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Pensando che a qualcuno possa interessare, ho deciso, in seguito ad un sogno premonitore, di postare a puntate in questo forum un libro scritto dietro dettatura di un medium, che ho pubblicato col mio gruppo di ricerca alcuni anni fa.
Questo è il capitolo riguardante il primo incontro, ho preferito omettere la nostra presentazione, che potrei postare in seguito.
Fatemi sapere le vostre opinioni per un’eventuale prosecuzione del racconto.
Ichthys tra i monti dell’Himalaya
PRIMO INCONTRO
Formata la catena, ed a seguito di espressa e ripetuta richiesta da parte del medium, dopo brevissimo tempo, si presenta il Maestro, con la sua voce dai toni affabili ed espansivi. [1] Per i convenuti, e specialmente per coloro che hanno già partecipato precedentemente a questo tipo di sedute, la voce risulta immediatamente identificabile e del tutto inconfondibile.
Il Maestro porta dapprima il suo più cordiale saluto a tutti i presenti; dopo di che risponde esaurientemente a varie domande personali che gli vengono formulate. I partecipanti vengono ascoltati a turno, ad uno ad uno, iniziando, come avviene quasi sempre, dal lato destro del posto in cui si trova seduto il medium.
Tra i vari argomenti trattati, ad un certo punto, poco prima che il Maestro dia inizio al racconto sulla vita di Gesù, uno dei presenti espone la domanda di carattere generale che viene appresso riportata.
Il gruppo – ritenendo che la risposta data dal Maestro sia molto pertinente con l’oggetto della ricerca intrapresa con questo libro – decide concordemente di trascriverla qui di seguito, quasi come un preludio agli avvenimenti della vita umana di Gesù. Inoltre, l’inserimento di questa specifica domanda, proprio qui all’inizio del testo, è apparso opportuno anche al fine di rispettare così l’esatta cronologia di come la seduta si è effettivamente svolta.
Domanda
Maestro, su una parete della chiesa, proprio nella mia parrocchia, mi è capitato di leggere queste testuali parole: … e il Verbo si fece carne …
Quale significato noi possiamo dare, in questa nostra epoca, a tale lapidaria asserzione?
Risposta
Dio è sempre stato discusso, da quando l’uomo cammina su questa terra. Tu sai le varie vicissitudini dell’uomo. L’uomo ha cominciato ad abitare le grotte, le palafitte, e via via ha sempre cercato un motivo – vedi il sole, vedi la luna – dando ad ognuna di queste cose una giusta visione. Il sole riscalda… quindi, è come un Dio, mi dà la forza, mi dà la gioia, mi dà il calore… La luna è come un sole… mi fa vedere alla notte, posso muovermi e, caso strano, ogni qualvolta che la luna si fa vedere, il fiume dà di più… Quindi, vedi, anche lei è una Dea!
E avanti così… finché siamo arrivati al tempo di coloro che hanno cominciato a dire: ‘Dio è l’Universo, il mondo intero! È colui che non si vede, eppure si sente!’ Dovevano dare qualche parola… ma da ogni cosa nasceva il dialogo… quindi, Dio è verbo! Da questo è l’inizio di ogni cosa!
Ma, perché Dio potesse entrare negli uomini, doveva mostrare cosa Egli volesse dall’uomo stesso. È Dio che è verbo, perché, ogni qualvolta l’uomo parla di un Dio, ne fa il verbo, ne fa il dialogo. Il verbo si fece uomo… seguiva le stesse condizioni di ogni essere umano, voluto sempre da Lui!
Quindi, per parlare con essi, dovea mostrare; ma dovea mostrare anche la prassi affinché l’uomo venisse al verbo. Quindi, ha cominciato sin dalla nascita: la completezza dell’uomo non sta nei lini regali, nelle grandi e bellissime stoffe, nelle regge imperiali. Anche se pur in una casupola, ma sempre con qualcosa d’importante che lo rendesse uomo, e quindi non impaurirsi di un altro uomo.
Dio mostrò la sua nascita… e via via… tutta la prassi continua nel Dio fatto uomo fino alla sua morte. Ma prima disse agli altri: “Ricordatevi che ciò che io faccio, lo faccio affinché il Padre dia i frutti.”
Lui parlava sempre del verbo, perché nel parlare era Dio che dava agli uomini… perché Gesù parlava per se stesso, di se stesso e con esso… perché il verbo era Lui, Lui era il dialogo. Quindi… Dio si fece uomo!
Si ritorna a dire: “Dio: Padre… e Figlio… lo Spirito Santo è l’energia divina. Dio è l’Universo, Dio è tutto, e tutte le cose lo rappresentano.”
Dire: ‘Il verbo si fece uomo…’ è la sintesi di Dio, ed è la verità della divinità.
