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L’apprezzamento di chi legge questi messaggi è il più bel premio che si potesse ricevere, credimi!
Io sto inserendo una moltitudine di questi messaggi per il forum, non nella speranza di ricecere chissà quante risposte, ma in quella di tornare utile a qualcuno, anche se poi nemmeno risponde. Ma se alla fine, i “miei” messaggi saranno serviti alla crescita interiore, anche soltanto di uno dei tanti lettori, allora vorrà dire che ho raggiunto il mio scopo.
Nascite e mori, nascite e morti, questo è il Samsara: il ciclo di nascite-morti, e durerà fino alla completa estinzione del bagaglio karmico.
Infatti, Lucia dice che la morte è bella, è la sofferenza dell’agonia che spaventa. Sapessi quanto è vero! La morte è bella inteso come liberazione di ogni dolore e sofferenza, ma quando si è in uno stato di agonia, la sofferenza credimi è atroce! Se può consolare, ce lo siamo scelti da noi…
A proposito, ti ho mandato per e-mail il libro dal titolo “Lettere dall’altra dimensione”, lo hai ricevuto?
Intendo andare avanti con questo topic ancora per molto, perché ritengo che queste testimonianze possano tornare utili per molte persone. Avanti con il prossimo post…
Qualche testimonianza
Non parlo la tua lingua, ma c’è qui qualcuno che sa tradurti e indirizzarti i miei pensieri. Mi chiamo… cioè, mi chiamavo Vaninka e stavo festeggiando un compleanno insieme con altre ragazze, a casa di un’amica. Eravamo molto contente e ballavamo tra di noi… il tavolo era pieno di cose buone e anche mia madre ci aveva fatto le ciambelle all’olio. La radio andava forte e, forse a causa della musica, non li abbiamo sentiti arrivare, fino a quando non hanno buttato giù la porta a spallate… erano tanti, forse dieci o anche di più e avevano i fucili spianati. Noi… noi eravamo in cinque, tutte amiche d’infanzia e Lorena, la festeggiata, aveva solo quindici anni. Stavamo strette l’una all’altra, contro la parete. Nessuna parlava, ma piangevamo tutte.
– Che bello! Qui ci si diverte! – Ci ha detto uno, quello che pareva il capo, avvicinandosi al tavolo, e per un momento io avevo creduto che volessero mangiare ogni cosa… invece quello ha tirato la tovaglia, facendo cadere i piatti e calpestando i nostri dolci… anche le mie ciambelle. – Ma guarda quant’è schifoso! Ho pensato, sempre pensando che tutto finisse lì. Invece… l’uomo ha artigliato Lorena, sospingendola nell’altra stanza e gli altri lo hanno imitato, quasi soffocati dalle risa. Che orrore! Che orrore! Che orrore! Poi ne sono arrivati altri e altri e puzzavano di sudore e di vino e parevano impazziti… ci dilaniavano a turno, per terra… ci mordevano e ci sbavavano addosso. Per tre giorni e per tre notti è durato quell’inferno, e finalmente… lo dico con sollievo, ci hanno trascinato giù in cantina e ci hanno donato la pace con due sventagliate di mitra. Siamo ancora lì.
La casa è distrutta, come tutte quelle del nostro paese, e forse sopra di noi, dei nostri corpi straziati, qualcuno un giorno ricostruirà una nuova casa, senza sapere nulla! Qui, dove adesso mi sono trovata, non ho incontrato nessuno della mia famiglia, vuol dire che si sono salvati, almeno loro, ma chissà come… forse per un miracolo. Per me, nessun miracolo! Dio, al quale credevo, mi ha dimenticata anche lui (l’entità che mi accompagna mi sta rimproverando e dicendo che Dio non abbandona mai le sue creature e che quello che mi è accaduto era già scritto!).
