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Rispondi a: Spirto materia assume pe’ bisogno de conoscenza.

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#54526
Anonimo
Inattivo

Ciao Franzisca90,
beh, il periodo più o meno è quello, il lessico che Sante usa è quello relativo alla sua esistenza attorno il 1300, anche se la poesia è riferita ad un periodo successivo. Comunque, entrambi contemporanei del Sommo poeta!

La consapevolezza di Jessie, lascia intravedere un livello evolutivo piuttosto avanzato; infatti, lei ha avuto immediatamente la sua presa di coscienza, tanto è vero che era già a conoscenza della causa che ha scatenato quell’effetto. La storia di Jessie, lo estratta da un messaggio di Tommaso che comprendeva altre tre storie di altrettante entità delle Torri Gemelle, io ho inserito solo quella che riguardava la Legge di causa-effetto. Ne ho diverse anche sui Kamikaze, sui terroristi, sui serial killer… Vado avanti nelle risposte.

Sì esistono le anime gemelle, anche se sarebbe più corretto dire “entità gemelle”. Si tratta di due entità emanate in contemporanea dallo stesso Spirito Padre. Inserisco un messaggio che riguarda da vicino questo argomento.

Se stai parlando di un’entità che nell’ultima via ha incarnato un essere unmano, NON è assolutamente possibile, e te ne spiego anche il motivo: l’animale, nella scala evolutiva è ancora uno spirito elementare, mentre per incarnare l’essere umano, lo spirito deve necessariamente avere raggiunto la stadio di spirito evoluto, e il suo percorso va solo in una direzione, mai a ritroso. Anche se ci sono alcune religioni o filosofie che affermano il contrario.

Sulla rivoluzione francese ho poco, ora cerco e te lo posto. Se questo periodo in qualche modo ti attrae, perché no ti poni qualche domanda?

Quelli che seguono sono stralci estratti da alcuni dei tanti messaggi
Le anime gemelle

1) Punto secondo, nell’emanazione primigenia, molte particelle si dividono prima di toccare terra, un po’ come un ovulo fecondato si divide nel grembo materno dando luogo a due gemelli identici, quegli spiriti facenti parte della stessa particella primigenia, saranno quelle che chiamate anime gemelle!
Questo sta a significare che nella loro evoluzione esse resteranno sempre insieme, legate a doppio filo, come si suol dire, non si staccheranno mai per tutte le vite che andranno ad affrontare: fiori dello stesso campo, pesci dello stesso mare, fili d’erba dello stesso prato, uccelli dello stesso stormo e poi ancora moglie e marito, mamma e figlio, fratello e sorella, oppure spirito incarnato e spirito guida come io e te in questa vita, questo fino a che entrambi saranno pronti alla trasfusione nel Tutto.
Tonino

2) A questo proposito, ti parlerò di un altro tipo di anime gemelle, prima però aggiungerò un’altra domanda su cui vorrei ragionaste: “Chi dice che uno spirito non possa materializzarsi contemporaneamente in più entità?”.
Una volta affrontammo il discorso “anime gemelle”, in quel caso avrei dovuto dire “spiriti gemelli”, ma non essendoci le basi lasciai correre; oggi, posso leggermente aggiustare il tiro e correggermi approfondendo.
Come già detto accade a volte che all’atto dell’emanazione una particella di Luce si divida a metà sviluppando due spiriti gemelli, (allora le chiamai anime gemelle commettendo un errore volontario) Le vere anime gemelle in verità, sono altre, ed oggi ti spiegherò. Proprio in risposta alla prima domanda, vi dirò che non è affatto una rarità che uno spirito dia luogo a due incarnazioni contemporaneamente, e che proprio loro siano le vere ed uniche anime gemelle; non cadiamo nel romantico però, perché non è affatto detto che le suindicate anime, siano destinate ad un incontro amoroso, anzi, molto più spesso si troveranno ad essere amici al primo sguardo o uniti in una particolare missione terrena, o ancora veri e propri gemelli monovulari. Sai che i gemelli monovulari, oltre ad essere pressoché identici esteriormente, hanno anche lo stesso sangue e le stesse impronte digitali?
Tonino

3) Il detto vostro, come a esempio: Il tale o la tale, è un vero Angiolo!, pò esser verità (che spacciate pe’ modo di dire) e, a tal proposito, m’è permesso citar Suor Teresa da Calcutta! E però, non tutti ponno sceglier missione sì importante, optando pe’ esistenza più comune, sia in veste maschile che femminile, e allorché, imprevedibilmente, una coppia di costoro s’incontra, ecco che usate dire: siam due anime gemelle, o pur ho trovato la metà di mia mela ché, spiritualmente, essi si attraggono fortemente, riconoscendosi a l’istante. È codesto che l’entità Camilla illustrarvi intendeva, senza riuscir ne l’intento, ché sul momento poco potea avvalersi di medium bisognoso di recuperar sue grandi potenzialità.
Io non so, se meglio ho fatto. Ho speme.
Sante

Sulla rivoluzione francese

Questa non è scrittura automatica ma trance ad incorporazione, Lucia sta raccontando alcune vite passate di alcuni dei componenti del gruppo di allora; presta attenzione

