Per quanto riguarda il ritrovamento del corpo effettivamente un sacco di cose non tornano: da una parte ci sono i radioestesisti e le foto (che però, andando a spulciare in un po’ di articoli, sembrerebbero essere state fatte con metodiche non proprio di comprovata efficacia)… Dall’altra c’è il fatto che il corpo, molto probabilmente, se fosse stato li si sarebbe dovuto trovare… Soprattutto se hanno trovato gli indumenti del povero ragazzo (voglio dire, se gli indumenti sono rimasti li, le foto lo hanno ripreso li, presumibilmente se tutto questo fosse stato vero, il corpo lo avrebbero trovato).
E’ possibile che Anita in tv abbia usato esattamente la stessa tecnica usata “in privato” con il signor Lino ma che quest’ultimo, volendosi autoconvincere della veridicità di tutta la faccenda, abbia visto… quello che voleva vedere, e cioè una tecnica di scrittura di tipo “sovrannaturale”, dove di sovrannaturale non c’era proprio nulla (perché, appunto, scrivere in quel modo potrà anche essere difficile ma di sicuro non impossibile).
Sulla tecnica usata per fare le foto mi sembra ci sia poca chiarezza e ad ogni modo il corpo del povero Andrea non è mai stato ritrovato e gli indumenti rinvenuti potevano benissimo non essere i suoi. Ricordiamo che è anche stato detto (non ricordo se l’ho sentito nel podcast di Enzo o altrove) che nel punto indicato dalla medium convergono le correnti del fiume più forti. Presumibilmente, quindi, sarà stato fatto un ragionamento simile: è probabile che Andrea sia stato aggredito; è probabile che per nascondere il corpo si sia scelto il fiume; è probabile che le correnti lo abbiano trascinato in quel punto. Tutto qua, non ci vuole un aiuto “sovrannaturale” per fare queste deduzioni.
Magari non si è mai stati vicini alla verità. Semplicemente, seguendo le indicazioni di Anita, il corpo non era stato trovato, quindi si era al punto di partenza. La “medium” a quel punto non poteva più rimangiarsi la parola: le sue previsioni non ci avevano “azzeccato”… molto più conveniente, quindi, cercare di dirottare l’attenzione altrove!
Questo a mio avviso di da ancor più ragione: Paola Giovetti non era l’ultima arrivata… eppure ha preso un bel granchio.
Non voglio buttare tutto nella spazzatura, dico solo che prima di discutere prendendo come certi fatti raccontati da un presente e la quale testimonianza è l’unica “prova” di ciò che è avvenuto, bisognerebbe indossare i guanti di velluto e mettersi le scarpe di piombo. Di certo c’è la vecchietta che crede subito e il giornalista accorto, ma evidentemente non è esente da errori di valutazione; e se non lo è un giornalista accorto, non si può parlar di certezze su fiducia.
Questione podcast: Enzo, hai fatto bene a ricercare il materiale su cui ti sei basato per fare il podcast, ma vorrei anche spezzare una lancia a favore del racconto in stile “mistero” perché il suo scopo è misto informazione/intrattenimento, a mio parere. Ed è fatto anche bene, aggiungerei, perché incuriosisce e coinvolge. Nessuno ascolterebbe un podcast (oppure guarderebbe una trasmissione televisiva) se l’esposizione fosse tutta un neutrale “Sembra che, ma non è verificato”, “pare che ma bisogna controllare se effettivamente”, ecc… diventerebbe noioso, priverebbe la trasmissione della componente coinvolgimento ed intrattenimento.
Quindi, se come dice Anathema, si continueranno a prendere in esame racconti del podcast per farne argomento di discussione e indagini accurate, si rischia di “mettere in croce” Enzo su una cosa che a mio parere è anche giusto che rimanga com’è, è cioè una serie di racconti coinvolgenti.
Questione giornalisti e testimoni: è bene che chi fa un certo lavoro si ricordi (e ricordiamolo anche noi) i limiti della propria capacità di discernimento. Ho personalmente piegato cucchiai davanti agli occhi di testimoni sbigottiti ed il cucchiaio avreste giurato che si piegasse da solo e in quel momento.
Anche guardando il pennarello della medium, in questo video, ho avuto la sensazione che questo facesse dei movimenti autonomi, che potevano dare ragione della natura paranormale. Ma a ben rifletterci, i movimenti nascono probabilmente dall’amplificazione della “leva” prodotta tra punto d’appoggio sulla mano e sollecitazioni sulla punta. Provateci anche voi. La mano si muove molto poco, ma il pennarello essendo lungo amplifica i movimenti.
