Ciao a tutti, mi vergogno pure qui di parlare di questa cosa, ma come avevo già accennato in qualche altro topic, fin da piccola sono sempre stata attirata in maniera quasi maniacale dall’epoca Ottocentesca, tutta, dall’epoca vittoriana a quella romantica e onestamente non saprei neanche spiegarne razionalmente il motivo.
Quando vedo film ambientati in quel periodo o leggo romanzi scritti in quel tempo, scatta a volte dentro di me come un deja-vu, ho come dei piccoli flash d’immagini. Percepisco degli odori, sento addirittura il gusto della terra, e mi sembra di sentire il rumore delle carrozze e degli zoccoli, il nitrire dei cavalli, sento quasi le voci confuse nel paese, come se avessi già vissuto atmosfere simili. Quando scrivo qualche poesia uso istintivamente il linguaggio che si usava nell’Ottocento…
E’ una cosa stranissima. Inoltre mi affeziono molto ai personaggi tisici, forse perché sono affetta da Fibrosi Cistica che si manifesta in modo molto simile alla consunzione, pur essendo una patologia differente e anche più complessa ancora, è comunque sempre una forma di ” mal di petto”.
L’ho detto ai miei e ritengono che sia perché ho capacità empatica e forte capacità d’immedesimazione.
Ma sento che potrebbe esserci di più. Pensate che abbia un problema di tipo medico?
Curiosamente, la stessa cosa me l’ha detta un mio ex collega, ma sul Medioevo. Lui è convinto di averlo già vissuto.
Lui adora i fumetti, il gotico e l’horror e ogni anno si reca a Luca, città medievale per eccellenza, dice lui e se potesse vivrebbe stabilmente là!
Avete teorie?
Credo che la spiegazione più probabile dal punto di vista razionale sia quella che sei così tanto affascinata da quell’epoca che quando la vedi scatta nella tua mente una forte immedesimazione, spinta magari dalla tua forte empatia, che ti permette queste sensazioni molto particolari.
Un’altra teoria che resta sempre nel razionale sarebbe quella che in te hai qualche spiccato ricordo dell’ottocento. Non sto parlando di “vita precedente”, cosa che lascio affrontare ad altri membri del forum più ferrati di me in tal senso, ma della teoria scientifica (tutta ancora da verificare) secondo cui oltre i tratti somatici gli antenati passano ai discendenti anche parte di ricordi/esperienze, che restano come bagaglio sopito nella mente.
Spiegazione interessante e plausibile. Adesso m’è venuta la curiosità di risalire al mio albero genealogico, magari non servirà a nulla, ma magari scoprirò qualcosa d’interessante!
Io ero sempre stata appassionata dall’ ottocento! Era una fissazione morbosa, davvero. Mi leggevo tutti i libri, guardavo tutti i film e studiavo di tutto e di piú su quell’ epoca. Facendo l’ ipnosi regressiva guidata di Brian Weiss (credeteci o no) ho scoperto che vivevo nell’ 800 appunto, e ho anche visto come sono morta – la modalità spiegherebbe perché ho una paura strana per i coltelli. Mi basta vedere una persona che lo impugna muovendolo per aria solo leggermente e mi prende il panico. Questo perché dovrei, in questa vita passata, essere stata sgozzata
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Hai incontrato davvero questo Brian Weiss? Di persona?
Io avrei paura di fare un’ipnosi, mi sembra una pratica piuttosto oscura, avrei paura di vedere cose sgradevoli che mi spaventerebbero a morte.
L’unica ipotesi che mi viene da fare per questa mia ossessione per l’Ottocento e per i tisici è che in passato fossi stata una tisica e in questa vita me la sono trascinata sottoforma di un’altra patologia ancora più insidiosa, la Fibrosi Cistica.
La curiosità di capire è tanta, ma la paura pure!
Ultimamente non faccio che pensare: ” I tisici mi capirebbero, capirebbero cosa provo ad ogni emottisi, invece in questo mondo non mi comprende nessuno”.
Mi sono messa a parlare con questi personaggi nel pensiero, volevo anche scrivere loro delle lettere.
Forse sto davvero impazzendo.
No, purtroppo non l’ ho incontrato ma su Youtube ha un suo canale dove fa appunto ipnosi regressive (ovviamente in inglese), se cerchi poi bene esiste un video in cui la voce é tradotta in italiano, per i non-english speakers.
