Close

Rispondi a: …A chi può interessare….

#58259
Anonimo
Inattivo

@lechateau,volentieri allego una brevissima descrizione del Maestro Djwal Khul…

Allego anche il nome di altri Maestri;tutto questo però è in nome di una Filosofia di Vita,non intesa come un Credo o una Fede;
senza cioè fanatismi e settarismi.

Se in seguito ritroveremo in questa Filosofia una “nota”che suscita una “vibrazione”interiore allora mettiamoci in ascolto;
se questo non accadesse,voltiamo pagina…

I MAESTRI
Un termine molto diffuso dalla New Age è quello di Maestri.

Se ne parla molto, e a volte, anche a sproposito.

Ma chi sono i Maestri?

Il termine latino MAGISTER, soleva indicare una persona che insegnava sapienza ai suoi allievi.

Non tutti erano degni di portare questo titolo, poichè competeva di fatto solo a chi aveva raggiunto un alto grado non solo del sapere, ma anche della saggezza.

Questo è anche l’appellativo dato a Gesù dai suoi discepoli.

Oggi, di questo termine, se ne è abusato fin troppo e vediamo spesso in televisione persone che si fregiano di tale titolo senza veramente averne le competenze.

Intorno alla fine del XIX secolo, Madame Blavatsky reintrodusse il termine riferendosi alle Grandi Anime che istruiscono, in ogni tempo, l’Umanità.

blavatsky

Criticata da molti, adorata dai suoi discepoli, Madame Blavatsky rivelò al mondo intero gli insegnamenti segreti di due grandi Saggi che, per la prima volta, decisero di diffondere l’antica Saggezza.

Questi, come altri Maestri di cui parleremo in seguito, fanno parte della cosiddetta Fratellanza Bianca ( termine anche questo molto abusato e fonte, recentemente, di critiche poichè, come ben si sa, molto spesso la verità viene usata per camuffare le opere e gli intenti malvagi di chi non ama la Luce ), altrimenti chiamata la Grande Gerarchia.

H.P.B. ( Helena Petrovna Blavatsky ), li chiamava i Fratelli Maggiori, poichè, anche loro, un tempo, erano stati su questa Terra ed avevano calcato, come noi, i sentieri della materia evolvendosi poi, in Esseri che avevano realmente conquistato il diritto di chiamarsi Maestri.

I due Maestri che ispirarono la creazione del movimento teosofico furono il Maestro Koot-Humi ed il Maestro Morya.

Questi nomi sono generici, poichè vengono citati nelle Upanishad e rappresentano quindi degli appellativi, così come noi, indichiamo la professione di qualcuno premettendo il prefisso Dott. o Ing. al nome vero della persona.

H.P.B., ha chiaramente spiegato perchè i nomi dei Maestri sono puramente allegorici.

Nella sua opera ” Occultismo pratico “, scrive: << Il vero nome dei Maestri e degli Adepti delle scuole occulte non viene mai ed in alcuna circostanza rivelato al profano, ed i nomi dei personaggi dei quali si è parlato a proposito della Teosofia moderna sono patrimonio esclusivo dei due principali fondatori della Società Teosofica>>.

Per inciso, i fondatori di cui si parla furono la stessa Madame Blavatsky ed il colonnello Olcott.

La Grande Gerarchia ha sede a Shamballa, terra sacra invisibile ad occhio umano a cui, anche qui, fanno riferimento molti pseudo iniziati.

A questo punto va fatta una doverosa precisazione.

Molte organizzazioni hanno preteso di essere in contatto con i Maestri della Gerarchia.

Questo è assolutamente falso.

Le suddette organizzazioni, hanno preso spunto dalla dottrina teosofica che, si ribadisce, è l’unica che abbia parlato di Grande Fratellanza e di Maestri.

Non deve sorprendere il fatto poichè, come si sa, le verità vengono spesso copiate e travisate da chi, senza scrupolo alcuno e con intenti più o meno egoistici, se ne serve per gettare discredito e per far valere le idee copiate, spacciandole per proprie.

Fatta questa premessa, riprendiamo la storia dei Maestri.

I principali Maestri di cui parlano tante antiche tradizioni, e che fanno parte della Grande Gerarchia, sono:
il Maestro Morya (M.);
il Maestro Koot-Humi (K.H.);
il Maestro Djwal Khool (D.K.);
il Maestro Rakoczi (R.);
il Maestro Gesù (J.C.);
il Maestro Apollonio di Tiana.

Naturalmente questo è solo un elenco indicativo e certo incompleto dei Maestri.

Inoltre, come è stato spiegato prima, questi non sono i veri nomi delle Grandi Anime che hanno insegnato all’Umanità, ma i nomi con cui li conosciamo.

Iniziamo una breve biografia di ciascuno di essi, partendo dal Maestro Morya.

IL MAESTRO MORYA (M.) morya-01e.jpg

La prima incarnazione di cui si sia a conoscenza di questo Maestro, è avvenuta intorno al 22600 avanti Cristo.

