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Razionale vs paranormale.

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  • Questo topic ha 14 risposte, 7 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 2 mesi fa da Anonimo.
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  • #22563
    Anonimo
    Inattivo

    Voglio aprire un topic per parlare di questo contrasto di visione e credo che possa nascere una discussione interessante (finché non la si porta sul personale).

    Razionale e paranormale sono i due lati opposti della medaglia, anche se la metafora non è azzeccatissima perché in mezzo ci sarebbero tante sfaccettature… diciamo che sono i due punti opposti, di qualunque cosa sia l’oggetto della metafora.

    Come sostenitore del primo dei due lati mi spiace appurare come un parere che cerca risposte nel mondo “concreto” venga definito “riduttivo” ed in taluni casi “offensivo”. Voglio soffermarmi su queste due parole.

    “Riduttivo”. Perché questa parola e soprattutto da quale punto di vista? Meglio ancora “ricondurre un evento inspiegabile (aggiungo io la parola apparentemente) ad un’illusione è riduttivo”. Come accaduto in recenti discorsi sul forum, supporre una possibile natura neurologica e/o psicologica ad uno strano evento, sarebbe “ridurre” il tutto? La neurologia e la psicologia sono due miseri ambiti riduttivi? Penso che questa affermazione possa essere tra l’altro riformulata totalmente in senso opposto: perché non sarebbe invece “riduttivo” ricondurre un evento inspiegabile alla parola “magia” o “spirito”? Nel medioevo ciò che la scienza ancora non comprendeva era magia, non era proprio questo “riduttivo”? Nel 2016 si è invertita la cosa, è la scienza ora che è “riduttiva”.

    “Offensivo”. Sarebbe addirittura offensivo parlare in alcuni casi di “illusione”, quasi come si stesse dando del pazzo a qualcuno. Forse qualcuno interpreta il riferimento alla parola “illusione” come una denigrazione perché abituato ad usare o ascoltare tale parola in un ambito poco sereno. Ma un’illusione è semplicemente la distorsione di una percezione sensoriale. Cosa c’è di offensivo nel supporre che i sensi di una persona abbiano avuto un errore di percezione? Non è una colpa, non è una vergogna, non è una figuraccia, non si sta insinuando alcuna infermità mentale. Semplicemente capita, e capita a tutti, soprattutto se immersi in determinate situazioni ambientali, fisiche e psicologiche. E come per il termine “riduttivo” perché dovrebbe risultare offensivo il vagliare un’ipotesi illusoria e non esserlo invece se qualcuno ci parla di un’ipotesi spiritica?

    Voglio sentire i vostri pareri, ma personalmente credo che la risposta a queste domande sta negli occhi di legge o ascolta. E’ evidente che a fronte di una situazione apparentemente non spiegabile, per chi crede fermamente al paranormale un’ipotesi fisica/psicologia risulta riduttiva ed offensiva, mentre per chi pensa che il mondo sia regolato da leggi fisiche concrete l’ipotesi spiritica/magica risulta altrettanto riduttiva ed offensiva. Entrambi direbbero “mi prendi in giro? Pensi che sia scemo?”.

    Ne diviene dunque che nessuna delle due ipotesi è riduttiva, tantomeno offensiva; per lo meno finché chi la professa non si pone nei confronti dell’ascoltatore come dispensatore di verità, ma si ricorda sempre che sta proponendo ciò che non è altro che la sua ipotesi, penso difficilmente dimostrabile con la sicurezza del 100% d’ambo i lati (e finché resta un 1% nulla va scartato). L’offesa e la riduzione compaiono nel momento in cui ci si pone in modo arrogante, assumendo che l’interlocutore sia inesperto, stupido, giovane, impreparato, sprovveduto.

    Quando c’è un fatto insolito, apparentemente inspiegabile, io tendo sempre per prima cosa a ricercare una possibile spiegazione in ambito razionale, Una possibile spiegazione, tengo a precisare. Nonostante gli articoli composti sulle illusioni del sonno, sui movimenti ideomotori in una ouijaboard session, sui deja vu etc, non ho mai esplicato le mie teorie con l’imposizione del “guardate che è così”, ma ricorrendo sempre a parole come “potrebbe essere” “si potrebbe spiegare” “una possibile spiegazione” ecc ecc. Tengo molto a questa forma di rispetto verso un mondo vasto del quale nessuno di noi ha veramente la chiave, proprio per non far mai apparire le risposte formulate come riduttive ed offensive; per quello è importante leggere i pareri che vengono scritti nel forum scendendo dallo sgabello di giudici saccenti. Siamo tutti alunni seduti agli stessi piccoli banchetti, non vedo ripetenti, non vedo professori (anche se qualcuno potrebbe pensare di esserlo).

