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Premonizione….di un’animale.

  • Questo topic ha 30 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni fa da Anonimo.
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  • #67368
    Anonimo
    Inattivo

    Francamente questa storia della “veggenza” degli animali l’ho sempre trovata un po’ forzata.
    Si vogliono dare delle caratteristiche umane (o soprannaturali come in questo caso) ad elementi che si muovono semplicemente con una logica molto diversa dalla nostra.
    La storia è molto interessante, assolutamente, ed anche di difficile spiegazione… Però
    Però se veramente i gatti avessero questo dono, non riesco a capire come sia possibile che le strade italiane siano (purtroppo) costellate di gatti uccisi dalle macchine ad ogni angolo.
    Cioè un gatto è in grado di sentire l’incidente del padrone, ma non è in grado di sentire il proprio?
    Può darsi, per carità… Ma non mi sembra molto realistico.

    #67408
    Anonimo
    Inattivo

    Osservazione interessante :thumright:

    #67409
    Anonimo
    Inattivo
    Anathema wrote:
    Francamente questa storia della “veggenza” degli animali l’ho sempre trovata un po’ forzata.
    Si vogliono dare delle caratteristiche umane (o soprannaturali come in questo caso) ad elementi che si muovono semplicemente con una logica molto diversa dalla nostra.
    La storia è molto interessante, assolutamente, ed anche di difficile spiegazione… Però
    Però se veramente i gatti avessero questo dono, non riesco a capire come sia possibile che le strade italiane siano (purtroppo) costellate di gatti uccisi dalle macchine ad ogni angolo.
    Cioè un gatto è in grado di sentire l’incidente del padrone, ma non è in grado di sentire il proprio?
    Può darsi, per carità… Ma non mi sembra molto realistico.

    Giusta osservazione ma, permettimi, elementare. Partiamo col dire che sia per gli esseri umani che per gli animali, il poter in qualche modo non spiegabile presagire prima un evento, possa per forza costituirne sempre il porvi rimedio. Qui cè di mezzo semplicemente il fato. Secondo te cosa potrebbe fare il gatto, o altro animale, che avverte prima l’incombere di un evento nefasto? non uscire di casa, o per attraversare una strada avvalersi del pulsante per i pedoni? Valuta l’ elementare considerazione che il gatto non sappia cosa fare di preciso e viene travolto dagli eventi. Lo hai detto tu stesso, che hanno una logica diversa dalla nostra, logica dettata dall’ istinto appunto animale più che di esperienza. Se fosse il contrario, dovremmo definire ogni essere vivente capace di ragionare allo stesso modo..e ti sembrerebbe reale poi questo?

    #67369
    Anonimo
    Inattivo

    Diciamo che non mi sembra più reale del fatto che possano “presagire” determinati eventi.
    Anzi ti potrei dire che proprio per istinto, se un animale sentisse che su una certa strada morirebbe, quell’animale (soprattutto i gatti, che sono particolarmente svegli) quella strada la eviterebbero di certo.
    E’ ovvio che il mio è un discorso per assurdo, perchè già do per scontata la preveggenza… Cosa che non è.
    Ma posso farti anche un ragionamento per induzione anzichè per deduzione:
    immagina quante persone muoiono ogni giorno… Ora immagina quante di queste hanno degli animali.
    Se realmente gli animali avessero qualche potere, ogni giorno sarebbe un concerto di miagolii o guaiti o comportamenti strani provocati da questa capacità di veggenza…
    Insomma, tu a posteriori dai una spiegazione ad un fenomeno (comportamento strano di un animale) guardando a ciò che è capitato a te… Magari se lo avessi portato dal veterinario invece avresti scoperto che aveva semplicemente una indigestione e stava poco bene (è una ipotesi strampalata, ma è per capirci).

    Poi per carità… Tutto è possibile, ma mi sembra poco realistico.

