Ciao a tutti, volevo chiedere delle informazioni…sto vedendo sui vari store degli smartphone che ci sono un sacco di app per praticare della psicofonia o che in ogni caso utilizzano un rumore bianco…ora…chiedo il vostro parere…qualcuno le ha mai provate ed ha avuto un qualche riscontro?
Parto dal fatto che sono molto scettico sull’utilizzo di queste, per indagare su fenomeni paranormali.
Che ne pensate?
Premesso che nessuna app può trasformare o migliorare il microfono o le casse del proprio cellulare, ne trasformare un dispositivo che non è un ricevitore radio in una radio per l’appunto, bisognerebbe capire cosa fanno queste app nello specifico e soprattutto come funzionano tecnicamente, ma non credo che i dettagli che mettono a disposizione siano esaurienti.
Ciao. Si, di app per sperimentare la metafonia ce ne sono tante. Io di recente mi sono trovato bene con Echovox, che però non è gratuita. Considera comunque che il funzionamento di queste applicazioni è più o meno sempre lo stesso, e cioè, creano un qualche rumore di fondo da utilizzare come base, provare a fare delle domande e poi riversare tutto su pc, ascoltare attentamente e vedere se c’è qualche riscontro interessante. Un altro metodo semplice che ho provato in passato, ma molto interessante, è quello di aprire il rubinetto dell’acqua e far scorrere piano, tenere il registratore a poca distanza e iniziare a fare le domande.
Lascerei invece perdere quei sistemi complicati che prevedono l’utilizzo di vari strumenti, anche costosi, in quanto i risultati più interessanti molto spesso si ottengono proprio con i mezzi più semplici.
Mi sfugge però il concetto per il quale tu debba creare un rumore di base per percepire qualcosa. Mi sembra ovvio che creando confusione si aiuta la pareidolia.
Ovviamente non sono condizionato dai pareri degli utenti, ma l’amico MrKrueger non dice una castroneria, tutt’altro. Quando il gruppo era ancora operativo, una delle tecniche di base messe in atto era proprio quella corrispondente alla creazione in loco di onde sonore “a somiglianza delle proponenti casuali”, ovvero si tratta della produzione “artificiosa” di rumori che siano ipoteticamente in grado di fornire l’energia più adatta per la realizzazione delle “voci”.
Vanno pienamente quindi considerate le “portanti”, si chiamino esse “onde sonore” o “rumori” che dir si voglia. Questi hanno una funzione estremamente importante (se non essenziale) per la creazione del fenomeno. Che poi, l’opportuno riascolto non trae assolutamente in inganno quando le risposte sono univoche, per i presenti e anche (meglio ancora) per chi presente all’esperimento non era. E’ sempre nel “ricevente”, registratore o chi per lui, che avviene la manipolazione e la elaborazione di queste portanti, con la conseguente trasformazione in “voce”.
Un saluto
Perché questo agevola in qualche modo le “comunicazioni”. In realtà nulla vieta di registrare in assoluto silenzio. La pareidolia è sempre dietro l’angolo, e per questo quando sperimento faccio ascoltare anche ad altre persone, per capire se sentono o meno quello che sento io. In questo caso poi è anche per questo motivo che trovo utile l’app di Echovox, in quanto i fonemi registrati nell’app sono esclusivamente in lingua inglese. Quindi è chiaro che se durante una sessione, ad una nostra domanda segue una risposta in italiano e coerente con la nostra domanda, non può trattarsi di pareidolia, né di una qualche forma di inganno da parte dell’app.
Sono d’accordo anche io…però guarda, io l’app echovox la ho, ma mai avuto risultati (probabilmente perché non la so utilizzare come si dovrebbe), dovrei provare utilizzandolo con un rumore bianco di fondo, oppure un rumore bianco senza altro, un registratore vocale e vedere cosa ne sesce fuori
Echovox non è difficile da utilizzare, poi basta soltanto scegliere un modulo, io di solito utilizzo il modulo B. Inoltre è meglio utilizzare
per l’ascolto una cassa Bluetooth, regolando distanza e sensibilità del microfono per evitare disturbi dovuti dalla vicinanza
della cassa e il microfono. Pigia su Start, fai le tue domande. Aspetta circa 10,15 secondi, e passi alla domanda successiva.
Echovox registra tutta la sessione in un unico file audio, che va poi riversato su pc e ascoltato attentamente con un programma
di editor audio, tipo Audacity.
In alternativa, puoi utilizzare tranquillamente il registratore digitale del cellulare, e usare come rumore di fondo una semplice matita
che scorre su di un foglio. Anche questo semplice metodo a molti ha dato ottimi risultati.
echovox funziona eccome, bisogna soltanto sentire le altre voci che parlano e non il solito disco.
io ho provato veramente tante volte spesso volentieri , ho avuto riscontri e talvolta ho risentito persone che mi hanno aiutato tantissimo ed alcunio di questi anche nella stesura del mio libro.
ma la mia domanda è anche questa, perchè non si prova a fare metafonia/psicofonia, proprio chiedendo qualcosa a loro?, ma non con gli strumenti col cuore.
talvolta arrivano a rispondere anche in veramente tanti, una domanda spirituale fatta senza strumenti vale per 48 ore.
Eventualmente sbagliavo qualcosa nell’impostazione del programma, adesso proverò con una cassa bluetooth e un registratore vocale, in modo da poter registrare la sessione da un punto differente.
Per quanto riguarda Audacity lo conosco molto bene, lo uso per fare musica e sinceramente non ci avevo pensato ad utilizzarlo sulle tracce audio per magari pulire il file….ragazzi che dire?…grazie mille per i consigli….adesso proverò e vediamo cosa ne esce fuori.
