Home Page › Forum › ESPERIENZE PERSONALI › Parapsicologia › Sensibilità infantile al paranormale?
Buonasera, vi leggo da un po’ ma solo adesso mi sono decisa a scrivere per raccontare qualche mia esperienza se così si può chiamare (spero di non risultare prolissa!). Da quando sono nata, vivo in una casa di fine ‘800, e fin da piccola ho sfoggiato delle “particolarità”.
La prima è la memoria precoce: ho diversi ricordi vividi, altri più sfocati antecedenti i primi due anni di vita, non associabili a foto o video esistenti, che lasciano ancora oggi sconcertati i miei parenti (ad esempio, ricordo alcune stanze e alcuni oggetti presenti nella vecchia casa dei miei nonni, dalla quale sono traslocati quando io avevo un anno appena).
La seconda cosa è un amico immaginario che ho avuto da quando avevo due anni fino ai 6, che io chiamavo Massimiliano (nome complesso e insolito per un amico immaginario, anche se so perfettamente che possederne uno è assolutamente normale e fa parte di una fase di crescita).
Terza cosa (e qui arriviamo al sodo)…di giorno giocavo spesso sul letto fino ai miei 8 anni e nell’angolo ai piedi del letto dicevo a tutti che c’era un bambino biondo, col quale giocavo volentieri, o almeno così credo. Non so sinceramente quanto questa cosa sia reale o frutto di giochi infantili, fatto sta che mio fratello più grande, ancora oggi che ha 28 anni, sostiene che io da piccola vedessi cose che non si dovrebbero vedere e parlassi anche con queste cose. Pure mia madre sostiene che avessi atteggiamenti inusuali che poi si sono assopiti, per così dire, crescendo. Raccontavo ai miei di sogni che si avveravano o sensazioni che si dimostravano reali; avevo a volte incubi violenti, per i quali mio zio mi regalò uno scacciasogni indiano che tengo ancora ora in camera, nella speranza di farmi dormire serenamente. Ho passato tre anni a sentire il rumore distinto di una di una palla che rimbalzava quasi ogni notte sul soffitto (sottotetto per giunta imbottito di isolamento termico, quindi non ho vicini sopra la testa). Miriadi di episodi spalmati in 8 anni di vita, fatti di sogni, rumori, luci, visioni. Poi è scemato tutto, quasi di botto.
Adesso sono adulta, dormo ancora nella stessa cameretta ma non “vedo” più bambini ai piedi del letto da 17 anni e non sento più palle rimbalzare sul soffitto spiovente. Soffro spesso e volentieri di paralisi del sonno con allucinazioni visive e sonore terrificanti dovute ad un sonno non regolare, ma per il resto vivo normalmente. Alcune volte mi sono ritrovata in situazioni anomale e all’apparenza inspiegabili (una mi ha anche spaventato parecchio), per così dire, ma sono davvero rare. Sembra che io abbia perso quella capacità che avevo da piccola, ammesso che ci sia mai stata. Ciò che voglio chiedervi è: esiste una sorta di sensibilità aumentata nei bambini verso il paranormale? Questa sensibilità è destinata a sparire crescendo? Sarei curiosa di confrontarmi con altri/e che hanno avuto esperienze infantili simili.
Ah e se siete arrivati fino alla fine, grazie per l’attenzione!
E’ una domanda che può ricevere tutte le risposte e, purtroppo, nessuna in grado di portare con se qualche “prova” che dica la verità.
Sì, può essere che i processi mentali e meno riflessivi dei bambini possano consentire alla mente ed alle proprie capacità di dimostrare “poteri” che poi vengono soppiantati dagli schemi logici ed educativi che vengono impartiti. Motivo per cui chi vive in circostanze socio-spirituali diverse dalle nostre preserverebbero alcuni “poteri” inusuali (penso a monaci tibetani, veri santoni o quant’altro che ben si discostano dalla vita del 21mo secolo).
E’ anche vero che è palese forse a tutti come “crescendo il mondo si rimpicciolisca”. Questo perché si impara e si capisce, si prende coscienza del mondo che ci circonda e fantasie ed errori di “codifica della realtà” vengono eliminati rendendo tutto molto più banale (anche se la pura realtà, quella terra terra, è molto affascinante e tutt’altro che banale… punti di vista).
