Home Page › Forum › MISTERI DEL MONDO › U.F.O. e vita extraterrestre › Esiste la vita extraterrestre? › E se trovassimo un segnale alieno? (protocollo SETI)
Vi linko un nuovo video del buon Adrian che ci spiega cosa prevede il protocollo SETI nel caso in cui venga captato un segnale alieno.
https://www.youtube.com/watch?v=HgzDKgF6rNY
ps: al minuto 2:00 apre una parentesi del tutto associabile agli altri ambiti del mondo paranormale
pps: anche il punto 2 del protocollo
E’ esattamente la stessa cosa che ho pensato anch’io quando l’ha detto.
Per quanto riguarda invece l’ipotetica rivelazione della presenza degli alieni, ho sempre pensato anch’io che non necessariamente sarebbe il panico generale.
Sarebbe senza dubbio una notizia dall’impatto enorme per l’intera umanità e per la storia, ma non mi immagino la gente che corre per la strada strappandosi i capelli perché ha scoperto che esistono altre forme di vita nell’universo.
In verità dal minuto 2.00 noto solo un piccolo accenno all’ipotesi UFO-parapsicologia. Aspetto che andrebbe ripreso perchè, a mio avviso, potrebbe concorrere se non a spiegare, ma a visualizzare almeno diversi aspetti che non sono puramente meccanici, ma rientrerebbero appunto nella sfera del paranormale. L’ipotesi parapsicologica, è bene dirlo, non coprirebbe in ogni caso tutta la gamma di stranezze che ribollono nel pentolone ufologico, riuscendo “solo” in alcuni casi a conciliare tra loro gli svariatissimi e polimorfici aspetti del fenomeno UFO.
Un saluto
Emiliano non si riferiva alla spiegazione paranormale del fenomeno ufologico, ma alla tendenza spesso diffusa al minimizzare il campo delle possibili spiegazioni a fenomeni apparentemente inspiegabili, oppure al dare la spiegazione che ci piace di più.
Es.: vedo una luce strana nel cielo che si muove con traiettorie anomale per un velivolo… allora è una navicella aliena. Mi sono dimenticato di valutare le lanterne cinesi, e altre cose del genere. Oppure, si parla di UFO, allora è una navicella aliena, dimenticandosi che UFO significa appunto oggetto volante non identificato. Dove a “non identificato” possiamo sostituire una marea di possibili oggetti.
Circa il discorso delle capacità paranormali di eventuali alieni, certo è un discorso che sarebbe anche quello da considerare.
Infatti io riportavo quanto lui ha detto in campo ufologico a quello paranormale in senso più generico, sottolineando che
1) il fatto che “può essere”, non è detto che “sia”. In generale si pensa sempre prima alla remota possibilità paranormale che a quella reale, anche quando spariscono i soldi dal portafoglio. Basta che ci sia uno spiraglio e ci si tuffa, basta che ci sia una possibilità su 100 che la spiegazione sia irrazionale e… è quella!
2) un fenomeno dovrebbe essere esaminato da più soggetti indipendenti, e replicabile
Cose che ci diciamo da sempre e sui quali ci si scontra sempre. Ad ogni modo la mia era solo un’osservazione su quanto il protocollo SETI sia avvicinabile anche agli altri fenomeni paranormali in alcuni dei suoi punti, non vorrei andare OT quindi rimaniamo a parlare dell’oggetto in questione.
Circa il discorso delle capacità paranormali di eventuali alieni, certo è un discorso che sarebbe anche quello da considerare.
Valle hai fatto correttamente, e giustamente, una distinzione di termini utilizzati dalla massa, ma sappiamo benissimo che ormai UFO é sinonimo di alieno. Che poi questo “oggetto volante non identificato” ormai ha perso anche il suo vero significato scientifico negli ultimi anni, se ci riflettiamo bene…secondo voi quale velivolo, o cosa volante che dir si voglia, potrebbe non essere identificabile per caratteristiche oggi come oggi? Quindi, oltre ai fiammiferi volanti che vengono scambiati per navicelle klingon dagli sprovveduti fantasiosi, dalla plebe insomma, quale valenza terminologica e scientifica potrebbe mai assumere l’ acronimo UFO nel 2019?…
Un problema è che i cosiddetti avvistamenti UFO, se presi in blocco semplicemente attraverso le segnalazioni, non ci restituiscono un’idea precisa del significato del fenomeno. Aldilà della terminologia in uso o disuso di “oggetto volante non identificato”, le statistiche mostrano che, solo in italia, ogni anno ci sono centinaia di avvistamenti segnalati.
C’è una bella differenza tra una segnalazione fatta da un pilota esperto in volo a diecimila metri di quota e la segnalazione di due ragazzi che si stanno bevendo una birra sul marciapiede.
Dal primo mi aspetto una certa capacità di discernimento tra un fenomeno normale, o meglio frequente, mentre dai secondi prendo la notizia con le molle e mi chiedo “chissà che cosa hanno visto..”
Tornando alla tua domanda “quale cosa volante, oggi, non è identificabile”, la mia risposta è “dipende dall’avvistatore” e quindi dalla sua capacità di discernimento.