Sembra che sia stato re di di Toyocalti. Intorno al 19500, fu invece imperatore della Cina.

Ebbe altre numerose incarnazioni sempre come guida sia temporale che spirituale.

La sua influenza nella storia umana è notevole poichè è stato presente nei momenti decisivi sempre cercando di uniformare la condotta degli uomini al grande Piano della Gerarchia.

Sempre secondo le antiche tradizioni, una delle tante incarnazioni del Maestro Morya, è stata quella di Mosè.

Il dogma dell’esistenza di un solo Dio, da lui insegnato, era l’interpretazione della conoscenza della Grande Gerarchia che, tramite lui, volle insegnare all’umanità che esiste un unico Dio, Padre di tutte le cose create.

Secondo gli archivi esseni, la schiavitù del popolo ebreo avvenne nel regno di Amenhotep IV meglio conosciuto come Akhenaton, il faraone eretico, il quale, opponendosi al clero di Tebe, fondò una religione monoteista.

Secondo il dottor H. S. Lewis, il faraone, grande avatar della loggia segreta fondata in Egitto da un altro dei Maestri di cui parleremo, Koot-Humi, aiutò le tribù di Israele a sfuggire al clero egiziano e ad intreprendere il lungo viaggio nel deserto, che conosciamo.

Numerose altre sono state le incarnazioni di questo Maestro, il quale opera in stretta collaborazione con la Grande Gerarchia e con il costruttore della futura nuova razza umana, il Manu.

I suoi discepoli attualmente vivono in ogni parte del mondo ed alcuni di essi si occupano dei nobili ideali politici.

Al tempo in cui istruì H.P.B., insieme al Maestro K.H., prese spesso sembianze umane per mostrarsi alla succitata Madame Blavatsky ed al colonnello Olcott.

Attualmente, compito del Maestro Morya e dei suoi discepoli è quello di preparare l’umanità al nuovo avvento del Cristo e di istruire i popoli all’unità di coscienza, aiutato in questo, come sempre, dalla Grande Gerarchia.

I Maestri possono apparire nel nostro mondo in molti modi.

Ad esempio possono nascere come qualunque essere umano oppure possono prendere forma umana nello stato che viene chiamato eterico, che è uno stato della materia invisibile a molti di noi, ma pur sempre fisico.

Ovviamente quest’ultimo metodo può essere impiegato per brevi apparizioni sia nel tempo che nello spazio e per motivi ben precisi.

Quando un Maestro supera la quinta iniziazione (argomento di cui parleremo in un altro articolo), in genere mantiene il corpo nel quale questa iniziazione è avvenuta.

In seguito, quindi, egli apparirà sempre con quest’ultima sembianza.

IL MAESTRO KOOT-HUMI (K. H.)

Il Maestro Morya e il Maestro Koot-Humi, si sono spesso trovati insieme nel lungo viaggio attraverso il tempo, nel tentativo di istruire l’umanità alle alte conoscenze e alla sapienza.

Ad esempio, nel periodo in cui il Maestro Morya era re di Toyocalti, il Maestro K.H., secondo Leadbeater e Besant, ebbe la sua prima incarnazione.

Egli era sacerdote di un meraviglioso tempio a forma di stella.

A differenza del Maestro Morya, incarnatosi spesso come sovrano o conduttore di popoli, il Maestro K.H. è apparso molto più spesso come istruttore spirituale o sacerdote.

Questo perchè entrambi appartengono a due raggi cosmici diversi.

Il primo appartiene al raggio della Volontà-Potere, mentre il secondo, fa parte di quello dell’Amore-Saggezza.

I sette raggi sono le sette grandi forze cosmiche emanate dall’Unico. E’ necessario fare tale precisazione poichè tutti i grandi Maestri, appartengono ad uno o l’altro di questi raggi sviluppando quindi una personalità propria ed un compito particolare.

Ma ciascuno di noi appartiene ad uno o ad un altro dei sette raggi, poichè siamo tutti influenzati da questa potenza cosmica sotto la quale veniamo concepiti e sotto la quale nasciamo.

I sette raggi sono:
1) Raggio della Volontà- Potere;
2) Raggio dell’Amore-Saggezza;
3) Raggio dell’Attività o Adattabilità;
4) Raggio dell’Armonia, della Bellezza, dell’Arte o dell’Unità;
5) Raggio della Conoscenza Concreta o della Scienza;
6) Raggio dell’Idealismo Astratto o della Devozione;
7) Raggio della Magia Rituale e della Legge.

Il Grande Raggio che li accoglie e unifica tutti è quello dell’Amore-Saggezza, poichè il nostro Sistema Solare è creato da un Dio d’Amore.

E l’Amore è, comunque, la forza più potente di questo Universo.

Tornando al Maestro K.H., questi, nell’anno 21300 a.C., si incarnò in una città dell’India come sacerdote.

Dopo altre incarnazioni, ritroviamo K.H. in Egitto nel 4000 a.C. durante il regno del faraone Ounas ( il Maestro Morya ). K.H., che allora aveva il nome di Ramasthenes ed era di nobili origini, venne fatto prigioniero e condotto in Egitto dove, per la sua spiccata intelligenza e la forte spiritualità, fu introdotto nell’ambita cerchia dei sapienti del tempio e venne iniziato ai Misteri segreti.