I disturbi del sonno che avverti tutt’ora possono essere semplicemente il residuo di un “problema” di infanzia nel capire la realtà circostante, che ti creava fantasticherie ed illusioni testimoniate si da chi ti stava vicino, ma testimonianze abbastanza flebili direi: dire “quando eri piccolo facevi davvero cose strane” è una testimonianza coltivata nel tempo con tutta l’influenza che ne consegue. Quanto erano veramente anormali i tuoi comportamenti? Quanto erano obiettivamente speciali? Capisci quello che voglio dire? Possono tutti subire l’effetto di una montatura aiutata dal tempo e dal piacere a ricordarlo.
Oppure i disturbi possono davvero essere ciò che resta di una capacità “morta” con la crescita e che in qualche modo si fa ancora sentire in modo convulso.
Penso che nessuno possa venire qui oggi a sostenere con certezza una di queste ipotesi e chissà quali altre. Personalmente posso dire che è un peccato che ancora non provi quelle esperienze: sarebbe stato interessante condividerle e capirle assieme. Potendo solo guardare al passato non c’è nulla di male nel credere di aver avuto un dono speciale se ciò ci rende migliori e migliora la visione della nostra vita; basta non dimenticarsi che può anche esser stato “semplicemente” altro.
Ciao Denise. In verità se lo chiedono in tanti: la paranormalità è più evidente nei bambini piccoli con effetti decrescenti col passare degli anni? Per me è si! Assolutamente. E’ questa una risposta che comprenderebbe ovviamente anche le altre domande. Non sono manifestazioni rarissime nei bambini fino a 3/4/5 anni, sono del tutto spontanee. Mio figlio, fino oltre i 4 anni diceva di vedere ogni giorno in casa un bambino un pò più grande di lui, col quale aveva veri e propri dialoghi e, nota, non in italiano ma (abbiamo presupposto) in giapponese… Mio figlio insomma parlava giapponese… al punto che ancora oggi i suoi amici come vezzeggiativo lo apostrofano con “nippo”, diminutivo di nipponico…. Ti confesso che eravamo un pò in apprensione, mia moglie più di me. Sono manifestazioni queste sempre spontanee, difficilmente accertabili al punto di poter essere sottoposte ad un regolare studio.
Non sei quindi la sola, stai tranquilla. Se ti fa piacere faccio un piccolo elenco di bambini, anche molto piccoli, con spiccata paranormalità inclusa. A soli 3 anni il figlio del famoso sensitivo David Douglas Home produceva al pari di uno smaliziato medium, fenomeni fisici, così come (a soli 7 mesi…) il figlio dell’altrettanto famosa Florence Cook. Credo di poter dire che le doti eccezionali in alcuni bambini non siano esenti di una spiccata personalità paranormale. Molti sanno che Mozart a soli 3 anni suonava il piano benissimo. Ampère era considerato uno straordinario calcolatore quando non aveva ancora compiuto i 4 anni. Il piccolo Pepito Ariola a soli 3 anni, con mani piccole e paffute dava addirittura concerti di piano. Potenzialità del tutto scomparse nel corso del tempo.
Comunque sia, anche le “apparizioni” che vengono a volte accostate ai bambini piccoli, non sono casi rari. Su questo la casistica è ricca. Vanno presi in alta considerazione perchè in età così minime, resta oltremodo improbabile per loro esaltazioni date da suggestione, autosuggestione, dissociazione, ecc. verso fenomenologie sconosciute, mai sentite e tantomeno studiate.
Un saluto
Bella domanda Dedde_eddeD… Che dire: sicuramente i bambini sono più suggestionabili, più propensi a non distinguere fantasia e realtà ecc… Ma sono anche più sensibili al paranormale? Chissà.
Le esperienze che racconti non sono “chiaramente paranormali” pur essendo certamente particolari… Condivido quanto detto da Emiliano: peccato (per noi, magari non per te ) che siano terminate… Sarebbero state interessanti da “indagare”.