“all hypnosis is self-hypnosis”, rimani comunque cosciente, e puoi uscire dall’ ipnosi in qualsiasi momento tu voglia. Le cose che fanno vedere in tv… non credere a tutte. Forse se avessi avuto brian weiss in persona accanto a me l’ ipnosi sarebbe stata ancora piu profonda e sarebbe durata di piu, ma sei solo tu che rilassandoti e ‘mettendo in pausa’ il cervello razionali puoi portare a galla cose che TU stessa già sai, nel profondo. Quindi fossi in te non mi preoccuperei… anche perche potrebbe non apparirti la tua morte ma qualsiasi altra cosa, a gente é apparsa solo lo scenario. Dipende dal tipo di ipnosi e da cosa vuoi cercare tu inoltre puoi sempre interrompere in qualsiasi momento tu voglia! spero di averti tranquillizzato almeno un po’ ^ ^
Sì, un pò mi hai tranquilizzata, ciononostante non ho intenzione di addentrarmi in un esperimento ipnotico.
Molto spesso inoltre ho proprio la sensazione di non venire da questo tempo, ho questa sensazione fin da piccina, l’espressione: ” mi sento fuori dal mondo” è pratica e non solo letterale!
Ad oggi non è possibile definire con certezza l’ipnosi come un metodo valido per risalire ad episodi passati, nemmeno il passato di questa vita, figuriamoci il tempo di presunte vite precedenti. Ed il motivo sta nel fatto che sotto ipnosi il cervello fornisce contenuti, ma circa la natura di questi contenuti nessuno può pronunciarsi con certezza. Non solo ricordi di eventi realmente avvenuti, ma anche sentimenti, desideri, paure, costrutti fantastici possono emergere durante l’ipnosi.
Quindi qualcuno può essere convinto d’aver vissuto nell’800 e di essere stato assassinato con un coltello, e che la propria paura dei coltelli sia una conferma di tale teoria. Questo è un’esempio di logica fallace. Può essere benissimo il contrario: si è affascinati dall’800, si immagina fervidamente ogni dettaglio della vita di allora, i cavalli, gli odori, i vestiti (i film contribuiscono con il proprio materiale). Magari si ha paura dei coltelli, ma è questa paura a generare sotto ipnosi la scena della propria uccisione per mezzo di un coltello, non il contrario. Non si può usare un prodotto della propria fantasia (l’ipnosi è anche fantasia) per validare un’altra fantasia.
Rispetto la tua opinione, Valle
Ghost, ci mancherebbe! Non devi mica farla per forza. Io ne avevo parlato solo per fornirti un esempio. Ritengo sia una sensazione particolare quella che provi!
Avevo provato l’ipnosi via video, non ricordo però se è la stessa i cui parli tu, e almeno nel mio caso non aveva funzionato.
Condivido però il pensiero di Valle: non si può sapere cosa esce da un’ipnosi. Ciò che vedi e provi potrebbe benissimo essere tutta un’elaborazione della propria immaginazione, della propria fantasia, delle proprie convinzioni. L’esempio del coltello descritto da Valle è perfetto.
Si potrebbe anche parlare di “sogni indotti”, o potrebbe essere benissimo un sogno dimenticato (come capita sempre) che però è restato immagazzinato ed ora esce come falso ricordo.
Oppure ancora potrebbe non essere questioni di vite precedenti quanto di esperienze di vita precedente trasmesse geneticamente. C’è da tener presente però che per ovvi motivi quest’ultima ipotesi non può riguardare ricordi di morte, altrimenti non ci sarebbe stato modo di trasmettere il tutto a posteriori ai discendenti.
ciao ghost, anche io ho sempre provato come te forti emozioni, riguardanti però il 1700 in francia. ero eleonore fournet 1764 1820.
ho fatto molti sogni riguardo questa mia vita precedente e con l’uso del pendolo sono riuscita a ricostruire quella mia esistenza”ho scritto un post l’anno scorso su questo forum”.
ho ricordi di altre 2 mie vite precedenti una in inghilterra e una in germania.
pensa che l’altra mattina ho sognato un frammanto della mia vita a parigi e dicevo con una donna “adesso devo andare al st.etienne” , ho letto in internet che era la chiesa della pietà filiale. peccato che il mio vicino mi ah svegliato aprendo lo scuro.
sono sicura che tutto questo si riferisce a una tua vita precedente
Vi propongo una riflessione. Avete presente la strabiliante capacità del nostro cervello di “trasformarsi” e “ricostruire” qualunque cosa?
Avete mai osservato un abile imitatore come riesce a “diventare” un personaggio famoso, a riprodurne la voce, la postura, la mimica?
Avete presente quando nei sogni parlate con qualcuno e quel qualcuno vi parla con la voce ed il modi propri di quella persona che conoscete nella realtà?
Eppure quei dialoghi non sono mai esistiti. Sono una produzione molto realistica del vostro cervello. Una specie di realtà virtuale che nemmeno il migliore dei computer riuscirebbe a riprodurre così fedelmente.