E’ molto ragionevole pensare che su 100 avvistamenti testimoniati dalla popolazione generale, dopo una bella scrematura ne resteranno molti meno sui quali occorra indagare un po’ meglio. E di questi, alla fine, quanti risulteranno davvero inspiegabili oppure semplicemente non è stato possibile risalire alla spiegazione che però c’era e non era aliena?
La cosa interessante, che io do per scontata ma so non esserlo per tutti, è il tipo di approccio a questo fenomeno.
E’ la dimostrazione che non è vero che da una parte abbiamo la scienza e dall’altra il paranormale, ma che le due cose, inevitabilmente, si interconnettono.
Ammesso che il fenomeno UFO possa essere inserito nel grande calderone del paranormale, qui si vede chiaramente che se un fenomeno realmente dovesse esistere, la scienza si porrebbe la questione di come studiarlo ed affrontarlo.
@Valle
Caro, io domandavo appunto la valenza della parola UFO quando questa viene, per esempio, pronunciata da chi avvista a 32000 piedi…quindi se togliamo di mezzo quegli osservatori terrestri che semplicemente non hanno una buona capacità di distinzione, e chi si droga o ubriaca e vede santi orbitare a cavallo di un satellite, cosa ci rimane? Solo avvistamenti da fonti attendibili. E questo dico io, e mi domando: se a 10000 metri si avvista un oggetto che non ha nessuna cratteristica di velivolo conosciuto, si sposta a migliaia di km orari, a quell’ altezza dove le sviste sono meno probabili, e si parla ancora di oggetto non identificato…ma cosa mi vuoi identificare? Se una cosa non é identificabile li in quelle condizioni allora é tanto difficile dire che si tratta di un ogetto non terrestre, alieno?
Non potrebbe essere anche un fenomeno naturale ancora sconosciuto? Ho visto video di fulmini globulari spacciati per manifestazioni di angeli o alieni.
Del SETI parla anche il libro “Dove va a finire il cielo” di Licia Troisi. Viene spiegato che tutti possono contribuire alla ricerca scaricando un apposito programma che si trova nel sito SETI@home. I computer che hanno installato il programma entrano a far parte di una rete che analizza costantemente i dati captati.
Sì, SETI@Home l’ho installato ed utilizzato parecchi anni fa. Mi affascinava l’idea di dare il mio (piccolo) contributo al progetto ed anche quella di non lasciare inutilizzato il computer, quando era acceso ma non ci stavo davanti. Allora funzionava come uno screen saver, entrando in azione nei momenti di inattività dell’utente. Non so se sia ancora così oggi.
Comunque sul discorso “alieni” sono possibilista, come su tutto del resto. Non ho un’idea preconfezionata. Tutto può essere, dall’idea complottista (i governi sanno ma non dicono); psicosi di alcuni pseudo-abdotti; burle e così via.
Normalmente gli scienziati dicono che non è ragionevole pensare che ci siamo solo noi nell’universo. Affascinante. Tuttavia immaginate se ci fossimo davvero soltanto noi in un universo così sconfinato. Sarebbe affascinante ugualmente. Un miracolo del genere, avvenuto soltanto sul pianeta Terra, in questo angolino minuscolo della nostra galassia tra le innumerevoli galassie :confused:
Non potrebbe essere anche un fenomeno naturale ancora sconosciuto? Ho visto video di fulmini globulari spacciati per manifestazioni di angeli o alieni.
Ma certamente, ci mancherebbe, si lascia spazio comunque anche a ipotesi che comprendono quei fenomeni naturali non ancora conosciuti. Ma nel frattempo, in certe condizioni, continuare a parlare di oggetto non identificato suona male, proprio per il fatto della riserva che possa comunque trattarsi di oggetti terrestri. Magari quell’ “oggetto” compie pure traiettorie intelligenti che annullano ogni legge fisica conosciuta, beh, a questo punto suonerebbe un pochino fuori luogo e strano anche parlare di fenomeno naturale. Bisognerebbe coniare un nuovo acronimo allora: U.F.P che starebbe per unidentified flying phenomenon…
Beh, uno dei grandi passi dell’ umanità consiste proprio nel considerare che non siamo le sole ed uniche forme di vita nell’ universo. E qui caro Valle, dato anche tutte le scoperte e gli elementi di cui disponiamo, credo proprio che non ci voglia piú uno scienziato per farcelo considerare possibilissimo, direi quasi matematicamente certo che la vita si possa trovare anche su altri pianeti di altre galassie. Concordo sul fascino ambiguo delle due ipotesi, ma sapere per certo che siamo gli unici potrebbe risultare anche desolante…
Giusto, ma la definizione di UFO racchiude anche quella di cui parli tu… Quella in cui l’oggetto in questione si muove in modo intelligente.
E’ proprio la definizione intrinseca nell’UFO: non sapendo di cosa si tratti potrebbe essere un fenomeno umano, naturale o extraterrestre… E finchè non verrà dimostrata una forma piuttosto che un’altra, si resta nell’indeterminazione descritta dalla lettera U.