Home Page › Forum › MISTERI DEL MONDO › Stranezze ed altri argomenti › I dieci testi più misteriosi della letteratura
1. Il manoscritto Voynich: risale al XVI secolo e pare essere il libro più misterioso al mondo. Le sue pagine (circa duecento) sono scritte in un linguaggio incomprensibile, ma dotato di una complessità strutturale tale da escludere la semplice beffa. I più valenti crittografi non sono riusciti a decodificarlo. Studi recenti, però, pare abbiano dimostrato che si tratti una truffa ai danni di Rodolfo II, imperatore del Sacro Romano Impero e grande collezionista di testi esoterici: gli sarebbe stato venduto come opera di Ruggero Bacone ad una cifra altissima. Resta il fatto, comunque, che nessuno, fino a oggi, è riuscito a decifrarlo.
2. I Vangeli gnostici di Nag Hammadi. Propriamente non possiamo parlare di libri misteriosi, in quanto il loro contenuto è chiaro: si tratta di testi ritrovati tra le sabbie di Nag Hammadi, in Egitto, e che fanno riferimento allo gnosticismo, “eresia” cristiana dei primi secoli. Il mistero, allora, può risiedere in quello che dicono di Gesù in contrasto con quello che “ufficialmente” ci è stato tramandato. Del resto, la domanda è classica: nasce prima l’ortodossia o prima l’eresia? Chi ha stabilito che un libro è “ortodosso” e l’altro è “eretico”? E perché?
3. Il Libro di Urantia. Riportiamo la descrizione che troviamo sul sito italiano del libro:
Il Libro di Urantia, pubblicato per la prima volta nel 1955 dalla Fondazione Urantia, asserisce di essere stato presentato da esseri celesti come una rivelazione al nostro pianeta, Urantia. Gli scritti de Il Libro di Urantia ci informano sulla genesi, la storia e il destino dell’umanità e sulla nostra relazione con Dio il Padre. Essi ci presentano una descrizione unica ed irresistibile della vita e degli insegnamenti di Gesù. Essi aprono nuovi orizzonti di tempo e di eternità allo spirito umano e forniscono nuovi dettagli sulla nostra avventura ascendente in un universo accuratamente ed amichevolmente amministrato. Il Libro di Urantia offre un’integrazione chiara e concisa della scienza, della filosofia e della religione. Coloro che lo leggono e lo studiano credono che Il Libro di Urantia abbia la capacità di dare un significativo contributo al pensiero filosofico e religioso delle persone del mondo intero. Il Libro di Urantia non è in sé una “religione”. Esso costruisce sulle eredità religiose del passato e del presente, incoraggiando una fede religiosa personale e vivente. I lettori del mondo intero ci hanno detto che la lettura de Il Libro di Urantia li ha profondamente toccati ed ha spesso cambiato la loro vita. Ciò li ha ispirati a raggiungere nuovi livelli di crescita spirituale e ad elevare il loro senso del valore della vita umana. Noi incoraggiamo anche voi a leggerlo e a scoprire da voi stessi il suo messaggio nobilitante.
4. Kryptos è il nome di una scultura dell’artista statunitense Jim Sanborn posta nel quartier generale della CIA a Langley in Virginia. Fin dalla sua posa – avvenuta il 3 novembre 1990 – molte sono state le speculazioni e le discussioni per cercare di decifrare il testo contenuto nella scultura stessa.
5. Il cifrario Beale è considerato uno dei grandi enigmi crittografici non ancora risolti. Nel 1882 Thoma J. Beale lasciò tre messaggi ad un amico con la promessa di utilizzarli nel caso in cui non fosse tornato. I tre messaggi sarebbero la mappa di un tesoro nascosto in Virginia: nel primo verrebbe indicato il luogo, nel secondo la descrizione e nel terzo i nomi dei compagni di Beale. Si è capito che la chiave di lettura è in tre libri e i libri indicano pagine e posizione delle lettere che, unite, formeranno il messaggio. Ad oggi è stato interpretato solo il secondo messaggio che ha come chiave la Dichiarazione d’Indipendenza Americana.
6. Rongorongo o ko hau rongo rongo è la scrittura antica dell’Isola di Pasqua, attualmente solo parzialmente decifrata. Si tratta di una scrittura ad andamento bustrofedico (non ha, cioè, una direzione fissa – come noi che scriviamo da sinistra a destra – ma procede in un senso fino al margine e poi prosegue nel senso opposto, senza andare a capo). Non utilizza geroglifici, ma è una scrittura vera e propria.
7. Il Codice di Rohonc: si tratta di un codice rinvenuto in Ungheria, redatto in una lingua misteriosa o, meglio, in un insieme di lingue. È composto di 448 pagine di testo e 87 illustrazioni che ripropongono temi di varie tradizioni religiose, tra cui cristianesimo, induismo e islam.
8. Il libro di Soyga, conosciuto anche come Aldaraia, è pieno di pieno di tavole, nomi angelici, invocazioni, geroglifici, roba cabalistica e alchemica. Risale al XVI secolo ed è noto per essere stato di proprietà dello studioso elisabettiano John Dee. Dopo la morte di Dee (1608) il libro è sparito ed è stato ritrovato nel 1994.
9. Il Liber Linteus o Mummia di Zagabria o, ancora, Liber Agramensis: è il più lungo testo in lingua etrusca in nostro possesso. È composto di circa milleduecento parole ed è l’unico libro esistente in lino.
10. Il Codex Seraphinianus: scritto e illustrato tra il 1976 e il 1978 con oltre mille disegni dall’artista italiano Luigi Serafini è stato pubblicato per la prima volt nel 1981 da Franco Maria Ricci. Lo stesso autore ha dichiarato che il Codex è scritto in un alfabeto completamente asemico e non trascrive alcuna lingua, esistente o immaginaria. Si tratta di una reinterpretazione in chiave fantastica e visionaria di varie materie. Si tratta di un libro di culto, una sorta di enciclopedia surreale, assai apprezzato da Italo Calvino, Federico Zeri, Vittorio Sgarbi, Giorgio Manganelli, Achille Bonito Oliva, Tim Burton, Douglas Hofstadter e Philippe Découflé.
Interessanti! bravo !curiosi sopratutto!
mi piacerebbe visionarli tutti, ma credo sia al quanto impossibile..