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l’UFO di Caselle.

  • Questo topic ha 20 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 5 anni, 2 mesi fa da Anonimo.
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  • #72009
    Anonimo
    Inattivo

    Al di là delle bufale, delle allucinazioni e delle volute esagerazioni, il problema UFO va sempre visto per quello che è: autentico ed (ancora) inspiegabile.
    Come al solito mi preme sottilineare che un fenomeno non deve essere rifiutato perchè detiene la costante dell’ indeterminabilità.

    Allego il primo video di una serie di 8 che trattano l’argomento ufo con la competenza necessaria.
    Un saluto

    [video]https://www.youtube.com/watch?v=WIXFwr_VvjQ[/video]

    #72014
    Anonimo
    Inattivo

    Ciao Valle mi manca il tuo parere illuminante sulla questione dell’osservazione visiva dell’avvistamento in questione che, a parer tuo non era convincente, nella circostanza e fattispecie dell’intervista fatta circolare dall’amica di banco … Sabrina Pieragostini. Ogni tua obiezione è per me motivo di verifica… 😎 Qui hai la possibilità di venirne a capo prendendo visione anche solo il primo, degli otto filmatini. Fabuli o non fabuli caro Valle? Il tuo silenzio è sospetto? Ma no! Ci mancherebbe… :aa:
    Un saluto

    #72078
    Anonimo
    Inattivo

    Posto uilvideo di un recente presunto avvistamento made in USA, simile per tanti versi ad altri.
    [video]https://www.youtube.com/watch?v=N9CklzLuFtI[/video]

    #72163
    Anonimo
    Inattivo

    Conosco da anni l’ex maresciallo radarista militare Massimo Staccioli. Persona da sempre interessata all’ufologia. In tante occasioni mi ha permesso di riportare le sue esperienze, così come del resto ha fatto lui con le mie. Ne riporto qui un paio, tra le tante
    :………………………..

    INCONTRO RAVVICIANTO DEL III TIPO, 1967

    Da un’intervista fatta dal sottoscritto ieri , 26 Luglio, 2009

    Dopo anni di silenzio il Sig. E.S., abitante in Cremona, spinto da un amico che (parlando casualmente del programma televisivo “Mystero” ed essendo venuto a conoscenza del CUN) mi rintracciò per telefono per sapere la mia disposizione ad ascoltare ciò che successe al suo amico, allora undicenne, e a suo padre, nella lontana Estate del 1967.
    Per ben ben 42 anni si portò dentro il suo segreto, in quanto sia la madre che il padre lo sconsigliarono vivamente di parlarne a chicchessia del fatto occorso; prima di tutto per l’occupazione del padre, cosa delicata; poi per non essere presi per matti o al meglio per visionari… E poi, a chi raccontare “certe cose”?
    Così passarono tutti questi anni; ma una sorta di liberazione, di sfogo verso qualcuno di cui fidarsi covava nel Sig. E.S. !
    Così, preso contatto con il sottoscritto, alcuni giorni fa, tramite il suo amico, decidemmo l’incontro: ieri, 26 Luglio 2009.
    Gradevole persona ed estremamente riservata mi fece da subito un ottimo effetto (non mi semrava prpoprio il “tipo” che va in giro a raccontare “balle”, e per di più a venirci apposta da un’altra città…); così iniziammo quasi subito a parlarne, anzi a raccontare, come se avesse assistito appena da qualche giorno al sorprendente spettacolo!

    Vediamo l’accaduto:

    verso le ore 03.00 di quel lontano Luglio (o Agosto) il piccolo E.S. fu svegliato anche lui da uno strano persistente sibilo, come una “turbina” che gira, ma intervallata da scatti metallici, quasi avesse un difetto…
    Anche lui perché la mamma ed il papà stavano anche loro ad ascoltare sbalorditi in silenzio. Allora il papà incuriosito e spaventato allo stesso tempo, gli disse di alzarsi e andare a vedere insieme a lui cosa stesse accadendo là fuori…
    Con molta circospezione si diressero verso la riva del fiume Pò, che distava un centianio di metri dalla loro abitazione; nascondendosi tra i fitti cespugli notarono proprio sulla riva sabbiosa un Oggetto rotondo di circa 10/12 metri di diametro che, rimanendo sospeso da terra, per un’altezza di circa un metro e mezzo, emanava un forte bagliore diffuso da una “fascia” laterale avvolgente una rotonda “torretta” sovrapposta ad una struttura a forma di disco piatto più largo, come una piatto da cucina rovesciato! Ecco la fonte del suono! A parte la fascia luminosa, il resto del disco rimaneva abbastanza scuro, plumbeo.
    Impietriti e stupefatti allo stesso tempo, e con il terrore di essere scoperti rimasero tra i cespugli, come paralizzati, a guardare quella scena a bocca aperta… Ma non era tutto!
    Attorno al Disco, di cui ormai si rendevano perfettamente conto Cosa fosse, notarono, con ulteriore stupore, sei o sette figure, come di … “bambini”, che si affannavano attorno al Disco, con movimenti rapidi, ma senza interferire l’uno con l’altro! Movimenti, come disse E.S., coordinati, prestabiliti quasi. Ognuno sapeva cosa fare; riuscirono ad udire anche il loro linguaggio: niente di paragonabile; forse assomigliava al cinese! Comunque si svolgeva tutto in fretta, come una vera emergenza! Il papà di E.S. continuava a dire al piccolo: “se Ci scoprono siamo fregati!” Erano talmnete vicini! (40 metri circa)
    La cosa migliore da fare era proprio rimanere lì, nascosti!
    Le piccole figure che stavano osservando, simili a bambini, “avevano la testa come le spalle”, disse il Sig. E.S., nel senso che era grossa e molto vicina al tronco. Le gambe esili come pure il resto del corpo. Non avevano niente nelle loro mani, di cui non si notavano bene i particolari. Forse avevano una sorta di cintura su una strana tuta che luccicava contro la luce violacea di quella strana fascia. Una tuta aderente, che sembrava formare un tutt’uno con il loro corpo!
    La scena durò circa una ventina d’interminabili minuti! Il Sig. E.S. non riusciva a profferire parola con il padre, talmente era spaventato. E poi, se l’Avessero udito…?!
    Ad un certo punto quegli “Esserini” risalirono frettolosamente a bordo tramite un “piano inclinato un po concavo” che raggiungeva il suolo; quindi si richiuse confondendosi con il resto dello “scafo”.
    Senza aumentare l’intensità del sibilo, l’Oggetto si sollevò lentamente per una decina di metri. Il padre di E.S. quasi gridando disse: “siamo rovinati, ora ci vedranno…!” La grande paura era quella che avrebbero potuto indirizzare quella strana luce su di loro!
    Invece dopo una decina di secondi di librazione il Disco fece uno scatto di lato, rimanendo orizzontale, per oltre 100 metri fermandosi di nuovo… Poi, di nuovo, un altro scatto più lontano per poi sparire alla vista dei due testimoni a velocità vertiginosa! Rimaneva il cielo stellato di una calda Estate…
    Tormnati a casa, con la mamma di E.S. in pensiero per la lunga assenza, restarono a letto senza dormire fino all’alba che cominciava a spuntare.
    Il padre di E.S. decise di tornare in riva al fiume per cercare di capire meglio cosa fosse successo nelle ore precedenti. La mamma non voleva, per paura che Tornassero!
    Trovarono così un cercho di sabbia annerita di un diametro di circa 10 metri! Non vi era sabbia spostata ma solo bruciacchiata. Particolare curioso: nella zona, o meglio, lungo quel tratto di litorale, erano soliti soffermarsi degli zingari; infatti vi si trovavano spesso dei rifiuti nei pressi. Ebbene, propro nella zona dell’area annerita vi era una bottiglia di vetro! Il “collo” ed il fondo erano intatti, ma la parte centrale della bottiglia era liquefatta ed appiattita come una… “fettina”!
    Quale calore poteva aver causato una simile conformazione alla bottiglia e solo al centro!
    Naturalmente non pensarono, da inesperti, a raccogliere campioni di sabbia o prendere la bottiglia… Erano ancora molto spaventati.
    Decisero perciò (visto anche il delicato lavoro del padre) di non parlare mai con nessuno del “fatto”, nemmeno con i parenti poco distanti dal luogo. Avrebbero corso il rischio di essere “trattati per pazzi tutta la vita”, disse E.S.