    #67418
    Anonimo
    Inattivo

    Scusa Anathema ma proprio non riesco a seguirti e questo potrebbe benissimo trattarsi di un mio limite. Ma ho l’impressione che qui si tenda a generalizzare e a fare troppo di di tutta l’ erba un sol fascio. Deduzione/induzione, credere o non credere, sono solo facce della stessa medaglia ce lo vogliamo mettere in testa una volta e per tutte? Se in tasca ho dei soldi, quante possibilità ho di pagare mostrando sempre e solo la stessa facciata della banconota ogni volta? quante possibilità ci sono che chi mi da il resto lo faccia sempre con la stessa moneta rivolta verso un lato?. Avverto che certi ragionamenti vengano affrontati con troppi dogmi. Lungi da me l’ essere presuntuoso, non voglio fare il sapientone anche perché non potrei nemmeno permettermelo….ma apprezzerei che lo spirito analitico del mio interlocutore fosse un po’ più svincolato da filtri e certezze non certe. Fatto questa premessa, posso solo dire che ci possono essere molteplici motivi o necessità intrinseci che possono, nell’ esempio del gatto, spingere l’ animale ad ignorare o sfidare quello che avverte. E uno di questi motivi potrebbe essere, nel caso di animali randagi o selvatici, quella della prima necessità ossia il cibo. Facciamo qualche esempio: il gatto ha fame, ha annusato un forte odore di pesce provenire dall’ altra parte della strada, per lui è irresistibile per istinto…per lo stesso istinto ha percepito/presagito pericolo…secondo il tuo modo di pensare cosa farebbe il gatto? Ti dico la mia: inconsapevolmente il gatto da priorità alla sopravvivenza, e nonostante sembri un paradosso egli gioca alla roulet russa. Questo che dico è riscontrabile per tutti, e coinvolge tutto il regno animale. Per quel che concerne l’ avvisarci di qualcosa di brutto, be io non sto dicendo che ogni gatto che incontri possa fare al momento da sibilla, ma con quelli che crescono sin da piccoli in una casa a stretto contatto con chi erroneamente definiamo loro padroni, possono crearsi sintonie che vanno ben oltre all’ imposto rapporto di coesistenza, tantomeno possiamo metterci qui a monitorare costantemente il loro comportamento….senza escludere che non tutti siamo uguali e soprattutto non tutti con la stessa facoltà di cogliere i segnali (caso mio). Facciamo affidamento a troppo pochi sensi per valutare certe cose.

    #67419
    Anonimo
    Inattivo

    Comunque potrei anche condividere il discorso di Gemini, pur non sapendo se sia vero o no, ma possiamo ipotizzare:

    il gatto avverte che qualcosa di pericoloso è imminente, ma non sa spiegarsi perché e che cosa. Facciamo il classico esempio dei terremoti avvertiti dagli animali con largo anticipo. Si agitano, sono nervosi, ecc., ma non è che pensino “La scossa sismica sarà grave e potrebbe fare crollare la casa e far morire tutti noi”, anzi non sanno nemmeno che cosa sia un terremoto. Quello che sanno è che quelle vibrazioni a bassa frequenza che avvertono non sono una cosa da tutti i giorni e sono spaventati perché potrebbe essere un pericolo. E in effetti è un pericolo.
    Sulla possibile via di fuga gli animali hanno, in alcuni casi, delle soluzioni istintive perché milioni di anni di evoluzione hanno insegnato che se ci sono delle onde anomale dal mare, per esempio lo tsunami, devono correre verso le alture, se ci sono incendi devono uscire dal bosco, o altri casi simili. Il cosiddetto istinto non è frutto dell’esperienza del singolo, ma qualcosa che, in modo ancora non ben compreso (forse genetico?), è tramandato dall’antichità ai nascituri in modo che conoscano determinati comportamenti anche senza che nessuno glieli abbia insegnati. E questo aumenta le probabilità di sopravvivenza e funzionalità nell’ambiente.

