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Ciao KitCarson,
proprio perchè la casistica è varia, come dici tu, bisognerebbe analizzare i singoli episodi. Una cosa che mi lascia molto dubbioso è quando parli di modulazione dei suoni ambientali, come il cane che abbaia, perché in questi casi io sono piuttosto convinto si tratti di pareidolia acustica. Lo so che questi termini ti sono antipatici, chiamiamoli come vogliamo, chiamiamoli illusione… ma ho visto ed ho provato con le mie stesse orecchie degli esperimenti simpatici, dove il suono che abbia la caratteristica d’essere ambiguo può essere interpretato dalla nostra mente in vari modi. Hai sotto mano, per esempio, uno di questi audio in cui il cane che abbaia subisca l’interferenza delle voci?
Io ho visto in TV una donna che registrava su nastro lo stronifio di un pezzo di plastica su una superficie ruvida, il suono che ne derivava era tipo crrrruauu cruuuaauuuu cruuuu o qualcosa di simile. Con molta suggestione, nel rumore si potevano sentire delle parole.
Ho sentito di altri che utilizzano l’acqua che scorre da un rubinetto in un lavandino, oppure una fontana, un fiume, e così via… in tempi più recenti qualcuno usa un rumore bianco prodotto da un computer.
Che cos’hanno in comune tutti questi esempi che ho riportato? L’elemento di un suono da una parte “ricco” di sfumature, timbri, e variabilità… dall’altra il fatto d’essere piuttosto generici, ambigui, e dentro a quei suoni ognuno può sentirci ciò che desidera.
Facciamo un altro esempio. Avete in mente la scenetta comica tipica del vecchietto che è ormai mezzo sordo e qualcuno gli dice: <
Non aveva sentito un fico secco, ma la testa cerca di dare un senso all’insieme confuso di suoni che aveva percepito, e nel farlo prova a dare anche una coerenza.