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Il diavolo è il diavolo o… è l’uomo?.

  • Questo topic ha 75 risposte, 9 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 4 anni, 1 mese fa da Anonimo.
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  • #74249
    Anonimo
    Inattivo

    Le sensazioni provate da Emiliano penso siano un bagaglio, magari visto poi, in seguito come un rammarico, un fardello. Sensazioni più o meno simili per tutti.
    L’argomento “male”, ognuno lo tratta, lo vede e lo conosce in modo diverso, alcuni ne negano anche l’esistenza, ma pur essendo variegato e mitico nel tempo, è pur sempre ben definito. C’è chi trova assurdo credere nel “Principio del Male”, affermando che si tratta di una credenza che avrebbe determinato l’assurda ipotesi di un moltiplicarsi di azioni negative perchè credute diaboliche. Questi negazionisti insistono negando che il male sia un prodotto della immensa schiera di Angeli ribelli, pronti ad aggredire ad ogni istante le persone, per indurle al male attraverso un processo detto “infestazione diabolica” degli ambienti abitati dagli esseri umani, e della possessione di individui intrisecamente più deboli, quindi più facilmente dominabili. E, va detto, non hanno tutti i torti. Questa grosso modo l’opinione di chi nega l’esistenza del diavolo e delle sue diavolerie…

    Ma c’è solo tanta fantasia o vi è una reale esistenza di una personificazione del cosidetto “Male”?. Va subito detto che la ricerca psichica ha di fatto annullato moltissime (forse troppe…) “possessioni diaboliche”, pigiando con fin troppa solerzia sul piano logico-razionale. Il mio amico Jung teorizzò il concetto di archetipo universale, studiando la mitologia comparata concluse che l’umanità utilizza da sempre delle raffigurazioni simboliche degli eventi e dei ruoli. Il demone, l’angelo, il guerriero, il santo, la dea madre (su questa si aprirebbe un interessante e immenso capitolone…), l’eroe, il bambinello sono gli esempi più immediati. Tali raffigurazioni simboliche risultano essere presenti in tutte le antiche culture. In questo, forse Jung ha tratto conclusioni affrettate. Forse perchè doveva trovare il tempo di ricaricare anche la pipa… la “demonologia comparata” invece, ci porta a comprendere meglio le differenze culturali delle varie civiltà.

    Per Jung insomma valeva il detto (l’ho solo un pò raffazzonato…): dimmi come hai paura e ti dirò chi sei… Non che avesse tutti i torti. Il discorso invece cambia se però si valuta il concetto di demone, angelo, spirito elementare, spirito domestico, che sono praticamente simili in sistemi culturali anche molto lontani nel tempo e nelle distanze. Insomma, si tratta di archetipi molto simili, quasi universali. Queste concomitanze andrebbero meglio capite e confrontate, senza caricare la pipa, che il fumo fa male… :)
    Va beh, ma il diavolo viene così ridotto ad una nullità… sarà proprio così? No! C’è (purtroppo) dell’altro, ogni moneta ha sempre due facce…
    Un saluto

    #74250
    Anonimo
    Inattivo
    KitCarson1971 wrote:
    L’argomento “male”, ognuno lo tratta, lo vede e lo conosce in modo diverso (…) Il mio amico Jung teorizzò il concetto di archetipo universale, studiando la mitologia comparata concluse che l’umanità utilizza da sempre delle raffigurazioni simboliche degli eventi e dei ruoli. Il demone, l’angelo, il guerriero, il santo, la dea madre (su questa si aprirebbe un interessante e immenso capitolone…), l’eroe, il bambinello sono gli esempi più immediati. Tali raffigurazioni simboliche risultano essere presenti in tutte le antiche culture. In questo, forse Jung ha tratto conclusioni affrettate (…)

    Beh , credo che abbiamo esaminato diversi aspetti del “male” senza generalizzare . La teoria dei simboli e delle rappresentazioni del subconscio è una cosa di cui parlano molti perché fa sentire molto più “anticonformisti” rispetto alla possibilità ad esempio di prendere in esame o per buoni i testi sacri ( ovviamente non mi riferisco a te Kit che invece assaggi di tutto un po’ ) . E se invece fosse molto più anticonformista prenderli alla lettera (visto che non lo fa nessuno :) :) :) ) e prenderli come vera fonte di conoscenza ? Rimane il fatto che la realtà va osservata e non interpretata e quindi aritorno al fatto dell’esperienza (scusate…giuro che mi fermo…buona giornata!!!)