    Altro particolare: Il nonno di un suo amico, che abitava poco distante dalla sua casa, mentre un pomeriggio, due mesi più tardi dal suo avvistamento, stava raccogliendo dell’erba, rientrò a casa terrorizzato spiegando alla moglie di essere stato trattenuto da “persone”,come bambini, che lo stringevano da tutte le parti ma infine riuscì a divincolarsi e scappare! Loro non insistetteroe come raccontò lui, se avessero voluto lo avrebbero trattenuto… La moglie non gli credette; gli disse che era andato a bere!

    Il Sig. E.S. non si occupò mai di UFO; quasi per dimenticare, ma il ricordo è tutt’ora vivissimo!
    Quando fece il servizio militare, in Aviazione, venne qui, all’Aeroporto di Ghedi, ed aveva l’incarico, come autista, di accompagnare gli equipaggi alla “linea di volo”, dove sono schierati i caccia. Ed in quell’occasione,del servizio militare, sentì parlare di avvistamenti UFO dai piloti quando erano in attesa nella “Sala Briefing”…
    Per il resto, interessi normali, come la maggior parte delle persone.

    (Inquirente: Massimo Staccioli)

    _________________
    Immagine Ex Maresciallo – Operatore Radar (Difesa Aerea)

    #72203
    Anonimo
    Inattivo

    Ghedi: U.F.O. sull’Aerobase

    Inchiesta: Massimo Staccioli (U 555)

    Il 5 Maggio,1995, alle ore 04.15, durate il regolare servizio di ronda notturna all’interno del perimetro dell’Aeroporto, due militari, il Serg.Magg. M.N. e l’aviere di leva di Brescia, M.R., a bordo di una “campagnola”, mezzo militare usato per il pattugliamento, notarono simultaneamente nel cielo ancora notturno e stellato una luce di color giallognolo opaco, più grande delle stelle, che si avvicinava da lontano verso la testata Nord della pista dell’Aeroporto come se fosse il faro di un normale aereo in fase di atterraggio; al contrario però la luce degli aerei è bianchissima ed abbagliante.
    Poi veniva spostato rispetto l’asse-pista dell’Aeroporto; in più dalla direzione opposta del normale “sentiero di avvicinamento” alla pista, salvo in caso di vento contrario. Ma quella notte era tranquilla e con un leggero strato di umidità sui campi, proprio per l’assenza di qualsiasi brezza. Né poi vi era “traffico”aereo previsto, anzi, come si dice tra gli addetti ai lavori, l’Aeroporto era praticamente “chiuso”.
    La velocità di quella luce,ormai diventata grande come il disco lunare visto ad occhio nudo, poteva aggirarsi in torno ai 200/300 Km/h, mentre il suo colore, ora che era più vicina, era di un arancio pallido prodotto evidentemente da ciò che stava dietro quella Luce opaca. La Sfera luminosa (poiché tale si mostrava, avendo ormai scartato qualsiasi tipo di faro) si … fermò in aria a bassa quota, a circa 100/150 m.

