Ciao Marghe,
Mi permetto di dare anche la mia versione, spero possa tornarti utile.
Premetto che, in linea di massima i sogni sono dei viaggi in astrale che fa il nostro spirito durante il sonno. Ora, visto che credi nella dualità, spero tu creda anche nella dualità dell’essere, la spiegazione a questo punto, potrebbe trovarsi in qualcosa di non compreso/compiuto, in una qualche esistezza precedente. lo scopo del riproporsi delle stesse scene, potrebbe esssere proprio quello di indurti a riflessione, e tutto ciò, avrebbe già dovuto farti pensare qualcosa del genere.
Il fatto di avere conosciuto quella ragazza… in quelle determinate circostanze… ancora niente? Marghe, nella vita non avviene MAI nulla per caso, anche una semplice foglia che cade dall’albero ha un senso, e se questo senso noi, ottenebrati dalla razionalità, non riusciamo a comprenderlo, non significa che non esista; quella foglia, cadendo, lascia una eco, un’impronta indelebile nell’universo…
Mi permetto di accodare un messaggio di uno dei miei più grandi Maestri, al quale ancora in vita, è accaduto qualcosa di molto simile. Abbi la pazienza di leggere, dopo magari commentiamo :study:
Cosa sono i sogni?
Desidero spendere qualche parola sui sogni e sulle varie metodologie degli studi che si sono svolti e che si stanno svolgendo tuttora al riguardo. Anche a tale proposito, gli addetti ai lavori sono stati solleciti ad approntare apparecchiature e metodiche di controllo, incasellando freneticamente milioni di dati e disquisendo su complicati diagrammi, su onde alfa, su onde beta ecc… Non ho niente da obiettare sulla sete di sapere dell’essere umano, non sono un persecutore della scienza e del suo approfondimento nelle varie branche.
Non disconosco l’utilità dei tracciati encefalografici, dal momento che realmente, in stato di sonno, si verificano notevoli variazioni di ritmo a livello cerebrale, ma ritengo errato e fuorviante confondere il sonno con il sogno e sostenere la convinzione che quest’ultimo sia esclusivamente correlato al primo.
Avete mai sentito parlare di sogni ad occhi aperti? Di solito questa espressione viene gettata là, come un modo di dire, ma è realtà! Vi è mai accaduto, per esempio, di stare fra la gente senza udirla?… di camminare su una qualsiasi strada senza rendervene conto?… per poi, improvvisamente, risvegliarvi con la netta e sconvolgente sensazione di essere stati assenti, magari soltanto per pochi attimi? (Se in quegli istanti il vostro cervello fosse stato collegato agli elettrodi di questa o quella apparecchiatura, ne avrebbero avuto, gli scienziati, di sorprese!).
Voi tutti dovreste imparare a discernere le semplici elucubrazioni mentali dal vissuto spirituale (che siete abituati a classificare sotto la medesima etichetta) Le elucubrazioni mentali non sono che le impronte, le pallide e spesso distorte tracce di eventi che, magari, nella giornata appena trascorsa vi hanno particolarmente colpito; sono perciò semplici elaborazioni della vostra psiche ed è errato crederle sogni. I VERI SOGNI sono ben altro: sono, a dispetto del nome che si attribuisce loro, autentiche trasposizioni in altre dimensioni, sono incontri del vostro spirito con altri spiriti, ancora incarnati o disincarnati, sono il riaffiorare di ricordi di vissuti precedenti, sono molto spesso, sprazzi di precognizione e rivelazioni di quella Realtà che vi attende, la Realtà dalla quale siete partiti e alla quale ritornerete.
Fin da giovanissimo, per anni, io fui perseguitato da uno strano sogno, del quale spesso ti parlai con vera angoscia. Forse non te ne ricordi e devo ricordartelo, perché il mio dire abbia un senso; era un sogno ricorrente, sempre esatto, sempre uguale in ogni suo dettaglio: salivo a grandi passi per un’erta sassosa, fiancheggiata da entrambi i lati da alti alberi e, ad un tratto, mi trovai davanti a un bivio, sul limitare del quale era accovacciato un vecchio cencioso. Mi fermai e i nostri sguardi si incrociarono e gli occhi acquosi del vecchio ebbero come un bagliore di gioia, mentre mormorava: – Oh, bentornato! Non avrei mai creduto di rivederti!
– Ma… mi conosci?, domandai stupito.
– Eccome! Eri un bel giovanottone, quando io ero un bimbetto alto due palmi!
Trasecolai, senza più ribattere, perché doveva essere ben uscito di cervello, dal momento che lui di anni ne dimostrava un’ottantina ed io ero poco più di un ragazzo, forte, ben piantato.