    Tornando tuttavia a pericoli non stratificati nella storia delle specie animali, il gatto potrebbe anche avvertire l’imminente pericolo, ma non sapere che farsene di quella sensazione. Le strade e le automobili sono una realtà assolutamente recente se paragonata all’evoluzione degli animali. Non si aspettano che un oggetto possa arrivare all’improvviso a 100 km/h dal nulla e travolgerli. Possono impararlo nel corso della loro esistenza, ma non è istintivo. E’ possibile che il gatto senta che sta per succedergli qualcosa, ma non sappia che cosa? Potenzialmente sì. E in quel caso, come dice Gemini, mica può rimanere nascosto in un buco e stare senza mangiare né bere per chissà quanto tempo.
    E’ solo un’ipotesi, non sono nemmeno sicuro che realmente i gatti siano in grado di sentire queste cose, ma nel caso non è detto che possano evitare il pericolo.

    #67425
    Anonimo
    Inattivo

    Giusto Valle! ti muovo un’ elogio. Hai centrato il cerchio giallo 😎 E’ semplice, molto semplice, abbiamo a portata di mano tutte le spiegazioni che ci servono per comprendere, apprendibili dagli elementi che ci circondano e soprattutto dalla natura, e noi non facciamo altro che travisare quella che chiamiamo realtà con preconcetti che sono addirittura più assurdi di quello che ci lascia perplessi. Io sono del parere che gli animali hanno molti più sensi di noi, sono delle vere e proprie macchine di Dio. I gatti mangiano certa erba in particolari condizioni, per curarsi da qualche disturbo, la natura gli fornisce il materiale e loro lo sanno senza che nessuno glielo abbia insegnato….perché l’ uomo per natura non sa farlo? perché per tentativi e chissà quante cavie l’uomo è giunto alla conclusione che questo guarisce da quello? Meditiamo.

    #67370
    Anonimo
    Inattivo

    Gemini, tu hai portato un esempio, che come ho detto ritengo interessante… E certamente di difficile spiegazione.
    Però ti ho fatto un esempio diverso:
    Oggi in Italia moriranno migliaia di persone.
    Oggi in Italia migliaia di animali domestici si comporteranno in modo strano per le più svariate ragioni (stanchezza, caldo, malattia, fame ecc)

    In alcuni casi questi due gruppi di persone si sovrapporranno…
    Sono tutti fenomeni paranormali? Alcuni lo sono e altri no? Nessuno lo è? Francamente non ho risposta

    Il fatto è che se si guarda sempre il singolo caso, le coincidenze hanno un valore enorme… Se si allarga il discorso le coincidenze appaiono per quello che sono: coincidenze.

    Detto questo io non escludo niente, magari veramente il tuo gatto ha avvertito qualcosa… Semplicemente ho provato a fornirti una chiave di lettura diversa 😉

    #67430
    Anonimo
    Inattivo

    Ho capito, Anathema, tu riporti esempi altrettanto validi ed intelligenti. Sia chiaro che il fatto che sia stato il mio di gatto, o che sia stato io ad essere interessato non ha alcun valore probatorio assoluto, ma per me è stato un monito….quindi se come dici tu allarghiamo il discorso, non solo in Italia ma in maniera globale, dobbiamo per forza di cose allargarlo in modo proporzionale su chi come me ha avuto monito da eventi simili. Così la disputa si fa ardua. Che poi cè chi, haimè, muore per cause naturali, accidentali o per la fame in africa non spetta a me rispondere.

    #67371
    Anonimo
    Inattivo

    Impressionante, mi sono venuti i brividi, sia per il gatto sia per il brutto incidente da cui fortunatamente uscito illeso.
    Il Maine coon poi è una razza oltre che splendida anche particolare.
    Bella storia, anche se un po’ inquietante…
    La sensibilità dei gatti quasi medianica è arcinota.

    #69935
    Anonimo
    Inattivo

    Peccato che con i gatti non ho più un buon rapporto, non per colpa mia, ma da quell’ evento in poi si mantengono alla larga da me…e non riesco a capire con precisione perché ciò accade. Avrò acquisito qualcosa che crea fastidio e nervosismo a questi animali molto sensibili.

    #69936
    Anonimo
    Inattivo
    Gemini wrote:
    Peccato che con i gatti non ho più un buon rapporto, non per colpa mia, ma da quell’ evento in poi si mantengono alla larga da me…e non riesco a capire con precisione perché ciò accade. Avrò acquisito qualcosa che crea fastidio e nervosismo a questi animali molto sensibili.