E come dice Emiliano, ognuno finisce per credere a ciò che vuol credere.
Questione “insieme di stranezze”, compresi i radioestesisti: siamo sempre al medesimo punto. Prendendo in blocco una serie di informazioni apparentemente coerenti ed accurate possiamo rimanere sbigottiti. Ma se andiamo a smontare pezzo per pezzo, sempre avendo la possibilità di farlo, ciò che avvenne anche tra i radioestesisti, potremmo scoprire che così non era. Ne abbiamo avuta dimostrazione pratica sui punti della scrittura “automatica” che poi tanto automatica non pare, sull’estrema lentezza della scrittura e sui contenuti dubbi. Potremmo scoprire tante altre cose sul resto della vicenda.
@dany: chiaramente le mie erano domande retoriche, condivido il tuo ragionamento, è il motivo per cui tenderei a non credere tanto alla genuinità del fenomeno.
@valle: voglio fare una specifica, pensavo di averlo già fatto ma lo ribadisco per evitare di dare adito a dubbi: a me il podcast piace, proprio fatto così… Se fosse stato diverso, basato esclusivamente sulle fonti accertate e passate al microscopio, sarebbe stato di una noia mortale.
E poi parliamoci chiaro, Enzo tra premesse e postille lo specifica mille volte che non sta dicendo la verità, ma affronta i fenomeni dal suo punto di vista.
Sul forum potremmo, come stiamo facendo qui, mettere insieme i pareri anche di altri…
Magari a differenza di altri argomenti che spesso sono solo accennati, qui partiamo già da un lavoro di ricerca piuttosto approfondita che Enzo ha fatto e da cui poi possiamo intraprendere una discussione stimolante… Ma certamente non mettere in croce nessuno.
Sono d’accordo con Valle ed Anthema e penso che qui nessuno abbia mai voluto né vorrà mai “mettere Enzo in croce” ma, se mai, limitarsi ad analizzare dei fatti. Enzo, nei suoi podcast, si rivolge ad un pubblico che cerca svago ed intrattenimento. E va benissimo così, anzi ne ascolterò altri io stessa.
Se mai, una critica potremmo muoverla al programma “Mistero O” perché, quando si tratta di un servizio che va in onda sulla rete nazionale, forse bisognerebbe stare molto più attenti al modo in cui certi contenuti vengono esposti e trattati. Nel caso in oggetto, in nessun punto si è aperta una riflessione che mettesse in dubbio la veridicità della vicenda.
Una esposizione più neutrale sarebbe stata doverosa anche perché, nel pubblico, molto vasto e diversificato, potrà anche esserci chi attribuisca a quanto detto in Tv un carattere di verità (soprattutto perché siamo negli anni 80, quando la televisione era il mezzo di informazione più utilizzato; e, secondo me, l’informazione dovrebbe mettere in guardia dalle varie “Anita” anziché dar loro visibilità).
I due che presentano non li conosco e magari in questo ed altri generi di programmi il compito dei conduttori è presentare gli argomenti decisi dalla produzione e fare le domande impostate dagli autori e non improvvisarsi “detective” o “smascheratori”. Certo loro avrebbero anche potuto evitare affermazioni inverosimili del tipo: “Noi ci siamo cimentati tutto il giorno a scrivere con questo sistema e non ci siamo riusciti” perché fa ridere l’idea di loro due che stanno un giorno intero a provarci… Oppure commenti del tipo: “è veramente incredibile!” quando di “incredibile” non vi era nulla nel modo di scrivere di Anita.
Comunque, poco importa, perché penso che oggi nessun programma affronterebbe una tematica del genere in questo modo.
Dany, il presentatore era Cecchi Paone, non credo che tu non lo conosca, solo che era molto giovane a quel tempo.
Alla fine della trasmissione ha detto che ognuno deve trarre le sue conclusioni, che siano a favore del paranormale oppure no.
In ogni caso non dimentichiamo che la televisione è un’azienda, che sia di stato oppure no. Tutte le aziende devono pensare al bilancio.
Piuttosto si dovrebbe fare attenzione all’etichetta ed al posizionamento dei servizi. Si tratta di intrattenimento oppure di informazione scientifica?