Nessun Dio che l’uomo avesse conosciuto si è mai fatto uomo, ma è rimasto come l’uomo l’aveva visto. Ecco la differenza: Dio ha voluto mostrarsi a tutti gli uomini, e ha dimostrato agli uomini che essi possono essere convinti che non moriranno mai, ma essi diventeranno come io sono per te… perché io sono il verbo, e io parlo del Padre…
Interlocutore
Mi piace molto come ti sei espresso, ma volevo chiederti un’ultima cosa. Non si potrebbe dire, a questo punto, che nelle parole “…e Dio si fece verbo…” o “Dio è amore” c’è anche la spiegazione del mistero della trinità di Dio?
Risposta
Voi parlate di mistero…
Interlocutore
E’ difficile capire…
Risposta
Lo so che è difficile… ma io ti ho detto prima: “Il verbo si fa uomo”, ti ho spiegato anche “Padre… e Figlio… lo Spirito Santo è la completezza di Dio.” Non è nulla di misterioso, ma tutto sta nella semplicità del credo.
Tu, credi! non cercar di capire, ma credi! Questo è basilare; questo è ciò che Dio vuole dall’uomo. L’uomo non ha nulla da cercare che già non abbia, perché quella tua ricerca è dentro di te. L’unico che può cercar è per svuotare questa pienezza. [2]
Io sono il Padre… Io sono il Figlio… la spiritualità è la completezza dell’uomo con il Figlio. Non c’è mistero nella grandezza divina.
E’ l’uomo che vuol creare i misteri. Ma Dio è perfetto, è grandissimo, perché vive con voi. Vi ama nella Sua completezza e ne ha piacere quando lo chiamate Padre, perché Lui è tutto, non solo padre, ma vi è madre e fratello.
Non chiede di mostrare la Sua grandezza, perché nella Sua grandezza anche voi ne fate parte. Voi siete la Sua grande parola, voi siete il verbo fatto uomo!
Quando parlate con gli altri di questo Dio, voi lo fate verbo, fate entrar la Sua parola nell’animo degli altri, in coloro che non vogliono capire ma coloro che cercano. Questa verità sta nella semplicità.
Quando voi dite: ‘Amatevi!’ non lo dite così tanto per dire, lo dite perché è il Padre che attraverso voi fa il verbo.
Questa è l’importanza e questa è la misteriosità di questa Trinità.
Interlocutore
Abbiamo usato la parola “mistero”, cosiddetto “mistero”; ma si sa che dire mistero non ha senso… Noi cerchiamo di capire un po’ meglio…
Risposta
Lo so… Tu mi hai seguito e già vedi la tua verità, che – come vedi – non è tanto misteriosa.
( 1 ) La partenza da Nazareth
Al principio viene esposto lo straordinario evento di una “reincarnazione” divina. Dio, che è l’universo stesso, scende… si fa uomo… e l’energia si modifica in materia.
Poi compare Gesù, quale un bimbo, nelle vesti di un semplice apprendista falegname.
Ma un giorno Maria e Giuseppe lo trovano nel tempio, intento a conversare con i saggi. È naturale che i genitori, in ansia, gli facciano un piccolo rimprovero. La risposta di Gesù dimostra subito qual’è la sua prerogativa: dialogare con gli altri, e far capire la verità di cui egli è consapevole.
Al ché Maria, preoccupata, prega il Signore affinché il figlio possa comportarsi con loro in modo normale. A tal punto Gesù, percepito in profondità il desiderio della madre, promette obbedienza a lei ed al padre Giuseppe. Pur tuttavia, dal momento che ogni piano era predisposto, egli sa già che ben presto occorre preparare i genitori al suo “dovere di andare”, anche se si rende conto di quanto dolore essi avrebbero provato per la sua partenza.
Per comprendersi con la madre è sufficiente soltanto uno scambio di sguardi: “tra loro, il parlare era uno sprecar di aliti…”
Frattanto, anche Giuseppe capisce che il giovanetto dovrà proseguire per la sua via, ed allora accondiscende di buon grado.
Quindi entrambi i genitori sono consapevoli che “il figlio altri non è che il Padre”.
Alfine Gesù preannuncia a sua madre che il tempo per l’inizio della sua missione è ormai prossimo…
Il verbo si fece uomo… ma, perché tutto fosse ogni cosa, si portò sullo spazio…il Dio, ch’è padrone dell’universo perché Esso stesso è l’universo, si reincarna, scende ed è pronto a mostrare agli uomini cosa significhi essere, innanzi tutto, fatto di materia quando spesso l’uomo è soggetto alle critiche.
Tu, che sei materia, cosa puoi capire, visto che noi solo possiamo?
Ecco dunque pronte le risposte… Dio si fa uomo… voi già sapete [3] tutto ciò che si compì in quella notte: la trasposizione, la incarnazione, la modificazione dell’energia in materia e la trasposizione di essa là, nella semplice mangiatoia.
Tutto questo è già stato condensato da altri esseri… nella ricerca, molti libri sono stati scritti su questa nascita: sia l’uomo, sia lo spirito… voi conoscete già tutte le vicissitudini di questa coppia e del loro fanciullo, che se ne andarono da Betlemme per arrivare a Nazareth.
Gesù a quel tempo fu apprendista falegname, per cui il padre Giuseppe gli diede le primi istruzioni affinché potesse saper creare le cose.