Sempre che non si pensa che le eventuali entità, così come c’erano ai tempi, ci sono tutt’ora ed è solo la percezione di esse ad essere mutate. A questo punto si potrebbe comunque indagare e vedere se esistono materialmente riscontri oggettivi nell’ambiente. L’indagine è sempre possibile.
Caro Emiliano… Hai pienamente ragione.
Ciao a tutti! Scusate l’assenza ma ho avuto giornate un po’ impegnate. Innanzitutto grazie per le vostre risposte, mi ha fatto piacere ricevere un vostro riscontro.
Come dicevo, in età adulta ho avuto comunque un paio di esperienze per me degne di nota delle quali vorrei rendervi partecipi…non so se si possa parlare di paranormale ma di sicuro dentro di me hanno lasciato il segno.
Non so se si tratti di coincidenza o meno, ma entrambi gli episodi sono successi al cimitero, anche se erano due cimiteri distinti.
Il primo episodio risale a circa 5 anni fa. Ero nel cimitero del paese di origine del mio fidanzato e stavamo portando un saluto ai suoi parenti defunti. Passando tra le tombe mi cadde l’occhio sul mezzo busto di un signore (non ricordo il nome) e subito sentì una sorta di “scia” gelida partire dalla nuca e scendere giù dalla schiena, un attimo dopo mi sentii male, così di colpo. La testa girava, mi mancava il respiro e mi veniva da vomitare. Pensai ad una congestione, anche se non faceva caldo e non avevo bevuto nulla di ghiacciato. Il malessere è durato per tutto il tempo della visita anche se più mi allontanavo dal punto dove aveva avuto origine e più si affievoliva. Lì per lì non ho pensato a nulla di paranormale, potevano esserci mille cause scatenanti razionali per il mio stato fisico. Tornando indietro passammo per forza di nuovo dal mezzo busto e di nuovo il mio malessere peggiorò: la testa mi scoppiava e avevo i capogiri più forti che mai. Appena varcai l’uscita sparì tutto di colpo, come se non avessi mai avuto nulla.
Il secondo episodio è di 3 anni fa ed è più “concreto”. Ero al cimitero con mia zia, era quasi orario di chiusura e ci siamo avviate all’uscita più vicina (ce ne sono due), ma questa era già stata chiusa dal custode. Quindi ci avviamo a passo svelto verso la seconda, attraversando tutto il cimitero che è parecchio grande. Ad un certo punto passammo in mezzo a un campo e la mia attenzione venne attirata da un gatto che correva tra le tombe, ma lo persi di vista. Alzai lo sguardo e vidi una vecchina (media statura, capelli lunghi fino a metà schiena e grigi, una gonna lunga fino alle caviglie scura ed un golfino viola, sull’ottantina circa) in mezzo alle tombe comparsa apparentemente dal nulla, visto che io e mia zia eravamo le uniche in quel momento nel campo. Ricordo che aveva un’aria smarrita, persa, come se non ricordasse che ci faceva lì (o almeno questo fu il mio pensiero in quel momento). Guardai mia zia e anche lei non capiva da dove fosse comparsa, ma il cimitero stava per chiudere, quindi proseguimmo. Questa signora si mosse dietro di noi e ci seguì per un bel pezzo. Quando me ne accorsi mi fermai ed anche lei si fermò. Ripresi a camminare con mia zia un po’ nervosa. Dopo poco mi rifermai per prova e la vecchina, che mi aveva di nuovo seguito, si fermò e mi guardò in modo strano, piegando la testa leggermente di lato, sempre con aria persa. Arrivammo finalmente all’uscita, mia zia aveva paura non sapendo perché e mi chiese di accelerare il passo. Io mi guardai indietro e lei era sempre lì. Conclusi quindi che fosse semplicemente una signora anziana che si era smarrita all’interno del cimitero e ci aveva seguito per ritrovare la strada. Mi avviai con mia zia oltre al cancello d’uscita, il guardiano era dietro di noi pronto a chiudere. Guardo indietro per vedere se la vecchina era uscita, ma vidi che si era fermata poco più indietro rispetto al guardiano con aria triste. Sia io che mia zia guardammo il custode chiudere il cancello col lucchetto e subito dopo la vecchina che era ancora lì. Allarmate, stavamo per andare a dirgli che si era dimenticato la signora, di aspettare a chiudere, ma lui si voltò e lei non c’era più. Sparita nel nulla così come era apparsa. Io non so che cosa successe quel giorno, ma se non lo avesse visto anche mia zia avrei creduto di essere impazzita…
Caspita, questa sì che è strana!