    #74251
    Anonimo
    Inattivo
    Yamuna wrote:
    rispetto alla possibilità ad esempio di prendere in esame o per buoni i testi sacri ( ovviamente non mi riferisco a te Kit che invece assaggi di tutto un po’ ) . E se invece fosse molto più anticonformista prenderli alla lettera (visto che non lo fa nessuno :) :) :) ) e

    Ciao Yamuna. D’accordo, per un pinottino fresco che mi offrirai, questo e altro…
    Disquisizioni su vere intromissioni malefiche esterne all’uomo se ne potrebbero fare molte, ma sarebbe bene mettere prima in piazza altre diavolerie, del tutto nostre. La nostra non è comunque un passaggio storico peggio o meglio di tante altri, nel mondo di cultura monoteistica, di generazione in generazione, subiamo i medesimi e ossessivi lavaggi del cervello riguardo al concetto di Dio: un “santo Dio” antianimalista e militarista fin dalle prime pagine bibliche (pagine che alcuni teologi vorrebbero eliminare) avendo ben poco di “divino”. Parlo dei primi 5 libri dell’A.T.

    Molti di noi sono convinti, con l’appoggio delle principali religioni monoteistiche, che gli animali siano privi di anima e quindi, anche di coscienza, ovvero di autoconsapevolezza. In tal senso gli animali non soffrirebbero. Ideona promulgata anche da quel brav’uomo di Descartes (ossia Cartesio), assertore del concetto che gli animali sono “automi” (tsè…), ovvero meccanismi inconsapevoli. Bel servizio che fece alla scienza! Un’ottima scusante anche per il cristianesimo attuale, spesso indifferente al problema degli animali.

    Animali che, come tutte le creature fornite di cervello o almeno di un minimum di apparato neurocerebrale, detengono anch’essi una soglia del dolore. Per accorgersene al capatanta Cartesio bastava che schiacciasse la coda ad un cane, magari di grossa taglia…. Fin dall’inizio il V.T ne ha fatti di lavaggi del cervello, insulsi atti che pure Gesù contestò. Gli “insegnamenti” furono terribili, è sufficiente leggere le righe che richiedevano sacrifici animali (così “cari” a Dio), ossessivamente pubblicizzate.

    Nel Levitico, le regole per gli olocausti sono il maximum dell’assurdo logico e del sadismo: le vittime venivano prima fatte morire lentamente per dissanguamento e poi bruciate, trasformandosi in “grato profumo per il Signore”. La madre di Gesù, Maria, nella sua ingenuità, fu succube anch’essa di lavaggi del cervello: infatti, nel rispetto della “tradizione”, si vide costretta a far del male a dei poveri volatili, come si legge nel vangelo di Luca (2-22). Infatti, alla nascita di Gesù dovette recarsi al Tempio per “offrire com’è prescritto dal Signore il sacrificio di un paio di tortore e di due giovani colombi”. Poi il “sommo sacerdote, da quel sant’uomo che era… ci pensava lui a farli morire lentamente, praticando al loro collo dei buchi….

    #74254
    Anonimo
    Inattivo

    @KitCarson1971

    Questo è un argomento che ho affrontato molto tempo fa.
    Leggi questo se vuoi :
    http://www.usac.it/articoli/dei_oscuri/dei_oscuri1.htm
    P.s . non dicevo di leggere i testi sacri per trarre ispirazione su che cosa sia il bene e cosa sia il male , ma conoscenza , fai bene a usare il discernimento e solo dopo , caso mai , a trarre ispirazione…

    #72331
    Anonimo
    Inattivo

    il male innanzitutto è ovunque in qualsiasi pianeta dell’universo, non bisogna considerare un singolo pianetino e basta. non è una religione o religioni planetaria ma universale.

    io credo con estrema sicurezza che solo uno di voi sapesse cosa significa ” perfezione ” ci starebbe cosi male da evitare di parlarne, perchè il concetto è cosi immenso e assai spaventoso che non prova neanche vergogna a mostrarsi, in poche parole assorbe ogni tipo di sentimento bene e male che sia.
    ma per male è bene capire da dove queste entità provengono, ossia da ombre nere tipo automobili o perlomeno dove si trova il buio, chi abbia visto un’ombra demoniaca sa cosa sto dicendo.
    il male proviene anche da cosa diciamo, perchè è il verbo che contamino l’uomo, non tanto il pensiero, ma quello che dice.
    se poi ci sono manifestazioni effettive dal punto di vista pratico e spirituale è un’altro discorso.

