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Il Poltergeist.

  • Questo topic ha 8 risposte, 6 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 3 mesi fa da Anonimo.
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  • #22773
    Anonimo
    Inattivo

    Sono anni che scrivo,sulle pagine di questo Forum,da cosa dipende il “fenomeno”Poltergeist,ma è come scrivere sull’acqua…
    Riporto una spiegazione redatta dalla sezione di Torino del GRIS ( così ,forse,per qualcuno,acquista autorevolezza… ).

    Approfondimenti: parapsicologia
    Il “poltergeist”

    Con questo termine tedesco, di chiara origine spiritistica, si designa tutta una serie di fenomeni che presentano le caratteristiche di una autentica “sarabanda infernale”, e che vengono a turbare la tranquillità di una casa, provocando spesso scompiglio e spavento. Perciò si parla anche di case infestate o stregate.

    Senza avere la pretesa di essere esaustivi, presentiamo una sommaria enumerazione di fatti caratteristici che si possono manifestare nel Poltergeist: tavoli e mobili di legno che sembrano scoppiare; passi felpati oppure rumorosi di persone che camminano sul pavimento in modo invisibile; campanelli e strumenti musicali che si mettono improvvisamente a suonare senza che nessuno li tocchi; chiavi che girano spontaneamente nella toppa; sassi che volano in aria come se fossero scagliati da mani invisibili; vetri che si rompono senza essere stati colpiti da nessun oggetto e senza causa apparente; mobili pesanti che si spostano come fossero mossi da persone che si sottraggono alla vista dei presenti…e tutta una serie di interminabili fatti.
    Non bisogna confondere questo fenomeno con le allucinazioni, riducendo alla produzione immaginaria di una fantasia surriscaldata; si tratta invece di effetti oggettivi, reali sul mondo esterno, che si possono anche fotografare o registrare.

    Solo in pochi casi, data la natura bizzarra ed estemporanea di questi fenomeni, si verifica la possibilità che si trovi presente una persona competente, in grado cioè di osservare i fatti in maniera critica, e nello stesso tempo in grado di redigerne una relazione degna di fede. Solo se si realizzano queste condizioni il caso ha valore scientifico.
    Il Poltergeist tuttavia si presenta come cittadino del mondo; esso ha fatto la sua prima comparsa fin nelle più remote epoche della storia: la commedia Mostellaria (mostriciattolo o fantasma) di Plauto ne sarebbe un indizio.
    Fino a poco tempo fa da parte di certuni si pensava che le “case stregate” fossero frutto di qualche fantasia balzana; da parte di altri, invece, il pandemonio che si scatena in questi ambienti veniva attribuito a qualche spirito maligno. Ancora nel 1923 il famoso astronomo Flammarion nel suo libro intitolato Le case infestate, per spiegare la strana fenomenologia che si verifica in esse, supponeva che intervenissero tre spiriti diversi di spirito: lo spirito dell’uomo, lo spirito di persone defunte, gli spiriti di entità misteriose.

    La prima ricerca su un fenomeno di Poltergeist risale al 1958 e fu condotta da due famosi parapsicologi nordamericani, William Roll e J. Gaither Pratt. Si tratta di un’investigazione condotta sul luogo stesso dove era scoppiato il fenomeno, a Seaford in USA.
    Dopo quella data gli studi su questa strana fenomenologia si moltiplicarono: dalla semplice accettazione del fatto si passò alla discussione scientifica nei suoi riguardi.
    H. Bender, il fondatore dell’Istituto di “psicologia di confine” a Friburgo di Brisgovia, nel 1967 condusse con la sua équipe una ricerca sul campo molto seria nella “casa stregata” di Rosenheim.
    Egli stesso ce ne ha lasciato una relazione dettagliata nel suo libro dal titolo Sesto senso, che è pure uscito in traduzione italiana.

    “Nel novembre 1967 i giornali riferirono che nello studio dell’avvocato Adam a Rosenheim si verificavano strani fenomeni: i tubi fluorescenti, fissati ad un soffitto alto due metri e mezzo dal suolo, si spegnevano continuamente. Gli elettricisti constatarono che erano stati ruotati di 90 gradi nel loro attacco del soffitto.
    Numerosi testimoni avevano udito violenti rumori di carattere esplosivo; le valvole di sicurezza si disinserivano da sole senza alcuna ragione evidente; il liquido di sviluppo di un fotocopiatore fuoriusciva ripetutamente; disturbi telefonici minacciavano di paralizzare l’attività dello studio; spesso i quattro apparecchi suonavano contemporaneamente; le conversazioni telefoniche a volte si interrompevano bruscamente e le fatture salivano a livelli eccezionali”.