Ma perché? Non avevo che quattordici anni, anzi… un po’ di meno. Sognavo tante belle cose, sognavo di andarmene in un altro posto, più bello e più pacifico, di avere un buon marito e dei bambini. Ti pare troppo? Ma adesso so che non avrò più nulla e nemmeno posso fermare questa terribile guerra, ma solo unirmi a tanta mia gente, che sta arrivando in continuazione. Fai tu qualcosa, fate voi qualcosa, ve ne scongiuro, se avete Fede e pietà!
Sono Zenel. Siamo qui in sette, tutta la famiglia. I bosniaci ci hanno scannato le bestie, bruciato il fienile, non hanno risparmiato neanche il cane! La casa è saltata in aria con noi. Non credevo ci fosse davvero qualcosa, dopo!
Finita! La mia vita è finita! Me la sentivo la morte, l’avevo già addosso e non volevo lasciare la mia terra e la casa, ma i due figli, Michael e Georgy, erano sulle montagne. Li chiamavano rinnegati, terroristi, ma stavano solo difendendo il loro paese! Non volevo, no, andarmene insieme a Nina e al nipotino, perché sapevo che non sarei più tornata e volevo chiudere gli occhi dove li avevo aperti, da sessant’anni. Il viaggio è stato troppo duro e il mio povero cuore ha ceduto, proprio a pochi metri dalla frontiera macedone. Il Signore mi doni la pace! Lui è giusto. Lui sa…
Io ho sempre lavorato la terra. I miei sono morti che ero ancora piccolo e mi sono arrangiato, vivendo un poco di qua e un poco di là, ma onestamente. Lavoravo per altri, governavo le vacche e i cavalli, mi dicevano tutti che nessuno era più bravo di me e tutti mi volevano bene. Una volta o l’altra, speravo di farmi una casa mia con un paio di buoni campi ed un cavallo. La terra è buona da noi e a saperla coltivare, rende bene, ma si può dire che sono stato ammazzato proprio da lei, sì, mi ero allontanato dal paese per andare in un podere in vendita e, ansioso di arrivare, avevo preso una scorciatoia. Non mi sono neanche accorto di passare sopra una mina… non mi sono neanche accorto di morire…
Mi chiamo… oh, Dio!… non lo ricordo più! Ma sono veramente vissuta? Mi pare tutto un brutto sogno. Ecco, ecco che qualcosa mi ritorna in mente! Stavo in travaglio… sì… ecco… stavo proprio per mettere al mondo il bambino, il mio primo figlio. C’era qualcuno che mi aiutava, una donna molto anziana, c’erano altre donne intorno al mio letto, mi dicevano di non farmi finire il fiato, ma io continuavo ad urlare. Non so poi cosa è successo. Ho sentito un grande boato e ho visto il soffitto come aprirsi in due e saltare in aria. Sto tanto male… voglio il mio bambino… devo chiamarlo Vladimir, come suo nonno…
Tommaso: Scusami, Teresa, non volermene. Mi ero proposto di non dare più spazio ad altri, al fine di non tediarvi con sfoghi inutili, ma proprio non ho saputo resistere, perché per queste povere creature ciò ha significato rendere testimonianza degli eccidi che si stanno consumando e anche ricevere una sorta di consolazione. Quante ne giungono! A migliaia! Le sentiamo gemere, implorare, imprecare, e subito corriamo a soccorrerle. Molte si meravigliano di sentirsi ancora vive, pur serbando il chiaro ricordo della loro morte fisica e ne sono felici. Altre invece, ancora in preda a choc, si disperano nella convinzione di venire perseguitate e sterminate anche qui! Mi suscitano grande compassione, soprattutto mi inteneriscono i più piccoli che cercano ed invocano le mamme (qualcuno, figurati, ha chiesto perfino il biberon!) E comunque sono entità che rinasceranno ben presto ad altre dimensioni e, secondo il Sansara continueranno così, singolarmente, nuove esperienze nella materia, fino alla conclusione del loro ciclo. Anche il bimbo di quella ragazza di cui ti parlai recentemente, è già rinato in un’altra dimensione. Ricordi il racconto della mia trasposizione nel Kosovo?
