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nulla, dicono.
ROMA – A dieci giorni dalla storica accensione, il superacceleratore di particelle del Cern di Ginevra, Large Hadron Collider (Lhc), il gigante che cerchera’ di esplorare i segreti della materia subito dopo il Big Bang che ha dato origine all’universo, e’ costretto a fermarsi. Lo stop sara’ di due mesi. A causare il guasto in un settore, secondo gli esami preliminari, molto probabilmente il fatto che la connessione fra due magneti non ha funzionato. E lunedi’, al Cern, ci sara’ una riunione per studiare la situazione.
Ma, assicura Umberto Dosselli, vicepresidente dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn), si tratta di ”un guasto tecnicamente semplice da risolvere, anche se comportera’ tempi lunghi”. Un incidente di percorso che dovra’ affrontare da subito il neo direttore della ricerca del Cern, Sergio Bertolucci, che lunedi’ sara’ appunto a Ginevra. Secondo Bertolucci ”va fatta un’analisi calma e approfondita per vedere se c’e’ un problema al sistema o altro”’.
”Un riscaldamento di un settore – ha proseguito il fisico di 58 anni, originario di La Spezia – era nei programmi del Cern. Non siamo preoccupati”. Il super acceleratore Lhc aveva registrato all’inizio di questa settimana un problema a due trasformatori ed era stato fermato brevemente per poi essere riavviato. Ma ieri un problema elettrico fra due magneti e una fuoriuscita di elio dal sistema di raffreddamento ha portato un aumento di temperatura che ha fatto scattare il blocco del sistema. Le temperature dell’Lhc sono bassissime (-271 gradi Celsius). ”Le rigorose procedure di sicurezza in vigore al Cern – ha fatto sapere lo stesso Istituto – hanno funzionato perfettamente e non c’e’ mai stato alcune pericolo per le persone”. ‘Una fuoriuscita di elio dal sistema di raffreddamento – ha spiegato quindi Dosselli dell’Infn – ha causato un aumento della temperatura interna del superacceleratore. La macchina infatti deve rimanere a una temperatura di meno 271 gradi Celsius”.
Per poter lavorare i tecnici dovranno ora aumentare la temperatura e togliere gli schermi termici. Solo dopo avere aggiustato il guasto, per il quale basteranno pochi giorni, serviranno alcune settimane per raffreddare di nuovo il sistema. ”I due mesi – ha detto Dosselli – sono necessari, quindi, soprattutto per queste ragioni legate alle procedute termiche”.
Nessuna preoccupazione, invece, per il funzionamento generale. ”Solo l’altro giorno – ha aggiunto Dosselli – nel corso di una riunione del Consiglio del Cern, sono stati resi noti i parametri di funzionamento che sono ottimi. Ma la macchina e’ grande – ha concluso – e ci dobbiamo abituare ai problemi che si potranno verificare in questa fase di rodaggio. Abbiamo aspettato 15 anni per ottenere questo risultato, possiamo aspettare altri due mesi”.
L’Lhc e’ l’acceleratore di particelle piu’ grande e piu’ potente del mondo: nella galleria sotterranea circolare di 27 km di circonferenza, i fisici intendono far circolare due fasci di particelle a oltre il 99,9% della velocita’ della luce, per farli scontrare e creare una pioggia di nuove particelle, da analizzare e studiare per tentare di scoprire i segreti del Big Bang. Dopo 20 anni di preparativi, lo scorso 10 settembre il Cern (Organizzazione europea per la ricerca nucleare) ha celebrato il primo giro di un fascio di particelle lungo i 27 km dell’Lhc.