Lui ascoltava; non che non fosse capace di creare dal nulla le panche, le sedie e i tavoli, ma Gesù ha voluto penetrare nella sua stessa creatura e usare l’intelligenza nello stesso modo dell’uomo.
Ogni cosa continuò, finché un giorno – forse l’ultimo che voi avete conosciuto dalla descrizione fatta su di lui – egli venne trovato nel tempio dove era intento conversare con i saggi.
Sua madre Maria e Giuseppe, con il cuore in ansia, presero Gesù e, dopo aver ricevuto rimprovero da esso, si avviarono verso casa e gli dissero:” Perché ci hai fatto stare in apprensione?”
Lui, rispose: “Il mio compito non è nell’essere la spiritualità terrena, ma cercar d’essere la materia dello spirito… dialogare con gli altri, far capire a loro, è una mia prerogativa, perché io sono la consapevolezza della verità!”
Maria, preoccupata, mise la mano in croce e, rivolgendosi al cielo, disse: “Signore, fa che questo figlio sia come nostro figlio, e come altri figli esso si debba comportare.”
Gesù, che ebbe capito la grandezza di quella preghiera, rispose: “Mamma, non devi più preoccuparti! Mi inchino alla volontà tua e ti do dono della mia ubbidienza: sarò mite, sarò attento e non ti darò più alcuna preoccupazione.”
Poi rivolgendosi al padre Giuseppe, disse: “E tu, padre, vai nella tranquillità! Dai a me quegli insegnamenti per fare di me un maestro del legno, ed io non mi allontanerò più se non per lavoro, e sarò quindi obbediente.”
Detto ciò, egli si alzò, varcò la misera soglia, avviandosi all’esterno; dopodiché si sedette nella panchina, all’ombra del tetto, e cercò di conoscere quando sarebbe stato il momento per cominciare la sua opera.
Il pensiero era nella certezza che tutto fosse stato predisposto; mancava però qualcosa che lui avrebbe dovuto fare.
Il Padre, che era se stesso, disse al Figlio: “Ricorda che ogni passo che tu farai, sarà segnato dalle tue opere; ogni forma che darai, essa sarà in eterno.”
Mentre il sole stava tramontando all’orizzonte, egli si risvegliò dal torpore e si avviò alla fonte e, dopo aver immerso le mani sul secchio pieno d’acqua, si dissetò dicendo: “Ciò che avea giurato, doveva essere mantenuto!”
I suoi dodici anni erano nella limpidezza di ciò che doveva preparare: innanzi tutto, dare alla madre la possibilità di capirlo… e la sua promessa era stata fatta per un preciso periodo della sua vita… per quando, cioè, non fosse stato più fanciullo ma già un giovane uomo non ancora maturo.
Egli ritornò dalla madre, ed essa lo guardò, e con il suo mesto sorriso gli fece intendere che l’avea capito. Tra loro, il parlar era uno sprecar di aliti…
Giuseppe, che in quel momento era intento a battere con il suo legnoso martello, alla vista del figlio si fermò. Aveva capito che qualcosa stava cambiando; era certo che il suo passar non sarebbe stato dimenticato; mentre Maria lo seguiva con lo sguardo, la sua mente era con lui…
Gesù non s’allontanò, poiché ciò che avea promesso, mantenuto dovea essere.
Molti hanno tracciato una loro visione sulla promessa di Gesù, dandovi il saggio di ciò che ora io vi ho detto.
Ora… io vado nel programmare ciò che lui fece, e ciò che lui diede… perché ricordate che Dio è il Padre di ogni essere, sia esso bianco o sia esso di altri colori… per cui non era semplice preparare una missione e farla capire a coloro che furono i suoi genitori adottivi. Non che l’adozione avesse creato in loro il senso di padronanza, ma dava la responsabilità su un figlio. Loro però capirono che egli non era più un bambino, e dovevano dargli la possibilità d’iniziare la sua missione, poiché erano entrambi consapevoli che il figlio altri non era che il Padre. La maternità di Maria, voluta dallo Spirito Santo, nulla avea potuto violare la grandezza…
Durante la notte Gesù poté riflettere sul dolore che avrebbe potuto dare ai suoi quando quel giorno sarebbe venuto, se essi non fossero stati profondamente convinti del suo dovere di andare… ma, per far ciò, la loro convinzione era importante.
Al mattino, però, Giuseppe ponendosi di fronte a lui disse: “Quando vorrai andare per la tua via, non ti preoccupare! Noi siamo i tuoi genitori, ti abbiamo protetto e continueremo a farlo, e quando quel dì sarai pronto, noi saremo pronti. Potrai oltrepassare quell’uscio, anche se la nostra speranza sarà di un tuo ritorno.” [4]
Gesù, nel varcare la soglia, si girò e disse: “Madre, la mia missione sta per prepararsi; questo non è però ancora il tempo quando io, con le mie opere, con il mio modo d’essere, dovrò mostrare al mondo il comportamento di ciò che io voglio dal giovinetto… e dall’uomo… obbedienza nell’innocenza… e sicurezza nel saper andare nella retta via. Quando quel giorno sarà, io felice e pronto sarò, non di lasciarvi, ma che il mio tempo sarà arrivato.”