    #74352
    Anonimo
    Inattivo
    vanoli wrote:
    il male innanzitutto è ovunque in qualsiasi pianeta dell’universo, non bisogna considerare un singolo pianetino e basta. non è una religione o religioni planetaria ma universale.

    Ciao vanoli…posso domandarti chi o cosa ti da la sostanza per poter affermare ció?

    #74353
    Anonimo
    Inattivo

    gemini, mi sono presentato in un certo modo. ho scritto un libro che parla anche di questo.

    i paradisi sono tutti uguali per razze , ma non troverai mai uno di marte nel paradiso di un’altra razza a meno che vi sia una grande eccezione.
    una volta entrati dentro ( bisogna entrare prima ), poi non si parlerà piu la lingua che abbiamo imparato la dimenticheremo, per parlare poi la lingua della creazione o meglio la una lingua che si è parlato.
    gia sembreremo tutti alieni a parlare una lingua moooooooooooolto antica essendo la prima.
    per entrare non viene considerata la nascita attuale , ma la provenienza della tua anima.

    ora immagina un altro essere ha sempre un’anima pure lui, non potresti mai trovarlo dove andresti , ogni paradiso è a se, io mi chiedo ” mamma mia ma quanta gente giudicata contemporaneamente come è possibile? ” bhe, è possibile.
    quindi immaginiamoci il male che è possibilità per chiunque e ovunque nell’universo. unica pecca è che nel male una volta andati non si vive piu, non si può piu rivivere. sta a noi scegliere alla fine

    #74354
    Anonimo
    Inattivo

    Bene vanoli…e se io ti dicessi che il male come lo si sta trattando in questo thread è soltanto una condizione non dissimile dal bene…tu cosa ne penseresti?

    #74356
    Anonimo
    Inattivo

    certo, la memoria è proprio quello che intendi è talmente imparziale a se stessa che prende i 4 significati

    il giusto nel giusto

    il giusto nello sbagliato

    lo sbagliato nel giusto

    lo sbagliato nello sbagliato

    #74355
    Anonimo
    Inattivo
    vanoli wrote:
    i paradisi sono tutti uguali per razze , ma non troverai mai uno di marte nel paradiso di un’altra razza a meno che vi sia una grande eccezione.

    Caro Vanoli ,
    nella mia esperienza esistono infinite possibilità e dimensioni , e ogni pensiero , ogni parola , ogni sentimento , ogni azione può cambiare la linea temporale in cui stiamo vivendo…è a volte successo che a volte due linee temporali diverse a un certo punto si siano unite e incrociate qui sul pianeta terra (vedi effetto Mandela qua sotto ) :

    https://effettomandela.blogspot.com/2016/12/cose-leffetto-mandela.html

    Non credo a una sola possibilità , guarda per esempio cosa accade ai canalizzatori… Come mai uno canalizza certe possibilità , e altri invece sono in sintonia con tutt’altre possibilità del futuro e ne vedono altre ?
    La stessa cosa quindi secondo me vale per le “dimensioni” che contattiamo quando lasciamo il corpo fisico…forse mi sbaglio…ma finora è quello che ho visto…

    #74358
    Anonimo
    Inattivo

    si hai ragione, ma cosi facendo andiamo abbastanza fuori topic, :)

    per andare avanti con la discussione è giusto sapere che il bene precede il male sempre, le intenzioni dello ” zio ” sono sapute a priori da nostro padre.

    #74360
    Anonimo
    Inattivo

    Lo so , la bilancia pende sempre dalla parte del forte e cioè del buono :)

    #74362
    Anonimo
    Inattivo

    Si sta uscendo dal contesto e il moderato Emiliano stavolta non modera… Con un’inversione a “u” si potrebbe allargare l’iniziale senso del punto di domanda: dopo aver detto qualcosa dell’uomo-diavolo, si potrebbe dibattere sul diavolo-diavolo…senza insistere cioè sulle figure umane sempre bisognose di rieducazione. Proviamo allora ad entrare nelle radici del diabolico, nell’iniziale storia del diavolo, il quale viene definito demone, demonio, Satana, Belzebù, il maligno, il nemico, il tentatore, l’avversario, il negatore, il signore delle tenebre (similitudine questa con il mio pard Aquila della Notte…) ecc. Attribuzioni che hanno sempre mantenuto un clima di terrore ambiguo e contrario al bene, al buono, il giusto e il divino.

