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Tentata dal demonio…..

  • Questo topic ha 8 risposte, 5 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 3 mesi fa da Anonimo.
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  • #22749
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao a tutti.
    Io mi reputo una persona buona, anche se talvolta ho forti frustrazioni con conseguenti rabbie e invidie che mi portano ad avere sentimenti negativi che cerco sempre di contrastare.
    Tuttavia non riesco proprio ad avere fede e ad innamorarmi di Dio.
    Sostanzialmente penso che lui non sia così misericordioso e buono come lo descrivono, altrimenti non accadrebbero cose così brutte al mondo. Magari semplicemente non interviene o non esiste neppure, chissà…
    Ispirata da una puntata di Penny Dreadful, mi trovavo concorde col fatto che Dio non ti perdona, e non ti.accetta per ciò che sei, ma t’invita solo a reprimerti. Satana invece ti dice di accettare i tuoi sentimenti negativi e i tuoi istinti, anche se io non faccio il suo gioco e non faccio prevalere tali sentimenti.
    Ad esempio, le mie pulsioni omosessuali credo siano più accettate da Satana che da Dio che spesso odio perché temo che si sia scordato di me.
    Sarò un futuro demone in futuro per queste mie sensazioni? Spero davvero di no perché non mi sento affatto una persona abominevole, ma non posso fare a meno di pormi queste questioni
    Tra l’altro non mi ritengo neanche satanista, ma agnostica proprio perché non rifiuto nessuna verità e mi pongo continue domande e questioni filosofiche.
    Vi siete mai posti tali questioni?

    #63060
    Anonimo
    Inattivo

    Dio ,o il Logos,o la Grande Madre,non c’entra nulla con le nostre azioni,non le influenza di certo…
    Lo stesso discorso vale per Lucifero,che molti confondono con Satana.

    Se un Dio dovesse davvero interessarsi delle vicende di ogni umano,saremmo già tutti estinti,come razza,Un Creatore riconosce l’imperfezione di quello che ha creato,di conseguenza questo Creatore avrebbe da tempo eliminato la nostra specie.

    La realtà è che siamo noi,individualmente,la causa e l’origine di tutto quello che facciamo e di tutto quello che ci accade .

    Noi siamo Dio,noi siamo Lucifero: orgoglio e umiltà ;Amore e odio ;bene e male;potere e schiavitù;delirio di onnipotenza e miseria e sterilità intellettuale.

    Non vi è nessuno che ci punisce o ci premia per il nostro operato,come non vi è nessuno che ci “tenta” o ci istiga a compiere azioni contrarie alla propria morale ( ammesso che qualcuno si domandi ancora cosa sia la morale e la coscienza).Queste sono solo comode scuse,che hanno fondamento su una Religione basata sul “peccato” che per secoli ha equiparato l’uomo ad una pecora condotta al pascolo ( e spesso al macello ).
    Ed ancora oggi è così per tutte le Religioni.

    Ed allora l’unica soluzione è quella di essere se stessi,senza ipocrisie ;ma sapendo bene però che ad ogni azione corrisponde una reazione ( vale anche per la coscienza,non solo per la scienza… ).

    #63063
    Anonimo
    Inattivo

    Non a caso io sono sempre stata lontana dalle religioni perché impongono dei ” credo” , impedendo di fatto di pensare autonomamente.
    Io voglio sentirmi libera di agire solo secondo la mia coscienza e morale ( ritengo ancora di averne una e di discernere ciò che è giusto e ciò che non lo è), tenendo presente di essere in una società con cui devo convivere ed essendo cosciente che la mia libertà finisce dove inizia quella altrui, è questo fondamentalmente il mio atteggiamento.
    Non mi spiego però perché esistano ad esempio delle malattie orribili che ci si trova e con cui non si può fare nulla, o perché certe a persone già sfortunate continuino a cadere tegole in testa senza che abbiano fatto assolutamente nulla. Probabilmente fa parte anche questo della natura delle cose, così come anche la nostra morte fisica è naturale. Ma perché devono morire i bambini e i giovani ( c’è anche chi se la cerca bevendo o con le droghe, ma questo è un altro discorso)? Perché al mondo esistono una marea di disuguaglianze ingiuste?
    A volte ho bisogno di attaccarmi a qualcosa per resistere, ma non trovo nessuna fede valida, se non in me stessa. Non trovandola, mi ritrovo ad odiare dei ” simboli” ( Dio, Lucifero e queste figure religiose universalmente riconosciute, ma non sono altro che simboli per me), me la prendo con loro o con uno solo di questi, ma il satanismo con ciò non c’entra assolutamente niente. Forse tutto questo non è altro che una lotta interiore tutta personale.