* * * * *
note
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[1] Seduta del giorno 9 ottobre 1999.
[2] A nostro parere, questa frase molto concisa può essere interpretata come segue. La pienezza della conoscenza è dentro ognuno di noi, già connaturata alla nostra essenza. Quindi, ogni ricerca esterna di genere culturale o scientifico, correlata ad altre fonti, svuota questa nostra intima ed innata pienezza di conoscenza.
[3] Qui il Maestro pare riferirsi alle precedenti ricerche effettuate con il libro già indicato “Trinologia dell’Aldilà”.
[4] A un certo punto di questo discorso di Giuseppe, nel riascoltare il nastro registrato si può udire una voce in sottofondo, che ripete un paio di volte abbastanza chiaramente le parole: “Sono Gesù… Sono Gesù…”. Tuttavia, al momento della seduta, nessuno dei presenti si era accorto di questa insolita e singolare manifestazione.
Grazie
Come promesso, invio il secondo incontro. Saluti. Mario
SECONDO INCONTRO
Si presenta il Maestro. Dopo un cortese saluto a tutti i presenti, egli conferma che si può iniziare subito con le domande.
Dio è universalmente di luce.
Domanda
Maestro, all’inizio della precedente esposizione, tu ci hai detto: “Voi già sapete tutto ciò che si compì in quella notte: la trasposizione, la incarnazione, la modificazione dell’energia materia e la trasposizione di essa là, nella semplice mangiatoia.”
Puoi spiegarci come tutto questo poté accadere?
Risposta
Gesù fa parte della Santissima Trinità: il Padre… il Figlio… e lo Spirito che unisce le due materie.
La prima è l’energia che muove l’Universo; la seconda… la religione vi trasporta nella conoscenza di or sono duemila anni fa, quando sopra la terra molte persone videro come una stella che lentamente si spostava verso Betlemme.
Dei grandi saggi, i famosi magi… (che non erano tre ma bensì quattro) andavano alla ricerca di questa eccezionale venuta.
Quella stella era l’energia, quella stessa energia che Dio dovea mostrare, in una visione più misurata, alla vista dell’uomo.
Tu saprai che la terra vive perché il sole la riscalda; chi può dire che il sole stesso non rappresenti Dio? Viceversa, Dio è universalmente di luce: dicendo luce, dico energia.
Quindi, quando la energia si fece materia, dovette prima cosa accostarsi il più possibile verso la terra stessa e, nell’avvicinamento, dimensionare sempre più questa potenza divina.
Gesù, pur sempre Dio… Voi dite la Trinità è misteriosa, noi vi diciamo che di mistero è poca cosa, perché Dio è universalmente!
Gesù è parte, è parte integrante di questo universo, è la stessa personalità divina, che è stata trasportata per creare una nuova e più grande alleanza con la divinità stessa, che è Dio.
Voi dite: ‘Dio è in ogni luogo!’ Anche Gesù è in ogni luogo; anche lo Spirito Santo è in ogni luogo.
È sempre la stessa immagine che Dio cambiò in Figlio, perché conducesse la vita dell’uomo, e mostrasse all’uomo cosa si può fare, per insegnare ad esso che tutto l’uomo può per la sua intelligenza.
Per cui, Dio-Gesù è un ugual ma distinta persona. Gesù doveva, scendendo sulla terra, impersonare l’uomo stesso, nelle miserie e nelle vicissitudini di tutti i giorni, affinché l’uomo stesso dovesse capire come quell’uomo può fare.
Non dire: ‘Anch’io lo posso fare, ma… proverò!’ E’ già importante provare…
Interlocutore
Scusa, Maestro… Quindi, praticamente, il figlio di Dio si è formato accostandosi a Maria?
Risposta
Nella sua stessa volontà, si è incarnato in Maria, nella santità della madre. Nulla poteva danneggiarla ma, al momento della nascita, la dimostrazione della luce è la dimostrazione del “parto divino”.
Esso veniva dall’universo. A quel tempo questa stella luminosissima si muoveva, ma è l’universo stesso che si è concentrato.
Quando Maria s’addormentò, ogni cosa scomparse in se stessa: i dolori del parto, e tutto il resto che segue… Lei non ha avuto alcun male. Dio non avrebbe permesso che questo esistesse, però il Padre ha voluto lo stesso essere partecipe di questa famiglia.
Molti ancora oggi parlano che…”Gesù non era povero, Gesù aveva la sua falegnameria al centro di Nazareth.” Questi stolti non si rendono conto… quello che oggi non comprendono… duemila anni fa era importante aver vicino qualche artigiano che aiutasse nelle piccole cose, nella casa: uno sgabello, una sedia, un tavolo. Quindi veniva messo non al centro del paese ma nelle vicinanze di questi nuclei di case. Ora, dopo duemila anni, la casa di Nazareth è al centro della città, ma non è la stessa cosa di duemila anni fa…
Materia ed energia si fondono assieme.