    #61621
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Emiliano, mi sono accorto solo adesso di questa tua discussione, quando già avevo parzialmente risposto alle tue domande nella discussione di Ally, dove si erano sollevati questi problemi.

    Anch’io noto spesso questa tendenza nel definire “riduttivo” un approccio razionale. Allora si potrebbe definire “superstizioso”, “credulone” l’approccio di chi considera come paranormale ogni manifestazione insolita.

    Per migliaia di anni diversi popoli nel mondo hanno creduto che i sogni fossero delle comunicazioni che arrivavano dall’aldilà, dal regno dei defunti, o degli spiriti. In un certo senso, come dare torto ai nostri antenati? Un pensiero che pare non essere nostro, in quanto non frutto di un’intenzione evidente, che sembra arrivare dall’esterno, di notte… Deve essere qualcosa di esterno. Allora saranno gli spiriti….

    In tempi più recenti, degli uomini di scienza hanno indagato il funzionamento del nostro cervello da più punti di vista (attività elettrica, EEG; psicologico, psicanalitico) ed hanno messo in luce i meccanismi attraverso cui la nostra mente esprime desideri, paure, ecc… durante il sonno. Un modo diverso di funzionare, ma pur sempre un’attività del nostro cervello che, anche durante il sonno, continua instancabilmente a “elaborare” dati e sentimenti.

    Oggi siamo a conoscenza di meccanismi biochimici nel nostro cervello (neurotrasmettitori, recettori, sinapsi, ecc…) che un tempo non si potevano neanche sospettare. E’ chiaro che alla luce delle nuove scoperte, tutto il bagaglio antico delle credenze e delle superstizioni debba quantomeno essere rivisto, messo in discussione.

    Il progredire della scienza non riduce. Amplia. Anzi, in un certo senso più si conosce della natura e più ci si rende conto di quanto è complessa e di quanto poco ancora conosciamo. E’ come se ogni nuova scoperta, aprisse la porta ad un nuovo universo enorme, infinitamente complesso.

    Mi verrebbero in mente tante cose da dire, ma voglio farla breve, concludendo che RAZIONALE e PARANORMALE non devono necessariamente essere due facce opposte della medaglia.
    Perché se un giorno si dovesse scoprire che certe forme di interazione tra mente e materia, mente e mente, mondo visibile e mondo “invisibile” sono reali e dimostrabili, allora il paranormale sarebbe “normale” come tutto il resto. Avrebbe un suo posto nella conoscenza e nella scienza umana. Lo scienziato “onesto” è così. E’ pronto anche a questo. Anzi secondo me è “felice” di scoprire qualcosa di assolutamente inatteso e rivoluzionario, perché la conoscenza è sempre affascinante.

    Non so se sono riuscito a spiegarmi, vado un po’ di fretta, ma tornerò sulla discussione.

    #61622
    Anonimo
    Inattivo

    ma siamo tutti d’accordo….abbiamo tutti superato il periodo che si attribuiva tutto al diavolo, da secoli

    Qualcuno potrebbe aver bisogno di più prove e qualcuno di meno prove, ma siamo tutti razionali

    #61634
    Anonimo
    Inattivo

    Io apprezzo moltissimo quando mi si presentano sia ipotesi razionali che paranormali e mi si lascia la possibilità di valutare personalmente quale sento più vicina a quello che cerco.
    Di solito tendo a basarmi sul razionale, ma questo non decresce il mio interesse per il paranormale, anzi!
    Credo di seguire una via diversa dall’empirismo scientifico che fa supporre che esistano solo le cose che possono essere provate… Se c’è un fenomeno inspiegabile a cui credo, non mi accontento di sentirmi dire che è così, voglio andare oltre, cercare un perché, una spiegazione… per questo accetto di buon grado tutte le ipotesi, ovviamente nel limite del rispetto della persona, e poi valuto da me a cosa preferisco credere. E’ possibile anche che in un momento mi piaccia di più l’ipotesi razionale e che a distanza di tempo senta il bisogno di valutare un’ipotesi diversa e più paranormale!

    Sarebbe una cosa molto positiva, dunque, se ipotesi razionali e paranormali fossero considerate alla pari. Nessuna dovrebbe essere vista come più riduttiva/offensiva rispetto all’altra… nessuna dovrebbe cercare di smontare l’altra, ma piuttosto risultare di complemento, ponendosi sullo stesso piano.

    La scienza avrà anche spiegato molte cose, ma non ha spiegato tutto… 😉

    #61623
    Anonimo
    Inattivo

    cari signori, ma cos’è il paranormale ? Cosa intendete ?

    Qualcosa che la scienza ritiene non possibile, e siamo tutti d’accordo. Quindi se io dico che ho visto una persona defunta, la persona razionale mi riderà in faccia, alla seconda volta dirà che sono pazzo. Qualcun altro invece cercherà di capire se davvero ho visto una persona defunta, perchè sa che le persone defunte possono apparire, ma vuole sincerarsi che non sia illusione o suggestione.

