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Sonda per rilevamenti – prototipo di idea.

  • Questo topic ha 34 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 11 anni, 9 mesi fa da Anonimo.
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  • #20463
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao,

    a proposito della strumentazione, vi espongo un’idea che ho avuto tempo fa;
    prendendo come riferimento la strumentazione in dotazione ai vari gruppi che si occupano di questo tipo di ricerche, ho sempre pensato che ci fossero alcuni limiti al suo utilizzo, come:

    – ingombro
    la strumentazione è spesso “tanta”, scomoda da gestire e poco pratica in caso di spostamenti urgenti;

    – non dislocabilità
    normalmente, quando si spiegano le attrezzature sul campo, difficilmente si riesce a coprire più zone utili insieme, cosa necessaria se i fenomeni avvengono in più punti (stanze divere, piani diversi, ecc.)

    – poca sicurezza
    non l’attrezzatura in se ovviamente, ma il fatto che per gestirla e tenerla sotto controllo è quasi sempre necessario essere lì, presenti.

    La mia idea era quella di creare delle unità, delle sonde, che:

    – siano di dimensioni ridotte
    per ridotte dimensioni intendo le dimensioni di una valigia 24 ore, più o meno;

    – contengano tutta la strumentazione necessaria in queste ridotte dimensioni (salvo ovviamente i casi particolari)

    tramite questa sonda dovrebbe essere possibile eseguire quasi tutti i rilevamenti necessari sul campo:

    acquisizione video/video infrarosso;
    acquisizione audio con eventuale supporto infrasuono;
    rilevatore di campo elettromagnetico;
    termometro;
    barometro;
    igrometro;
    rilevatore di movimento;

    – siano gestibili da remoto

    l’idea è quella di dotarli di connessione ethernet, o tramite una normale connessione RJ45 o tramite WI-FI. In questo caso di potrebbero mantenere le distanze dalla strumentazione, pur avendo una panoramica completa di quello che succede, per intervenire solo se necessario;

    – vivano di “vita propria”

    mi allaccio al punto precedente: la “sonda” deve essere sicuramente in grado di lavorare in autonomia, sia in termini di energia (una bella batteria), sia in termini di rilevamento (tutto il software deve essere in grado di funzionare anche senza l’intervento umano)

    Il punto di partenza per realizzare tutto ciò, è questa scheda, alla quale dovrà essere aggiunto tutto l’hardware necessario (telecamera, microfoni, ecc..) e per la quale dovrà essere sviluppato il software.

    Ora, al di là della fattibilità della cosa, come la trovate come idea?
    Può funzionare?
    E soprattutto, può servire?

    Attendo con ansia critiche, suggerimenti e feedback in generale.

    Ciao&Grazie,
    Blackmace

    #44646
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao.
    Devo dire che mi è capitato di fantasticare su questa tua idea ma non così nello specifico.
    Ti intendi di queste cose?
    Uno strumento del genere sarebbe davvero interessante dal punto di vista della ricerca.
    Come sei arrivato a questa scheda?

    #44647
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Enzo,

    perdona il ritardo nella risposta, ma vedo solo ora il tuo post :aa:

    Me ne intendo per lavoro e passione: lavoro da anni nell’informatica e sono appassionato di elettronica (niente di particolarmente spinto, sia chiaro….).

    A questa scheda ci sono arrivato da varie parti; cercavo dei microcomputer per vari progettini personali e sono piombato su quel sito.

    La cosa mi ha subito interessato perchè il rapporto dimensioni/prezzo è ottimo, la documentazione è abbondante e l’azienda è italiana (che in caso di supporto, “ci fà” parecchio).

    Ciao&Grazie,
    Blackmace

    #44648
    Anonimo
    Inattivo

    A grandi linee (molto grandi), immaginavo una cosa così:

    str1.jpg

    str2.jpg

    str3.jpg

    #44649
    Anonimo
    Inattivo

    Meraviglioso! In effetti proprio l’altro giorno dei colleghi mi hanno mostrato altre schede…non ricordo la marca. Con dimensioni comunque ridotte (17×17) – molto simili come caratteristiche tecniche.

    Comunque l’argomento è davvero interessante.
    Secondo te le varie sonde possano “disturbarsi” a vicenda?

    Sempre per le sonde… magari sul mercato si trovano i software per le singole sonde. Giusto?

    Ho trovato questa discussione che parla del sensore di temperatura. Interessante l’applicazione anche in questo progetto.

    #44650
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Enzo,

    la scheda che ti ho fatto vedere come dimensione è circa 7×7.

    Si, i sensori se messi troppo vicino l’uno all’altro potrebbero darsi fastidio; per me dovrebbero essere disposti tutti ad almeno 1 o 2 metri di distanza dalla sonda.

    Per quanto riguarda il software, sarà necessario svilupparlo ex-novo: bisogna usare le api (funzioni) fornite dal costruttore per dialogare con l’eventuale hardware aggiuntivo. Il fatto che il sistema operativo in uso sia un piccolo linux, aiuta molto.