Domanda
Perciò, Maria non ha avuto una gravidanza come tutte le altre donne? non ha avuto il pancione?
Risposta
A quel tempo la gente era meno intelligente, anzi l’intelligenza meno sviluppata… attenzione, non ho detto che erano degli stupidi… per cui Maria dinanzi ad altre persone doveva presentarsi… perché, vedi, non è mica scritto in nessuna parte che Maria doveva essere per forza gonfia, non è scritto in nessun libro che però avesse avuto il concepimento: questo non doveva essere da parte dell’uomo, ma è dalla divinità stessa.
Rendere la donna con gli stessi dolori di un’altra… spesso succede anche oggi che molte donne, come anche molti animali, hanno i dolori per un parto che non esiste.
Maria ha fatto la stessa prassi di qualsiasi donna; sentiva questa energia dentro di lei, perché Dio è in ogni uomo, ma su Maria era la prediletta per tenere la Sua energia.
Dio non ha la grandezza di voler mostrare agli uomini. Dio, in umiltà, lascia all’uomo comprendere; quindi ha lasciato che Maria si addormentasse, ed è stato sufficiente affinché Lui uscisse e completasse il ciclo della stella, per cui materia ed energia si fondono assieme.
Ecco per cui Gesù nasce, ma nasce con quella potenza, con quella energia…
Io spesso a voi dico: “ Vogliatevi bene, siate umili, comprendete il dolore, siate sempre disponibili, perché questo rende lo spirito più grande. Non sono i forzuti che lo rendono più forte, ma sono gli umili. La terra ha bisogno di gente umile, non vuole la grandezza della materia, ma solo quella dello spirito.”
Anche Giuseppe fu scelto dallo stesso Padre.
Domanda
Anche Giuseppe, come Maria, era a conoscenza del progetto divino?
Risposta
Questa conoscenza di Giuseppe… veniva a lui illustrato il motivo per cui era stato prescelto. Come Maria , anche Giuseppe fu scelto dallo stesso Padre
Parlò a lui tramite un’altra entità… voi chiamate angeli… e lui comprese la grandezza di questa missione e l’accettò mostrando la sua santità di padre
Non si è mai opposto ad ogni desiderio di Maria, perché anche lui era stato visitato da un angelo nello stesso tempo in cui Maria fu visitata.
Tutti gli esseri dell’universo sono parti divine.
Domanda
All’inizio della precedente seduta ci hai detto che Dio si fece uomo e che si è reincarnato, è sceso ed è pronto a mostrare agli uomini cosa significhi essere innanzi tutto fatto di materia.
A questo proposito desidererei aver un approfondimento su questa parola: Dio si è “reincarnato”. Ciò significa che Dio si era già incarnato altre volte, e che si potrà reincarnare ancora in futuro?
Risposta
Il dialogo della reincarnazione è un dialogo divino, seppur contestato da migliaia di esseri. Dio può ogni cosa, Lui è padrone assoluto dell’universo, Lui non lo fa per dittatura, lo fa per gioia, per gioia delle stesse entità, per tutti coloro che attorno a Lui o dentro di Lui si trovano.
“Reincarnato” significa creare carne ed energia allo stesso tempo. Per questo l’ha fatto, dandosi il nome di Gesù; lo ha fatto altre volte, non solo una , due, dieci, cento, ma migliaia di volte.
Dovete pensare solo che tutte le persone e tutti gli esseri dell’universo sono parti divine; ogni essere ha una scheggia di Dio dentro se stesso, ed è questa che lotta contro il male, ed è questa che ti fa soffrire se fai del male o gioire se fai del bene.
Questo è il tuo angelo consigliere, perché sempre divino; se tu ami tuo figlio sarai sempre a fianco a lui. Come puoi pretendere che, se Dio mi vuole sulla terra, mi abbandoni? Non è una logica: perché, se tu sei un genitore, daresti la vita per tuo figlio… Pensi tu forse che Dio non darebbe la sua?
Te lo ha dimostrato facendosi uomo. Dinanzi ai peccati della terra ha voluto morire per questo, non per dimostrare agli uomini che hanno vinto, ma per mostrare agli uomini che Dio vince sempre, perché la morte è solo lo stacco della spiritualità dalla materia.
La materia non ha più nulla di santità. Quindi, quando lo spirito, l’entità esce dal corpo, il corpo stesso non ha più valore; è una cellula, una parte di un atomo, che ritorna all’atomo, per cui nulla è più da lacrimare, ma tutto è da esaltare.
Tu avrai visto certi usi e costumi di altre genti: quando uno muore si esaltano, cantano, ballano, sono allegri. E se a uno chiedi: “Ma perché gioite per la morte?” loro ti diranno: “Noi siamo felici, perché come uomo è stato un grande uomo, ha fatto del bene per tanti uomini: perché piangerlo? Si piange chi fa il male; chi fa il bene fa gioire tutte le genti che l’hanno conosciuto. Questa è la differenza! Chi sono più evoluti? Gli altri, secondo voi, sono più retrogradi? A questo punto vi sembra giusto il vostro o l’altro pensiero?”