Ricordi quelle tre creature, rifugiate tra gli attrezzi agricoli? Allora, riuscii a risvegliare le coscienze di quei soldati, salvandole, senza ancora sapere della ineluttabilità del loro destino, che DOVEVA compiersi comunque.
Tommaso
Dite a Paola…
Prima di trasmetterti i miei pensieri come il solito, adempio volentieri il compito affidatomi da un’entità che si presentò in una nostra lontana seduta e che desidera esprimerti il suo grazie. Si infiltrò inaspettatamente una sera e disse testualmente: – “Il mio nome fu Ilario. La mia vita è stata molto lunga, ma poco bella. Prega tanto per me!”.
Ora, questa entità ti ringrazia, perché in tutti questi anni veramente ti sei ricordata di pregare ed è anche per merito tuo se ha finalmente abbandonato la dimensione delle ombre, quella delle torturanti ribellioni e dei desideri più bassi. Poi, abbi pazienza Teresa, ma sai che io sono Portatore di Pace e la mia opera non riguarda soltanto gli esseri ancora incarnati, quindi mi sento obbligato a cedere direttamente la parola a qualcuno che non sa, ed attraverso chi, fare giungere un messaggio che gli preme…
– “Mi chiamavo Lino D. e sono morto a causa di una insufficienza renale. Mia moglie si chiama Paola e abita a Rieti in via (…) Cercate di contattarla, ringraziandola per me per le preghiere, ma soprattutto per invitarla caldamente a soddisfare il debito che contrassi con l’amico G. Insisto perché quel denaro gli sia restituito e con i regolari interessi. Paola, è vero… è vero! Non appigliarti alla ricevuta, ti assicuro che la compilai io stesso, e se G. l’ha smarrita in quel trasloco, non è giusto che ci rimetta tutto…
Tommaso
Chi sono i morti? Noi o voi?
Se voi, incarnati, ignorate tantissime cose, noi ne ignoriamo certamente assai meno, ma pur sempre ignoriamo, finché non avremo raggiunto quello stadio di evoluzione prossimo all’Ultimo Cielo! L’entità materializzatasi e manifestatasi a Mauro, ha detto: – “Noi sappiamo e voi non sapete… noi vediamo e voi non vedete… noi sentiamo e voi non sentite… chi sono i morti? NOI o VOI?”.
Questa è una grande verità, poiché anche se non purificati del tutto, anche se condizionati da limitanti zone d’ombra, i nostri sensi sono ben altro rispetto ai vostri! Per quel poco che so, posso anticiparvi ciò che io sono in grado di vedere: la storia dell’umanità attuale è giunta quasi all’ultima pagina, e come già ho detto, questo è L’INIZIO… DELL’INIZIO! Cioè L’INIZIO degli eventi che potrebbero portare gli uomini ed i paesi di oggi ad un catastrofico epilogo, ecatombe di intere nazioni, sconvolgimenti politici, geografici, culturali. Non è Dio, a volerlo! Non è Dio, a punire così l’uomo per tutti i suoi orribili crimini! Neppure Dio interviene sui destini tracciati dagli uomini stessi. Fiaccola Eterna d’Amore, Egli incendia soltanto d’Amore e non incenerisce, come invece fa il fuoco devastatore dell’odio…
Questo conflitto finirà, prima o poi, ma tante teste cadranno e tanti nobili cuori non reggeranno al dolore… e se il genere umano non muterà, altri conflitti, assai più cruenti e dilaganti scoppieranno, e questo mondo, il vostro mondo, straziato, malvagio, corrotto, si ripiegherà su se stesso… rifiutando ogni forma di vita.
Se non altro, preparate lo spirito!
Tommaso