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Molti studiosi ritengono che Hitler non avesse intenzione di ristabilire il culto delle divinità antiche. Lui stesso, nelle conversazioni a lui attruibuite raccolte da David Irving, afferma: “Mi sembra che niente potrebbe essere tanto stupido quanto ristabilire il culto di Wotan. La nostra mitologia antica ha smesso di essere realmente praticabile fin da quando il Cristianesimo si è impiantato. Niente muore, a meno che non sia già moribondo.” E in Mein Kampf afferma che “La caratteristica tipica di questi personaggi è che a parole declamano dell’antico eroismo germanico, della vaga preistoria, di asce di pietra, lancia e scudo, ma in realtà sono i più grandi vigliacchi che si possano immaginare. Proprio quelle persone che brandiscono pedisseque imitazioni in latta di vecchie spade tedesche e indossano pelliccia d’orso con un paio di corna di toro sulla loro testa, predicano del nulla odierno ma lottano con armi solamente spirituali e scappano più velocemente che possono di fronte a un comunista qualunque.” In un documentario trasmesso lunedì 15 febbraio 2010 su History Channel[17] si poneva l’accento sul ruolo di “Messia salvifico che Hitler incarnava agli occhi del popolo tedesco prostrato dalla disoccupazione, dalla situazione economica disastrosa, dalla miseria. I temi che il commentatore evidenziava erano:
Hitler più volte disse di ammirare la gerarchia ecclesiastica, la quale era da intendersi come modello cui ispirarsi per organizzare il partito.
Himmler, a sua volta, considerava i Templari ed i Cavalieri Teutonici come gli antesignani delle SS. Devoti anima e corpo al dittatore nazista.
Hitler aveva dato ordine di epurare il Vangelo e la Bibbia dalla più esigua traccia di “Giudaismo”. Altresì aveva dato mandato di reperire – nei testi sacri – ogni minima traccia che riconducesse Cristo “alle sue origini ariane”.
La coreografia delle adunate naziste era mutuata dalle solenni festività cristiane, seppur con evidenti componenti neopagane.
Otto Rahn, studioso della storia delle eresie medioevali – in particolare del movimento dei Catari venne arruolato a forza nelle S.S. per ordine diretto di Heinrich Himmler, che gli sovvenzionò pure le ricerche archeologiche in Francia, presso la cittadina di Montségur, ove riteneva potesse trovarsi il Santo Graal.
Nell’aprile 1938 venne organizzata la SS-Expedition Schäfer in Tibet alla ricerca della mitica patria degl’Ariani, il Regno di Shambala, la cui capitale Agarthi era ritenuta culla di una civiltà superiore.
La svastica, antichissimo simbolo solare presente in tutte le civiltà indoeuropee, originariamente simbolo della società segreta Thule Gesellschaft, donde proveniva una nutrita schiera di gerarchi nazisti, aveva gli uncini rivolti a sinistra. Hitler in persona la adottò come simbolo del partito nazista modificando gli uncini e rivolgendoli a destra, inconsapevole che la modifica aveva il significato esoterico di mutare da “sorte propizia” a “cattiva sorte” l’auspicio della croce uncinata[18]. La svastica nazista assumeva così il carattere di simbolo di tramonto, di morte, di decomposizione, di decadenza, come la svastica che Buddha calpesta in numerose raffigurazioni[18].
Hitler, non appena entrato trionfalmente in Vienna, nel 1938 s’impossessò della Lancia Sacra (Heilige Lanze) che la tradizione vuole appartenuta al centurione Longino, con la quale sarebbe stato trafitto il costato di Gesù[19].
Hitler fece cercare ovunque, dalle SS, il Santo Graal, il calice ove Cristo avrebbe benedetto il vino durante l’ultima cena. A volte con esiti tragici, come nel 1944, quando la II^ divisione delle S.S. “Das Reich” mise a ferro e fuoco il paese di Oradour-sur-Glane, massacrandone gran parte della popolazione, rea di aver occultato, a loro dire, la reliquia che Hitler cercava disperatamente per mezza Europa[18].
Hitler più volte citava la “missione divina” che era venuto a compiere per il bene della Germania. A questo riconduceva la “protezione” che gli aveva consentito di rimanere illeso negli attentati in cui rimase vittima.
Hitler si suicidò la Notte di Santa Valpurga (Walpurgisnacht), notte in cui si celebrava il Sabba da parte delle streghe, ma anche in cui – in base ad alcuni calcoli storici – cadde uno dei giorni proposti[20] per la resurrezione di Cristo.