    #63067
    Anonimo
    Inattivo

    @Ghost

    Sono concorde con te nel ritenere che l’unica fede valida sia in noi stessi.
    Questa intuizione è la ragione ,il monito e la spiegazione del motto << uomo conosci te stesso >>.
    Inizialmente è solo una autoanalisi della nostra personalità,ma proseguendo nell’approfondimento ne emerge tutta la profondità ,i recessi oscuri,le paure,le illusioni, le speranze e le intuizioni rapide,fulminee di alcune verità mai apprese che cominciano a rivelare la consapevolezza di noi stessi;scopriremo così che da sempre abbiamo in noi una bussola che inconsciamente ci orienta nel percorso della nostra vita,fino alla fine di questa.

    Esiste una spiegazione,ovviamente filosofica e vecchia di millenni, per tutte le diseguaglianze alle quali siamo,in misura minore o maggiore soggetti;tutto questo non è frutto del caso ( per quanto mi concerne il caso non esiste… ) ;anche in questo caso ,le disuguaglianze e le apparenti ingiustizie non sono opera di ipotetico Dio o Essere Superiore :ritorna la regola che ad ogni azione corrisponde una reazione…

    Ho avuto modo di interessarmi del Satanismo,più nello specifico del Luciferismo,ovviamente solo per motivi di studi Esoterici,ed ho potuto constatare quanto la filosofia di questa pseudo religione sia avulsa,estranea allo stereotipo popolare del satanismo,con tutti i sui assurdi ,grotteschi e bestiali ( con rispetto per gli animali ) riti.

    Si,penso anch’io che in te esista una lotta interiore,una ricerca personale,delle risposte alle molte domande…

    #63064
    Anonimo
    Inattivo
    alceste wrote:
    Dio ,o il Logos,o la Grande Madre,non c’entra nulla con le nostre azioni,non le influenza di certo…
    […]
    La realtà è che siamo noi,individualmente,la causa e l’origine di tutto quello che facciamo e di tutto quello che ci accade .

    Questo tipo di affermazione, se da una parte solleva l’umano dal “peso” di un Dio che osserva, giudica e punisce, oppure assolve e salva…
    dall’altra fa ricadere la responsabilità di ogni disgrazia sulla persona stessa. Questo tuo pensiero, Alceste, trae forse origine dalla tradizione induista e dal concetto di “karma” o qualcosa di simile, per cui ad ogni scelta ed azione corrisponde una “reazione” in termini di ricaduta sulle vite anche future della persona.
    E qui bisogna credere anche all’idea della reincarnazione.
    In ogni caso, l’idea che una persona possa soffrire oggi per un’ipotetico sbaglio fatto in chissà quale vita passata, di cui non si ha nemmeno memoria, mi sembra uno scenario ancora peggiore sia della punizione divina (che almeno arriverebbe in questa vita o immediatamente dopo) sia della casualità, dove almeno nessuno ha responsabilità per ciò che arriva al di fuori delle proprie possibilità di previsione o controllo.
    Il risultato di una filosofia simile è che la persona che soffre come conseguenza di una malattia genetica oppure arrivata in età adulta per eventi naturali, si debba anche sentire “colpevole” perché in qualche modo se l’è cercata, anche se non in questa vita, magari dieci vite fa.
    E ancora ci vedo una forma di ricerca di “giustizia”, propria della nostra natura, in cui se chi fa il male continua a prosperare, ricco ed in salute, dobbiamo convincerci che in qualche modo sarà prima o poi punito. Se non in questa vita, allora in un’altra. E quindi qualcuno spera in un tribunale divino, e qualcun altro in un tribunale “karmico”, solo perché non possiamo accettare che la natura sia ingiusta ed il caso sia cieco ed impietoso.

