Chiudi

Gesù, Messia inventato? La storia del “Portico di Salomone”.

Home Page Forum MISTERI DEL MONDO Criptoarcheologia e misteri antichi Gesù, Messia inventato? La storia del “Portico di Salomone”

  • Questo topic ha 3 risposte, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 6 anni, 3 mesi fa da Anonimo.
Stai visualizzando 4 post - dal 1 a 4 (di 4 totali)
  • Autore
    Post
  • #22983
    Anonimo
    Inattivo

    Gesù è esistito o non è esistito?
    È stato un personaggio inventato creato ad hoc per scopi politici e religiosi?

    In questo treadh però vorrei far focalizzare l’attenzione sul famoso “Portico di Salomone” tramite una dettagliata analisi storica.

    :study:

    Il “portico di Salomone”, dove si riunivano gli Apostoli fautori di miracoli, non esisteva al tempo in cui san Luca inserisce l’episodio, subito dopo la morte di Cristo.
    Vediamo perché.

    In “Antichità Giudaiche” (Ed. UTET 1998), Luigi Moraldi, il curatore della traduzione incaricato dal biblista esegeta Cardinale Martini, a piè di pag. 980 (Libro XV), nota n° 96, riporta vari autori di studi sul Tempio di Gerusalemme basati, tra l’altro, su scavi archeologici. Va aggiunto che, secondo i ricercatori odierni dello “Israel Antiquities Authority”, di resti del Tempio erodiano non è rimasto quasi nulla tranne qualche pietra e due epigrafi di marmo che vietavano ai Gentili pagani di oltrepassare l’area ad essi riservata.
    Alla pag. 984, nota n° 104, riferita alla “velocità del lavoro del Tempio”, iniziato nel 23/22 a.C. e inaugurato da Erode il Grande nel 18 a.C., lo stesso Moraldi afferma che “in realtà l’intera opera fu completata fra il 62 e il 64 d.C.”, quindi sotto il Procuratore Albino al tempo di Nerone, e certamente dopo le strabilianti esibizioni degli Apostoli sotto un portico allora inesistente.

    Questa è la tesi accettata da quasi la totalità degli archeologi da oltre mezzo secolo e condivisa da molti esegeti credenti i quali, però, evitano di approfondire per non evidenziare le gravi contraddizioni con le “testimonianze evangeliche”.

    Come fa lo stesso Moraldi quando, nella nota n° 104, si limita a citare il vangelo di Giovanni ove si parla del Tempio (Gv 2,20) ma “dimentica” di riferire i miracoli fatti dagli Apostoli sotto il “Portico di Salomone” del medesimo Tempio in Gerusalemme. La sbrigativa concisione del Moraldi è comprensibile: nel brano citato del vangelo i Giudei dicono a Gesù che il Tempio venne costruito in 46 anni, senza che Cristo obiettasse simile affermazione totalmente sbagliata, non solo, meditando … il Salvatore passeggiava sotto quell’inesistente portico. Ecco spiegato perché lo studioso ha evitato l’imbarazzante approfondimento.
    Oltre a ciò dobbiamo evidenziare che, secondo la “Tradizione”, il longevo apostolo “Giovanni” scrisse il suo vangelo alla fine del I secolo, cioè quasi trenta anni dopo che il Tempio venisse distrutto da Tito, pertanto l’evangelista, se fosse veramente esistito, nella sua “parabola” avrebbe innanzitutto descritto il grave evento e “suggerito” a Gesù, da vivo, come replicare ai Giudei, dissuadendo il Redentore, ad ogni costo, di passeggiare sotto l’inesistente portico di Salomone.