Maria rimase perfetta nella sua verginità…
anche se ebbe più di un figlio.
Domanda
Puoi parlarci della famiglia di Gesù? Come era composta? Aveva anche altri fratelli?
Risposta
Vedi… la composizione della famiglia di Gesù è una cosa un po’ particolare – perché il vostro cuore deve essere pulito, senza interferenze, senza capirmi male – per cui Gesù nella sua vita disse una parola, nel momento della morte, alla madre: “Questo è tuo figlio, questa è tua madre!” Questo perché tutti gli uomini accettassero Maria come la madre universale di tutti gli uomini della terra.
Ecco la composizione: Giuseppe, Maria e Gesù. Queste sono le basi. C’è qualcuno che disse: “Ma… Maria ebbe degli altri figli…”
A questo punto, non riuscirete a capirmi… Questa è una domanda molto, molto intelligente! Ci vorrà un po’ di tempo per capirla bene, perché voi siete capaci di giudicare in un modo errato: voi vedete la santità della donna, la santità dell’uomo, in cui nulla e nessuno può più intaccare. E avete continuato per duemila anni, togliendo ad un essere umano, nel vostro modo di fare religione… come cancellata dalla volontà di essere felice, come obbligata a dover essere torturata…
Il vostro modo di pensare è un modo alquanto gretto di vedere la vita e la morte… noi, quando voi piangete, vi diciamo spesso: “Non piangete! L’entità che è qui con noi, non deve soffrire, perché ha fatto bene verso gli altri; lasciate almeno che salga al Padre… quindi avete una dimensione di capimento molto ridotta… Però, voglio essere logico… Maria… sì! Ebbe altri tre figli!
Voi non avete capito un punto, voi non avete compresa la differenza tra energia e materia… è qualcosa che deve essere alimentata… penso di non offendere nessuno nel chiedervi la differenza tra energia e materia. Non è cosa molto difficile… per cui , quando vi ho detto “esci” – si può uscire anche attraverso il dialogo, anche attraverso la vista, anche attraverso il pensiero – l’energia è tutto ciò che dà colore, voce, ad ogni cosa… uscendo da Maria, l’energia doveva compiersi in materia.
Voi sapete benissimo che Dio fece l’uomo raccogliendo un po’ di terra, fece la donna togliendo una costola all’uomo. Ci sono molti capitoli in cui la vostra religione vi fa dare la fede del passo-passo; ma dovete capire che per Dio non era problematico creare una cosa dal nulla, non era difficile dare la vita a qualcosa che nulla avea di forma, ma solo d’intelligenza. Dio compose la materia e diede l’energia per questo: creò suo figlio, quindi se stesso.
Ogni cosa che Dio fa, non deve render conto a nessun terreno; quindi se Dio crea se stesso in immagine umana, ha un suo motivo per far ciò.
Egli lo dimostrò in duemila anni. In questi duemila anni, quante diaspore son successe! quante tragedie, nel nome di questo Padre, la terra ha dovuto subire!
Partiamo dallo stesso Gesù, che… una personalità del tempo, voi avete pur conosciuto o letto di questo Caifa… Gesù, che era pur sempre Padre, disturbava parlar d’amore… Quanti uomini ancor ora disturba questa parola! Eppure, essa è formata solo di poche sillabe e tre vocali, però la grandezza di essa sta nel riferimento a Dio, perché Dio è Amore, e le due cose si fondono nella creazione. Ideò il sacramento del matrimonio per creare. Dio stesso nasce dall’unione di due materie, ma io vi spiegai il perché…
Maria rimase perfetta nella sua verginità, e questo proseguì nel tempo anche se ebbe più di un figlio. Non è nulla da vergognarsi e nulla di essere negativi contro questo pensiero. Prima vi dissi che Dio stesso è Amore. Perché far rifiutare l’amore? Perché Dio doveva martirizzare la madre sua? Perché anch’essa aveva dei sentimenti, anch’essa avea il desio di amare, non quell’amore che spesso nell’uomo è sinonimo – scusatemi la parola – di “sesso”. La parola “amore” è la donazione totale di uno verso l’altro; questo è il vero senso, che può somigliare solo a Dio stesso.
Dio si complimenta con molte creature che fanno del Suo nome una legge di vita. Non è nulla da vergognarsi se l’uomo ricerca delle verità. Che male può far, cercare da dove viene e dove va? Questo non deve disturbare alcuno… Le leggi divine sono state scritte, poi l’uomo le ha modificate. Ma voi partite sempre da un principio: Dio è Amore, Dio è Luce! Questa la base della divinità!