    Chi esclude che una defunta possa comunicare non cercherà prove, ecco , qui c’è tutto. Il paranormale è il normale, per chi ha conoscenza….solo che deve essere verificato. Non esiste il paranormale, esiste ciò che la scienza non ha ancora capito

    #61643
    Anonimo
    Inattivo

    Vorrei rispondere a Nyma e Lechateau con una precisazione molto importante, che spesso viene trascurata o strumentalizzata in modo negativo per fare dire alla scienza ciò che non pretende di dire.

    La scienza non prende posizioni su questioni che non ha modo di indagare.

    La scienza non dice “Dio non esiste” e nemmeno “Dio esiste”.
    La scienza non dice “i fantasmi non esistono”.
    La scienza non dice “l’aldilà non esiste”.

    E non lo fa perché non può dirlo. Dal momento che non ci sono evidenze né sull’esistenza di qualcosa, né sulla sua non-esistenza, sono questioni sulle quali non si può pronunciare.
    Attenzione, questo non equivale a dire che tutti gli scienziati sono così onesti. Alcuni possono anche fare delle affermazioni che scaturiscono da opinioni personali, ma qui stiamo parlando delle posizioni più o meno ufficiali della scienza.

    Ma questa linea di distinzione è importantissima. Perché permette di partire da una base comune che tutti possono verificare. Il resto è tutto ancora da vedere.

    Se prendiamo un uomo e gli diciamo che domani lo metteremo sulla sedia elettrica (che brutto esempio) quest’uomo morirà sia che creda, sia che non creda all’esistenza del fenomeno dell’elettricità.

    Si potrebbe invece dedicare una vita intera a cercare elementi tangibili sull’interazione degli spiriti con questa dimensione, ma quando si tratterà di coinvolgere altri nella nostra “conoscenza” i risultati saranno sempre più o meno deludenti.
    E’ successo anche in esperimenti condotti con persone di questo forum.

    La spiegazione, in questi casi, è che la conoscenza che deriva da queste forme di interazione è per l’individuo e con l’individuo e non deve servire a produrre prove, dimostrazioni, esperimenti o studi utili agli altri.
    Ma allora come facciamo a distinguere ciò che esiste solo nella mente di un individuo da ciò che esiste davvero, ma non si può vedere, non si può toccare, non si può misurare, non si può provare in alcun modo? In pratica vi renderete conto che non c’è nessuna differenza, se non nella mente del singolo che la sostiene, appunto.

    Ho una collega che è assolutamente convinta che esistano le FATE. Sarà una convinzione bizzarra, un po’ assurda, ma per lei è così e mi fa piacere se questa credenza l’aiuta a vivere serena. Ma vi renderete conto che se il criterio è questo, possono esistere tante cose quante sono le persone di questo mondo. Io posso credere agli gnomi, Emiliano ai folletti, Enzo al grillo parlante. E guai a dire che non possiamo provarlo.
    Perché nel mondo dello spirito non servono le prove.

    #61645
    Anonimo
    Inattivo
    valle wrote:
    Vorrei rispondere a Nyma e Lechateau con una precisazione molto importante, che spesso viene trascurata o strumentalizzata in modo negativo per fare dire alla scienza ciò che non pretende di dire.

    La scienza non prende posizioni su questioni che non ha modo di indagare.

    La scienza non dice “Dio non esiste” e nemmeno “Dio esiste”.
    La scienza non dice “i fantasmi non esistono”.
    La scienza non dice “l’aldilà non esiste”.

    Non credo di aver mai affermato ciò.
    Ho mai detto che la scienza prende posizioni su questioni che non ha modo di indagare? No. Forse ha tratto in inganno il fatto che ho nominato l’empirismo, che io non intendevo in senso filosofico, ma come “approccio sperimentale alla conoscenza”: ovvero, viene scritto nei libri di scienza ciò che è stato provato. Però c’è da dire una cosa: si può provare un fenomeno a livello pratico in laboratorio, ma anche a livello teorico, tramite la sola matematica. Se grazie alla scienza (precisamente grazie alla legge della conservazione della massa) sappiamo che nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma, vien da pensare che anche i nostri sentimenti, i nostri pensieri originati dai circa 20 watt di elettricità che formano le sinapsi nel nostro cervello si trasformino in qualcos’altro dopo la morte. La scienza non l’ha provato, tuttavia la scienza non ha ancora potuto provare nemmeno la dinamica del Big Bang, eppure noi siamo qui a discutere in questo forum… potrebbe anche essere tutta un’illusione.

    valle wrote:
    Perché nel mondo dello spirito non servono le prove.