    Ciò che aveva disorientato i tecnici costituì per gli esperti giunti dall’istituto di Friburgo la chiave di impostazione dell’indagine: gli strani fenomeni si verificavano unitamente durante gli orari d’ufficio. Spesso la prima variazione massima degli strumenti di controllo, collocati dai tecnici, veniva registrata nel momento stesso in cui l’impiegata diciannovenne Annemarie S. metteva piede nello studio dell’avvocato Adam.
    Altre osservazioni stavano ad indicare che i fenomeni dipendevano dalla sua presenza. Se la ragazza passava per il corridoio le lampade incominciavano ad oscillare, le lampadine esplodevano e i pezzi di vetro le venivano addosso. Negli uffici delle poste federali si collocarono gli apparecchi appositi per verificare e controllare eventuali disturbi telefonici. Nello studio dell’avvocato era stato installato un unico apparecchio telefonico con inserito un contatore; tutte le conversazioni venivano registrate nella centrale con un dispositivo che riportava il numero e l’ora in cui era stato formato. Le liste presentavano per intere pagine il numero di richiesta dell’ora esatta, che spesso risultava formato anche sei volte in un’ora. Un testimone attendibile osservò per mezz’ora quell’unico apparecchio telefonico che era stato installato nell’ufficio, in sostituzione degli altri quattro, e garantì sotto giuramento che nessuno aveva alzato la cornetta per parlarvi; nello stesso lasso di tempo l’apparecchio di controllo della centrale registrò quattro chiamate per Monaco.

    Nel dicembre 1967 la vita nello studio legale divenne sempre più turbolenta, i quadri cadevano dalle pareti o ruotavano davanti a testimoni oculari. Alcuni cassetti di una scrivania uscirono da soli dinanzi agli occhi del fisico professor Buechel. Infine, per due volte, un armadio di archivio del peso di 175 chili fu spostato dalla parete per una distanza di 30 centimetri.
    Almeno quaranta persone di vari gruppi professionali furono testimoni dei fenomeni o delle loro conseguenze: tecnici, poliziotti, medici, fisici, psicologi, clienti dell’avvocato, personale d’ufficio e altri.
    Quando, verso la metà del gennaio 1968, Annamarie, trovò un altro posto di lavoro, i fenomeni cessarono di colpo. Sembra che si siano ripresentati per un breve periodo nel nuovo ufficio, ma il datore di lavoro le proibì di parlarne. Anche nella sua famiglia si ebbero transitoriamente dei fenomeni psicocinetici, benché in forma attenuata.

    Al termine della relazione H. Bender fa alcune osservazioni: “L’infestazione non è soltanto stimolante problema scientifico, è anche un problema terapeutico. Essa è una richiesta d’aiuto”.
    L’intervento di un sacerdote o di un poliziotto, che non abbiano la minima conoscenza di psicologia e di parapsicologia potranno, in certi casi, provocare una forte inibizione nel soggetto ammalato e la cessazione momentanea del Poltergeist, ma non ne elimineranno la causa. Occorre andare alla radice del male, intervenendo con delicatezza e con tatto nei riguardi della persona che ne è la causa inconsapevole, cercando di bonificare la sua vita di relazione e aiutandola ad acquisire maggior fiducia in sé e negli altri.

    Prima di mettere fine al tema Poltergeist, è opportuno fare un’osservazione chiarificatrice e rasserenatrice. Normalmente gli oggetti sollevati da questo sono inoffensivi, cioè non colpiscono coloro che casualmente si trovassero in una “casa stregata”. Sembra infatti che ogni persona possegga una specie di difesa psichica. Infatti, quando qualcuno cerca di afferrare un oggetto mosso telecinematicamente, esso gli sfugge; per questo motivo il Poltergeist è pure chiamato spirito folletto.
    Vincenzo Camarda

    Ovviamente non servirà a nulla,o meglio,servirà alle persone che umilmente vogliono imparare,imparando così che altri prima di loro hanno studiato,e continuano a studiare gran parte delle innumerevoli fenomenologie,senza l’arroganza dei pseudo metodi scientifici ( frutto della fatica di altri… ).

