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Uscendo dai panni antipatici del moderatore, voglio dire la mia senza sminuire quella degli altri. Loro parlano per loro, io parlo per me (tutti dovrebbero imparare a farlo un po’ di più). Fin ora non mi sono espresso, ma volevo leggere come si sviluppava il discorso e “capirne di più” su dany stessa. A me pare evidente che dal discorso sia stato evidenziato un forse coinvolgimento emotivo di dany, che non è solo un “crederci di più della persona razionale che ho accanto” a certe cose, ma è qualcosa di più forte e profondo causato dalle proprie esperienze. Ciò implica un certo orientamento nel cercare e dare una determinata spiegazione verso quel fatto misterioso e ignoto. Le persone hanno risposto a dany con le loro perplessità, legittime, perplessità che dany mi pare abbia sempre affrontato in stile “avvocato del diavolo” piuttosto che con una volontà di mettere in discussione la sua stessa idea; cosa tanto più evidente quando a seguito di tutte le ribattute sulle ipotesi altrui, si è sciolto un mi piace senza obiezioni alla risposta di alceste che, come dice qualcuno, pare proprio un “finalmente qualcuno che mi dice quel che voglio sentirmi dire”. Non sto parlando di mala fede sia chiaro, ne di ottusità come spesso a qualcuno piace bollare i possibili errori altrui; parlo più che altro di un possibile errore causato in buona fede, una sorta di autoconvincimento verso un’unica soluzione dovuta alla forte emotività dentro la persona. Credo che non devo stare a specificare oltre il concetto, mi pare chiaro. Se poi qualcuno vuol fraintendere lo farebbe comunque.
Ricordiamoci tutti che una buona parte di questa discussione è stata incentrata sul rumore del peso calpestato. Si è parlato di spessori e quant’altro beh anche io ho dei dischi di pesi che uso come fermaporte (più piccoli di quelli in foto) e assicuro che se li pesto di lato oscillano e fanno rumore, non è dunque improbabile come cosa. Penso però che si stia sbagliando il punto dove puntare la luce della nostra torcia. Tutti a parlare del peso… ma siamo sicuri che sia stato il peso a fare quel rumore? Dany ha dovuto vedere il peso per capire che è stato quello, quando ha sentito il rumore non ha visto il movimento del peso e l’ha associato al peso quando l’ha avuto davanti agli occhi. Allora mi chiedo: siamo sicuri che quello che ha sentito è il peso? Parliamo di spessori e magari il rumore è stato tutt’altro, rumore che poi guardando il peso è stato associato per logica. Ma la verità potrebbe essere ben lontana. Dany potrebbe dire che è abituata a sentire quel rumore che è certa che non poteva che essere il rumore del peso… beh è proprio uno dei primi principi della pareidolia: prendere un suono indefinito e legarlo ad un pattern ben conosciuto. Quindi questa certezza che in prima istanza sembra eliminare di sicuro l’opzione “mi sbaglio” potrebbe essere proprio l’errore di fondo. E non pensiamo nemmeno che sia così facile identificare la provenienza di un rumore che non ci aspettiamo. Forse sarà deficitario io, ma mi è capitato durante notti insonni di sentire un rumore “strano” provenire da una determinata stanza, andare a controllare e scoprire che l’emissione del suono non era li e una volta tornato a letto, dopo l’evidenza riscontrata, avere ben chiaro che in effetti la direzione era un’altra. Così come per tornare al discorso di prima mi è capitato di sentire un rumore inconfondibile tanto inconfondibile da aver scoperto di essermi chiaramente confuso perché non era evidentemente così chiaro e il nostro cervello ha composto il puzzle… sbagliando.
Perfettamente d’accordo con te Emiliano, anch’io ho riscontrato la stessa sensazione. La prima regola è mettere in discussione anche se stessi.
L’autrice del topic ha criticato un mio thread, asserendo che a causa del “vuoto di memoria” mi sia fumata la domanda del “padrone morto il giorno prima”. Se avesse avuto la cortesia di spiegarmi se per caso il padrone anziano non viveva più in quella casa ma in un ospizio o altrove sarebbe stato senz’altro meglio. Anche se sono appassionata di esoterismo e vi sono stati episodi fuori norma è essenziale per me, anche per la mia sanità mentale, chiedermi se dietro non ci siano per caso cause psicologiche. Nel mio caso aver saltato un paio di numeri può indicare stanchezza(ero appena tornata dal lavoro) ma la planchette, una semplice moneta da 5 cent, ad occhi chiusi ( ed occhi quasi semichiusi nel redigere le sequenze della tavola per non memorizzare le postazioni) si è mossa proprio nell’errore da me non identificato tant’è che ci ho messo un bel po’ a rendermene conto. Il tutto, preciso,con la preoccupazione di qualche neurone bruciato. La parte razionale può essere sfidata, ma non disgiunta. È lì che nette in guardia. La mia reazione è stata di preoccupazione per aver saltato i numeri associando l’accaduto allo stress lavorativo, ma resta la planchette…
Comunque la storia in questione non è chiara. Se il figlio ha raccontato che il padre non voleva vendere la casa vuol dire che in qualche modo lei l’ha saputo, se prima o dopo non lo fa intendere. Dubito “dopo”, chi si scomoderebbe, con il rischio di sembrare un pazzo, di aver sentito rumori strani ed associarli al defunto grazie al manifesto, raccontandolo al padrone di casa? La logica vuole che probabilmente il figlio aveva già raccontato il dettaglio del padre che non aveva intenzione di vendere casa. Ciò aumenta le probabilità di una fortissima suggestione. Essere stanchi la sera, dopo una giornata pesante, può giocare qualche scherzo. Tuttavia ho una cosa da dire. Quando abbiamo le soglie abbassate è lì che il sovrannaturale subentra…
Perciò la porta all’ignoto è sempre spalancata.