Non c’è alcuno… perché Dio significa “unico”! Voi spesso parlate di Buddha, parlate di Maometto, parlate di Confucio, e spesso scivolate nel chiamarli il Dio Maometto, il Dio Confucio. Non vi rendete conto che Dio è unico; che poi esso sia nominato Buddha o Maometto o Confucio non cambia molto, l’importante è che l’uomo agisca nella volontà, anche dei profeti. Essere islamico o buddista non cambia nulla, essere cattolico o ebreo ancor meno. Quello che è importante è che l’uomo non usi la religione per salvare se stesso, e i suoi principi… perché io rispetto tutte le persone, anche coloro che non vogliono seguire questa religione, purché essi rispettino la propria, perché se fanno le volontà in cui sono stati chiamati, deve essere fino in fondo…
Nessuno è chiamato per il martirio, nessuno è chiamato per il sacrificio ad oltranza, ma tutti sono chiamati per esaltare la volontà divina. Questa è la base di ogni uomo; nessuno deve scontrarsi per far sovrastare la propria legge, ma tutti devono cercare la comprensione.
Essere nero, o giallo, o bianco non è differenziazione; ognuno ha il suo costume ed ognuno si comporti nel giusto valore del suo credo, ed avrà da noi tutte le bellezze dello spirito.
( 2 ) Verso il lago di Tiberiade
Malgrado la promessa fatta ai genitori, Gesù deve partire: il volere del Padre gli impone di camminare, per “cercare e dare le verità”.
Ancor bagnato dalle calde lacrime della madre, che egli cerca di confortare assicurandole la sua facoltà di onnipresenza, s’incammina alfine verso est.
Sul lago di Tiberiade si incontra con un vecchio, intento a pescare gettando in acqua un pezzo di filo. Nel colloquio con questo vecchio, vengono già accennati i presagi del pescatore di uomini e del sacrificio cristico. Comunque, come verrà spiegato in seguito dal Maestro, questo breve passo è del tutto pregnante di significati simbolici.
Quindi Gesù, superato il lago, s’avvia verso il deserto, verso un terreno “su cui nulla poteva dare frutto”.
Giunto ad una piccola oasi, viene abbeverato da una donna presso un pozzo. Subito dopo è ospitato in un umile casa da un’altra anziana donna. Questa gli da qualcosa da mangiare e lo fa riposare all’ombra di un palmizio. Così facendo, essa lo invita alla meditazione, e gli predice: “Tu sei un essere, che darà alla terra la felicità!”
Gesù disse a sua madre: “Madre mia, da oggi non ti lascerò più, starò con te e con il mio padre. Userò il suo lavoro per farlo mio.”
Ma questo non era scritto nella sua volontà, e una sera si inginocchiò dinanzi alla madre e, a lei rivolto, disse: “Madre mia, il volere del Padre m’impone di camminare, di cercare e di dare le verità. Spesso l’uomo le distorce, ma, anche se parlate in altre lingue, fanno la mia volontà e del Padre che mi ha voluto. Quindi, ti prego, dammi la tua benedizione e lascia che il mio passo calchi le tracce della vita dello spirito.”
(Gesù, in prima persona) Lei mi abbracciò, pianse; ed io stetti, quasi esaltandomi in quelle gocce calde e bagnate; mi esaltavo in esse, perché sentivo il dolore che cosa è, il dolore di chi ama. Spesso l’uomo piange per rabbia, ma molto spesso l’uomo piange per amore; ma è più facile lasciare sfogo alla rabbia, mostrare la forza nelle lacrime, e nascondere quelle che sanno donare amore e conoscenza.
Lei mi disse: “Figlio mio, ti ho preparato qualcosa per il viaggio.”
“Sappi, madre, che io sono sempre qui; per quanto io mi allontani da te, io sono qui, perché tu sei stata per me la vita. Non preoccuparti: io, il Padre e ciò che è l’Energia Santa saranno sempre vicino a te e ti proteggeranno.”
Prese questo fazzoletto annodato , con un pezzo di pane all’interno, baciò la madre, si girò e s’allontanò.
Il giorno stava nascendo all’est, e verso esso cominciò a camminare.
Prese la direzione del lago, si accostò ad esso, a Tiberiade; ma lo costeggiò, anzi, soffermandosi spesso, per bagnarsi i piedi.
Era una cosa gioiosa sentire le carezze di quell’acqua ai piedi.
Anche i pesci si accostavano alla riva. Lui li osservava e tentava con la sua mano di giovane di accarezzarli; e loro ben felici si accostavano.
Quando, in uno spuntone di roccia del lago, osservò un vecchio, che intento se ne stava con questo pezzo di filo a gettare in acqua e sempre più affannato tirava su; ma nulla era attaccato.
Si fermò e, rivolto al vecchio, disse: “Quanto desiderio in te esiste di nutrirti di queste creature!”
Lui si girò di scatto, ma rimase interdetto: “Tu non sei un uomo di Tiberiade, tu non sei un pescatore.”
Lui rispose: “Non sono un pescatore, ma un semplice falegname; non un maestro, neppure un artigiano, ma sono alle prime prove.
Ma un giorno anch’io creerò dei pescatori, ma essi non saranno come te: dovranno pescare altre persone, più degne del Padre mio.”
Il vecchio sbuffò, e si rigirò.
Al che Gesù piano piano si accostò e si sedette ad osservare questa silenziosa pesca.