    Non conoscendo l’effettivo diametro di questa strana Sfera, non erano in grado perciò di stabilire obiettivamente se si fosse fermata in corrispondenza della testata-pista Nord o appena al di fuori della recinzione dell’Aeroporto (dato che loro poi percorrevano il perimetro aeroportuale interno, seppur dirigendo casualmente verso la Sfera, o quello che fosse, distavano da Essa un chilometro circa).
    Dopo una dozzina di secondi in cui la Sfera luminosa si mantenne perfettamente immobile, improvvisamente “schizzò via” tornando alta in cielo, andando in un’altra direzione rispetto alla sua provenienza.
    Intanto i due testimoni,alquanto perplessi, proseguivano lentamente a bordo del mezzo militare il loro giro programmato di ronda, pensando a varie ipotesi ma senza arrivare a delle conclusioni.
    Quand’ecco che dopo circa 5 minuti la vedono tornare da lontano, come all’inizio, ma da una nuova direzione.
    Giunta, si ferma di nuovo allo stesso punto ed alla stessa quota di prima; ma improvvisamente, dopo solo qualche secondo, invece di vola via, comincia a muoversi rapidamente a scatti lateralmente, prima da una parte poi dall’altra. Questo per tre/quattro volte poi, a velocità incredibile, scompare verso una nuova direzione in cielo verso i monti della vicina città di Brescia. Queste manovre si ripeterono altre quattro volte ma variando gli scatti:ora verso l’alto ora verso il basso, quando si fermava…
    Nel frattempo i due testimoni che si stavano avvicinando progressivamente verso la zona interessata dal “fenomeno”, cominciavano a dar segni di nervosismo e ad allarmarsi!

    Parlando eccitati tra loro della Cosa, continuavano a fare ipotesi, ma tutte cadevano. Per prima quella dell’elicottero, subito scartata viste le manovre, la mancanza di rumore e l’ora della notte. In più nessuno poteva avvicinarsi all’Aerobase Militare senza preavviso o autorizzazione anche se in emergenza. Poi qualsiasi faro avrebbe evidenziato il suo fascio di luce, specie per l’umidità nell’aria in quella notte così tranquilla. Insomma, un faro è pur sempre un faro! E chi poteva fare poi quelle strane rapide e silenziose manovre?
    La pazzesca velocità di allontanamento, mi dissero i due testimoni, era paragonabile all’apparente scia prodotta da un movimento brusco effettuato con una sigaretta accesa, al buio!
    Quindi aerei, niente da fare; satelliti, palloni sonda, fulmine globulare, ancora meno… La vedevano lì, davanti a loro, reale. Praticamente veniva scartata qualsiasi cosa conosciuta… Perciò un U.F.O. ! Non identificato…
    Ma dalle manovre intelligenti e ripetute…

    Anche eventuali fari di discoteche furono immediatamente esclusi, anche se sapevo che sarebbe stata una domanda a dir poco stupida, visto il tipo di avvistamento…però anch’io ho cercato di giustificare in ogni modo (come da abitudine) l’avvistamento prima di farmi un’idea. Poi l’aviere mi disse che da civile lavorava in discoteca e conosceva bene il funzionamento delle luci laser…
    Prima di continuare, facendo diversi rilevamenti di giorno, sul posto con i due testimoni, ed osservando dai quattro punti del loro avvistamento, potemmo osservare bene come i caccia “Tornado” viravano e “riattaccavano” (come si dice in gergo) per ripetere il circuito d’atterraggio (per addestramento o per completare il carburante rimasto eventualmente, al ritorno delle “missioni”) e viravano per tornare all’asse opposto della pista per atterrare (o riattaccare di nuovo). Il Serg. Magg. Mi confermò che nel punto dove il “Tornado” virava, cioè a circa un chilometro a fine pista, la Cosa aveva dimensioni doppie del caccia! Quindi concludemmo chela Cosa doveva avere un diametro di circa 40 m. di diametro, se si trovava fuori della testata pista, oppure in prospettiva, se era in testata-pista, dai 7 ai 10 m. (dato che ripetevano che doveva essere proprio vicina…).

    Ma arriviamo alla conclusione dell’avvistamento; così, proseguendo in macchina il giro di ronda previsto e discutendo nel frattempo il da farsi, riguardo i precedenti quattro avvistamenti, i due imboccarono un raccordo interno della pista principale dell’Aeroporto. Non sapendo cosa fare, l’aviere disse risolutamente al Serg, magg. M.N. che per lui era un UFO , intendendo dire quello che tutti identificano per un Oggetto Volante Non Terrestre (ormai è questo l’uso comune dell’acronimo), ma non trovavano la “strategia” di allertare qualcuno o la “Torre di Controllo”. Il fatto si presentava loro in questi termini, come mi dissero: …”se ci sbagliavamo e dicevamo che c’era un UFO, ci potevano prendere per matti e non ci avrebbero creduto, poi in effetti, ci vergognavamo di dire la cosa in questi termini – (eccoci qua: è sempre così!) – poi l’avvistamento durava ogni volta un minuto/due e poi spariva, e se non tornava più….? L’indomani saremmo stati i “matti di turno!”