    #63061
    Anonimo
    Inattivo

    Io, come ho già detto in un post in precedenza, mi reputo atea. Non ho mai vissuto pensando che le mie azioni mi possano procurare la salvezza o meno.
    Vivo secondo quelli che sono i miei valori e la mia morale, rispettando il prossimo e cercando di essere il più possibile una persona altruista e buona. Ovviamente talvolta sbaglio, ma ho imparato l’importanza di chiedere scusa e rimediare (siamo umani dopotutto, chi non sbaglia mai?) 😉
    Per essere brave persone non si deve necessariamente credere in Dio, anche se comunque molti dei miei principi sono concordi con quanto affermato da varie religioni.
    Credo sia molto importante l’autoanalisi, imparare i nostri elementi positivi e quelli negativi, e poi lavorare su noi stessi per migliorarci.

    Riguardo alle disuguaglianze penso che non esistano dei perché. Rifletto molto su questo aspetto della vita: siamo destinati a vivere nel modo in cui viviamo o semplicemente tutto capita e basta?
    Secondo me le cose accadono: noi possiamo solo decidere come affrontarle. E non sempre lottando duramente si raggiunge l’obiettivo desiderato, ma anche allora otteniamo ugualmente qualcosa: impariamo una lezione e/o viviamo la situazione come vogliamo noi, senza soccomberle passivamente.

    Quando si tratta di malattie, soprattutto quelle gravi, non sempre nonostante tutta la forza di volontà si riesce a guarire. In quel caso non penso che esista un motivo preciso secondo il quale qualcuno meriti la malattia cronica o la morte: è solo perché la vita può anche fare schifo ed essere crudele. (Non posso credere ad esempio che un bambino di 5 anni meriti un tumore al cervello: né perché in una vita precedente si è comportato male, né per qualche altro tipo di punizione…Ci sono cose che capitano, fanno schifo e basta.)

    Questo è il pensiero con il quale convivo io e non ho nulla a cui aggrapparmi, se non a me stessa. Di sicuro penso che nella vita non ci si debba mai arrendere, che sia per diventare persone migliori, per migliorare la propria vita o per sconfiggere una malattia. Vivere positivamente potrà non cambiare materialmente nulla, ma perlomeno aiuta a vedere il mondo sotto una luce migliore e ad essere grati per ciò che si ha anziché pensare a ciò che ci manca. :)

    Buona serata!

    #63071
    Anonimo
    Inattivo

    Sostanzialmente condivido il tuo modo di prendere la vita Arya, anche se spesso io, che convivo con una malattia genetica molto difficile dalla nascita ( Fibrosi Cistica), spesso mi consumo di rabbia e invidia nei confronti dei ” sani” e cerco qualcuno su cui puntare il dito, da punire per la mia e le altre ingiustizia e me la prendo con Dio perché è l’unico con cui posso prendermela.
    Poi ragionando bene, continuo a non capire il senso di molte brutture, ma capisco solo che vivere nel veleno non mi porterà lontano, quindi mi conviene condurre una vita il più normalmente possibile ( con più svaghi possibili per non pensare alla situazione), ma continuo a cercare un colpevole da punire e così sarà difficile trovare una pace interiore.

    #63076
    Anonimo
    Inattivo

    Posso comprendere come tu ti senta. Il lavoro che faccio (infermiera) [e mi scuso perchè anche questo l’ho già detto in un altro post] mi porta a vivere ogni giorno con persone affette da malattie gravi, con la loro sofferenza e a volte la loro rabbia. Vengo anche trattata male ogni tanto, un po’ come fossi una valvola di sfogo, ma non me la prendo. Sfrutto la mia empatia condividendo emozioni e sensazioni con i miei pazienti, e capisco perfettamente che ognuno reagisce alla propria condizione a modo suo. Talvolta cercare qualcuno a cui dare la colpa o un motivo per giustificare ciò che accade è un modo di affrontare la malattia, ma come dici tu, non ti permette mai di essere davvero in pace con te stessa.
    E’ davvero difficile convivere con gravi malattie, e ammiro molto chi lo fa, davvero.