Qualche minuto dopo tornai a stupirmi, rendendomi conto di avere imboccato, senza alcuna esitazione, il sentiero di destra, come se già conoscessi quei luoghi, che, stranamente, avevo la sensazione di avere lasciato da moltissimo tempo… ma la sorpresa più grande, più emozionante, mi colse appena svoltato un angolo, quando mi trovai di fronte a quella vecchia villa, in mattoni rossi, affacciata su un giardinetto silenzioso, immoto, dove tutto sembrava fermato, fisso, come l’immagine di una fotografia di un’altra epoca. Il cancello, sotto la mia spinta, cigolò sui cardini arrugginiti e i miei passi si smorzarono sulle foglie putrescenti che formavano un umido tappeto. Al centro, erto dentro una vasca ovale di pietra corrosa, un putto, ancor più corroso, non versava più acqua. La porta della casa era appena socchiusa… e quando entrai nel vestibolo in penombra, mi apparve una figura di donna, giovane, bella, le mani pallidissime che spiccavano sul lungo vestito nero.
– Oh, caro! Caro amore! Sono tantissimi anni che ti aspetto, ma non t’ho mai dimenticato! Vieni, guarda tu stesso, l’ho conservata qui…
Nel dirmi ciò, la donna aprì una cassapanca, ove, diligentemente riposta, stava un’uniforme scura, con tanti bottoni lucenti sulla giacca… e con una larga macchia e uno squarcio all’altezza del cuore…
Solo adesso io so. Io so che quel sogno ossessionante, che tanto mi aveva turbato, era la revisione inconscia di un passato, che spesso riuscivo a raggiungere, forse in virtù del forte desiderio di quella donna che avevo lasciato. Nient’altro io so, all’infuori del fatto che il sonno è un fisiologico riposo del corpo, in toto, che non esclude comunque il verificarsi di elucubrazioni psichiche… ma so anche che il VERO SOGNO è conseguente all’abbandono transitorio dello spirito dall’involucro materiale e NON È IL SOGNO che voi intendete…
Se imparaste a prender nota di tutto ciò che ritenete sogni, analizzandoli e confrontandoli nel tempo e negli accadimenti, scoprireste inimmaginabili verità, delle quali siete ancora inconsapevoli. Quanto ci diverte il vostro uso di convertirli in numeri da giocare al lotto! È proprio vero che l’uomo è limitato… ma non scambiate questa considerazione per un giudizio dispregiativo nei vostri confronti. Intendo ribadire che allo stato spirituale vi è una presa di coscienza, un Sentire del tutto diverso, che ci induce a valutazioni ben diverse da quelle che, umanamente, eravamo portati a fare.
I vostri errori, i vostri preconcetti, le vostre superstizioni e quant’altro si riferisce all’essere incarnato, erano un giorno pane quotidiano anche per noi, dal momento che anche noi abbiamo conosciuto le esperienze nella materia… ed altre purtroppo ne dovremo conoscere…
Non meravigliarti del mio “purtroppo”. Ora come ora, non avverto minimamente la necessità di sperimentare una nuova esistenza e neppure rimpiango, come mi accadeva all’inizio, la mia vita più recente. Ti sarà difficile crederlo, sapendo quanto fossi attaccato a voi e a tutto ciò che la materia poteva offrirmi, eppure ti assicuro che così è, nonostante il mio amore sia assai più grande di prima!
Vedi Teresa, l’amore umano è quasi sempre assai limitato e ristretto a dei singoli: l’uomo ama la propria famiglia, la propria casa, i propri amici, ma è incapace, per connaturato egoismo, di allargare, di dilatare questo sentimento in modo da includervi anche tutto il resto, e cioè quello che non fa parte del suo entourage, del suo quotidiano, dei suoi interessi. Qui invece, l’Amore è legge Primaria. L’Amore, qui si trasfonde in tutto, irradia tutto e tutti in ugual misura; io sono gli altri, gli altri sono io stesso. Io sono il mare, io sono la terra e le piante, io sono gli animali, io sono un granello di sabbia, io sono tutti gli universi del Cosmo. TUTTI SIAMO IL TUTTO. No, no Teresa cara, non è la mia voce a fare cilecca, né è un vaneggiamento del tuo cervello, è la verità e un giorno l’appurerete anche voi e non vi turberà minimamente, perché allora scoprirete di averla sempre saputa, e tante altre bellissime cose scoprirete! È il corpo che soffre nel trapasso, lo spirito ne gioisce, e quando giungerete qui ci sarà una grande festa. Cerca di immaginare la felicità di una persona che, dopo un lungo estenuante viaggio, arriva all’ultima stazione, ove sa di essere attesa dai suoi cari, dai suoi amici più affezionati e da tante altre creature ospitali. (Non sempre comunque ciò avviene immediatamente, poiché l’essere appena disincarnato deve seguire un certo iter secondo le regole karmiche e secondo gli eventi che hanno determinato il suo transito, ma prima o poi, quell’incontro festoso è riservato ad ognuno) Dimmi Teresa, come si può rimpiangere una trascurabile favilla, quando si fa parte di un immane, sfolgorante rogo? Come si può rimpiangere un pallido spettro di luce, quando si fa parte del sole?
Tommaso