    #63301
    Anonimo
    Inattivo

    riguardo i poltergeist non si può non citare amytville e enfield, anni 70. Forse i fenomeni più conosciuti, entrambi citati nel film l’evocazione 2per via dei coniugi warren, due che hanno dedicato la vita ad aiutare persone che abitavano in case infestate o vittime di cose ancora più orrende

    Per quel che ho capito il poltergeist ha bisogno di un abitante della casa “con facoltà” per manifestarsi, altrimenti non accade nulla
    E spesso sono bambini a far scatenare il poltergeist

    #63315
    Anonimo
    Inattivo

    Alceste, e Lechateau,

    vi siete accorti che state andando a pescare dei fatti di cronaca raccolti intorno agli anni ’70 circa i quali “si dice che”, “si narra che”…?
    Nella migliore delle ipotesi abbiamo delle testimonianze di persone che dicono di avere assistito a tali fenomeni. In qualche caso il rapporto di un poliziotto arrivato sul posto che scrive ciò che ha trovato o ciò che ha visto.

    Facciamo un paio di riflessioni: sarà un caso che entrambi i fatti citati da Lechateau e Alceste si siano “verificati” più o meno intorno agli anni ’70 e negli Stati Uniti o nel Regno Unito?
    E nella cronaca odierna se ne trovano altrettanto spesso?
    Non sarà che in quegli anni i presunti fenomeni Poltergeist, come gli studi di parapsicologia in generale, erano più popolari?

    Perché si possa dire che il poltergeist è un fenomeno accertato, non bastano presunti testimoni degli anni ’70, o rapporti stilati da poliziotti, avvocati, parapsicologi e quant’altro.
    Primo perché i testimoni, per varie ragioni, non sono sempre attendibili. E quindi li dobbiamo considerare potenzialmente non attendibili ai fini dell’accertamento di un fenomeno come dato di fatto.
    Secondo, se il fenomeno è reale, non può essere appannaggio di un lontano passato, ma deve verificarsi anche oggi e con la stessa frequenza. E quindi dovrebbe essere osservabile.
    E’ necessario che oggi il fenomeno possa essere studiato in condizioni controllate.
    Obietterete che il fenomeno non si produce a piacimento ma si scatena casualmente quando gli pare?

    Allora citerei il pensiero di un ricercatore che espresse l’equazione:

    Controllo zero = fenomeni 100
    Controllo 100 = fenomeni zero

    E’ geniale. Esprime in un’equazione il problema del controllo su tali presunti fenomeni.

    Alceste, tu dici che il tuo spiegone servirà solo a chi è umile per apprendere. Io direi che l’umiltà la deve avere in primo luogo chi tenta di imporre un’affermazione come dato di fatto senza poterlo dimostrare.

    #63302
    Anonimo
    Inattivo

    Mi trovo pienamente d’accordo con Valle.

    Non so perché ma davo per assodato che esistessero fenomeni di poltergeist recenti;ovviamente non escludo nulla.

    Ho approfondito bene il caso Enfield e visionato video, ascoltato le testimonianze…. La bambina, che si presupponeva fosse il tramite del poltergeist (un vecchio morto in quella casa) dalla mimica facciale avevo capito che mentiva solo per attirare l’attenzione e il mio intuito femminile mi fa propendere che lo facesse per far ritornare il padre che all’epoca divorziò dalla madre.

    Le risatine, le occhiate furbe… Una bambina dovrebbe essere terrorizzata. C’erano 4 bambini in casa, non è difficile fare scherzi e furono anche beccati a farne uno.

    Mi chiedo come possa essere la gente così suggestionabile. A dispetto di quello che ho vissuto resto saldamente con i piedi per terra nonostante tutto.

    #63318
    Anonimo
    Inattivo

    @ Valle

    Certo,hai tutte le ragioni ( secondo il tuo punto di vista,ovviamente ).;e le rispetto.