Comunque se avete qualche altro parere anche su altre app fatemi sapere la vostra, non appena ho aggiornamenti ve li posto
A me sembra solamente un modo diverso di dire “ci mettiamo nelle condizioni di cadere in pareidolie”. Questo di “senso nel farlo” l’avevo capito, ma a mio avviso va nella direzione opposta della ricerca di un vero evp.
@Emiliano
Ma come? Sai mi suona strano il tuo disappunto…proprio tu che sei un investigatore. Non voglio credere neanche che la tua diffidenza sia a titolo provocatorio…è normale che per poter comunicare con altri aspetti di questa realtá dobbiamo creare un canale, come diceva Kit ci serve una “portante”, altrimenti se fosse cosí semplice senza artefizi sentiremmo voci da ogni dove…è vero, la pareidolia è onnipresente, ma certe volte si usa questo termine con molta superficialitá. Ci sono persone che per comunicare non hanno bisogno di servirsi di alcun genere di accrocco, hanno semplicemente una portante naturale molto sviluppata che gli permette di ricevere segnali dall’ ignoto…ma queste persone sono estremamente rare ed io ne ho conosciute un paio in passato. Nello specifico non mi fido delle app, non so quali algoritmi sfruttano e se sono fuorvianti… se proprio voglio praticare metto in moto il mio vecchio impianto radioamatoriale e mi sintonizzo su una banda libera con rumore bianco, tipo usb o lsb che sfruttano le mezze onde, e mi diverto un po’…
Ecco Gemini, bravo. Canale è la parola giusta. Come hai detto ci sono persone che non hanno bisogno di nessun appoggio per stabilire dei contatti, anche se sono poche. Ma la stragrande maggioranza delle persone che praticano metafonia, ma anche quelle che utilizzano strumenti come Tarocchi, Ouija ecc, utilizzano questi strumenti appunto come base, come background per agevolare questo tipi di contatti. Come detto possiamo benissimo accendere il registratore e restare in assoluto silenzio: c’è chi ottiene ottimi risultati in questo modo, mentre tante altre persone ottengono altrettanto ottimi risultati utilizzando le basse frequenze della radio, il fruscìo dell’acqua che scorre, il rumore che fa una matita fatta scorrere su di un foglio, come sottofondo e cosi via. Questo sicuramente espone a non pochi rischi di incappare in fenomeni di pareidolia, ma sta poi all’operatore riuscire ad elaborare correttamente e soprattutto a mantenere una certa obiettività.
Non credo come dice l’amico Gemini, che si tratti di disappunto da parte di Emiliano, ma di una valutazione pareidoliaca eccessiva, che supera gli stessi esperimenti. Va detto che le voci paranormali non risultano voci “aeree”: non esistono nell’aria come vibrazioni acustiche. Vi è una correlazione quantitativa e qualitativa fra le caratteristiche delle voci (parlo di frequenza, di intensità e di timbro) e le caratteristiche di concomitanti campi elettromagnetici (considerati nella loro potenzialità, alternatività e modulazione a bassa frequenza).
Come ben diceva Mr.Krueger, la produzione artificiale di detti campi costituisce (mi si dovrebbe credere sulla parola, ma fa niente…) una sorta di alimento energetico per le voci paranormali. Mi viene da dire di più… e cioè che tali campi possono essere potenziati sperimentando sotto la luce solare. Il perchè dilungherebbe al massimo. Mi sembra invece utile dire che il meccanismo delle manifestazioni delle voci è lo stesso per via microfonica o non microfonica.non dipende da particolari frequenze radio, ma dalla presenza di campi elettromagnetici a bassa frequenza, diversamente disponibili, caso per caso (successo mancato, medio o alto), secondo le caratteristiche, direi parziali per quanto riguarda le apparecchiature, molto più per le potenzialità dello sperimentatore.
Infatti, che io sappia, i campi elettromagnetici possono essere prodotti anche da un soggetto (sperimentatore) di grandi capacità medianiche. Per questo è risultato più di una volta che pensieri a livello inconscio possono trovarsi registrati con la stessa voce di tale pronunciato sperimentatore. Ma a parte le particolari potenzialità paranormali dei non del tutto rari sperimentatori, anche certi messaggi telepatici degli astanti possono essere trasformati in fenomeno psicofonico o metafonico che dir si voglia. Molto dunque è il risultato della macina e della conseguente “farina” dall’aldiquà, pareidolia a parte.
Un saluto
Mi dispiace, ma quello che ci si ostina a chiamare “portante” o “canale” altro non è, a mio parere, che una materia prima per la pareidolia. Chi lavora negli studi di produzione discografica, radiofonica, televisiva, ecc., dovrebbe essere disturbato dalla mattina alla sera da voci dell’aldilà e dagli EVP. “Porca miseria, ragazzi, dobbiamo registrare un’altra volta la canzone perché questi maledetti EVP non ci lasciano in pace.” E invece non succede.
Voi dite che non succede perché c’è bisogno di una “portante”, che sarebbe un rumore di fondo oppure lo scrosciare dell’acqua oppure uno strofinio di una superficie ruvida.
E io dico che avete proprio ragione, si tratta di una “portante”, cioè la portante della pareidolia, che per per funzionare ha bisogno di una materia prima. Non si costruisce una pareidolia nel vuoto, sonoro o visivo che sia.
E se queste voci sono in grado di modificare la portante significa che hanno un’energia propria, infatti ci vuole energia anche per modificare una portante. Ma guarda caso questa energia non è sufficiente per parlare da sè, ci vuole l’aiutino.