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#40410
Anonimo
Inattivo

anselmo ha scritto:

Quote:
e’ provato scientificamente che l’uomo usi una minima parte del suo cervello

In realtà è stato provato l’esatto contrario. Il cervello lo utilizziamo in tutte le sue parti.

Ne avevamo pure già parlato in un “vecchio” post…

Tanto per restare in tema… Copio di nuovo da Wikipedia, dove è scritto piuttosto chiaro…

Quote:
Lo sfruttamento del 10% del cervello è una credenza, un mito ampiamente diffuso, secondo il quale le capacità intellettuali di un individuo non sarebbero sfruttate appieno, tanto che gran parte del cervello umano sarebbe non utilizzato e, se utilizzato, consentirebbe all’individuo di godere di capacità straordinarie. Alcuni arrivano a sostenere che nell’ipotetico 90% di massa inutilizzata si nasconderebbero importanti capacità psicocinetiche e psichiche in generale, più la possibilità di sviluppare percezioni extrasensoriali.

Sebbene le capacità intellettive del singolo individuo possano incrementarsi nel corso degli anni tramite l’istruzione, percorsi lavorativi e processi di vita quotidiana, la credenza che nella vita si utilizzi sostanzialmente solo il 10% del potenziale effettivo è priva di fondamento scientifico e contraddetta dalle attuali conoscenze in merito; se taluni aspetti del cervello umano rimangono sconosciuti tuttavia si conosce ogni singola parte del cervello e le funzioni a esse associate.

[…]

La confutazione del mito

Il neuroscienziato Barry Beyerstein ha enunciato sette diverse prove volte a confutare questa credenza:

1. studi sui danni al cervello: se il 90% del cervello fosse normalmente inutilizzato, eventuali danni in queste aree non avrebbero alcun effetto sull’individuo, invece non esiste pressoché area del cervello che se danneggiata non infici anche le capacità dell’individuo, perfino piccoli danni possono produrre gravi effetti;
2. evoluzione: il cervello è un apparato di “enorme costo” per il nostro corpo in termini di consumo di ossigeno e elementi di nutrizione. Se il 90% non fosse utilizzato allora l’uomo avrebbe un grande vantaggio in termini di sopravvivenza se avesse il proprio cervello molto più piccolo ed efficiente, per cui la selezione naturale avrebbe eliminato quella parte del cervello inutilizzata;
3. immagine del cervello: tecnologie come la Tomografia ad emissione di positroni e la Risonanza magnetica funzionale permettono di monitorare le attività del cervello, rivelando, ad esempio, che anche quando si dorme tutte le parti del cervello sono in attività. Solo in caso di gravi danni esistono parti del cervello non attive;
4. localizzazione delle funzioni: sebbene il cervello si comporti come una singola massa, nel cervello esistono distinte aree per distinte funzioni, decenni di ricerche hanno permesso una mappatura completa e non sono state trovate aree del cervello alle quali non siano state associate delle funzioni precise
5. analisi microstrutturale;
6. studi metabolici;
7. decadimento neuronale: le cellule cerebrali che non sono utilizzate tendono al decadimento, se il 90% del cervello non fosse usato, una semplice autopsia rivelerebbe il decadimento del 90% delle cellule cerebrali.

La perpetuazione del mito

Il mito dello sfruttamento del 10% del cervello è ancora oggi diffuso da individui e organizzazioni come se fosse reale, principalmente allo scopo di diffondere corsi che avrebbero la capacità di accrescere il proprio potenziale; tale mito ricorre inoltre in talune pubblicità[8].