    Partiamo dall’inizio. La documentazione archeologica conferma che la comparsa del concetto diabolico appartiene allo stesso periodo in cui prendono forma le prime strutture sociali organizzative del neolitico. E’ già in questo periodo che nella storia dell’uomo entra a far parte il dopo-morte, il regno delle ombre e naturalmente lui…satanassen, probabilmente la sua figura si stabilì in concomitanza delle differenziazioni di poteri e di compiti, visto (dai furbetti dell’epoca) come un valido aiuto per il dominio su altri nuclei sociali primitivi. Anche nella nostra epoca, sappiamo benissimo che il timore come strumento di potere vale più di una brioches e di un pinottino fresco…

    Il potere, si è dunque sempre avvalso di personalizzare, infondendo la paura nelle forze naturali come espressioni divine. Stati di potere che predisposero quindi le “religioni”, a questo scopo nacque la figura diabolica, come del resto i collegamenti alle origini divine, a cui fece seguito immediatamente il diritto “divino” a regnare, cosa che si protrae a tutt’oggi. Andrebbe detto che nel neolitico il diavolo non aveva probabilmente alcun riferimento con l’entità diabolica dei nostri giorni. Ma alùra sto diavul, esiste o non esiste? Resta una grande confusione, i dogmatici principi delle sue prerogative malefiche furono indubbiamente sfruttate dalla teologia cristiana.

    Dio-Diavolo, luce e tenebre, conoscenza e cacciata, forse andrebbero visti nei miti, nel fatto che tutte le religioni ne parlano, dandogli il giusto valore, perchè (si spera) sono tramontati i tempi in cui quell’anima santa dell’inquisitore De Lancre proclamava che i sabba non erano fantasia, ma reali orgie carnali. Vale comunque la pena di destreggiarsi tra l’occulto e la superstizione, dove il diavolo trova modo di sopravvivere nella coscienza delle persone, vale la pena dicevo, perchè si può scoprire che al di là dei bigottismi settari, il male probabilmente alberga anche al di fuori dell’uomo e dalle sue capacità.
    Un saluto

    #74364
    Anonimo
    Inattivo

    Nella concezione cattolica, il diavolo e la di lui possessione è vista come la sua presenza in una persona e nell’esercizio di un potere che in maniera diretta egli esercita sul corpo e, indirettamente, sull’anima e sulle sue facoltà. Quindi da qui, quale “strumento” di satana viene detto invasato da una entità demoniaca. La “possessione” può essere considerata sia come possibilità astratta e sia come possibilità concreta. Il problema più difficile è individuare quei veri casi (oltremodo rari) di effettiva presenza demoniaca rispetto alla stragrande maggioranza di fatti ossessivi.

    Alcuni anni fa, prendendo mezzo piccione con due fave…. ci recammo al Lucca Comics, rassegna annuale di fumetti (nella veste di Kit Carson…), anche (soprattutto) con l’intento di seguire il tragitto terreno di Santa Gemma Galgani. Ebbene, tra l’altro, ispezionando la sua cameretta da “tata” e le relative povere sue cose, notammo delle strane bruciature sul suo diario, simili (più o meno) ad un’impronta di mano. Lei stessa, ancora in vita, dichiarò che si trattava di una conseguente visita luciferina… la stranezza è che nonostante le bruciature, le parole scritte dalla santa, non andarono perdute, risultando ancora oggi ben visibili e leggibili.

    Impronte simili non sono rare e sempre considerate dai protagonisti come visite indesiderate del diavolo. Per esempio esiste un libro di preghiere appartenuto nel 1595 a Jakob Rem di Innsbruck sul quale appare una notevole impronta di fuoco che si dice sia stata provocata dal diavolo. Le “impronte del diavolo” quando si manifestano non sono prerogativa religiosa, ma note anche a persone comuni. Vengono rilevate pure sui muri, sulle persone, su oggetti, i più disparati. Personalmente, ne ho verificata una, sull’anta di un armadio di una signora di Avezzano, ma qui l’impronta di fuoco era a fin di bene…
    Un saluto

    #74363
    Anonimo
    Inattivo

    In ogni essere è insito il male, e ripeto che per quanto mi riguarda l’ opposto del ben fare, del ben vivere, è solo una condizione che si rimette al libero arbitrio ….giudicabile a livello personale e sociale ma non a livello universale. Non voglio fomentare al male, ma devo peró considerare, da persona intelligente, che per quanto sia fortemente deleterio anche il male è utile se non indispensabile in questo ed altri mondi…

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