    Dopo queste premesse, pur tuttavia, da parte nostra si rende necessario una ulteriore verifica critica per accertare gli errori commessi dagli scribi cristiani quando stilarono gli “Atti” e trascrissero il vangelo di Giovanni a suo nome … molto tempo dopo i fatti narrati incappando nel grossolano errore.
    Dalla documentazione storica non risulta che, dopo l’inaugurazione del Tempio, i lavori vennero sospesi e non furono realizzati i porticati dallo stesso Erode il Grande; al contrario, Giuseppe Flavio descrive l’intera opera finita e la sua inaugurazione nel XV libro pertanto non si può concordare con le conclusioni riferite dal Moraldi e da chi le condivide perché, come sempre affermato, le informazioni precise e particolareggiate pervenuteci dalla storia siamo tenuti a rispettarle.
    Poco dopo la morte di Erode il Grande (Ant. XVII par. 254/264), per la Pentecoste ebraica del 4 a.C. scoppiò una violenta rivolta in Gerusalemme contro il Procuratore romano Tizio Sabino (divamperà poi in una guerra allargata anche alla Galilea) cui aderirono Giudei, Galilei e Idumei. Nel corso dei combattimenti:
    “… i ribelli montarono sui portici che circondano il cortile esterno del Tempio (par. 259) … allora i Romani, trovandosi in una situazione disperata, diedero fuoco ai portici, … e il tetto, saturo di pece e cera si arrese alle fiamme e quell’opera grandiosa e magnifica fu completamente distrutta” (par. 262).
    Secondo quanto descritto dallo storico ebreo, le colonne in monolito del porticato erano “legate” all’àpice da imponenti strutture in legno, a guisa di architravi, su cui poggiava il soffitto: “I soffitti del portico furono fatti di legno massiccio …” (Ant. XV 416).
    Il crollo delle altissime colonne fu conseguente al precipitare della pesante soffittatura incendiata in maniera irregolare, travolgendo quindi le stesse con un effetto a cascata, le une addosso alle altre. Da notare che il portico di Salomone era a picco su di una profonda valle (valle del Cedron) in cui finirono molte, disintegrandosi irrimediabilmente.
    Lo storico ebreo illustra dettagliatamente il Tempio anche in “La Guerra Giudaica”, la sua prima opera completata negli anni settanta sotto Vespasiano, nel Libro V dal par. 184 al 226.
    La disamina descrive le tre cinta murarie di Gerusalemme nei par. 136/183, poi, dal par. 142 al 145 leggiamo:
    “Il più antico dei tre muri, partendo dalla Torre Ippico raggiungeva il portico orientale del Tempio”.
    Il “portico orientale” era quello di Salomone. In “Bellum”, le esposizioni del “muro antico” e del Tempio sono “statiche” – non essendo collegate ad azione di guerra contingente che coinvolge tutti i porticati – diversamente da quanto riferito sopra nell’episodio della rivolta in Gerusalemme, dopo la morte di Erode il Grande; quando, allora, vennero distrutti completamente. Giuseppe Flavio, nel 75 d.C., ancora non sapeva che avrebbe scritto “Antichità Giudaiche”, pertanto rappresentò quelle opere imponenti nel Libro V di “Bellum” (Tempio e cinta murarie) prima che venissero demolite definitivamente da Tito. Il condottiero romano lasciò in piedi solo alcune torri fortificate per scopi militari.
    Le descrizioni del Tempio e delle mura con le imponenti torri, riferite dettagliatamente nelle dimensioni, Giuseppe ha potuto farle solo guardando i progetti esecutivi che si premurò di salvare con il consenso dello stesso Tito. E’ impossibile, per chiunque, citare misurazioni talmente precise da permettere la ricostruzione esatta di modelli in scala ridotta. Poco prima del saccheggio di Gerusalemme, in “Autobiografia” lo storico ebreo riferisce:
    “… non essendovi nulla da conservare di così prezioso che il suo possesso potesse dar conforto alle mie sventure, feci richiesta e ottenni, per graziosa concessione di Tito, dei libri sacri” (Bios cap. 75 par. 418).
    Sempre Giuseppe, nell’ultima sua opera, “Contro Apione” Libro I dal par. 28 al 46, evidenzia la cura costante da parte dei Sacerdoti e Sommi Sacerdoti del Tempio nel redigere:
    “Annali degni di fede per trasmettere il ricordo degli eventi pubblici” di cui le sue “Antichità”, dichiara egli stesso, “ne sono un estratto fedele … e fino ai nostri giorni questo costume è stato osservato”.
    Lo storico ebreo scrisse negli anni novanta, sotto Domiziano, “Antichità Giudaiche”, la sua opera maggiormente particolareggiata, nella quale dedicò un intero capitolo al “Portico di Salomone”. Di quest’opera riferì che Re Erode Agrippa II, alla fine del 63, inizi 64 d.C. (poco prima dell’arrivo del nuovo Procuratore Gessio Floro inviato da Nerone in sostituzione di Albino), decretò che non venisse eretto per il costo eccessivo (Ant. XX 215).
    Questa datazione ci obbliga ad evidenziare un fatto importante: Giuseppe Flavio non era in Gerusalemme quando il Re decise di non ricostruire il portico. Come riferisce nella sua “Autobiografia” (3,13/16), alla fine del 63 fu inviato a Roma, dal Sinedrio, per chiedere a Nerone la scarcerazione di alcuni Sacerdoti ebrei arrestati dal precedente Procuratore Antonio Felice … e vi rimase sino a circa metà 65 d.C. (ibid 4,17).
    Quando rientrò in patria, nel 66 d.C., la tensione rivoluzionaria era già in atto, gli eventi stavano precipitando, e Giuseppe, come tutti, era preoccupato più del futuro che del passato e non seppe, allora, il particolare riguardante il Tempio. Questo spiega perché non riportò in Bellum l’episodio di Re Agrippa II; ma lo saprà grazie ai Sacerdoti ebrei che continuavano a registrare “annali degni di fede per trasmettere il ricordo degli eventi pubblici”.
    Pertanto “Antichità” diventa la prova che il Portico di Salomone non venne più riedificato, altrimenti lo storico fariseo sarebbe stato obbligato a riferire una notizia così importante, almeno quanto gli stupefacenti miracoli esibiti dagli Apostoli … sconosciuti nei loro annali anche dai Sacerdoti e Sommi Sacerdoti del Tempio.
    Buona parte degli storici credenti riconosce “l’errore” dell’evangelista Luca (che riferisce i miracoli degli Apostoli al Portico di Salomone), altri, viceversa, cercano di porvi rimedio con tergiversazioni ingenue e superflue … Beh, vanno compresi! Non è così facile ammettere di essere stati “dolciotti” e aver subito un lavaggio del cervello basato sull’illusione della vita eterna. Soprattutto da parte di coloro che, dopo indottrinati, a loro volta si sono dedicati ad una propaganda capillare intesa a fare nuovi proseliti facendo il lavaggio del cervello ad altri: lo chiamano “apostolato”…