Quando, all’improvviso… questa corda cominciò a saltellare sulla mano del vecchio, ed egli disse dopo aver tirato: “Or che tu sei vicino a me, perché non mi dai una mano a cogliere questo frutto?”
Gesù disse: “La tua fede ti ha salvato; potrai nutrirti di me stesso.”
Si girò, scese…
Il vecchio indeciso raccolse questo pesce, e girandosi disse: “Fanciullo caro, quanto puoi alla vita donare?”
E lui rispose: “Darò me stesso!” e scomparì .
Camminò, e a un punto disse: “Dove mi porterà questo mio passo e questa mia gioventù? Ma ciò che è scritto, io devo fare.”
L’uomo presenterà, nei libri, ciò che è stato di esempio divino. In effetti l’uomo scrisse, ma non tutto: quello che più gli interessava, ma quello più bello non è stato scritto.
(Gesù, in prima persona) Mi avviai verso il deserto…
(in terza persona) Ma nella sua età sembrava tutto un gioco… Guardò a destra, a sinistra, ma innanzi il sole spuntava.
Vide un nucleo di case, appena superato Tiberiade, di pescatori che al mattino così stavano mettendo in acqua le barche.
Lui proseguì tranquillo… ed osservava quel terreno, su cui nulla poteva dare frutto.
Ma, nel camminare, s’accorse che altri giovani lo stavano a osservare. Uno si staccò. Avea la stessa età, e disse: “Come ti stai avviando? Sembri qualcuno che sta errando alla ricerca di qualcosa. Tu certo potrai essere, come me, fanciullo, ma… il tuo intelletto… lo sento molto più sviluppato degli altri.”
“Io sto errando, perché sto cercando qualcosa innanzi a me che mi porterà!”
Lui disse: “Da che parte stai andando?”
“Là dove sorge il sole!”
“Vai a Yisrael?”
“Se questa è la volontà del Padre, Yisrael sarà la mia sosta!”
Le città in quei tempi non erano le città come le vostre. Erano paesi, poco più che qualche decina di persone.
Intanto il sole, a mezzogiorno, s’era fermato.
Arrivando a ridosso delle case, s’accorse di un posto in cui una piccola oasi e un pozzo si disegnavano all’orizzonte.
Una donna stava prendendo l’acqua. Lui si avvicinò, e mise le mani una accostata all’altra, come qualcuno che chiede. La donna, accostando il secchio, versò dolcemente nelle sue mani dell’acqua fresca. Lui abbassò la testa nel ringraziare, e s’abbeverò.
Lei disse: “Fanciullo, hai fatto molta strada per arrivare fin qui?”
“Oh sì, signora! È da questa mattina all’alba che sto camminando. Vengo da Nazareth.”
“Hai camminato molto! Ed or ti dico, fai una sosta, e riposa: anche il tuo corpo è stanco!”
“Sì, signora, ma è lo spirito che mi spinge innanzi.”
Ringraziò, e fece ancora qualche metro; e venne interpellato da una anziana donna. Lo chiamò; lui s’accostò.
La donna disse: “Giovane, vuoi degnarti di entrare nella mia umile casa? Ho del latte e del pane.”
La guardò, prese il suo fagottino e disse: “Vedi, ho qui il mio pranzo.”
“Lascialo lì, e lascia a me la facoltà di aiutarti. Entra…”
Lui entrò. La donna preparò la tavola; mise il latte e un pezzo di pane.
Lui sorrise, e cominciò il suo pranzo.
Dopo finito, la signora disse: “Mettiti all’ombra di quel palmizio; stai seduto. Hai molto da ponderare e da pensare. Tu sei un essere, che darà alla terra la felicità!”
* * * * *
Concluso il racconto, la seduta ha termine con la seguente domanda.
Non siete solo voi!
Domanda
Scusa Maestro, volevo chiederti riguardo all’itinerario di Gesù… Egli, sta dirigendosi sempre verso l’Oriente?
Risposta
Sempre dove il sole sorge, perché, vedi, Gesù è accompagnato dal Padre. Qual più bell’aiuto da colui che è energia, se non ti fai baciare dalla stessa energia?
Il sole è energia, ma non è l’unico sole dell’universo. Ce ne sono migliaia di soli. E tutti rappresentano Dio, non per la vista ma per quello che è: Dio è uno!
Interlocutore
Ma allora, il figlio di Dio ha avuto l’opportunità di reincarnarsi anche in altri pianeti?
Risposta
In altri modi, ma sempre il Padre è sceso tra i figli, ma mostrando ai figli il comportamento nel tempo.
Dio non ha creato solo la Terra. A voi è stato detto così… ma Dio – è certo – non dice a tutti ciò che desidera, nell’Universo: a voi in un modo, ad altri in un altro… però, non siete solo voi!
Anzi, se volete di più, voi sareste gli ultimi che Dio ha creato di questo… di questo tempo.
Nel suo programma e nei suoi progetti, la composizione dell’Universo stesso in un unico grande mondo…
Mi lascio andare troppo…