    #63062
    Anonimo
    Inattivo

    Spero che non diventi un papiro troppo lungo da leggere, ma volevo rispondere con qualche parabola (a parte nel primo caso).

    Ghost Whisperer_88 wrote:
    Ad esempio, le mie pulsioni omosessuali credo siano più accettate da Satana che da Dio che spesso odio perché temo che si sia scordato di me.

    Non credo che Dio non accetti l’omosessualità… credo non l’accettasse chi ha scritto nel nome di Dio, che è cosa ben diversa.

    Ghost Whisperer_88 wrote:
    Sostanzialmente penso che lui non sia così misericordioso e buono come lo descrivono, altrimenti non accadrebbero cose così brutte al mondo. Magari semplicemente non interviene o non esiste neppure, chissà…

    Un tizio si reca da un barbiere per farsi tagliare i capelli e radere la barba. Appena il barbiere comincia a lavorare, iniziano ad avere una buona conversazione. Parlano di tante cose e di vari argomenti. Quando alla fine toccano l’argomento Dio, il barbiere dice:
    “Io non credo che Dio esista. “
    “Perchè dice questo?” chiede il cliente.
    “Beh, basta uscire per strada per rendersi conto che Dio non esiste. Mi dica, se Dio esistesse, ci sarebbero così tante persone malate? Ci sarebbero bambini abbandonati? Se Dio esistesse, non ci sarebbero più sofferenza nè dolore. Io non posso immaginare che un Dio amorevole permetta tutte queste cose.”
    Il cliente pensa per un momento, ma non replica perchè non vuole iniziare una discussione. Il barbiere finisce il suo lavoro ed il cliente lascia il negozio. Appena dopo aver lasciato il negozio del barbiere, vede un uomo in strada con dei capelli lunghi, annodati e sporchi e con la barba sfatta. Sembrava sporco e trasandato. Il cliente torna indietro ed entra di nuovo nel negozio del barbiere e gli dice:
    “La sa una cosa? I barbieri non esistono. “
    “Come può dire ciò?” chiede il barbiere sorpreso “Io sono qui e sono un barbiere. Ed ho appena lavorato su di lei!”
    “No!” esclama il cliente “I barbieri non esistono perchè se esistessero non ci sarebbero persone con lunghi capelli sporchi e barbe sfatte come quell’uomo là fuori.”
    “Ma i barbieri esistono! Questo è ciò che succede quando la gente non viene da me” replica il barbiere
    “Esattamente!” afferma il cliente “Questo è proprio il punto! Anche Dio esiste! Questo è ciò che succede quando la gente non va da Lui e cerca il Suo aiuto. Questo è il motivo per cui c’è tanto dolore e sofferenza nel mondo.”

    Ghost Whisperer_88 wrote:
    convivo con una malattia genetica molto difficile dalla nascita ( Fibrosi Cistica)

    Anche in questo caso come sopra ti potresti chiedere come sarebbe possibile se esistesse un Dio che un bimbo nasca con una malattia incurabile, che abbia la leucemia, o altre gravi malattie Ma noi siamo umani, il difetto sta nell’uomo e nel corpo mortale. Forse ti senti dimenticata, ma su questo voglio scriverti un’altra parabola:

    Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata. E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle del Signore. Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma, proprio nei giorni più difficili della mia vita. Allora ho detto:
    “Signore, io ho scelto di vivere con te e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me. Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?”
    E lui mi ha risposto:
    “Figlio, tu lo sai che io ti amo e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c’è soltanto un’orma sulla sabbia sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”.

    Nelle mie risposte sono stato molto molto cristiano, ma non sono certo uno così legato alla religione come penserebbe chi leggesse un post del genere. Semplicemente le trovo molto riflessive. E devo dire che mi piacciono molto.

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