Circa i sogni accennati da GhostWhisperer, non faccio fatica ad identificare elementi di aggressività e di affermazione della propria identità, che emergono chiaramente nell’immagine onirica. Scrivere il proprio nome, in MAIUSCOLO, con un ago sulla schiena di una compagna di scuola, è una simbologia assolutamente eclatante e fa parte di quella categoria di sogni significativi, e non “di pulizia” notturna.
Scrivere con un ago sulla schiena significa LASCIARE UN SEGNO INDELEBILE, oltretutto in MAIUSCOLO il proprio NOME, equivale a dire: “IO SONO QUELLA CHE SONO E NON PUOI IGNORARMI, NON MI DIMENTICHERAI. E probabilmente ci sono anche degli elementi di VENDETTA. Incidere con un ago provoca dolore, provoca ferite, che forse hanno lo scopo di vendicare ferite a tuo tempo subite da questa persona. Non conosco i retroscena dei rapporti tra te e lei, ma la simbologia è di quelle piuttosto chiare ed intense.
Dimmi se hai dei riscontri nella storia di allora…
Credo che la simbologia dei sogni sia un dato abbastanza convincente, anche se a volte rimango anch’io un po’ scettico di fronte a certe interpretazioni “elaboratissime” della scuola psicanalitica, a partire dallo stesso Freud, al quale però va riconosciuto il merito di aver messo in luce i principi di base della simbologia onirica.
Va detto, tuttavia, che la simbologia si modifica, a mio avviso, durante i secoli, da società a società, e da persona a persona. Questo è il motivo per cui certi esempi riportati da Freud nelle sue opere possono fare alzare un sopracciglio ad un lettore moderno.
Anche la “censura” onirica cambia in base alla generale censura della società nella quale viviamo, sicuramente più permissiva oggi, rispetto ai tempi in cui visse Freud. Per cui, per fare un esempio banale, se una giovane donna sognava un campanile nell’800, e questo per lei era una traduzione onirica del fallo, oggi forse una giovane donna sognerebbe direttamente il fallo, senza troppe “codifiche”. :aa:
Sulla realtà della simbologia onirica ho anche esperienze dirette, nella mia vita privata, e voglio fare un esempio che mi è rimasto particolarmente impresso:
quando ero “giovanotto” ebbi una storia durata poco meno di un anno con una ragazza più grande di me, che alla fine mi “piantò” per un altro, lasciandomi in un’ angoscia terribile per alcuni mesi.
Una notte, poco dopo che lei se ne fu andata definitivamente, sognai di camminare in un cimitero: era un cimitero come in un parco, simile a quelli americani, ed io seguivo un sentiero praticamente “obbligato” passando tra le lapidi.
Al risveglio, con ancora addosso la tristezza palpabile del sogno, la simbologia onirica mi fu estremamente evidente in tutto il suo significato. Il lutto della separazione! Non sognai lei, non sognai la fine di una storia d’amore, ma sognai la morte. O meglio la rappresentazione della morte attraverso le tombe.
E molto significativo era anche l’elemento del sentiero “obbligato” nel quale mi trovavo a camminare. Senza incroci, senza vie d’uscita. Era la strada che da quel momento, lo sapevo, avrei percorso da solo, senza di lei. Una strada simbolica, ovviamente, che stava a rappresentare un percorso di vita nuovo.
Non ebbi alcuna difficoltà a individuare la simbologia onirica, che in questo caso parlava estremamente chiaro. E ricordiamo che è sempre il sognatore colui che meglio può spiegare il significato di un sogno perché non sono solo gli elementi in se stessi, ma soprattutto le sensazioni che “abitano” il sogno, a conferire un significato.
In altri casi sono d’accordo con Paranormal. Trovo che ci siano dei sogni che hanno meno spessore (e meno male, altrimenti dovremmo badare ad ogni singolo sogno che facciamo) ed altro non sembrano se non il prodotto di un’attività cerebrale più o meno casuale, o di “pulizia”, se così possiamo definirla.
Se si considera che il cervello, anche se dorme, è comunque sempre funzionante, non può fare a meno di produrre “pensieri”, immagini, suoni, situazioni, ecc… ma talvolta questi non sono altro che lo specchio di ciò che abbiamo vissuto durante la giornata, ricordi, fantasie, “commutazione” di sensazioni fisiche durante il sonno in situazioni oniriche, ecc… Si pensi agli incubi che capita di fare se si è troppo coperti e si ha caldo, oppure la classica peperonata che è rimasta sullo stomaco e produce incubi notturni. In questo caso sarebbe sprecato scomodare Freud per una peperonata fatta male.