Close

Rispondi a: Orbs e fotografia digitale.

#58398
Anonimo
Inattivo

Parlavo in generale.. La gente è più predisposta a vedere spettri in polaroid, possibilmente nitidi e magari sorridenti, che a informarsi su che siano bites e tecniche digitali.
Per dirla semplice io vedo gente, a volte poca, a volte sono migliaia. A volte sono in formazione e distinguo solo particolari anatomici umani. Altre volte posso contare pure i peli della loro barba.
Questo avviene raramente dal vivo, a occhio nudo. Mentre le foto sono una continua sorpresa. Normale quindi rendermi un polpo con chi si intende di elettronica e di elettrotecnica riferita più che altro alle macchine fotografiche digitali.
Con tutta la mia esperienza di dos e al giorno d’oggi di linux, non avevo mai capito che bites e pixels potessero racchiudere tanto, beffandosi della mia ragione.
Ho 40 anni, ed è da un pezzo che interrogo nomi altisonanti della fisica, dell’ elettronica e della psichiatria per cercare risposte sensate. Col solo risultato di avere altre ipotesi, se non addiritura il rifiuto di credere ai propri occhi deviando il discorso su pareidolia, apofenia e rincoglionimenti vari.
Visionare è un percorso anche emotivo, devo avere un certo tipo di stato d’animo e creare un ambiente semi-oscuro, in solitudine o in compagnia, poco importa. Per questo sono scaltro sulla ricerca con rilevatori magnetici e altro. Dovrebbero presumere interferenze “simil-umane” e staticità delle presenze così da poterle dimostrare.
Ma io di statico non vedo niente, perfino le foto non sono statiche :)
Prova a notare la difficoltà delle persone a cogliere dei semplici stereogrammi, figurati che è il mio percorso…
Ti scrivo subito un altro messaggio.