non c’è nessuno, dai muoviamoci che è tardi, sicuramente sarà stata l’ombra di qualche macchina passata per la strada” e lui “no, era una signora ma adesso è andata via”. Ovviamente, io non ci ho dato peso perchè, come ripeto, ero indaffarata a preparaci per uscire. La cosa che mi ha stupito questa volta però, è stata, con quale sicurezza e disinvoltura il bimbo mi abbia raccontato questo episodio nonostante fossero passati diversi anni. È vero che mio figlio è dotato di una memoria eccezionale, ricorda fatti successi molto tempo fa impressionatamente. Lui ha 5 anni e ricorda episodi (reali, di vita quotidiana) successi quando lui ne aveva appena 1. Già ad 1 anno, ad esempio, riconosceva i “modelli delle macchine” uguali a quelli che abbiamo in famiglia, solo guardando lo stemma. Ricordo che vedeva una yaris, ad esempio, e di qualsiasi colore, e lui mi diceva “la macchina del nonno”, oppure una bmv e mi diceva “la macchina di papà” ecc. Quindi, vista questa sua innata dote (confermata tra l’altro anche dalle maestre dell’asilo) credo che veramente abbia visto qualcosa, naturalmente frutto della sua fantasia, forse ascoltava discorsi tra noi adulti e poi li proiettava sotto forma di “visione”, però qualcosa l’ha vista di sicuro.
Ciao, solo adesso leggo la tua discussione. Anche mia figlia, che adesso ha 9 anni, qndo era jn fadce, ma non in casa nostra, ma da parentk fi mio marito, fisssva lo sguardo nello stesso angolo della casa. Ogni volta e non mi calcolava.. poi dopo anni, nrlla stessa casa, mentre giocava con la zia, la vefo correre verdo d me piangenfo che c’era un uomo vecchio dietro la tenda. E non è piu voluta entrare in qlla stanza, credo fino a che l abbia dimenticato. A 5 anni invece dice d avere visto mia nonna in casa, è convinta e qsto non lo dimentica, da allora nn vuole togliersi dal mio letto. Ha paura. Me l ha descritta come jn essere trasparente ma colorsto e luminoso, cn vestitino azxurro d fiorellini, e capelli rossi. Non aveva piedi ma una coda.
È vero, i bambini hanno molta fantasia, ma noi li conosdiamo e sappiamo i limiti della loro fantasia, se stanno inventando o sn sinceri. Dopo 4 anni dall accaduto, se mia figlia sente dire che i fantasmi non esistono, si incazza. Io credo in tutto, ma evito d parlare cn lei d certe cose o davanti a lei, e mio marito, che crede anche, invece c tiene che certi discorsi in casa non vengano fatti. “Ma mia figlia adesso, se qualcuno parka di mia nonn, lo dice sempre, io l ho vista, a casa mia, usciva dalla porta e ha percorso il corridoio”
Apero comunque che adesso il bimbo non abbia più certi spaventi, sia fantasrici che realistici. Perche superata una certa età non li dimenticano più
Gingia, per caso ti hanno spostato la tastiera da sotto le dita? :hahahaha:
Buonasera,
non vorrei risultare essere la voce fuori dal coro, comunque sia, volevo dire che la figura di cui si parla non mi è nuova, è abbastanza ricorrente…
ne ho sentito parlare spesso, anche un mio conoscente dice di aver visto qualcosa come una figura distinta, alta, scura, con cappello ed occhi di un rosso acceso.
A suo dire, e per quello che mi è sembrato di sentire in altre circostanze, a questa visione si associa la figura del diavolo.
Comunque è solo un mio pensiero niente di più e niente di meno.
Non voglio dire che sia il diavolo, o chissà quale altra entità, ma sinceramente ne ho sentito parlare.
In oltre, condivido il pensiero relativo alla fervida fantasia dei bambini in determinate fasce temporali d’età.
”L’amore di una madre può spezzare qualunque cosa”, si sarà sentito protetto da quel punto in cui è intervenuta, andando a cancellare ed interrompere una illusione iniziata come un gioco e diventata successivamente oggetto di paura.
Ecco il mio pensiero.