Rispondi a: esperienza personale

[Anonimo]

Dany ti ringrazio per la vicinanza.
Sai che il tuo racconto mi ha fatto venire in mente un fatto capitato a un’amica di famiglia, le era morto il compagno e qualche tempo dopo la morte le capito’ di sentire il profumo che era solito usare mentre lei era in cucina, in modo molto forte, una volta assistette pure la nipote e disse che lo sentiva pure lei, come se si fosse rotta la boccetta del profumo. Quando ebbe l’occasione parlo’ con un sacerdote che le disse che questo fatto significava che lui aveva trovato la sua dimensione nell’aldila’. Non e’ la prima volta che sento parlare di profumi come messaggi dai nostri cari trapassati, chissa’ che forse non e’ stato cosi pure a te…
Ti capisco benissimo quando dici che e’ difficile parlare con le persone dei lutti che ci toccano, pure io con amici, parenti, conoscenti mi sono trovata nella stessa situazione, manco si puo’ nominare la parola morte che si vien guardati malissimo, per loro il giorno dopo il funerale gia’ tutto era finito, dell’accenno a una possibilita’ che ci sia qualcosa dopo neanche a parlarne. Credimi che e’ una situazione molto comune a chi ha subito una perdita, si rimane soli a crogiolarsi nei ricordi, a volte ci creiamo pure sensi di colpa come hai accennato tu quando hai scritto che avresti voluto dire a mamma delle cose al posto di perdere tempo a farle prendere medicine, camminare, ecc. Parole non dette, sentimenti non comunicati, argomenti non affrontati, per i piu’ disparati motivi…tanti rimpianti….
Che dire…l’unica cosa che puo’ aiutare ad andare avanti e’ continuare a cercare, leggere, documentarsi, non fermarsi mai, coltivare il lato spirituale, avere sete di verita’… non so se ci arriveremo a trovarla ma almeno potremo dire di averci provato.
Un caro abbraccio e racconta pure cio’ che ti accade senza remore, io ti leggo con piacere.

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