Proprio ciò che scrivi tu, Lechateau, mi fa pensare che spesso le fenomenologie assumono un andamento “culturale” e tendono ad assecondare le aspettative di chi ne è vittima, o testimone, che dir si voglia. Probabilmente in una cultura dove il contatto con il mondo degli “spiriti” è vissuto come più naturale e meno inquietante del nostro, le persone tendono a non aver paura di certe esperienze.
Nella nostra cultura la fenomenologia può assumere sfumature diverse, in qualche caso positive, ma in altri anche persecutorie, come nella vessazione o addirittura la possessione.
Tu dici che se una persona “scaccia” una presenza, questa non farà più ritorno. Eppure c’è un’enorme casistica di persone che si rivolgono alla Chiesa, che chiedono l’intervento dei sacerdoti e, se non basta, pure degli esorcisti perché ritengono d’essere perseguitate da spiriti negativi che non abbandonano facilmente la propria vittima.
Dirò di più: leggendo un’intervista di Padre Amorth, per chi non sapesse chi sia è un noto esorcista della diocesi di Roma (quello pelato, con gli occhiali e dall’aspetto inquietantissimo), ho letto una cosa molto curiosa. L’esorcista lamentava che ultimamente la chiesa sta mollando la presa sulla questione degli esorcismi, dal momento che addirittura alcuni vescovi non credono all’esistenza del diavolo, ritenendolo una superstizione popolare. Amorth andava avanti dicendo che anche le formule ufficiali di liberazione, le preghiere da recitare negli esorcismi, sono stante cambiate, riviste, eliminandone alcune in latino e sostituendole con l’italiano. Secondo lui le vecchie preghiere in latino erano più efficaci di quelle moderne, e la differenza si vedeva sul “campo”.
Ora, la cosa mi è apparsa molto curiosa: da che cosa deriva il potere della preghiera per liberare dal male? La prima risposta che mi verrebbe è “da Dio. E’ Dio che risponde alla preghiera, scacciando i demoni.” Ma allora perché una qualunque formula dovrebbe avere più potere di un’altra? Non è che la preghiera sia una formula magica da recitare in modo esatto, altrimenti non funziona. E perché mai il latino dovrebbe essere più efficace dell’italiano, o dell’inglese o di qualunque altra lingua? Perché la tradizione della Chiesa prevede il latino? Se è per questo, Gesù stesso non parlava in latino, ma in aramaico, quindi che senso ha questa idea?
Non sarà forse, tornando all’argomento dal quale eravamo partiti, che sono le aspettative degli uomini a creare certe situazioni? Se l’esorcista, e l’indemoniato stesso, sono convinti che l’acqua santa brucerà la pelle, e che la preghiera in latino provocherà dolore nel demone, allora sarà così, e questo esattamente accadrà. Se invece pensano che non serva a niente, allora probabilmente non servirà a niente.
Se si pensa che l’entità è in casa per non andarsene, allora questa non andrà. Se si pensa che basterà dire per favore vai, e quella se ne andrà, allora così andranno le cose.
Ma forse mi sbaglio.