Lo stesso Cecchi Paone in seguito si è occupato di divulgazione scientifica con “La macchina del tempo”. Se avesse presentato un servizio del genere in quella trasmissione, gli avrebbero tirato le pietre. Se vedo lo stesso servizio in una trasmissione come “Mistero” (quella moderna, non Mister O), allora parto dal presupposto che la categoria del format è “intrattenimento” e non mi aspetto che sia tutto oro colato solo perché “l’hanno fatto vedere in TV”.
E’ vero Valle, non avevo riconosciuto Cecchi Paone :confused: :hahahaha:; non solo perché al tempo era molto diverso ma anche perché non lo avrei mai associato a Cecchi Paone come sono abituata a sentirlo parlare oggi di certi argomenti.
Quanto al programma, ho visto solo il servizio dedicato ad Andrea Sardos Albertini perché, vedendo come avevano trattato il fatto, non mi sono sentita invogliata a guardare il resto del video (quindi se sono state fatte le considerazioni finali che hai detto, tanto meglio). Comunque, così, ad impressione, per la parte che ho visto, non mi è sembrato un programma che si proponeva come di solo intrattenimento e comunque non proprio del tipo “Mistero” di oggi (che non viene preso sul serio, naturalmente).
Oggi forse nessuno (ma proprio nessuno?) prenderebbe per vere queste cose “solo perché dette in tv”, ma penso che al tempo la consapevolezza fosse un po’ diversa.
Quindi, se come dice Anathema, si continueranno a prendere in esame racconti del podcast per farne argomento di discussione e indagini accurate, si rischia di “mettere in croce” Enzo su una cosa che a mio parere è anche giusto che rimanga com’è, è cioè una serie di racconti coinvolgenti.
Grazie valle! :thumright: Ma infatti il mio podcast al contrario di quanto avviene per tanti, tantissimi blog in giro per la rete, si basa su un testo che viene formulato leggendo solo ed esclusivamente le fonti principali. Non tengo mai in considerazione versioni terze proprio per evitare errori in partenza.
Lo stile narrativo come dici tu è “necessario” secondo me ma non credo che sminuisca il valore dei contenuti… non parlo mai di creepypasta
Se vorrete prendere in esame altri episodi ben venga, anzi ne sono ben felice di mettere in discussione gli episodi e no non ho timore di essere “messo in croce” anche perché mi sento ambasciatore in questo caso.
Sul forum potremmo, come stiamo facendo qui, mettere insieme i pareri anche di altri…
Magari a differenza di altri argomenti che spesso sono solo accennati, qui partiamo già da un lavoro di ricerca piuttosto approfondita che Enzo ha fatto e da cui poi possiamo intraprendere una discussione stimolante… Ma certamente non mettere in croce nessuno.
MI fa piacere che ti piaccia e spero che queste mille premesse e postille non siano eccessive
Ad ogni modo in realtà io racconto i fatti per come sono raccontati dalla fonte… si in ogni episodio condivido qualche parere (per esempio in un episodio specifico dico apertamente che dubito della onestà del protagonista) ma alla fine racconto con una linea di pensiero fedele alla fonte.
Credo che questo sia alla base della neutralità perchè se raccontassi i fatti affermando “Premetto che è tutto vero” o “Premetto che è palesemente una truffa ma andiamo avanti” rischierei di influenzare l’ascolto. Ma questa è una mia riflessione.
In merito al discutere degli altri episodi ho appunto creato una sezione dedicata e spostato questa discussione al suo interno.
Ciao!
Mi piacerebbe ritornare sull’argomento con quanti hanno ascoltato anche la seconda parte della vicenda, che riporto qui: https://gopod.me/cdam21
Tempo fa sono riuscito a rintracciare uno dei fratelli di Andrea per una piacevole chiacchierata al telefono e devo dire di essere rimasto molto sorpreso da ciò che ha raccontato.
Ad ogni modo ho cercato di analizzare anche i vari aspetti che mi hanno convinto poco o nulla (per la gioia di Guglielmo da Baskerville ).
Sarei felice di continuare a discuterne con voi, anche alla luce di nuovi elementi emersi da un terzo libro, nel quale sono raccontati dettagli importanti.
Ciao Enzo, non deve essere stato facile acquisire tutte le informazioni per cercare di ricostruire questa tragica vicenda, quindi per prima cosa ti faccio i miei complimenti per l’impegno e la serietà che ci metti come anche per il tuo modo di raccontare. Ti trovo molto bravo e continuo a seguire “Cronache dall’altro mondo”, tant’è che avevo già ascoltato il secondo podcast su Andrea qualche settimana fa e stasera l’ho risentito. Tuttavia, io personalmente continuo a nutrire seri dubbi su tutto l’aspetto paranormale della storia.
