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Rispondi a: Quale è stato il Quid che ha dato origine alla vita?.

#55355
Anonimo
Inattivo

Hai chiarito perfettamente il tuo concetto, ma… non ti sembra ci sia un po’ troppa confusione in tutto ciò?

Lo spirito, come lo chiamiamo noi, in realtà si chiama Spirito Padre; padre, proprio perché è colui che emana l’entità o personaggio.
Chiarisco il termine “Entità o Personaggio”. Entità, perché figlia dell’emanazione da parte delle Spirito Padre; Personaggio, dal nome del corpo che l’entità andrà ad incarnare.
Un esempio molto semplice: io, Roberto, sono un Personaggio del mio Spirito Padre; un domani che sarò tornato nella dimensione, e deciderò di intervenire in qualche gruppo medianico, mi presenterò come Roberto, se… mi presenterò come ultimo personaggio in ordine di tempo, ma potrei presentarmi anche come ad esempio: Maria, un personaggio precedente a Roberto e così via a ritroso nel tempo. Per questo che si chiamano personaggi.
Per continuare negli esempi, molte delle nostre entità (non anime, non hanno mai usato questo termine…) si presentano anche come il personaggio che rivestirono qualche secolo o qualche migliaia di anni prima, raccontandoci le loro storie, che bada bene, sono sempre insegnamenti.

Quote:
Mi spiego meglio o almeno cerco di farlo… quando il corpo muore se l’anima non entra subito nella Luce, perché si blocca su questo piano per un motivo o un altro allora non si parla più di anima ma di spirito bloccato

Non capisco chi possa mettere in giro queste cose…

Quando il corpo muore, l’anima si dissolve (o se preferisci, muore) immediatamente dopo. E’ l’entità che, per svariati motivi, potrebbe rimanere bloccata nel basso astrale (non su questo piano…) e ci rimane finché non decide di uscirne (nessuno la tiene prigioniera…) chiedendo aiuto che i Maestri addetti le porgono immediatamente.

Nelle nostre riunioni, intervengono tutte le volte queste entità, (sanno benissimo che noi possiamo aiutarle…) a chiedere un aiuto per andare nella Luce; aiuto che noi tutte le volte forniamo, facendo in modo di farle uscire dal basso astrale. Ma ti voglio rassicurare che mai ho visto cambiare uno spirito in anima e viceversa…
Perdonami, ma dopo un venticinquennio di sedute è la prima volta che sento una cosa del genere, la quale mi fa un po’ ridere…

Quote:
e che solo una volta che lo spirito riesce a varcare quel portale che lo condurrà alla Luce allora si tornerà a parlare di anima.

Per pura curiosità, ma dove l’hai sentita o letta una cosa del genere?

Ti posto un paio di chiarudienze che parlano proprio di questo

L’anima e lo spirito
Alla morte fisica, quel quid, quell’energia che mantiene in vita e ha la funzione di vivificare l’individuo, cessa di esistere: parlo dell’anima. Non per niente si dice corpo inanimato, ed è un errore parlare di luoghi infestati da anime inquiete, anime in pena. L’anima non c’entra per nulla, perché essa si dissolve immediata-mente; è lo spirito eterno caso mai dovreste dire: spiriti inquieti, spiriti senza pace.
Vedete, tutto avviene come quando azionate l’interruttore della luce, che ad un tratto si spegne e tutto cade nel buio più assoluto. L’anima è la luce che vivifica il corpo; lo spirito, invece, viene istantaneamente sbalzato in quella dimensione dalla quale si è dipartito e alla quale ora ritorna, dalla quale si dipartirà ed alla quale ritornerà per molte, molte, molte volte…
Quando lo spirito si trova nel suo vero ambiente, nella sua vera dimensione, egli trova istantaneamente il suo sé, e ricorderà tutti, o parte di quei vissuti, che più si sono riflessi, che più hanno inciso sulla sua vita appena conclusa, ed allora comprenderà il perché di tanti accadimenti, il perché di tante sue scelte inesplica-bili. Certo, è una situazione ben strana rispetto a quella fisica: la nostra dimen-sione (quello che voi chiamate Aldilà, mentre per noi l’Aldilà siete voi e la vostra dimensione!) è una dimensione dove non vi sono le leggi che voi conoscete, come quelle spazio-temporali, per esempio, ma non pensate che questo sia un mondo statico. I mondi spirituali sono sempre molto più vibranti di quelli fisici, densi di programmi da attuare, e fra i programmi, quando l’entità ha preso coscienza di se stessa, può esservi anche quello di manifestarsi a propria volontà.

Tommaso

Questo è uno stralcio di una chiarudienza; ho postato solo la parte che riguarda il nostro argomento.

• Domanda 3: Perché l’anima si dissolve appena che creatura è dipartita?
Risposta: L’alma è sottilissimo filo che lega la carne allo spirto al quale riversa ogni sentimento dell’omo, ma allorché, morendo, ogni funzione organica cessa d’essere, in attesa de’ natural disfacimento, quali sentimenti potrebbe ancora trasmettere? Perciò, perché alma restare intatta dovrebbe? Cosa fareste voi d’una monetina fori corso o d’un vestito usurato da tempo e tarli? Certamente ve ne sbarazzereste il prima possibile!

Padre Aurelio

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