    Per quanto riguarda il sensore di temperatura, si, l’ LM35 l’ho conosco; ma quello è solo un esempio.
    Le potenzialità sono virtualmente infinite.

    Ciao&Grazie,
    Blackmace

    #45063
    Anonimo
    Inattivo

    Grazie a te! E’ una cosa molto interessante.
    Mah forse trovando le sonde… anche avendo i diversi software proprietari contemporaneamente in funzione, funzionerebbe comunque la rilevazione. Credo…

    #45064
    Anonimo
    Inattivo

    Allora buttiamo giù la lista dei componenti… potendo contare sulla spalla tecnica di Blackmace :)

    #44651
    Anonimo
    Inattivo

    non avete pensato alla possibilità di utilizzare strumentazione come PLC
    cito un modello ad esempio siemens 1200

    alimentandolo con batteria da 12v probabilmente con la sola scheda base si potrebbe fare già tutto quanto, intendo per la parte di acquisizione dati e di uscite, e la scheda base ha la dimensione di 4 pacchetti di sigarette centos affiancati

    con la possibilità di collegare addirittura via ethernet un pannello operatore a colori da 10 pollici
    e con software plc e pannello si può costruire un’interfaccia grafica che riporta i dati dei sensori e ciò che si vuole.

    si la spesa non è propio esigua ma si può parlare diciamo di 1500 euro fra tutto

    #44652
    Anonimo
    Inattivo

    Beh in effetti… ma rimane Blackmace il ‘tecnico’ della discussione quindi attendo lui per replicare :)

    #44653
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao De Bergerac,

    premesso che la mia cultura sui PLC si limita giusto a sapere cosa sono, la scheda che propongo io, ha queste caratteristiche:

    dimensioni ridotte (7x7cm ca);
    porta seriale;
    porta parallela;
    porta RJ45;
    porta usb;
    sistema operativo linux;
    compilatore gcc e api per lo sviluppo;
    assistenza in italiano;
    un costo ragionevole (credo 120 – 130 euro).

    Certo, tutto attorno bisogna costruire la strumentazione necessaria (hw e sw), senza dimenticare che remotamente ci deve essere qualcosa che raccolga in qualche modo i dati (nei miei sogni è un portatile che parla direttamente con le sonde).

    Ciao&Grazie

    #44654
    Anonimo
    Inattivo

    beh diciamo che un plc

    ha porta rj45 integrata
    porta usb integrata
    porta rs232 integrata (seriale)

    il plc ha un proprio ambiente per la programmazione e contiene data logger
    ovvero al suo interno si possono registrare tutti i prametri che rilevano le sonde
    potendo espandere la memoria via SDCARD
    si può decidere cosa registrare e quando farlo le uscite si possono usare per avere retroffing visivi d iquando i sensori vedono qu.alcosa di anomalo attraverso spie luminose

    non hai necessità di api o altro perchè il plc interpreta il segnale analogico nativo dei sensori e lo converte attraverso funzioni già fatte o che si possono creare nel valore di riferimento secondo la scala desiderara.

    se associato ad un pannello operatore hai tutto sotto controlloe decidi tu cosa vedere sul pannello o meno

    ilplc grosso modo costa 350 euro il pannello almeno in doppio più i sensori

    #44655
    Anonimo
    Inattivo

    Se posso attaccarci una telecamera, una penna wi-fi e non ha un assorbimento folle (devo controllare, ma credo che la scheda fox nuda e cruda sia sui 5 mA) per me é fattibile.

    Mi pare che tu conosca l’argomento: hai già qualche idea sui sensori? punteresti su qualcosa di casalingo o commerciale?

    #44656
    Anonimo
    Inattivo

    beh un pcl assorbe grosso modo 400 ma

    e per le sonde si possono usare sia che fate da se
    l’importante è che in uscita si abbia un segnale analogico 0-20mA o 4-20mA in corrente oppure 0-10V in tensione

    poi per risparmiare un poco si potrebbe comunque costruire un’interfaccia elettromeccanica per la visualizzazione di parametri fuori norma con accensione spie se poi va si può aggiungere il pannello.

    una cosa che farei e dividere la parte di sensoristica da quella di audio video
    anche se fisicamente nella stessa scatola.
    in questo modo si potrenbbero usare telecamere ip oppure normali usando baloon attivi per poter raggiungere lunghezze pressochè infinite con cavi di tipo ethernet
    registrando su dvr

    l’unico sensore un pò difficile da reperire direi che è quello di pressione atmoferica assieme a quello per la misurazione di campo elettromagnetico

    #44657
    Anonimo
    Inattivo

    In giro ho trovato entrambi i sensori, sia commerciali, sia sotto forma di schemi per l’autocostruzione.

    Per la telecamera non sono troppo schizzinoso; se è possibile usarla come sensore a distanza rispetto alla sonda, può andare bene.
    Per la parte wi-fi che mi dici?

    Non ti nego che quei 400mA di assorbimento mi lasciano un pò perplesso però….

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