La terza storia che non è una storia, è un dettaglio, che vuole apportare doverosamente, una creatura legata ad un esistenza passata, di coloro che hanno ricevuto tre segni di croce in fronte. Se traduco, sono tutte supposizioni.
Cara creatura, mi riferisco alla creatura di sesso femminile, senza fare nomi; cara creatura, io anche se attraverso, anche se servendomi della voce di Lucia, io sono David, sono venuto a chiederti perdono. Tu, nella vita che sai, nella vita che ti ha vista nascere, crescere e morire in suolo francese, all’epoca della rivoluzione francese… oh, scusami, è troppo grande il mio pentimento, non ho parole, ti chiedo perdono, ti chiedo perdono… tu venisti a chiedermi aiuto quando, morto Mattiew, tu non avevi di che sfamarti.
Mattiew morì senza saperlo che eri in attesa del secondo bambino, che poi sarebbe stata un bimba e che morì nel tuo seno, in seguito agli stenti; morì… perché io ti ho rifiutato aiuto, ti prego, ti prego, ti prego e prego anche Mattiew di perdonarmi, io l’ho maltrattata la tua sposa, lo respinta, la giudicavo la responsabile della tua morte, per non aver saputo trattenerti, per non aver saputo convincerti di immolarti su alla Bastiglia.
Vi prego, vi prego aiutatemi col vostro perdono, io non posso trovare ancora pace, datemi le vostre mani, ditemi che mi avete perdonato, che questa storia possa concludersi e che voi possiate essere felici veramente, perdonatemi, perdonatemi, ricordatevi di David, ricordatevi come di un cugino che è stato malvagio, che è stato spietato e non ha avuto misericordia e Dio, Dio come può avere misericordia, dite, come posso io avere misericordia di me stesso, sapendo poi della tua morte e della tua sofferenza, sapendo come tu al momento di dare alla luce la tua seconda creatura morta, tremante, sudata, straziata, piangente invocavi il tuo sposo, che non era d’accanto… oh, perdonatemi, spero di aver pace fratelli, spero di aver pace… mon Dieu, mon Dieu, mon Dieu…adieu, adieu…
Lucia

Due comunicazioni ricevute al tabellone

Luigi XVI° Re di Francia

Sono Luigi XVI°. Buona sera a voi. La mia vita non è stata più facile della sua (di Maria Antonietta), con la differenza che io mi divertivo, la regina, no. Ma non c’è solo il divertimento nella vita. In fondo, mio padre era re; sono cresciuto in quell’ambiente. Non è un bell’ambiente, come si crede.
Amavi tua moglie? Maria Antonietta dice di no.
L’amore è visto in modo diverso a corte.
Amavi i tuoi figli?
Tanto, sono il tesoro più grande. Ne persi uno per malattia.
Ti sei sentito in colpa, una volta di là?
Sì, verso il popolo, verso tutti.
Pensi che la colpa della Rivoluzione sia tutta tua, di non essere stato all’altezza? Ci sono state tante vittime innocenti…
È avvenuta quando c’ero io; so di non essere stato all’altezza e me ne pento. Tra le vittime ci sono stati anche i miei figli.
Come vedi la Francia, oggi?
Come la mia patria. Io risiedo ancora a Versailles. Il trono è mio, nessuno può rubarmelo, me lo sono guadagnato.
E dal punto di vista politico?
La politica va male dappertutto e forse è questo che distrugge il mondo… Miei cari, vi saluto. È stato un onore parlare con voi.
26.09.1999

Maria Antonietta, regina di Francia

Vorrei parlare in francese, ma non ci sono le lettere. Sapete chi sono?
Maria Antonietta, regina di Francia.
Sono salita al trono a 16 anni; mi avevano combinato il matrimonio. Io non volevo, perché amavo un uomo austriaco. Ero la figlia di Maria Teresa d’Austria. Volevo bene al mio popolo, ma lui non ne voleva a me.
Cosa ha scatenato la rivoluzione, secondo te?
Il popolo non c’entra; è stata la nobiltà. Robespierre era al servizio del re e sapeva troppe cose.
Come avete vissuto a corte l’inizio della Rivoluzione?
Male, non puoi stare dalla parte di un popolo e scoprire che questo cospira alle tue spalle. Noi cercammo di fuggire per i nostri figli. Io fui rinchiusa alla Conciergerie e lì un soldato mi disegnò la mappa per fuggire, ma presero sia lui che me. Fui ghigliottinata davanti a tutto quel popolo, che io avevo amato, a Piazza della Republique. I miei figli mi furono tolti, non li vidi più… morirono dopo di me; non guardarono in faccia nessuno: erano figli del re e della regina. Io ebbi un altro figlio che morì a 10 anni.
Com’è morire sulla ghigliottina? Si soffre?
È un attimo: si soffre col cuore e per la paura. Io ero convinta di morire, ma ero felice… sulla ghigliottina pensai “Impara a fare del bene agli altri!”. Questo era il mio pensiero, salendo la scala. L’ultimo fu “Vi ho amato!” ma il mio pensiero andava ai miei bambini, i “Delfini di Francia”.
Che età avevano i tuoi figli?
Cinque anni la femmina, otto il maschio. Videro dalla cella morire me e il padre. Lanciai loro un ultimo sguardo e loro mi tesero la mano! Non ce l’ho con i Francesi…
Maria Antonietta, quale è stato il tuo giudizio su te stessa, una volta arrivata dall’altra parte?
Che avrei potuto fare di più, solo per vedere i miei figli crescere. Li hanno fatti piangere per giorni, raccontando la morte mia e del padre. Ridevano gli idioti e i miei figli morivano dal dolore!
Cosa provi adesso per i carnefici?
Odio. Non li perdonerò mai. Hanno toccato la mia famiglia. La frase dei “croissant” è falsa! Non l’ho mai detta. Mi sarei tolta il pane di bocca per loro. Se avete dubbi, chiedetelo a me, non ai libri di storia: l’unica verità la so io! Tornerò… posso considerarvi la mia famiglia, i miei amici del cuore?
Tutti: Sì, certo, sarai sempre la benvenuta! Che Dio ti benedica!
Che Dio benedica voi!
Seduta effettuata al tabellone 26.09.1999

Pensi che per oggi possa bastare?

Buona lettura

Roberto