Home Page › Forum › I FENOMENI PARANORMALI › Altri fenomeni inspiegabili › Elia angelo o profeta? mi aiutate…???
Buona sera, questa volta ho bisogno di voi, già..!!!
vorrei capire meglio qualcosa che ho appena scoperto ma non riesco a vedere perchè pecco di cultura in materia biblica…
E’ possibile sognare per diverse notti in maniera conseguenziale lo stesso ragazzo??? ragazzo che non conosco ma che nei diversi sogni appare come figura che mi segue e che mi aiuta spianandomi la strada e facendosi carico delle difficoltà delle diverse situazioni …alto, magro, biondo con capelli lunghi lisci….
nell’ultima notte in cui è apparso questa volta io lo chiamavo per nome:ELIA!
allora mi sono chiesta se era il mio angelo custode e magari aveva trovato il modo di farsi chiamare ed ho pensato di essere ad una nuova svolta così mi sono messa a leggere qua e là su internet cercando con il nome Elia… :study:
Bè più che altro ho trovato il profeta Elia e fin qui niente di strano fino a ieri sera quando ho letto che Dio gli aveva affidato TRE incarichi…
Ragazzi capite??? TRE!!!! :idea!:
Molti di voi sanno che sono legata al numero TRE, numero che distingue i miei sogni premonitori…(TRE CASSETTI, TRE BIMBI, TRE UOMINI, TRE SEDIE, TRE CHIESE ecc….) : si si :
Mi sono subito chiesta: Ma se il Profeta Elia è legato al TRE e TRE è il legame con le mie visioni oniriche e se questo ragazzo lo chiamo Elia allora c’è un collegamento….!!!!!!!?????? :scratch:
Per favore non sono riuscita a trovare nessun sito dove elencava questi TRE incarichi del profeta Elia… mi aiutate???? : tenerezza
vi ringrazio in anticipo :cheers:
ho trovato questo, ma non sono 1 esperto neanke io..
Nell’Antico Testamento incontriamo vari profeti scrittori (quali Isaia, Geremia, ecc.); tuttavia anche i libri della storia di Israele (1-2Sam; 1-2Re) ci narrano di altri profeti i quali, in varie epoche, sono stati le anime religiose e sociali del popolo di Dio. Tra questi ultimi spicca la personalità così vera e l’azione energica del profeta Elia, di cui si parla a sprazzi nei capitoli che vanno da 1Re 17 fino a 2Re 2.
Elia è il profeta del Dio vivente: il suo nome stesso, che significa: “Jhwh è Dio”, è il vero programma della sua vita. È davvero uno dei più grandi uomini dell’Antico Testamento: l’uomo che sta alla Presenza del suo Dio. Lo zelo (cioè l’ardore) è il tratto essenziale della sua fisionomia e il suo simbolo il fuoco (Sir 48, 1).
Aprendo la Bibbia nel libro dei Re, non possiamo leggere una sua biografia non in senso stretto del termine, ma la sua vita di profeta di Dio che agì ai tempi di Acab (874-853 a.C.), re dell’Israele del Nord, che si era separato da oltre un secolo dal regno meridionale di Giuda.
Come ogni profeta, Elia è chiamato a parlare di Dio in un contesto ben preciso pieno di ingiustizie sociali a danno dei più poveri ove la Religione dei Padri viene minacciata da un’altra religione cananea chiamata anche baalismo. Si tratta di una religione che celebra i ritmi della natura e della fecondità vegetale e animale, una religione elementare e senza impegno, che prevede determinati riti ma non un’etica: insomma, una chimera molto allettante (cfr 1Re 16).
L’azione del profeta Elia è contemporaneamente volta a salvaguardare la supremazia di Dio, ma anche i diritti dell’uomo, che è sua immagine e somiglianza (Gen 1,26). In più, Elia ha una personalità irruente, poco incline ai compromessi, un profeta che disturba.
Porta un messaggio molto rivoluzionario e originale, che si comprenderà meglio però alla conclusione della sua stessa vicenda.
Il racconto biblico lo fa apparire, più di una volta, quasi all’improvviso, come una folgore, per trasmettere la parola di Dio (1Re 17).
Le parti si sono quindi schierate: Elia ha scelto di stare con Dio, nonostante questo lo costringa a fuggire le guardie del re (17,2-6). Il profeta riceve da questa sua comunione con Dio il potere dei miracoli, alcuni ricordati dal narratore in 17,7-24.
