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Dharma e Karma.

  • Questo topic ha 0 risposte, 1 partecipante ed è stato aggiornato l'ultima volta 8 anni, 6 mesi fa da Anonimo.
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    Anonimo
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    “”Sii veritiero nell’azione,non pretendere mai di essere diverso da quello che realmente sei,perchè ogni simulazione è un ostacolo alla Luce pura della Verità che dovrebbe risplendere attraverso te come la luce del sole rifulge attraverso un terso cristallo.”

    Il senso del Dharma come “dovere” è quello più comunemente usato nel mondo occidentale…
    Per i buddisti invece Daharma o Dhamma è il principio conduttore dell’universo.Diventa la Legge di Liberazione e la salvezza del mondo nella sua Realizzazione.
    Il Dharma esiste sempre ma rimane celato agli occhi ignoranti…

    L’insegnamento morale nel Nobile Ottuplice Sentiero,mostra chiaramente che il Dharma non è “qualcosa” divisibile da noi stessi,ma è intimamente legato a noi stessi.

    Il Dharma è la Legge che esiste nel cuore e nella mente dell’uomo-nella sua coscienza se si vuole…
    Il se spirituale o l’individualità che si reincarna è veramente trascendentale e risponde continuamente alla vibrazione della sua perfezione innata;quando però la coscienza entra nel mondo della personalità,la risposta è offuscata e incompleta.
    La nota della nostra natura essenziale annega nello schiamazzo dell’esistenza quotidiana.

    A questo punto però è necessario considerare la Legge impersonale del Karma,o Legge di causa-effetto,in modo da poter comprendere il Dharma,come una Legge più personale e “specifica”.

    Karma è azione,azione che crea una reazione in una sequenza molto simile all’azione del pendolo…
    Quando il pendolo da fermo viene spinto fuori dalla sua verticale ( cioè azione ),oscilla verso un punto dove la gravità lo farà tornare verso la sua verticale originaria;però non si ferma li,ma oscilla verso il lato opposto dove viene generata una ulteriore azione ( cioè reazione ) e il ciclo oscillatorio continua e spesso aumenta.

    Alla fine però il pendolo si fermerà allo stadio di equilibrio;questo stadi,per analogia,rappresenta il Dharma dell’individuo,e in questo equilibrio viviamo la nostra natura spirituale essenziale,e se riusciamo a rimanere in questa posizione saremo fuori dal Karma.

    Quindi il Dharma si può considerare come una linea dritta rappresentata dal pendolo immobile.
    Questo Dharma.che è la nostra perfezione-archetipo,è con noi nella vita e negli stadi di coscienza dopo laa morte e anche attraverso il lungo processo delle nascite e delle morti.
    Quando ci comportiamo in un modo che non è in armonia con questa perfezione,la Legge del Karma ci “respinge” verso quella verticale,troppo spesso “reagiamo” e di conseguenza l’oscillazione continua.

    Quando con i nostri sforzi raggiungiamo uno stadio di Coscienza che è continuamente in una posizione di immobilità,noi siamo al di là della dualità e siamo “liberi” dal bisogno di un’esistenza fisica umana…Ma fino a quando questo non avviene,il Karma regola “meccanicamente”tutte le azioni e reazioni in maniera uguale per tutte le cose viventi.

    Dobbiamo ricordarci che il Dharma è differente per ogni uomo,dal momento che tutti gli uomini rispecchiano una diversa “porzione” della Perfezione Divina.Ognuno di noi si muove verso la propria perfezione secondo il suo Dharma ed ognuno ha il suo contributo da dare al Tutto.

    Quindi la perfezione del mondo,del sistema solare e anche dell’universo è perfezione nella molteplicità.

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