    Questa è una cosa che faccio fatica ad accettare anch’io. Ci devo riflettere…. :study:

    Comunque sia chiaro che quello che scrivo sono sempre e solo considerazioni personali. Non voglio tentare di convincere nessuno. 😉

    #61649
    Anonimo
    Inattivo

    Lo so, Nyma, non ce l’avevo proprio con te. Ho voluto puntualizzare qualcosa che salta fuori spesso nelle discussioni, allora ho preso spunto.

    #61624
    Anonimo
    Inattivo

    C’è gente come me che ha deciso di dare una spiegazione quanto più razionale al paranormale.
    Onestamente io ( :) :) :) :| :P :P 😎 ) mi sento di dire che sto creando una scienza sul paranormale (ma non soltanto io).
    —>
    Ho una domanda da farvi, si tratta di un titolo, ovvero quello di spettrotetrico se non capite bene in corsivo ve lo riscrivo in grassetto :)
    Sarebbe, a quanto ho capito, la funzione di un qualcuno che fa quello che ho detto di aver deciso di fare io, in “soldoni”.
    Ne sapete nulla?
    Io quel titolo me lo sono guadagnato, fidatevi, ho scritti privati che vanno pure oltre il blog … dai ve lo posto: blog realtà occulta
    Non sono bravo a trovare nomi :P

    #61784
    Anonimo
    Inattivo

    In soldoni… non ho capito un fico secco! :)

    #61795
    Anonimo
    Inattivo

    Che simpatico! :)
    Sarebbe una nuova figura, un ruolo, chiamalo così, la parola è spettrotetrico, dovrebbe essere una sorta di studioso di ciò che la scienza non ha risolto. A dire il vero non trovo nulla sotto il termine, ma credo esista …

    riporto la domanda: ne sapete nulla???

    #61796
    Anonimo
    Inattivo

    Per ora no, non ne so nulla. Però appena possibile sbircerò il link :study:

    #61625
    Anonimo
    Inattivo

    Non esiste il termine ‘spettrotetrico’, sicuramente lo hai inventato tu perché ho cercato in rete senza risultati.

    Comunque razionale vs paranormale sono necessari insieme, due poli opposti essenziali che si sostengono a vicenda. Non può esistere il razionale senza il sovrannaturale e il sovrannaturale senza il razionale.

    Sarebbe un incubo se dovesse sussistere solo il sovrannaturale o il paranormale come ai tempi bui del Medioevo fortunatamente sorpassati.

    Per questo ritengo una fortuna che in ogni forum e in ogni dibattito di qualsiasi tipo ci siano sia scettici che razionali. Essi hanno un modo di approcciarsi che illumina le menti troppo ottenebrate dall’eccessiva spiritualità che non sempre è accompagnata da intelligenza o maturità umana.

    La loro presenza è una manna dal cielo
    ( :hahahaha:) perché mette sempre in discussione e non lasciano spazio a superstizioni né suggestioni. Il razionale è la porta della verità e di un equilibrio interiore.

    Pur avendo io stessa avuto episodi paranormali continuo ad usare la ragionevolezza e a capire se magari non c’entri qualcosa di semplicemente spiegabile.

    #63605
    Anonimo
    Inattivo

    I like this :thumright:

    #63606
    Anonimo
    Inattivo
    Quandosioscuralaluna wrote:

    Per questo ritengo una fortuna che in ogni forum e in ogni dibattito di qualsiasi tipo ci siano sia scettici che razionali. Essi hanno un modo di approcciarsi che illumina le menti troppo ottenebrate dall’eccessiva spiritualità che non sempre è accompagnata da intelligenza o maturità umana.

    La loro presenza è una manna dal cielo
    ( :hahahaha:) perché mette sempre in discussione e non lasciano spazio a superstizioni né suggestioni. Il razionale è la porta della verità e di un equilibrio interiore.

    Pur avendo io stessa avuto episodi paranormali continuo ad usare la ragionevolezza e a capire se magari non c’entri qualcosa di semplicemente spiegabile.

    sono perfettamente d’accordo e tra l’altro hai espresso questo concetto molto meglio di come l’avrei fatto io quindi preferisco citarlo :)
    anche io sperimento molte cose legate al paranormale ma ritengo che se se non si utilizza il ragionamento cosciente e maturo nell’affrontare questi argomenti si cade nell’inganno ,e verso se stessi e verso gli altri, a volte anche in buona fede per carità …..inoltre io credo che quando c’è intelligenza e per intelligenza intendo quella acquisita con la parte di sè spirituale e non quella solo prettamente legata al celebro, può esserci un confronto tra le persone con un diverso credo…. solo quando nella troppa razionalità, o nella esagerata suggestione si cela un ottusità ostinata, allora il dialogo tra le parti dventa impossibile…

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