La memoria di Elia fu tenuta viva in modo particolare sul Monte Carmelo, dove si scelse di seguire il Dio di Israele. Secondo il racconto (1Re 18), il sacrificio di Elia, consumato dal fuoco proveniente dal cielo, ha mostrato al popolo che Yahweh era il vero Dio.
Elia è anche l’uomo in crisi. Dopo il sacrificio del Carmelo scappa fino a confrontarsi con se stesso, con Dio e con gli altri sul monte di Dio, l’Oreb (1Re 19). Qui, l’Elia irruente e inossidabile mostra la sua umanità vera, lontana dai riflettori della vita pubblica (vv 1-. Nonostante la sua fatica, il popolo non mostra di convertirsi a Dio, mentre la regina ha giurato morte al suo nemico. Il profeta ha quindi paura di morire, ed è stanco e depresso (”non sono migliore dei miei padri”): il grande eroe crolla dentro.
Dentro questa situazione Dio gli appare e gli parla (vv 9-18). Gli si fa vicino in modo nuovo, non con simboli eclatanti (il vento, il terremoto e il fuoco, che piuttosto si addicono al carattere deciso di Elia uomo delle folle), ma nel segno di una brezza leggera. Elia viene ricondotto al silenzio, ad ascoltare una Parola che gli viene dall’Alto, e questa Parola serena e seria conduce il nostro amico, depresso e chiuso in se stesso, ad aprirsi di nuovo a Dio. La Parola anzitutto lo rimprovera (vv 9 e 13: “Che fai qui?” = il tuo posto è in trincea, non nel deserto!), e poi lo rilancia in avanti affidando-gli tre incarichi, e poi ancora lo conforta riconducendolo alla realtà (che egli, depresso, non era più in grado di vedere): non è vero che tutti si sono messi con Baal, un resto è rimasto fedele, e per que-sto la storia di Israele con il suo Dio rimane aperta. Elia è il profeta pieno, che non solo parla di e per Dio, ma anche con lui.
grazie Bob ma quali sono questi TRE incarichi???? e tu che ne pensi di questa storia???
come mi dicevi ieri tu ti rigiro la risp dicendoti nulla è al caso..
non sn tnt esperto in queste cose ma cmq ho visto questo sito magari ti leggi 1 po e riesci ad individuare qualche particolarità del sogno. ti posto il link..
se riesco a scovare altro ti faccio sapere subito, comunque ti lascio 1 oretta vado a a cenare e torno dopo..
vedi se può interessarti anke questo
angeli
Ari cara, io son sicuramente la meno indicata (son stata declassata eheheheh).
cmq ho trvato questo piccolo trafiletto:
Tutti i profeti devono essere chiamati, invitati da Dio a servire come Suoi messaggeri. Il modo in cui questo avvenimento succede può essere potente e abbastanza realistico da non lasciare dubbi che la comunicazione venga da Dio e non sia una allucinazione.
La Bibbia riferisce la chiamata di profeti come Mosè, Samuele, Eliseo, Isaia, Ezechiele, e altri. Ci sono pochi profeti (come Elia, Nathan, ed Ahijah) dove la chiamata non è registrata nelle scritture. La chiamata di un Profeta quasi sempre accade tramite visione, ma non tutti i dettagli sono esattamente gli stessi per ogni profeta. Non è insolito che le visioni siano accompagnate da un avvenimento insolito e miracoloso, come il cespuglio ardente con Mosè.
ti abbraccio..
Cara….non ho capito bene..mi spiego, intanto ti ringrazio per aver cercato di aiutarmi ma se non ho capito male quello che mi hai postato ti ha colpito in relazione alle mie domande e allora mi chiedo: e tu che ne pensi di questa storia????
buongiorno ari!.
come te pecco di cultura religiosa…tre divino, nn so se ha a ke fare con il profeta ma io credo nei nostri spiriti guida (angeli custodi etc etc) che nel momento del bisogno si manifestano facendosi carico insieme a noi dei nostri problemi, preoccupazioni…
cmq prenderò del tempo per leggere altre cose sul profeta e ti farò sapere.
ciao cara
http://it.wikipedia.org/wiki/Elia
guarda lo sto leggendo un pò di corsa per via del periodo critico a lavoro cmq non mi pare che wiki nomini questi tre incarichi…e se cerco qualcosa del genere su google mi riporta a questa discussione ahahahah un cane che si morde la coda!
tanto per capire e poterti aiutare, ma tu dove hai letto che Dio diede ad Elia tre incarichi???
aspe
forse ci siamo:
Elia in crisi
Elia scappa fino a 1Re 19. Qui, l’Elia irruente e inossidabile mostra la sua umanità vera, lontana dai riflettori della vita pubblica (vv 1-. Nonostante la sua fatica, il popolo non mostra di convertirsi a Dio, mentre la regina ha giurato morte al suo nemico. Il profeta ha quindi paura di morire, ed è stanco e depresso (“non sono migliore dei miei padri”): il grande eroe crolla dentro.
