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Rispondi a: A proposito di Apollonio di Tiana….

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Anonimo
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Complimenti per la preparazione sull’argomento, Alceste.
Se mi permetti aggiungerei qualcosa: E’ ben difficile ricostruire la realtà storica di questo “mago e stregone abilissimo” (come lo definisce Dione Cassio) su cui sono scarse le testimonianze dirette del I° secolo dopo Cristo. Ma subito dopo la sua morte (non si è mai saputo quale fosse la causa, la data e dove fosse stato sepolto), la leggenda che si crea attorno a questo personaggio, pone il parallelo e il contrasto con Gesù, che doveva valere a rivendicare gli dèi pagani ormai stanchi, e a dimostrare che i miracoli di Gesù non erano in fondo maggiori di quelli del sapiente Apollonio
Infine, tra il I° e il II° secolo, il letterato Filostrato, su commissione di Giulia Domna, moglie di Settimio Severo e devota ad Apollonio, scriverà “Vita” (oggi edito con il titolo “Vita di Apollonio di Tiana”, che rimane una delle creazioni che meglio ci danno l’aura del tardo mondo pagano.
Apollonio, era conosciuto nel mondo antico, da Roma all’Asia Minore, all’India, paesi da lui visitati con al seguito il fedele discepolo Damis, il quale tenne un minuzioso diario di tutti i suoi casi. Alla morte di Damis, un suo discendente lo consegnò a Giulia Domna, la quale a sua volta lo trasmise a Filostrato, sul quale si insinua il sospetto che all’incarico dell’imperatrice, egli abbia sovrapposto un proprio progetto letterario, che finì verosimilmente per alterare l’originaria prospettiva.
Tuttavia Apollonio si fa apprezzare come essere straordinario che condusse una vita coerente e sparì anche dalla vita con la coerenza con cui l’aveva vissuta. Mentre Gesù morì in croce cercando il regno dei cieli Apollonio sparì come un dio e non si puo’ assegnargli un sepolcro bensì diversi templi, a Efeso, o a Lindo, o a Creta, ma ad essere sinceri non si sa a che età morì, né c’è la prova che sia morto davvero. Damis non dice più nulla di lui da quando Apollonio lo congedò con una missiva per l’imperatore Nerva. Ebbe come un presentimento che si trattava di un addio ma lo comprese troppo tardi. Allora gli tornò alla mente ciò che Apollonio soleva dirgli spesso: « Vivi senza metterti in vista; e se non ci riesci, evita di metterti in vista quando muori. »

Un giorno a Tiana fece avere di nuovo sue notizie dall’al di là parlando senza essere visto altro che da lui ad un giovane che non credeva nell’immortalità dell’anima, dettandogli questi versi:
L’anima è immortale, e non possesso tuo bensì della provvidenza,
e dopo che il corpo si è estinto, come veloce cavallo dalla gabbia
levandosi con facile balzo si unisce all’aria leggera,
aborrendo la tremenda e penosa servitù;
ma a te che vale tutto ciò? Quando non esisterai più, allora crederai;
e dunque, a che pro finché sei tra i viventi esplori questi misteri?

Scrive infine Filostrato: « Il suo tempio a Tiana ha prerogative regali, poiché gli imperatori non vollero negargli quei medesimi onori di cui si ritenevano degni. »

A me piace concludere scrivendo che forse non sarà morto da dio ma Apollonio è stato certamente un uomo fuori dal comune.