Una cosa, però, non mi spiego. Come mai non abbiate detto nulla al custode, nonostante l’apparente “sparizione” della vecchia. Dalla precisa descrizione della dinamica, non è possibile che (come avevo pensato in un primo momento ancora prima della conclusione del racconto) la signora sia scivolata fuori senza che l’abbiate vista. Infatti nel racconto dici che hai guardato il guardiano chiudere il lucchetto e poi hai guardato la vecchietta che era ancora dentro. Nel momento in cui poi non l’hai più vista, sarebbe stato normale essere convinti che la vecchietta si fosse nascosta dietro a qualche tomba, dietro il muro di cinta o insomma in qualche punto dove non potesse essere vista.
Invece voi che fate? Date immediatamente per scontato si sia trattato di un’apparizione, visto che non proferite parola.
Il che poteva essere anche pericoloso perché la vecchietta avrebbe potuto trascorrere la notte nel cimitero, non essendo sicuramente tanto agile da scavalcare il cancello. E voi, in silenzio, ve ne siete andate senza dire niente?
L’altra idea che mi viene in mente è che la vecchietta potesse essere la mamma del custode o la moglie del custode (non so quanti anni avesse lui) e che vivesse accanto al cimitero, come talvolta accade, magari con un passaggio diretto dall’interno del cancello a casa loro. Ma sarebbe strano.
Stavamo per avvisarlo, ma è sparita in un battito di ciglia, davvero un battito di ciglia. Siamo rimaste nei pressi del cancello ancora un po’ per vedere se sarebbe riapparsa ma nulla (l’ingresso è un vialetto in salita delimitato da due muraglioni alti senza alberi o altro dove nascondersi). In ogni caso il custode guardava verso di noi quando stavamo per uscire proprio per vedere chi mancava prima di chiudere e lei era dietro di me, l’avrebbe vista sicuramente da quella posizione…invece niente. Ha visto noi, ci ha fatto un cenno di saluto con la testa e ha chiuso. Ho avuto uno smarrimento tale che non ho reagito e anche mia zia visto che era abbastanza sconvolta. Ho pensato anch’io che potesse essere la moglie o madre del custode dal momento che hanno la casa proprio dentro al cimitero incima alla collina, ma la vecchina è apparsa e scomparsa in una frazione di secondo, talmente veloce e in silenzio che non era concepibile umanamente parlando…anche quando è apparsa il campo era vuoto, mi sono distratta spostando lo sguardo per seguire il gatto e nell’attimo in cui lui è sparito ho alzato gli occhi e c’era lei, non sul sentiero ma in mezzo alle tombe dove ero passata un attimo prima con lo sguardo per seguire il micio. Ripeto, non so davvero che successe quel giorno, ma ci lasciò davvero un’inquietudine incredibile
Gli episodi sono entrambi strani ed interessanti.
Il primo è difficile da definire, certo è strano che uno si sente così male solo di fronte ad una lapide e poi allontanandosi si senta meglio… Ma la psiche può fare diversi scherzi.
Invece per quanto riguarda il secondo episodio… E’ chiaro ciò che sembra… Ma anche quanto dice Valle ha un suo senso… Prima di andare via avrei parlato con il custode… Ci fosse anche una sola possibilità di avere di fronte una signora in difficoltà.
Detto questo se invece non fosse una signora, si tratterebbe di una apparizione eccezionale… Siete per caso tornati a controllare se nel cimitero (magari nella zona in cui è comparsa) ci fosse una foto somigliante su una delle tombe?
