Home Page › Forum › ESPERIENZE PERSONALI › Altro › Semplicemente “pesciolino” › Rispondi a: Semplicemente “pesciolino”
Nell’ambito del mio lavoro e nei momenti di difficoltà usiamo dire.. ” chi soccorre i soccorritori ? ” Io non ho un’ Angelo custode, anche perché con me avrebbe parecchio da fare e spesso invece di una soave luce che mi guidi e che mi protegga avrei bisogno invece di una sonora bastonata. Ho invece il mio Creatore, chiamiamolo Dio, chiamiamolo Madre Celeste o Elohim, per me resta sempre “un amico” …il mio Amico, il mio Creatore, spesso ci litigo per la mia ribellione a certi suoi principi, e molto più spesso per le mie “trasgressioni” cmq.. mi ama e mi è sempre vicino ( lo sento, lo percepisco ) anche quando arrabbiato con me si nasconde, questo era uno di quei periodi, dove pur non dialogando “interiormente” ne avvertivo la sua costante presenza, vivevo già da qualche anno appena fuori dalla mia caotica città, in un bellissimo, caratteristico borgo marinaro… quiete e pace d’inverno e allegro frizzante e con tanta movida ( si dice così vero ? ) 24 non stop per tutta l’estate, sono solito andare a fare il bagno e prendere il sole alle spalle del piccolo porticciolo, dalla parte esterna del piccolo molo che lo protegge, il mio posto preferito è una piccola insenatura del mare fra gli scogli, un posto generalmente isolato, un piccolo golfo di circa 5 metri dove di fronte ( anche qui 5 metri circa distante ) affiora per non più di 20 cm uno scoglio che levigato dal continuo passaggio dei flusso e riflusso delle onde lo fa sembrare la “cupola” di un ombrello a testa in giù adagiato sull’acqua, quel pomeriggio posizionata la stuoia nella posizione e nel posto esatto dove sono solito stendermi e dopo un primo rinfrescante tuffo, asciugatomi solo il viso, accesi la mia sigarette ( si fumo malgrado io faccia Yoga… non per tutti ) e me la gustai seduto fissando l’orizzonte davanti a me immerso nei miei pensieri, pensieri che automaticamente diventano sempre più profondi e contemplativi, finita la sigaretta e restandomi in mano quello che ne rimaneva ( la cicca.. il mozzicone ) ecco che scatta in me il gesto dell’uomo incivile… nell’osservare andirivieni delle onde che si infrangevano spumeggianti fra gli scogli di quella insenatura lanciai quella cicca in un angolo per vederla così aggredita, sopraffatta dalla prima onda e poi da un’altra, vederla sparire tra i flussi per poi riemergere e risparire ancora fra lo spumeggiare dell’acqua a tratti fin quanto scomparse del tutto, fu allora che mi distesi sulla mia stuoia, seguendo con l’udito il suono del mare, sentivo le onde, le immaginavo infrangersi sempre in quella mia “personale” insenatura e spesso come mi aspettavo arrivavano gli spruzzi che mi rinfrescavano la pelle.. ( quando scrivo onde ed infrangersi, non intendo che vi fosse una tempesta ) “quella stà solo nel mio cuore e nella mia Anima” ….dopo diversi minuti di contemplazione interiore ed il pensiero sempre rivolto a quell’unico mio vero ma da qualche giorno silenzioso Amico mi tornò in mente quel mozzicone di sigaretta, fu qui che la mia mente ne ripercosse l’amaro destino… anche se visto che essendo al mare avrei dovuto scrivere il salato destino subito da quella cicca… certo sarà stata inzuppata dall’acqua, a volte succede… ( l’ho già visto in altre situazioni )… la punta spesso salta via e se non salta via la punta si sgretola si scioglie si apre quel po di cartina rimasta lasciando disperdere quell’altrettanto poco tabacco rimasto e non acceso, poi in fine è la volta pure di quella copertura del filtro.. per intenderci quella che generalmente e di color giallo scuro, scollandosi salta via e con il “martirio” subito dalle onde.. ecc ecc Certo ho fatto un resoconto che sa di drammatico e magari mi sarò prolungato e ripetuto, ma vorrei essere certo di dare un ampio e dettagliato quadro della cosa. Tutto questo sarà successo.. lo pensai e ne immaginai l’iter rovinoso di quella cicca fino al suo dissolvimento. Fu qui, a questo punto che mi sorse una domanda che quasi provocatoria rivolsi interiormente.. ” si sarà dissolta ?” e ancora.. ” chissà ?.. se anche in questo caso vale quel detto che dice… “non cade foglia che Dio non voglia ” ( che grande provocatore che sono ) “devo essere per forza uno dei suoi impuniti prediletti” non feci in tempo di finire di pensare.! che la mia attenzione fu presa da un cocente calore… ( non arrivavano più spruzzi sulla mia pelle )… qualche secondo di attenzione… mi fece capire.. non sentivo più le onde infrangersi, non mi aspettavo nulla di più, annullato subito il pensiero riguardante la fine della cicca di sigaretta, la mia attenzione (sempre disteso ) era ormai tutta rivolta nell’attesa di una più consistente ripresa del moto ondoso… ( a volte le onde alternano moti più considerevoli a qualcun’altro più lento ).. ma ormai era calma assoluta, “Troppo silenzio” pensai, mi sollevai quasi di scatto pensando goliardicamente.. ” vuoi vedere che si sono fregati il mare ? ” Noo.. il mare naturalmente era sempre li, calmo.. piatto, l’insenatura racchiudeva sempre quella fetta di mare, ma lo scoglio che affiorava li.. proprio di fronte a me naturalmente non era più sommerso continuamente da nessuna ondata, invece esibiva quel mozzicone di sigaretta quella insignificante cicca che come ogni cosa.. anche inutile ed insignificante vivrà, esisterà, non morirà, non cadrà come una foglia che Dio non voglia… Dedicata a te Nyma.. e a tutti i fedeli cercatori