    Come è giusto e logico che sia ognuno prosegue con le proprie deduzioni,frutto,spero,di riflessioni. Nessun fanatismo,ma una sana disquisizione filosofica,
    nel reciproco rispetto…

    #63319
    Anonimo
    Inattivo

    Di certo l’equazione esposta da Valle dice molte, molte cose. Anche se l’equazione è altrettanto facilmente aggirabile da chi sostiene il contrario, un po’ come fare un esperimento che fallisce e attribuire il fallimento alla presenza di una persona che “rovinava l’energia del luogo”. Un po’ come tirare i dadi e dire prima un numero: quando ci provo è la verifica che sono un veggente, quando fallisce è perché qualcosa ha interferito. Ma sono un veggente.

    I casi di poltergeist e possessioni non sono del tutto spariti, ma sono sensibilmente diminuiti (eppure nell’era dell’informazione dove qualsiasi cosa viaggia veloce e la mole di dati è immensa rispetto al passato, dovrebbero essere maggiori). Quindi il fatto che in passato erano più numerosi e soprattutto più eclatanti tanto da diventare “casi cult”, significa forse che alla base c’era un’aleatorietà che aiutava a creare il mito stesso. Nonché appunto la possibile influenza dovuta all popolarità della cosa. Sono sicura che se per qualche motivo andassero di moda le fate nell’opinione comune, saremmo improvvisamente sommersi da storie, testimonianze, ecc ecc. Un po’ come accade per gli avvistamenti ufologici, dove tendenzialmente l’aspetto dell’oggetto volante visto va a braccetto con i tempi e con l’idea del futuro nel momento nei quali è visto.

    Con questo non voglio dire che non esistano testimonianze genuine di poltergeist, o che gli avvistamenti di ufo siano tutti fantasie di allucinati; ma di certo quanto appena detto è indice che dal tutto bisogna scremare una parte molto grossa, che si avvicina significativamente alla totalità.

    #63303
    Anonimo
    Inattivo

    ma avete idea di quanti fenomeni di poltergeist accadano e non vengono narrati all’esterno ? O quante possessioni o quante apparizioni di entità disincarnate ?

    Tutti nascondono certe cose per non passare per pazzi, partite da questo presupposto.

    Io comunque credo in questi fenomeni, poi sono il primo a dire , bisogna capire se è suggestione o causa fisica. Non è che si accende una televisione da sola e subito pensiamo al fantasma…ma credo molto nella possibilità che possa avvenire. Se avviene però rimarrà un fatto circoscritto a chi lo subisce…come chi vede la Madonna o spiriti maligni. E’ una regola…prove video non ce ne saranno mai. Non ho capito bene il perchè , ho delle teorie, ma è così

    #63340
    Anonimo
    Inattivo

    Infatti Valle distingueva le cose che appartenevano all’ambito spirituale (apparizioni, meditazione ecc) che sono vissute dal singolo e per ovvi motivi non possono essere confermate da altri, da fenomeni paranormali come i poltergeist, le veggenze, “poteri” paranormali psichici o meno che hanno interazione con l’ambiente circostante.

    Nei poltergeist, la cosa non è circoscritta a chi la vive, ciò che accade dovrebbe essere materiale ed osservabile da chiunque sia presente. Eppure nessuno di questi fenomeni è stato accertato scientificamente, nemmeno quelli che si sono ripetuti e dilungati nel tempo sono mai stati provati sotto questo aspetto, solo documentati da presunti resoconti di autorità pubbliche o personaggi dediti al campo. In centinaia di anni che le cose si verificano, la scienza non ha mai avuto modo di appurare l’accaduto, nemmeno nei casi recidivi e ben pubblici.

    Ovvio, se poi la mettiamo sul piano che la scienza lo insabbia o si copra le orecchie dicendo “la la la la la”, o che le cose accadono ma restano segrete, o che le cose non possono essere testate perché l’ambiente circostante è inquinato da questo aspetto di prova ecc, allora non c’è partita. Personalmente queste “giustificazioni” non dico che sono impossibili, può anche essere ed una probabilità gliela lascio, ma sono portato a credere che non siano plausibili. Così come il mio discorso non voleva fare di tutta l’erba un fascio… di quasi tutta…

    #63341
    Anonimo
    Inattivo

    ….bisognerebbe provarlo empiricamente!!…
    Cerberus

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