    Mentre facevano questi ragionamenti e prendevano sempre più coscienza che avevano assistito a qualcosa d’insolito che faceva salire loro la tensione, il Serg.magg. fu attirato da una luce arancione riflessa dallo specchietto retrovisore esterno della “campagnola”: era di nuovo la Sfera di luce! Erano passati circa dieci minuti dall’ultimo avvistamento.
    La Luce, dapprima lontana, si avvicinò rapidamente da dietro la vettura riempiendo con la sua forma tutto lo specchietto verticale del mezzo militare. L’aviere che non era al volante, si voltò sentendo i commenti del Serg. Magg., ed osservò la Sfera a circa 150 m. da loro e, quasi gridando, disse: “adesso atterra…adesso atterra…!”
    Il Serg. Magg. negando per scaramanzia, perché ormai era tale la paura, sterzò improvvisamente verso il limitare del raccordo verso il prato adiacente, istintivamente, con l’intento di togliersi dalla traiettoria e fermarsi, poiché nel frattempo l’Oggetto si avvicinò a loro a circa una ventina di metri…
    Solo che, scesi dall’autovettura, non videro altro che…il cielo stellato! L’UFO era sparito! Non c’era più nulla… Era risalito in verticale? Non hanno saputo dirlo. Nell’attimo in cui aprirono le portiere per scendere, era sparito…

    Completato poi il giro della Base, incontrarono l’Ufficiale d’Ispezione, questi chiese loro se fosse tutto a posto, ma i due testimoni si guardarono in faccia simultaneamente, al che, l’ufficiale, cogliendo la volo i loro sguardi, si rese conto che qualche novità in effetti doveva esserci…

    Così, quasi timidamente, i due testimoni, dissero ciò che avevano osservato, l’UFO ed i loro pareri…
    Qualche battuta da parte dell’Ufficiale e come tante volte…finì tutto lì!
    Il giorno dopo, incontrando l’Ufficiale, che conoscevo bene, mi disse che rimase colpito dalle facce e dal tono di voce dei due testimoni.
    Da parte mia, non mollando facilmente l’inchiesta ( ero per di più ancora in servizio), sono tornato ripetutamente sull’argomento con il Serg. Magg. (ora Maresciallo); feci ulteriori ricerche e approfondimenti anche tra altri colleghi, ma restarono gli unici testimoni.
    In tutto, l’avvistamento durò circa 40 minuti, mentre tra un avvistamento e l’altro passavano tra i 6 e i 13 minuti di… calma. Il Maresciallo mi ripete sempre le stesse cose: niente scintille, niente colori, niente rumori, solo questa enorme Sfera arancione di circa sette metri di diametro. Niente riflessi sul cemento, quando si avvicinò loro; sbucò praticamente già basso dalla curva del raccordo per “presentarsi” a loro. Il motore dell’automezzo, comunque non si spense.

    Il testimone è persona seria, riservata e qualificata; è un avionico, lavora nel settore dei pannelli elettronici del caccia “Tornado”. Non era a conoscenza più di tanto riguardo agli UFO, anzi, era alquanto scettico. Più che altro lo misi al corrente io del Problema, come molti altri colleghi e piloti, dai quali riuscii a tirar fuori altri fatti…
    Ricorda tutto molto bene ed è rimasto colpito.
    Questo è stato solo l’ultimo avvistamento avvenuto all’Aeroporto di Ghedi; ve ne sono stati precedentemente almeno una dozzina, sia dalla “Torre” che inseguimenti da parte di caccia durante esercitazioni di voli notturni