    Tu cosa pensi che sia? M’ incuriosisce questo dettaglio. Se vuoi parlarne…

    #70035
    Anonimo
    Inattivo

    Quandosioscuralaluna, lcuni gatti mi avvicinano, quelli di natura più audace, ma a debita distanza “annusando” l’ aria che mi circonda e sondando la mia aura …si limitano a fissarmi negli occhi e dopo poco scappano in preda al panico. Sono anni ormai che non riesco a tenerne uno in braccio, se non cuccioli. Cosa inversa per i cani, con i quali ho un rapporto armonioso, difficile che anche il più aggressivo mostri ostilità verso me…ho un’ effetto rassicurante su questi animali. Purtroppo, anche in questo caso cè una nota di dispiacere…sollevata dal fatto che tutti i cani che ho allevato si sono piegati molto facilmente al mio volere, troppo per i miei gusti, ho sempre avuto l’ impressione che questi animali si sottomettessero a me…cosa che non volevo io consciamente ovvio. Non saprei dire cosa e come ho acquisito, al punto da far scappare i gatti; una sorta di spiegazione, mia sommaria, è data da una questione di energie troppo simili..diciamo di due cariche positive che si respingono…ma tutto è partito da dopo l’ incidente. Anche il mio gatto poco a poco si distaccò, non mostrando però inquietudine, forse attribuibile ad un fattore di assuefazione. Avresti tu una seppur generica spiegazione a tutto ciò?

    #70043
    Anonimo
    Inattivo
    Gemini wrote:
    Quandosioscuralaluna, lcuni gatti mi avvicinano, quelli di natura più audace, ma a debita distanza “annusando” l’ aria che mi circonda e sondando la mia aura …si limitano a fissarmi negli occhi e dopo poco scappano in preda al panico. Sono anni ormai che non riesco a tenerne uno in braccio, se non cuccioli. Cosa inversa per i cani, con i quali ho un rapporto armonioso, difficile che anche il più aggressivo mostri ostilità verso me…ho un’ effetto rassicurante su questi animali. Purtroppo, anche in questo caso cè una nota di dispiacere…sollevata dal fatto che tutti i cani che ho allevato si sono piegati molto facilmente al mio volere, troppo per i miei gusti, ho sempre avuto l’ impressione che questi animali si sottomettessero a me…cosa che non volevo io consciamente ovvio. Non saprei dire cosa e come ho acquisito, al punto da far scappare i gatti; una sorta di spiegazione, mia sommaria, è data da una questione di energie troppo simili..diciamo di due cariche positive che si respingono…ma tutto è partito da dopo l’ incidente. Anche il mio gatto poco a poco si distaccò, non mostrando però inquietudine, forse attribuibile ad un fattore di assuefazione. Avresti tu una seppur generica spiegazione a tutto ciò?

    I cani sono meno sensibili (medianicamente) dei gatti. I gatti comunicano (involontariamente) con il portale dell’Ignoto
    avendo quello che noi abbiamo come Ajna, il terzo occhio. Non vale per tutti i gatti.

    Penso anch’io come una sorta di energia che si respinge a vicenda, esattamente come il ++ o — di una calamita.
    Non comprendo invece cosa intendi con energia positiva. Cosa c’entra? Non esiste positivo e negativo ma un neutro sul quale lavorare, se ascendere o discendere.
    Non sempre la discesa poi ha qualità negative, dipende dai bisogno di ciascuno spirito e in quel caso si annulla il senso del positivo-negativo , frutto questo di elaborate elucubrazioni culturali e religiose.

    Il negativo vero è quando una persona discende contro la sua natura, o ascende contro la sua natura. Infatti nell’universo vige solo la regola dell’evoluzione , mai involuzione.

    #70045
    Anonimo
    Inattivo

    Quandosioscuralaluna, parlo di energia positiva in quanto a quella emanata in quel momento..Warning! negatività non vuol dire malevolo o distruttiva ma…alternanaza essenziale…la neutralità annulla, non dovrebbe verificarsi mai in nessun soggetto, ed è così fino alla morte; potenzialmente siamo tutti come una bomba atomica.

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