E va bene, non spingete Questo è il dialogo avvenuto sulla pagina con Renato Destefanis (sintetizza e riordinato, come potete immaginare sono arrivate parecchie risposte fuori tempo e anche partiti su filoni diversi):
Renato:”Io so tutto, ma sono stati mescolati fatti veri a balle colossali”
Emiliano: “Ci puoi dire di più?”
R: “Certo, abitavo li. Quella che viene chiamata villa nell’articolo non esiste più da anni, c’è un condominio. Era dove mio nonno ed i miei cugini avevano l’impresa stradale DESTEFANIS molto conosciuta a Vercelli. La villa era di fronte, la costruì mio padre nel 1964 e fu abitata dalla famiglia fino al 1990 circa. Non ho mai sentito tante cazzate tutte in una volta. Io non ho mai saputo di fatti paranormali, dubito che Sergio B. mio cugino di Bologna abbia raccontato simili cazzate. Veniva dai nonni quando era bambino. Non ne ho notizie da 40 anni. Vorrei tanto contattarlo.”
Utente: “Bè però se Sergio esiste davvero magari ha raccontato questa storia dovuta ai ricordi da bambino, dove realtà e fantasia si intrecciano sempre.”
R: “Contate che Sergio B. veniva a Vercelli dalla nonna che era bambino, giocavamo assieme e gli raccontavamo “storie di paura” come fanno tutti i ragazzi.”
U: “Ho letto un articolo su internet… il fatto della segretaria è vero… è stata uccisa negli anni ’80…”
R: “Certo che è vero, si chiamava Teresita ed abitava in un paese vicino a Vercelli. Ma fu uccisa a casa sua con la mamma, dal marito.”
E: “Quindi il fatto non sarebbe avvenuto comunque a Vercelli” (ecco perché a Vercelli non trovavamo fatti di cronaca a riguardo)
R: “Di cognome si chiamava Ticerri, una bella ragazza carina ed educata. La conoscevo benissimo, è stata la segretaria di mio padre per tanti anni.”
E: “Può essere che Sergio da piccolo ha ascoltato storie di paura e quando la segretaria è morta abbia imputato il gesto del marito nella “sfortuna” che la casa ha donato alla donna, facendo un 2+2 con la storia di paura che conosceva. Anche il fatto del sogno ricorrente potrebbe essere un racconto che Sergio ha ascoltato da piccolo ed ha raccontato a Danilo collegando il tutto. Ma a tuo parere Renato, è davvero possibile che racconto a parte, Danilo si sia poi recato alla casa con Sergio e due medium, raccontando di quella casa lasciata andare in rovina?”
R: “Mi sembra una stupidaggine, la casa non è mai andata in rovina ed è tutt’ora abitata. La casa in rovina era una costruzione iniziata e mai finita ed utilizzata come magazzino per l’impresa stradale.”
E: “Possiamo dunque dire che Sergio può aver raccontato a Danilo le storie che sentiva da bambino legandole con i fatti realmente accaduti, e poi Danilo ci ha messo del suo per creare l’avvincente storia?”
R: “Probabile”
E: “Ma quando parli che la casa non è mai stata in rovina e ci abitano acora, parli della vera villa dall’altra parte della strada o della struttura oggi ad “L”? Poteva essere in disuso quando Danilo ha scritto il racconto?” (ora la struttura non è più una “C”)
R: “Può essere tutto, ma non ci sono cantine ne tantomeno sotterranei, era tutto costruito da quota 0 in su.”
E: “Tu da piccolo hai vissuto in quella che ora non c’è più sostituita dal condominio o in quella di fronte?”
R: “Nella villa difronte alla costruzione a “C” dove vi erano prima le abitazioni dei vari nonni e cugini, poi uffici e autorimesse della ditta.”
E: “Quindi se le case dei nonni sono state trasformate in uffici ed autorimesse, Danilo potrebbe non aver troppo esagerato sul degrado della struttura. Magari ha dipinto il luogo in modo più pittoresco ma è plausibile che in quanto ormai autorimesse non fossero in gran spolvero.”
R: “Può essere, ma non ci sono sotterranei e neppure cantine. Per me nessuno c’è mai andato, hanno scritto cose che non hanno riscontro”.
Dunque Renato ci ha svelato l’ubicazione della casa, con il canale e quant’altro, davvero poco lontano dal duomo e dalla stazione. Mi riservo di non svelare il nome della via sebbene nel gruppo Renato l’ha scritto pubblicamente, ma credo che nel forum si era discusso di evitare di dare indirizzi precisi a meno che non siano di nostre proprietà.
In sintesi pare che nel racconto di Danilo (e prima ancora di Sergio) c’è un misto tra folclore, ricordi delle storie di paura raccontate da giovani, ed eventi di cronaca nera realmente avvenuti; tutti elementi in qualche modo collegabili a quella casa (che non è la villa dove Renato abitava, ma la struttura di fronte che da abitazione dei nonni è poi divenuta autorimessa). Danilo sarà poi andato veramente in quella struttura insieme a due medium ed a Sergio stesso, oppure dal racconto ottenuto da Sergio ne ha creato un degno ed avventuroso epilogo? Solo Sergio forse potrebbe rispondere a questa domanda.
Mi riservo di scrivere il risultato di quest’indagine nel nostro sito.