Dentro questa situazione Dio gli appare e gli parla (vv 9-18). Gli si fa vicino in modo nuovo, non con simboli eclatanti (il vento, il terremoto e il fuoco, che piuttosto si addicono al carattere deciso di Elia uomo delle folle), ma nel segno di una brezza leggera. Elia viene ricondotto al silenzio, ad ascoltare una Parola che gli viene dall’Alto, e questa Parola serena e seria conduce il nostro amico, depresso e chiuso in se stesso, ad aprirsi di nuovo a Dio. La Parola anzitutto lo rimprovera (vv 9 e 13: “Che fai qui?” = il tuo posto è in trincea, non nel deserto!), e poi lo rilancia in avanti affidando-gli tre incarichi, e poi ancora lo conforta riconducendolo alla realtà (che egli, depresso, non era più in grado di vedere): non è vero che tutti si sono messi con Baal, un resto è rimasto fedele, e per que-sto la storia di Israele con il suo Dio rimane aperta. Elia è il profeta pieno, che non solo parla di e per Dio, ma anche con lui
http://www.communiobiblica.org/?p=270
dopo non c’è scritto molto di più…
proverò a cercare ancora
al posto dei tre incarichi cita i passi relativi a queste tre cose che ha fatto….tipo: al re di Israele che aveva fatto costruire un tempio dedicato ad un falso dio Elia disse che se non si fosse convertito non ci sarebbe più stata acqua e rugiarda….e così fu….i campi diventarono aridi e senza germogli, il bestiamo morì….e continua così….ma nn ho trovato molto altro…ke sciappa! scusa ari…ritenterò! Tu sei arrivata a capo di qualcosa?
Maddy1983 ha scritto:
Elia scappa fino a 1Re 19. Qui, l’Elia irruente e inossidabile mostra la sua umanità vera, lontana dai riflettori della vita pubblica (vv 1-. Nonostante la sua fatica, il popolo non mostra di convertirsi a Dio, mentre la regina ha giurato morte al suo nemico. Il profeta ha quindi paura di morire, ed è stanco e depresso (“non sono migliore dei miei padri”): il grande eroe crolla dentro.
Dentro questa situazione Dio gli appare e gli parla (vv 9-18). Gli si fa vicino in modo nuovo, non con simboli eclatanti (il vento, il terremoto e il fuoco, che piuttosto si addicono al carattere deciso di Elia uomo delle folle), ma nel segno di una brezza leggera. Elia viene ricondotto al silenzio, ad ascoltare una Parola che gli viene dall’Alto, e questa Parola serena e seria conduce il nostro amico, depresso e chiuso in se stesso, ad aprirsi di nuovo a Dio. La Parola anzitutto lo rimprovera (vv 9 e 13: “Che fai qui?” = il tuo posto è in trincea, non nel deserto!), e poi lo rilancia in avanti affidando-gli tre incarichi, e poi ancora lo conforta riconducendolo alla realtà (che egli, depresso, non era più in grado di vedere): non è vero che tutti si sono messi con Baal, un resto è rimasto fedele, e per que-sto la storia di Israele con il suo Dio rimane aperta. Elia è il profeta pieno, che non solo parla di e per Dio, ma anche con lui[/i]
http://www.communiobiblica.org/?p=270
dopo non c’è scritto molto di più…
proverò a cercare ancora
Maddy mentre leggevo mi sembrava di rivedermi oggi… Elia irruento ed inossidabile…ha paura di morire (forse ma non pensando a me paura di lasciare mia figlia)…la brezza leggera ed il silenzio….
solo che poi ho letto quello che c’è scritto nel link per vedere cosa veniva dopo e indovina??? la morte terrena ahahah viene rapito in cielo!!!! rido per non piangere
che è meglio!!!!!!!!
Che poemi ma non riuscite leggere e sintetizzare tutto? mi ci sono storti gli occhi…cmq mia cara ariete. Posso solo dire che nelle raffigurazione Elia non è biondo….
Grazie Hachy ma avrei bisogno di qualcosina in più…
Secondo me non è questo il punto non fossilizziamoci sulla figura di un profeta…scondo me stiamo deviando…un sogno.