Che cosa c’entra questo? Vi state chiedendo…..
C’entra perché il vostro cervello può farvi vedere tutto. Compresa una scena di vita nel ‘700, nell’800, con gli odori, i suoni, il tatto, tutto ciò che nella vita normale si prova.
Per tanti anni, quando ero bambino, ho sognato di lanciarmi in caduta libera da un aereo. Quando sono cresciuto, ci ho finalmente provato. E sapete che cosa? Le sensazioni dell’aria che avvolgeva il mio corpo, l’assenza di peso, la velocità, la vista fantastica del mondo dall’alto, in qualche modo mi erano famigliari. Le avevo sognate tante volte in modo molto simile alla realtà, pur non avendolo mai provato prima.
Perché? Perché il nostro cervello può mettere insieme tanti dati diversi. Costruire un’esperienza mai vissuta a partire da altri “frammenti” e situazioni simili.
Quindi non mi stupirei che si possa anche “vivere” in un’altra epoca ed in un altro luogo in sogno e trovare l’esperienza molto realistica.
Riapro il topic a un anno di distanza.
Contunua la mia ossessione per l’Ottocento e oltre ai sentimenti descritti sopra adesso si aggiunge una sorta di nostalgia, come se quel periodo mi mancasse.
Mi è venuta la curiosità di provare un’ipnosi regressiva per provare a capire l’origine di tutto ciò, ma condivido i dubbi di Valle circa la sua validità.
La curiosità però sta superando la paura di compiere questo viaggio onirico.
Ne parlerò con la neuropsichiatra alla prossima seduta.
Ciao Ghost,
a proposito della nostalgia di cui parli nel tuo ultimo post, ti voglio raccontare una cosa che non sono mai riuscita a spiegarmi razionalmente.
Tempo fa vado a trovare un’amica a casa sua. Mi fa piacere vederla, il mio stato d’animo è tranquillo e sereno. Chiacchieriamo per un po’ del più e del meno, poi lei a un certo punto mi parla di qualche acquisto fatto di recente e mi dice che ha comperato un mazzo di carte da gioco con illustrazioni acquarellate dell’800 inglese, e me le mostra. Io le sfoglio una ad una, alcune sono carine, altre non tanto, comunque le scorro per farle piacere.
E lì succede.
E’ stato come ricevere un pugno improvviso in pieno stomaco quando meno te lo aspetti, giuro.
Era la carta di un Asso, e c’era raffigurato un uomo giovane e snello dai capelli castano chiaro, vestito con una marsina lunga grigia abbottonata sopra una camicia bianca, i calzoni chiari e gli stivali alti neri. Il paesaggio dietro di lui era brullo, piatto, e il cielo nuvoloso. Il giovane era girato verso chi guardava l’illustrazione.
Non c’era niente di drammatico o di “strano” in quella figura, ma per me è stato uno shock: mi sono salite letteralmente le lacrime agli occhi. Ciò che in quel momento provavo era un dolore assurdo, il dolore della scomparsa di qualcuno di importante. Ero lì lì per scoppiare a piangere e ti assicuro che ho faticato non poco per darmi una regolata, almeno minima. E’ stato un dolore fortissimo e del tutto inaspettato.
Ora, c’è da considerare che:
1) nessun ragazzo a cui io abbia voluto bene (in questa vita?) è mai morto, quindi l’immagine non poteva rievocare lutti recenti o passati da poco. Eppure il dolore che ho provato era reale, le lacrime lo dimostrano in modo tangibile.
2) quando ho iniziato a guardare le carte non ero in uno stato d’animo precario, anzi: ero contenta di stare in compagnia della mia amica e di certo non avevo in mente cose o situazioni tristi.
3) non avevo recentemente visto film o letto libri deprimenti (anche perché cerco di evitarli).
4) l’illustrazione in sé non richiamava affatto idee come la morte.
Che dire…….
P.S. ho provato anch’io l’ipnosi regressiva guidata di Brian Weiss, ce l’ho su un file mp3 e l’ho sentita con le cuffiette. Non temere: induce rilassamento come fanno tante musiche da meditazione che trovi in giro, non è che ti auto-ipnotizzi nel vero e proprio senso del termine, figurati… puoi aprire gli occhi e smettere quando ti pare 😉
Che evento singolare quello che racconti….
Chissà, magari l’immagine su quella carta ti ha evocato un’emozione vissuta nel passato ( o in un’altra vita), chissà… Un pò come accade coi profumi che improvvisamente e inaspettatamente risvegliano emozioni sopite….
Ho letto da qui https://www.ipnosiregressiva.it/ipnosi-regressiva.php che l’ipnosi regressiva non è adatta a tutti e non è consigliabile praticarla da soli perché si rischia uno scompenso…