Come hai detto giustamente tu, in casi come questo, è opportuno dividere i fatti oggettivi da quelle che sono le ipotesi acquisite per vie non convenzionali. Ecco perché in tutta questa storia l’elemento che per primo “salta all’occhio”, diciamo, è proprio che di accertato non vi è ancora nulla: anni ed anni “di Anita” non hanno restituito il corpo di Andrea alla famiglia, non hanno aiutato ad individuare i colpevoli, non hanno ricostruito fatti certi, né hanno dato nessun contributo a nessuna “causa”. Se mai, hanno giovato solo agli interessi di una ciarlatana senza scrupoli e alle tasche di qualche editore. Oltre a questo, ci sono innumerevoli cose che non tornano per nulla (prima di tutto condivido i tuoi stessi dubbi e non solo… ma farei un papiro e penso che la mancanza di riscontri sia già di per sé abbastanza lapidaria…).
In fondo della vita privata di Andrea non sappiamo niente… Spessissimo neppure (anzi soprattutto) le famiglie sanno ben poco della vera vita privata di un ventenne… Credono di sapere ma non è sempre così… Perciò, per come la vedo, l’omicidio potrebbe avere a che fare con qualunque situazione: una rapina finita male ma anche qualsiasi altra cosa… e Anita piste valide che portassero a qualcosa di concreto non ne ha date.
Non metto in dubbio la buona fede del Signor Lino, ma penso che lui stesso si sia voluto in qualche modo “autoconvincere” di stare parlando ancora con suo figlio. La sua stessa famiglia a quanto pare è scettica in merito a questo, il fratello Paolo pensa ad un allontanamento volontario che prevedesse il non ritorno a casa. Ipotesi anche questa opinabile, secondo me, in quanto ritengo molto difficile riuscire a scomparire nel nulla di punto in bianco senza lasciare tracce e, nonostante le ricerche e il clamore del caso, non essere mai stato avvistato né segnalato da nessuno.
Ma forse ognuno affronta un lutto del genere come può: un padre si convince di star comunicando col figlio defunto, un fratello se lo immagina chissà dove a vivere la vita che desiderava, poi chissà perché lasciando la famiglia nel dolore e nello sconforto più totali…
Sul web leggo inoltre che Andrea era un pallavolista, anche abbastanza noto avendo giocato in ben sei campionati di Serie A con la Ravalico Trieste. Ancora più difficile, quindi, sparire senza esser notato proprio da nessuno… :scratch:
Ciao Enzo, ho ascoltato con piacere questo nuovo episodio (e riascoltato anche il vecchio, per ricordarmi bene l’argomento).
Che dire, scrivo (volutamente) senza rileggere i miei vecchi commenti, quindi non so se mi ripeto oppure se ho cambiato opinione, ma con questo secondo episodio mi sono convinto che in questo caso, di paranormale, ci sia veramente poco.
Tutte le prove chieste alla medium, tutti gli indizi dati, tutte le frasi citate, sono generiche, prive di una conferma… Insomma sono frasi che potrebbero essere state scritte da chiunque.
Diciamo che la “conferma” a questo mio pensiero l’hai data tu quando nel podcast dici che a domanda precisa (come si chiama tua zia) lo spirito di Andrea non è riuscito a rispondere.
Inoltre mentre prima ero propenso verso la buonafede ora, dopo aver riascoltato il primo podcast non sono così sicuro: citare un decesso, uscito proprio nella stessa giornata sui giornali, in cui non si aggiunge niente rispetto al necrologio, mi fa pensare sinceramente molto male.
Insomma, credo che la parte interessante (e drammatica) di tutta questa vicenda sia più quella riguardante la sorte del povero Andrea, piuttosto che un evento paranormale.
Volevo però fare una aggiunta: Enzo i tuoi podcast sono fatti veramente bene.
Tra le tue ricerche e le indagini di Paranormal Studio questo forum è il posto in cui si riescono ad approfondire molti argomenti che altrove sinceramente non riesco a trovare…
Ti dico questo perché immagino che sia un lavoro faticoso quello che fai, quindi penso possa farti piacere sapere che ci sono persone che apprezzano il tuo lavoro.
Ciao!
Grazie Dany e Anathema per i complimenti. E’ una cosa che mi piace molto fare e che ho scoperto solo nel 2018.
Non è stato facile, esatto.