    #72204
    Anonimo
    Inattivo

    Dall’amico di diverse battaglie, a volte in antitesi, Maresciallo ed ex radarista militare Staccioli traggo: LA “LUCE” DI LAREDO

    Il Ten. Earl Fogle, uno sperimentato pilota di reattori, era, la notte del 4 Dicembre 1956, alla guida del suo veloce caccia ad elica P-51 “Mustang”.
    Alle 20.49, dopo un paio d’ore di volo, Fogle chiamò la “Torre” di Laredo per l’autorizzazione alla procedura di avvicinamento al campo. Essendovi però alcuni reattori già in circuito d’ atterraggio, la “torre” gli comunicò di effettuare un 360 a non meno di 10 miglia dal campo per essere sicuro di evitare i “traffici” in procedura. Volando ad una quota di 6000 piedi, a circa 12 miglia dalla Base, Fogle vide ad un tratto un Luce splendente che si spostava velocemente…. A prima vista egli la scambiò per lo scarico infuocato di un aereo a reazione giunto in ritardo. Ma poi si rese conto che nessun reattore poteva compiere virate così strette e rapide come ora stava facendo quella Luce….
    Cercò allora di chiarire il mistero accostando verso la Luce, cautamente, e poté vedere che aveva un colore bluastro, non arancione come si aspettava a causa dei motori di un jet. L’Oggetto sconosciuto, si alzò d’improvviso alla sua stessa quota, essendo prima più in asso, tracciando contemporaneamente dei cerchi attorno al suo aereo a velocità fantastica…
    Tutto ciò che il pilota poteva vedere era uno splendore bianco-azzurro vorticare intorno al suo aereo che sembrava fermo al confronto!
    Dopo un po, l’oggetto sconosciuto, balzò fulmineamente verso l’alto in una strana ascesa ondeggiante… Fogle stette ad osservare attonito, impietrito all’interno del suo abitacolo…In pochi secondi, due, tre, al massimo, l’Oggetto era salito di 9000 piedi sopra di lui! Fogle, riprendendo animo, provò ad accelerare e a cabrare per cercare d’inseguirlo.
    L’U.F.O. sembrò fermarsi o roteare strettamente, da mantenersi praticamente sullo stesso punto! Poi, d’un tratto, il Tenente si accorse che stava dirigendosi dritto verso di lui…
    La velocità fantastica era tale che non ebbe neppure il tempo di fare qualcosa per evitarlo!
    Paralizzato, nel suo stretto abitacolo, di notte, aspettando di lì ad un attimo l’inevitabile conclusione, non poté far altro che fissare allucinato la Cosa…
    Ad una distanza di circa 100 metri, l’U.F.O., ondeggiando un istante, scartò di lato, quasi a sfiorare l’ala del caccia; la velocità fu tale che Floge poté vedere solo un bagliore bianco-azzurro! Voltandosi a guardare, Floge spaventato, scorse l’oggetto sfrecciare di nuovo verso l’alto, ondeggiando lievemente, poi riprecipitarsi, come per ripetere la manovra precedente…
    L’unica idea che attraversò la mente del Tenente fu quella di spegnere tutte le luci di bordo e buttarsi in picchiata a spirale per cercare di sfuggire alla Cosa, che invece sembrava … “divertirsi” !
    Per un momento Fogle credette che il suo inseguitore sconosciuto lo seguisse fino a terra.. Ma quasi a 5000 piedi l’Oggetto dalla luce bianco-azzurra s’impennò alzandosi ondeggiando, per sparire per sempre in alto nel buio della notte…
    Tutto era durato 6 minuti!
    Una volta atterrato all’Aeroporto di Laredo, per due ore, gli Ufficiali del Servizio Segreto (A.T.I.C.) lo tormentarono per avere ogni possibile ragguaglio…!

    Ecco un altro dei bellissimi resoconti redattti da Donal E. Keyhoe quando Albert Chop (dell’Ufficio Stampa dell’U.S. AIR FORCE)lo metteva al corrente autorizzato dall’Aviazione stessa!
    Altroché “X-Files”,questi sarebbero racconti da far conoscere! (Evidentemente non si può… )

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