Hitler tenne sempre in somma considerazione una veggente tedesca, tal Elsbeth Ebertin, per via di una straordinaria previsione da lei compiuta sul destino del dittatore tedesco nel 1923, quand’era un semisconosciuto politico di Monaco di Baviera.
Le esperienze mistiche di Hitler
Hitler affermò che, mentre combatteva la prima guerra mondiale, ebbe un risveglio religioso, e in particolare mentre, a causa di un attacco nemico con il gas, rimase ricoverato in ospedale temporaneamente privo della vista (ottobre 1918). Durante questo periodo capitò inoltre un fatto celebre; una “voce” misteriosa gli disse di lasciare un affollatissimo rifugio durante un fuoco a raffica, e lui obbedì. Pochi attimi dopo sopra quel punto cadde una granata. Hitler vide in questa esperienza come un messaggio che gli fece credere di essere un individuo unico, illuminato, destinato a una “missione” speciale[21].
Il 28 settembre 1918 Hitler capitò sotto il tiro di un soldato britannico, Henry Tandey, che scelse di non sparargli perché si accorse che era ferito. Per ironia della sorte, Tandey divenne il soldato di leva più decorato dell’armata britannica nella prima guerra mondiale, con una Victoria Cross per il coraggio dimostrato nella battaglia di Marcoing, proprio dove avvenne questo incontro. Il fatto è conosciuto perché Hitler in seguito riconobbe Tandey in una foto su un giornale e la conservò. Nel 1937 Hitler chiese ed ottenne una copia di un dipinto di Tandey dal suo reggimento, assieme ad una copia del suo dossier di servizio. Il dipinto fu notato da Neville Chamberlain nell’abitazione di Hitler a Bergof quando vi si recò per la Conferenza di Monaco.
Dal 1923 al 1933
Sin dai primi anni della sua discesa in politica, Hitler si circonda di maghi, astrologi, veggenti, occultisti, che non esiterà – una volta asceso al potere – ad eliminare dalla scena pubblica. Dopo il 1933, infatti, non sono più oltre tollerate qualsiasi attività divinatoria ed astrologica, in quanto esclusivo appannaggio delle SS[22]
Hitler, poi, apprezza in particolare due dipinti, Viandante sul mare di nebbia, dipinto nel 1818 dal pittore romantico Caspar David Friedrich, mentre possiede una vera e propria ossessione per un dipinto in particolare, L’isola dei morti, del pittore svizzero Arnold Böcklin[22]. Di quest’ultima opera ne esistono cinque versioni: Hitler collocherà una di queste nel suo ufficio alla Cancelleria e, curiosamente, Lenin – la tela affascina pure il fondatore dell’URSS – ne metterà una addirittura nella sua camera da letto[23].
Hitler è convinto di agire per il bene della Germania ed è sicuro d’esser guidato “… da un essere superiore nel perseguimento dello scopo e da esseri invisibili che assicurano il “FuhrerKontact” (il carisma ipnotico che gli fu attribuito sulle masse)”[23].
Hermann Rauschning rammenta di quanto gli riferì un attendente personale di Hitler, ovvero che una notte Hitler chiamò aiuto, vittima d’incubi. Lo trovò tremante, sudato, in preda al panico, con lo sguardo perso nel vuoto. Gridava: “È lui ! È lui ! Lo vedo qui ! Lì… lì nell’angolo ! Cosa c’è lì …?! L’uomo nuovo vive in mezzo a noi ! È qui ! Vi confiderò in segreto. Ho visto l’uomo nuovo: è intrepido e crudele e non è di questo mondo. Ho avuto paura davanti a lui”[23]
La “Mano del destino”
Hitler, al termine del fallito colpo di Stato del 1923, passato alla storia coll’epiteto di “Putsch della birreria” (in quanto fu tentato alla birreria Burgebraükeller a Monaco di Baviera) decidendo di suicidarsi sparandosi alla tempia venne affrontato con una tecnica di arti marziali dalla moglie americana del suo amico e camerata Sepp Dietrich, che gl’impedì di compiere l’atto. Durante la conseguente detenzione carceraria di Hitler, presso la fortezza di Landsberg, egli confidò a Rudolf Hess, il suo delfino, che la Signora Dietrich aveva avvertito “… come una sorta di mano che la spinse materialmente ad avanzare il pugno in modo da allontanare la pistola dalla testa di Hitler”[24].