    “Il popolo fuor di sé per lo stupore (di un miracolo) accorse presso gli Apostoli al portico detto di Salomone. Vedendo ciò Pietro disse al popolo: Uomini d’Israele, il Dio di Abramo e Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete rinnegato e consegnato a Pilato, mentre egli (Pilato) aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete ucciso l’autore della vita. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti e di questo noi siamo testimoni” (At 3,11/15).

    Inesistenti Apostoli, autori di miracoli e sermoni, inventati sotto un inesistente portico: con una testimonianza simile anche noi atei non potremo esimerci dal credere nella “Risurrezione di Cristo”, soprattutto per lo stesso Salvatore riuscì a compiere il Miracolo dei Miracoli facendo “risorgere” il portico di Salomone distrutto dai Romani:
    “Ricorreva a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno. Gesù passeggiava nel Tempio sotto il portico di Salomone” (Gv 10,23).

    http://www.vangeliestoria.eu/approfondimento.asp?ID=19

    Ora, tornando a noi, se il portico di Salomone non esisteva al tempo di Gesù e vi sono schiaccianti prove storiche (e non solo queste…) è lecito chiedersi come mai questa storia millenaria del Cristianesimo continua a sussistere e persistere con le gravi conseguenze che tutt’oggi vediamo?

    Siamo stati vittime, se da piccoli o da adulti non fa differenza, del più grande lavaggio del cervello mai esistito nella storia umana?

    #64918
    Anonimo
    Inattivo

    Sinceramente credo che dal punto di vista storico/archeologico la cosa sarebbe da approfondire meglio. Se davvero ci fosse una tale discrepanza così palese, sarebbe stato oggetto di verifica e di dibattito appurato ed acclamato già da parecchi decenni, sia da parte di storici, sia da parte di teologi, sia da parte di archeologi, tanto da essere di dominio pubblico. Se così non è (e non è), forse ci sono cose che sfuggono a questa stessa analisi che risolve tutte le sue perplessità (non credo ai complotti mondiali).

    Per quanto riguarda la figura di Gesù, io credo che sia realmente esistita. Poi, gli eventi che iniziano dalla sua stessa nascita alla sua stessa resurrezione sono ovviamente tutti da prendere con palese cautela (e scetticismo). Anche le sue parole sono state trascritte e di sicuro reinterpretate e perché no modificate a comodo. E sono state trascritte dopo numerosi passaggi a voce e sappiamo tutti come funziona. Il momento della sua crocifissione è storicamente acclarato (se non per alcuni a quanto pare), è il contorno che resta questione di fede.

    Io alla domanda “quale personaggio del passato avresti voluto incontrare”, ho sempre risposto Gesù. Sono sicuro che la persona la troverei, e sarei molto interessato a sapere cosa aveva da dire, ma soprattutto sentirlo dalla sua bocca (e sono convinto che sarebbe molto più saggio ed illuminante di ciò che ci raccontano da secoli).