Lo troviamo ancora nel 2000 a.C. circa sul suolo egiziano come gran sacerdote dal nome Sarthon.

Nelle antiche cronache si dice che K.H., sia comparso in Egitto col nome di Thuthmosis III.

Egli fu il fautore di un gruppo segreto che studiava le conoscenze iniziatiche. Thuthmosis fu anche un grande condottiero e riportò la straordinaria vittoria di Megiddo, in Palestina.

Egli allargò così i confini dell’Egitto sino all’Eufrate.

Il Maestro K.H., tornò in Grecia nelle vesti del grande Pitagora, il grande matematico che noi tutti conosciamo, ma che fu anche un grande iniziato.

Di lui, il grande Edouard Shurè dice: ” (…) la dottrina pitagorica ci appare come un tutto mirabile, un meccanismo composito le cui parti sono collegate da un concetto basilare.

In essa troviamo una rielaborazione ragionata della dottrina esoterica induista ed egizia alla quale Pitagora seppe dare la chiarezza e la linearità ellenistica, accompagnandola con un senso più vigoroso, un’idea più precisa, della libertà dell’Uomo.

Nella stessa epoca, in altre parti della terra, altri grandi riformatori diffondevano fra il popolo dottrine analoghe (…).

E non è certo un caso che questi riformatori siano apparsi contemporaneamente in luoghi così lontani e diversi tra loro.

La loro missione tendeva a uno scopo comune ed essi dimostrarono come, in determinate epoche, una stessa corrente spirituale pervada misteriosamente l’intera umanità.

Corrente che proviene dal mondo divino e invisibile di cui geni e profeti sono inviati e testimoni”.

Il maestro K.H. è originario del Kashmir.

Una delle importanti missioni che aspettano questo Maestro, è quella di stimolare l’amore nelle coscienze degli uomini. Egli cerca di sviluppare alcuni grandi movimenti filosofici.

Come abbiamo detto prima, il Maestro K.H. e il Maestro Morya si sono assunti l’onere di insegnare la sapienza antica a madame Blavatsky.

K.H. opera su diretta ispirazione del Cristo per diffondere l’amore e la saggezza caratteristici del secondo raggio a cui, come abbiamo detto prima, appartiene.

IL MAESTRO DJWAL KHOOL (D. K.) djwal_khool-1e.jpg

La prima incarnazione del Maestro D.K., avvenne nell’India orientale.

Nel 18810 a.C., egli apparve nell’Asia Centrale e, suoi genitori, in quell’occasione, furono il Maestro Morya e il Maestro Koot-Humi.

Ricordiamo che le Grandi Anime dei Maestri, possono incarnarsi indifferentemente sia nel sesso maschile che in quello femminile, come per qualunque altro essere.

L’unica differenza è che nel caso dei Maestri, un sesso o l’altro vengono scelti in base alla missione che devono compiere su questa terra.

Il Maestro D.K. si incarnò nuovamente in India intorno al 14500 come figlio di un contadino molto ricco e prestò la sua opera in qualità di sacerdote addetto alle cerimonie mistiche.

Dopo altre incarnazioni, divenne l’intimo discepolo di Pitagora col nome di Clinia.

Nel V secolo d.C. egli rinacque in quello che è l’attuale Pakistan e, divenuto monaco, assunse il nome di Asanga ossia “colui che è senza catene”.

In questa forma, e dopo varie peripezie, riuscì a penetrare i segreti della sapienza eterna e, dopo la sua quarta iniziazione (la crocifissione), potè vivere presso il suo Maestro spirituale, K.H. nell’attesa di superare la sua iniziazione come Maestro Cosmico.

Dopo questa incarnazione, D.K. si reincarnò in Tibet e per la sua devozione ai Maestri, fu chiamato “il messaggero dei Maestri”, e anche detto il “Maestro Tibetano”.

La sua attuale missione è quella di collaborare con i guaritori e per la ricerca della verità.

Naturalmente, lavora con alcuni grandi Deva guaritori (vedi articolo sugli Angeli su questo stesso sito) per eliminare alcuni dei mali che affliggono l’umanità.

Egli fu anche incaricato di dettare a madame Blavatsky gran parte di quella che è chiamata “La Dottrina Segreta”, opera monumentale per vastità e conoscenza.

Nel 1919, il Tibetano, come viene affettuosamente chiamato dai suoi discepoli dopo la sua ultima incarnazione, chiese ad Alice A. Bailey, di redigere alcuni scritti che sarebbero stati la chiave di lettura della Dottrina Segreta.

Alice Bailey, era già discepola del Maestro K.H. e sembra che inizialmente abbia rifiutato l’oneroso incarico.

Successivamente, però, si decise e, nel 1933, fondò, di sua iniziativa, la Scuola Arcana.

[attachment=532]stellaruotante.gif[/attachment]