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Hola!
Come il movimento è una successione di punti, il tempo ne è una di attimi, in ciascuno dei quali vi è una particolare disposizione degli oggetti dell’universo. La nostra mente, passando da un attimo ad un altro, secondo una convenzionale successione, con il ricordo crea l’illusione del movimento, del cambiamento, del tempo,. Tempo e spazio nei vari piani (vedi “Piano akasico”, “Piano mentale”, “Piano astrale”, “Piano fisico”). Tempo e spazio sussistono per il sentimento di separatività. Il tempo è in funzione dello spazio cosmico: eccola lì l’epoca Atlantidea! La collochiamo in una porzione dello spazio cosmico. Ecco l’epoca moderna in un altro spazio cosmico, visto che per immaginare meglio abbiamo conservato la dimensione di spazio. Ecco le meraviglie del 2000, del 3000, del 4000, lì, in uno spazio cosmico.. Da che cosa nasce dunque il tempo? Nasce dall’esaminare – nell’ambito di un’epoca, da parte di una razza, – un fotogramma dopo l’altro, seguendo una determinata direzione che fa parte del “modulo fondamentale del Cosmo” che stiamo osservando. Ecco come nasce il trascorrere, come si attende ciò che deve venire, ma che in realtà è già, lì, tutto dispiegato. E’ il singolo, è l’individuo che percependo una situazione cosmica alla volta, una dopo l’altra, fa scaturire in sé il trascorrere del tempo. E vivendo fotogrammi ove sono rappresentate le Piramidi d’Egitto consunte dalla polvere, ne deduce che l’antico Egitto non è più ed è trascorso ed appartiene al passato. Ma, strano, salendo a questo orizzonte un poco più elevato io vedo ancora l’antico Egitto che è lì, vivente, esistente, come la nostra epoca moderna, come il futuro che deve ancora venire. Allora? Allora le epoche non sono che spazi cosmici, tutti esistenti nello stesso modo, al di fuori del tempo. Il tempo nasce dal percepire, da parte dell’individuo, un fotogramma alla volta, una situazione cosmica dopo l’altra. Ma le epoche sono tutte – per usare un termine che possa farvi intendere – contemporanee. Tutte esistono allo stesso modo: sono – per intenderci questa convenzione dobbiamo ancora tenerla in vita – in uno spazio diverso del Cosmo. Tutte le volte che un fotogramma nel piano fisico è “sentito” da qualcuno che in questo fotogramma è raffigurato, tutte le volte che una creatura rappresentata in questo fotogramma finalmente lo percepisce, la data di oggi vive, esiste.
Concludendo lo “spazio” è il “tempo” in realtà non esistono. La verità (mia si intende) è che esiste solo l’Eterno Presente. Ed esso è uno stato non un luogo.
Hola al Tutto