La presunta possessione di Hitler
Hermann Rauschning, uno dei collaboratori più stretti di Hitler, afferma nel suo libro Hitler Speaks,[25] che Hitler fu oggetto di una possessione demoniaca e che il suo umore variava in modo casuale ed incomprensibile.[26] Ad ogni modo, gli studi più recenti non vedono affatto in Rauschning una fonte degna di fiducia.[27]
Un’altra figura importante che sostenne questa tesi è stata Sepp Dietrich. In tre occasioni, papa Pio XII avrebbe tentato un esorcismo a distanza, ma riportando sempre un fallimento.[28] August Kubizek, uno dei più cari amici di Hitler fin dall’infanzia, assicura che Hitler, allora diciassettenne, gli parlò una volta di “riportare la Germania alla sua gloria passata”; riguardo a questo, Kubizek ricorda che “era come se un altro essere parlasse attraverso il suo corpo, e lo muovesse quanto muoveva me.”[29]
Anche papa Benedetto XVI ha affermato che potrebbe esservi stata un’influenza demoniaca nelle azioni dei nazisti.[30]
Artur Dinter
Nel 1927 Hitler silurò il Gauleiter della Turingia, Artur Dinter, perché affermava con troppa forza di volere una religione della purezza della razza ariana. L’anno seguente lo stesso Dinter fu espulso dal partito dopo aver pubblicamente attaccato Hitler riguardo a tale decisione[31].
Erik Jan Hanussen
Paradossalmente, il più seguìto tra gli occultisti da parte di Hitler era un suo coetaneo ebreo, tal Erik Jan Hanussen, che non solo gl’impartì lezioni di oratoria, ma anche curò la teatralità dei gesti del futuro dittatore[32]. A far data dal 1932 (sebbene altri futuri alti gerarchi nazisti abbiano ricorso al medium già a partire dal 1924) Hitler ricorse più volte alle “cure” di Hanussen ogni qual volta doveva prendere decisioni importanti o si sentiva deluso dai risultati elettorali, tanto che, nel 1932, l’esoterista, a quel tempo secondo solo ad Harry Houdini per fama, gli preannunciò la conquista del potere per l’anno seguente, il che effettivamente si verificò nella data prestabilita, in quanto “… Questo hanno deciso le potenze celesti e nulla potrà mutare tale verdetto se scritto nel destino”. Nel corso di un’intervista, Hanussen ebbe modo di affermare circa Hitler ed il nazismo: “Hitler? Sì, un ottimo direttore d’orchestra ! Però, lo spartito…. – rammentate bene – ebbene quello l’ho scritto io !”. Hanussen morì in circostanze oscure un anno esatto dopo aver predetto la vittoria hitleriana, nella primavera del 1933, ma sembra ormai accertato che Hitler non fosse coinvolto nel suo omicidio, quanto – piuttosto – lo fossero Himmler e Gōring. Hanussen predisse a Göring la caduta del Terzo Reich e questa fu una delle cause probabili della sua morte. Il giorno prima di morire, con l’inchiostro simpatico scrisse una lettera all’ex segretario Juhn, che tanto gli fu di nocumento: “Desidero che si ricompongano i nostri dissidi… tu non credi nell’occulto, ma il nuovo padrone (Hitler) della Germania ci crede eccome ! Leggi quanto profetizza il mio collega, il profeta Daniele nel capitolo 8 ( “13-Udii parlare un santo e un altro santo dire a quello che parlava: «Fino a quando durerà questa visione: il sacrificio quotidiano abolito, la trasgressione devastante, il santuario e la milizia calpestati?». 14-Gli rispose: «Fino a duemilatrecento sere e mattine: poi al santuario sarà resa giustizia» “). Calcola bene gli anni e saprai quando cadrà l’uomo malvagio che cerca di sottomettere il mondo con la forza bruta (sempre Hitler). Calcola gli anni da quando cento sinagoghe saranno distrutte in un’unica sera (“Notte dei cristalli”, 1938) e saprai quando cesserà il suo barbaro sogno”.