Ciao Dede_eddeD. Concordo con le prudenti e logiche osservazioni di Valle. Ma poi, anche in considerazione delle tue risposte, bisogna andare oltre. E oltre vado rischiando ancora una volta gli anatemi di Anathema… La donna anziana intravista ritengo sia una forma di energia concretizzatisi in una forma umana. Interessante sarebbe un’indagine sul posto, osservando meticolosamente le foto sulle lapidi per eventuali riscontri e comparazioni con la “vecchina” osservata. Si potrebbe poi allargare le indagini chiedendo informazioni al custode cimiteriale, ed oltre.
Ritengo quindi “l’apparizione” un’immagine eidetica (dal greco èidos= aspetto, immagine, figura), un tipo d’immagine soggettiva percepita e vista da un sensitivo, ma che a volte, per la sua vivezza di forme e colori può diventare un’immagine oggettiva, osservata cioè anche da altri (tua zia). Che tu abbia doti particolari, mi sembra assodato. Doti sensitive che si rarefanno in età adulta, ma che senza sforzo alcuno, risuonano come refrain ricorrenti e susseguenti alle immagini ideoplastiche, note perlopiù perchè “viste” da bambini piccoli, relativamente concomitanti alla tua fanciullezza.
Per quanto riguarda i tuoi malesseri (molto indicativi) riscontrati nei precisi momenti di transito davanti ad una specifica tomba, ritengo si tratti ancora della tua sensibilità PSI in grado di assorbire energie di norma non accessibili ai più, sia positive, ma più spesso negative per l’intensità stessa degli psichismi che le emanano, siano esse erogate da esseri viventi e non. Questo mi detta la mia esperienza, alla quale non obbligo alcuno come al solito, di aderirvi.
Un saluto
Io non ho più rimesso piede lì per vari motivi da allora, ma in effetti sarebbe interessante andare a controllare nel campo e vedere se esiste una tomba con la sua foto…non escludo di farlo un giorno di questi. Ho un po’ di rimpianto anch’io per non aver detto nulla al custode, più che altro perché se mi avesse dato conferma di non aver visto nessuno mi avrebbe anche confermato che l’apparizione era autentica…o almeno per me e mia zia
Ritengo quindi “l’apparizione” un’immagine eidetica (dal greco èidos= aspetto, immagine, figura), un tipo d’immagine soggettiva percepita e vista da un sensitivo, ma che a volte, per la sua vivezza di forme e colori può diventare un’immagine oggettiva, osservata cioè anche da altri (tua zia). Che tu abbia doti particolari, mi sembra assodato. Doti sensitive che si rarefanno in età adulta, ma che senza sforzo alcuno, risuonano come refrain ricorrenti e susseguenti alle immagini ideoplastiche, note perlopiù perchè “viste” da bambini piccoli, relativamente concomitanti alla tua fanciullezza.
Per quanto riguarda i tuoi malesseri (molto indicativi) riscontrati nei precisi momenti di transito davanti ad una specifica tomba, ritengo si tratti ancora della tua sensibilità PSI in grado di assorbire energie di norma non accessibili ai più, sia positive, ma più spesso negative per l’intensità stessa degli psichismi che le emanano, siano esse erogate da esseri viventi e non. Questo mi detta la mia esperienza, alla quale non obbligo alcuno come al solito, di aderirvi.
Un saluto
Ti ringrazio per la tua interessante analisi, non conoscevo molti dei termini che hai usato non essendomi mai messa seriamente a studiare il paranormale ma sono andata a ricercare un po’ su internet e mi hai aperto un mondo! Quindi come ho detto prima, non escludo di ritornare per indagare appena ne avrò la possibilità, chissà che non succeda qualcosa che mi confermi le tue teorie
E che cosa avresti pensato se il giorno dopo avessi letto sul giornale “anziana signora resta chiusa nel cimitero oltre l’orario delle visite e muore per un malore”? : cop :
Credo che mi sarei sentita in colpa ma solo in parte, perché come il custode ha visto noi avrebbe dovuto vedere anche lei proprio perché era immediatamente dietro di me e ci è stata fino a che lui non ha chiuso il cancello…nel senso: se stiamo parlando di una persona in carne ed ossa avrebbe dovuto chiaramente vederla vista la posizione del custode rispetto a noi e a lei che stava dietro di me