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Che cos’è la vita? La morte è reale?.

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  • Questo topic ha 8 risposte, 3 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 7 anni, 4 mesi fa da Anonimo.
Stai visualizzando 9 post - dal 1 a 9 (di 9 totali)
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  • #22727
    Anonimo
    Inattivo

    Un video interessante che ho visto tempo fa e che continua a farmi riflettere…. :tomba: :gattonero: :haker:
    Certe considerazioni fanno venire i brividi!

    #62810
    Anonimo
    Inattivo

    Caspita…Ti lascia con un bel quesito…
    Sono un’infermiera, ogni giorno mi ritrovo a che fare con la vita e la morte, ma vedendo questo video tutto si pone ad un livello ancora più ampio.
    Di fatto la vita non si contrappone solo alla morte, ma anche alla non-vita.
    Nel mio lavoro, la vita è una proprietà di un organismo, è una caratteristica posseduta dal sistema, ma non dai suoi singoli componenti. Un organismo è vivo quando sono presenti in esso le varie funzioni vitali. E la morte viene definita in negativo come assenza di funzioni vitali, assenza di vita.

    Ma la vita è davvero solo un insieme di componenti che si organizzano in modo tale da animare la materia?
    Ad esempio con la morte cerebrale una persona viene definita morta, ma ciò precede la cessazione delle funzioni biologiche che invece definiscono gli organismi viventi e precede anche l’arresto di tutti quei processi biochimici che quindi portano alla morte di tutte le cellule che ci compongono. Quindi una persona è morta in quel momento, ma al suo interno conserva ancora elementi vivi. Conta unicamente l’organismo nel suo insieme per definire la vita? E quindi dato che senza il cervello il resto dell’organismo non può funzionare allora la vita in quell’organismo non è più possibile e quindi si considera morto? Non so se riesco a spiegarmi, è un discorso talmente contorto…

    E tutto il mio discorso è solo incentrato sulla vita nell’uomo…Ma se poi si pensa alla vita in generale scoppia ancora di più la testa!
    Al momento non riesco a fare ipotesi, mi stanno venendo in mente solo altre domande!!! :P

    #62811
    Anonimo
    Inattivo

    I quesiti sono tanti, aggiungo solo una cosa sullo stato di coma, che è un po’ quello che fa nascere i dilemmi maggiori perché c’è la morte celebrale da una parte ma il continuo sopravvivere degli organi dall’altra: questo stato non è naturale. Mi spiego, se la persona in coma fosse lasciata senza intervento umano, resterebbe in coma o morirebbe? Morirebbe giusto? Quindi in realtà quello stato che ci lascia tanti dubbi è uno stato artificioso creato da noi. Che poi, seppur artificiale, è uno stato da valutare visto che c’è ok ci sta, però questo è un elemento da tenere in considerazione.

    #62823
    Anonimo
    Inattivo

    Non voglio andare off topic, ma ci tengo a spiegarmi meglio :P

    Paranormal studio, quello che dici è corretto, anche se bisogna tenere presente che coma e morte cerebrale non sono sinonimi.
    Io però intendevo solo dire che la morte cerebrale precede l’arresto delle funzioni vitali. Solo che lo precede, ovvio che senza macchinari anche il resto delle cellule dell’organismo muore in breve tempo.
    Il mio discorso era solo incentrato su cosa avviene prima, e dunque in caso di morte cerebrale (qualora essa derivi da problemi intrinseci all’encefalo come trauma, ictus emorragico o ischemico, trombosi o embolia…), se non si usano macchinari, le funzioni vitali (che sono i parametri con i quali la scienza definisce la vita) sono ancora presenti, anche se in quei minuti la persona è di fatto già morta (viene comunque fatta un’osservazione di minimo sei ore mantenendo le funzioni con i macchinari e facendo vari test specifici prima di dichiarare il decesso). Dunque in questo caso il cervello è già morto, ma le cellule che compongono il resto dell’organismo “lavorano” ancora, anche se per pochi minuti se non vi è alcun supporto artificiale. Perciò solo in quei pochissimi istanti la vita c’è ancora o no? La persona è morta, ma non ogni altra parte che la compone 😮

    Differisco questo primo esempio dai casi in cui la morte cerebrale è secondaria ad un arresto cardio-respiratorio (dopo 4 minuti in assenza di ossigeno anche il cervello inizierà a risentirne irreparabilmente), poichè in questo caso sono proprio le funzioni vitali ad essere cessate per prime.