@Anathema sono davvero felice che apprezzi i podcast e spero presto di poter ampliare qui ciò che l’audio non può trasmettere.
E’ molto faticoso ed occorre tanto tempo per le ricerche e la produzione degli episodi e tra vita privata e lavoro…
Ma andiamo al caso.
Sicuramente, come detto più volte nel secondo ed ultimo episodio dedicato al caso Andrea, ci sono tanti elementi che mi hanno fatto dubitare e tanti altri che mi hanno sorpreso.
È chiaro che tutta la vicenda emoziona pensando solamente alla sofferenza di una famiglia intera per la scomparsa di un figlio e questo gioca un ruolo fondamentale nel leggere la vicenda sotto la chiave prevalente.
Alla fine, anche io come voi, mi sono posto tante domande a cominciare dal perché uno dovesse andare da Trieste fino a Torino a cercare una nuova auto anche se ignoro come “funzionasse” in quegli anni.
I ritrovamenti sul fiume d’altronde possono appartenere a chiunque. I letti dei fiumi sono strapieni di cose.
Certo mi sorprende ragionare sul perché proprio quel punto, i radioestesisti indipendenti da Milano, ecc.
Pensate che nel terzo libro viene anche fatto il cognome del “biondino” Marco… da dove esce fuori?
Ma soprattutto l’incontro tenutosi molti anni dopo e definito “fortunato” tra l’avvocato e il “Baffo”?
Con chi si è incontrato il signor Lino? Chi era quella persona?
Possibile che fosse tutto costruito in malafede? Eppure i dubbi sono tantissimi… e così sarà per sempre immagino.
Ovviamente queste non sono domande dirette a voi personalmente ma domande che mi sono posto dopo la lettura di tutto ciò che ho recuperato.
Grazie ancora per l’ascolto del podcast!
Ciao Enzo, e ciao a tutti, torno a farmi sentire in occasione di questo podcast, per il quale ti faccio i complimenti. Aldilà delle opinioni personali sui fatti, mi è piaciuto molto per come l’hai realizzato.
Per quanto riguarda gli eventi, sono sempre più convinto che la presunta medium abbia ingannato il padre di Andrea, e questo troverebbe conferme in vari elementi:
la medium sembra preparare dei “colpi di scena” allo scopo di impressionare e convincere gli altri dei propri poteri: il primo l’ha già citato Anathema, e cioè prendere il nome di una persona appena deceduta (tra l’altro non ci vuole un medium per poterlo fare) e poi mettere su un teatrino. Si fa entrare in scena, durante la seduta, un’anima il cui nome non dice niente a nessuno, per poi “scoprire” casualmente che effettivamente è il nome di una persona appena morta.
Il secondo stratagemma l’ho sentito nella ricostruzione della puntata di Misteri: sempre la medium, durante una seduta, dice al Sig. Lino che suo figlio vuole che contatti la Sig.ra Paola Giovetti (giornalista), e ad una sua richiesta di chiarimento gli suggerisce di guardare la TV, dove effettivamente il Sig. Lino vede la giornalista che parla in una trasmissione sul tema della vita dopo la morte. Può sembrare sconcertante, ma due cose sono evidenti ad una più attenta riflessione: la “medium” poteva essersi informata sulla trasmissione televisiva in anticipo (basta consultare la programmazione) ed essere a conoscenza della partecipazione della giornalista. A quel punto le è bastato fare dire allo “spirito” di Andrea, in seduta, “guarda la trasmissione tal dei tali e cerca la giornalista Paola Giovetti”.
Insomma questi sembrano più dei giochi di prestigio, che sul momento ti lasciano spiazzato, ma poi basta rifletterci e trovi la soluzione.
Nelle pagine addietro avevo anche spiegato che quella che veniva descritta come scrittura automatica prodigiosa, con una penna che sembrava muoversi da sola, in realtà ad un esame del video, non mi è sembrata affatto sfidare le leggi della fisica (penna appoggiata al palmo della mano) e che con un po’ di esercizio si può imparare a farlo. Tra l’altro la presunta medium ha impiegato un sacco di tempo per scrivere due frasi.
Resta una storia affascinante, ma la signora “medium” secondo me non la conta per niente giusta.
Mi è piaciuto il concetto espresso dal Sig. Lino Sardos Albertini, che hai anche evidenziato a fine podcast, che diceva (vado a memoria) che i fatti misteriosi non devono mai spaventare, ma vanno guardati e bisogna cercare di capirli.