Lettura delle profezie, episodi a doppia lettura e frequentazione di veggenti
Già nel 1924 era stato pubblicato un elenco (“Verschwörer. Zur Geschichte und Soziologie der deutschen nationalistischen Geheimbünde 1918 – 1924” di Emil Julius Gumbel) di società più o meno segrete a carattere esoterico e fra esse troviamo pure menzionato il Partito Nazista. Hitler – è provato dalle fonti storiche – era molto incline alla lettura delle profezie ed alla frequentazione di veggenti. Hanussen a parte, molti episodi del nazismo rimangono non del tutto chiariti. L’operazione che passò alla storia col nome de “La Notte dei Lunghi Coltelli” (in tedesco: “Die Nacht der langen Messer”, 1934) e che fu presa a modello delle epurazioni (costituì il modello a cui s’ispirò Stalin per l’organizzazione delle purghe[33]) fu voluta da Hitler, dal ministro degli Interni Göring e dal leader delle SS, Himmler. Alcuni vedono un regolamento di conti non solo sul campo politico, ma anche esoterico[34]. Anche la morte dell’archeologo Otto Rahn non è stata del tutto chiarita. L’archeologo Otto Rhan e, dopo di lui, il filosofo Alfred Rosenberg, cercarono a Montségur, vicino ai Pirenei, il Santo Graal. Si credeva forse che il sacro calice, che aveva custodito il sangue di Cristo, potesse rendere onnipotente e immortale il Terzo Reich[35]. Hitler, nel 1942 si recò in Bulgaria a consultare una nota veggente di nome Vangelia Pandeva (“Baba Vanga”, 31 gennaio 1911 – 11 agosto 1996) che viveva nella città di Petrich. Probabilmente l’incontro non fu dei più felici, poiché Hitler fu visto uscire piuttosto cupo in volto[36]. Si faceva commentare[37] anche i passi di Nostradamus, della Monaca di Dresda, di San Malachia, Mother Shipton[38] e dell’anonimo monaco tedesco noto con lo pseudonimo de “Il Ragno Nero” (in tedesco: “der Schwarze Spinne”) da un sedicente esoterista, tal Ludwig Birzer.
La “Mancata Marcia su Berlino”
Nel 1930 Hitler venne intervistato dal Washington Post. L’intervistatore chiese al futuro dittatore se fosse intenzionato ad imitare Benito Mussolini con una “Marcia su Berlino”. Al che, Hitler rispose all’incredulo interlocutore “quasi fosse in trance”: “Una marcia su Berlino… ?! Ed a che fine se io, a Berlino, ci sono già ?!”.
Gli angeli in attesa
Una mattina, nell’autunno del 1933, le grida d’un Hitler terrorizzato svegliarono all’alba alcuni domestici, che trovarono il dittatore in stato confusionale e ripeteva: “Là ! Nell’angolo ! Non vedete che ci sono quattro angeli in piedi, che aspettano di portarmi via.. ?!”. L’unico ad aver parlato di questo delirio di Hitler fu Albert Speer[38]
Dal 1933 al 1939
La Germania Nazista visse al di fuori del tempo e dello spazio: magia, miti, leggende, epopea atavica esoterismo, occultismo e scienza si fusero insieme originando un pericolosissimo e particolarissimo sistema politico – religioso – scientifico privo di precedenti nell’epoca moderna: in essa coesistevano scienza e tendenze antiscientifiche, ardore e terrore, potenza e miseria, tanto da far dire ad Albert Speer che “al termine del conflitto il popolo tedesco si risvegliò come da un incantesimo”[22]
Origine dell’hitlerismo esoterico
Il fondatore dell’hitlerismo esoterico fu Heinrich Himmler, il quale, molto più di qualunque altro alto ufficiale del terzo Reich, compreso Hitler stesso, era affascinato dalle teorie di razza riguardo agli ariani (e non solo i germanici) e da certe forme di neopaganesimo tedesco. Si diceva che Himmler si considerasse il successore spirituale (o forse la reincarnazione stessa) di Enrico I di Sassonia, dal momento che stabilì speciali rituali delle SS riguardo a questo re e che riportò le sue ossa alla cripta della Cattedrale di Quedlinburg. Aveva persino decorato con una sua commemorazione la sua abitazione a Wewelsburg.
Le spedizioni pseudoscientifiche
Oltre alla già citata spedizione tibetana, vanno ricordate anche altre spedizioni geografiche che avevano lo scopo di identificare il luogo di partenza delle migrazioni indoeuropee. A tale scopo, in pieno conflitto, il 17 agosto 1942, alpinisti appartenenti alle SS scalarono la vetta del Monte Elbrus, piantandovi il vessillo nazista, perché quella montagna era ritenuta la sede ove risiedeva l’antica popolazione progenitrice degli Ariani. Nell’inverno 1938 – primavera 1939 fu organizzata anche una spedizione in Antartide, alla ricerca del punto di accesso al mondo sotterraneo favoleggiato dalla “Teoria della Terra cava”. Si favoleggiò, in tale occasione della fondazione di una “colonia in capo al mondo” con annessa base per le operazioni dei sommergibili, detta “Neu Schwabenland” (“Nuova Svevia”).
Culto di Hitler
Nella dottrina nazista, Adolf Hitler occasionalmente veniva paragonato con Gesù, o comunque riverito come un salvatore mandato da Dio.
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