    Chiedo scusa per non aver specificato, spesso faccio l’errore di considerare queste cose scontate, mentre per molti non lo sono e potrebbero fraintendere.
    Grazie per averlo evidenziato! :)

    #62826
    Anonimo
    Inattivo

    Ciò che mi verrebbe da dire da un punto di vista razionale è che la vita cessa quando tutte le funzioni cessano, celebrali e non.

    Se la dovessi guardare sotto un punto di vista spirituale la questione si fa più complicata: da una parte direi che la vita così intesa cessa nel momento in cui l’attività celebrale si interrompe; quel poco che resta per il breve lasso di tempo seguente è solo la “macchina” che funziona per inerzia (e le stesse sofferenze inflitte al corpo dopo ciò non si ripercuotono sullo spirito del soggetto).

    Tutto questo senza considerare appunto l’intervento umano, che potrebbe creare dei casi particolari che scombinano le regole della natura (e perché no dello spirito).

    #62829
    Anonimo
    Inattivo

    Devo ammettere che nonostante tutte le volte che ho visto il video non mi ero mai soffermata a riflettere sul coma in particolare. Tendevo a spingermi verso un terreno più filosofico….

    Pongo le mie riflessioni:
    Le parole “vita” e “morte” sono qualcosa di creato dall’uomo per mettere ordine a ciò che sperimenta.

    “Ogni creatura vivente su questo pianeta è composta da cellule. Fondamentalmente la cellula è un robot composto da proteine, troppo piccolo per provare emozioni o esperire qualsivoglia cosa. La cellula ha tutte le proprietà che affibbiamo alla vita: possiede una parete che la separa da ciò che la circonda creando un ordine, si autoregola e mantiene uno stato interno costante, si nutre, cresce e si sviluppa…. ma di tutto ciò che compone una cellula, nulla è essenzialmente vivo. Alcune cose reagiscono chimicamente con altre cose creando una catena di reazioni.

    Ma se niente della cellula è vivo, perché “tutto ciò che la compone è materia inanimata mossa dalle leggi dell’universo”, noi che siamo composti da cellule in conclusione non siamo vivi. La “vita” è solo una parola inventata dall’uomo.

    Dunque… se tutti gli esseri viventi si presuppone abbiamo un’anima, ma in realtà nulla è vivo e nulla è morto…. sarebbe più corretto dire che ogni cosa, ma proprio ogni cosa (anche una montagna, un sasso, un libro, un’auto) possiede un’anima, oppure niente possiede un anima. Perché una montagna che è composta da più elementi non può avere un’anima, e l’uomo che pure e formato da più elementi (dentro di sé ospita persino batteri simbionti) è più facile che possieda un’anima?

    #62839
    Anonimo
    Inattivo

    Ma un sasso non è composto da cellule. Quindi dipende da quale elemento è composto un elemento, non credo si possa paragonare l’uomo a un libro.

    #62842
    Anonimo
    Inattivo

    Ma tutto ciò che compone una cellula non è vivo, dunque anche lo scegliere cose composte di cellule o meno è una convenzione creata dall’uomo. Se ciò che compone una cellula non è vivo nemmeno la cellula è viva. Succede solo che i componenti reagiscono tra loro e formano una reazione a catena che l’uomo ha chiamato vita. Perché non possiamo paragonare un libro all’uomo? L’uomo è formato da cellule. Le pagine di un libro sono formate di cellulosa presa dagli alberi. I vegetali sono formati da cellule vegetali. Anche in un sasso avvengono procedimenti chimici, molto molto lentamente ma avvengono… basti pensare a quelle rocce su cui si formano i cristalli.

    #62849
    Anonimo
    Inattivo

    Nyma a questo avevo pensato anche io: se per vita si intende l’insieme di elementi che vanno a generare delle reazioni, allora in cosa siamo diversi rispetto ad un sasso?
    Tuttavia, penso che la coscienza di sè abbia una qualche implicazione, e anche le funzioni vitali. La mente dell’uomo e di molti altri animali è complessa, capace di libero arbitrio. Un batterio ovviamente non proverà emozioni, ma è in grado anch’esso, seppur in maniera più automatizzata, di eseguire delle azioni, così come di “respirare” e “mangiare”, anche se lo fa in un modo diverso. Siamo tutti caratterizzati in qualche modo da funzioni vitali e decisioni.
    Un sasso invece no: un sasso non pensa, non “agisce” di spontanea volontà, non respira, nè mangia ecc…

    Quindi, sebbene discendiamo tutti da materia inanimata, credo che forse sia proprio questo a fare la differenza tra l’essere “vivo”, “morto” o “inanimato”.

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