    #65155
    Anonimo
    Inattivo

    Credo anch’io che Gesù sia esistito. Ciò che ovviamente lascia perplessi è la veridicità degli eventi soprannaturali narrati nella Bibbia. Di sicuro pochi uomini, nella storia, hanno lasciato un segno tale. E c’è chi sostiene che il fatto stesso che un solo uomo sia riuscito a cambiare il corso della storia in tale maniera è indice della veridicità della sua natura divina. Ma su questa affermazione avrei da ribattere. In primo luogo il fatto che nella storia ci sono spesso dei fenomeni “a catena”, per cui è vero che Gesù ha dato il via ad un movimento straordinario, ma ciò che è avvenuto dopo è stato anche frutto di fenomeni sociali, polici e militari che credo Gesù non avrebbe neanche appoggiato. Ma la storia è poi andata avanti per conto proprio…

    #65156
    Anonimo
    Inattivo

    Saluti, argomento molto interessante, certo che abbiamo una idea vaga su Gesù, mi rendo conto che non saranno le mie parole a cambiare i pareri, però non possiamo essere esclusi, i cristiani esistono ancora e portano avanti questa sfida verso tutti, la potenza di Dio, quel Dio che ancora ci dà la vita giorno per giorno, che ci da la gioia di un tramonto, di un sorriso, di un gesto gentile da offrire, a disposizione di quanti sinceramente vorrebbero incontrare Gesù nella loro vita allora si accorgerebbero che veramente è diverso da quello che conosciamo, sagge e sincere le parole nei messaggi precedenti, poi riguardo al tempio non sono informato ma giustamente lo farò, però questo non cambierà la mia vita, ho già avuto la risposta alle mie domande, la vita è una sfida ma vale la pena di farla, la Bibbia non è un libro comune, possiamo avere dei dubbi sulla sua redazione ma è l’effetto che fa che è importante, ci sono traduzioni un po’ diverse, ci sono errori ma non compromette la sua autorità, il suo obbiettivo, è la lettera di un padre verso suoi figli, ci indica la strada per raggiungerlo, siamo in guerra, una guerra in cui siamo coinvolti nostro malgrado, lotta fra il bene e il male, sta a noi scegliere, contestatori di Gesù ce ne sono sempre stati, capisco che non è facile in un mondo che sta perdendo tutti i valori, dove non crediamo più a niente anche perché il cristianesimo ha perso la sua forza, ho scritto già sul tema” quale Dio è presente nella Bibbia” però Dio ancora risponde, già, questo non possiamo contestarlo, chi ancora pensa che qualcosa di vero ci sia su Gesù se con umiltà lo chiederà in preghiera, riceverà la risposta, Dio aspetta questo, io l’ho fatto anche se veramente non avrei pensato potesse succedere, però è successo, la risposta di Dio non è come potremo pensare, va al di là delle nostre aspettative, non sono un proselito, non portò una dottrina, porto la conoscenza è la certezza della salvezza in Gesù, la vita eterna non è un’utopia è reale.
    Essere cristiani non è solo aderire ad una religione, ma persone che hanno accettato la sfida di confidare in Dio, non è essere persone indottrinate, plagiate, ma cambiate, rinate nello Spirito, nuove creature, persone che credono in Dio perché ha cambiato la loro vita, è il più grande miracolo che possiamo vivere, allora capiremo cos’è la Parola di Dio, capiremo quanto importante sia questo libro, capiremo che la chiave di lettura è l’amore, quante persone hanno perso la vita per questo libro, erano fanatici? no, erano persone che ne hanno capito il valore, hanno perso la vita, sofferto perché oggi sia a nostra disposizione, infatti oggi tutti normalmente ne possiedono una copia, magari in uno scaffale nella polvere, nell’indifferenza, non capendo che trascuriamo la nostra vita.
    Tutte le promesse, le profezie sulla prima venuta di Gesù si sono realizzate, si stanno realizzando quelle sul suo ritorno, Gesù deve ritornare e sarà per tutti, chi ci crede e chi no, sarà l’evento più importante per il genere umano, la Bibbia è il più grande libro profetico, e se viene da Dio possiamo crederci.
    Qui non si tratta di chi ha ragione o torto, siamo liberi e ognuno fa la sua scelta, e dobbiamo rispettare le diversità, però quello che mi spinge a testimoniare è che è una cosa seria, ne va della nostra vita e vorrei che tutti capissero che è la nostra priorità, il messaggio della Bibbia è spirituale, e dobbiamo chiedere lo Spirito a Dio, chiedere che ci apra il cuore e la mente alla conoscenza, dialoghiamo con lui, non preghiere come recite ripetitive, ma come parliamo fra di noi, lui ci ascolta sempre.
    Per ora mi fermo qui, un caro saluto fraterno.
    Con affetto, Orazio

Stai visualizzando 4 post - dal 1 a 4 (di 4 totali)
  • Devi essere connesso per rispondere a questo topic.