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Rispondi a: Profezia Maya del 2012.

#25455
Anonimo
Inattivo

Sicuramente la profezia maya è interessante da vari punti di vista e può essere studiata da più prospettive, al di là del fatto se si ritiene più o meno veritiera (io ho già espresso il mio punto di vista all’inizio del topic, ma non ci ritorno perché il punto che voglio mettere in risalto è un altro…). Dicevo, oltre il contenuto della profezia stessa, è incredibile osservare come la rete in primis, ma anche altri fonti dei mass-media abbiano contribuito alla diffusione della profezia, fino a farle raggiungere una dimensione di massa, cosa che come giustamente mettevano in risalto Karasciò e Dylan è assolutamente inedita nel campo del paranormale.

In molti conoscono la profezia maya, in molti ci credono (sia che riguardi la fine del mondo, oppure grandi sconvolgimenti epocali in positivo o in negativo, data comunque l’ambiguità di fondo che deve avere ogni profezia che si rispetti, anche quella dell’antico popolo americano) e questo conferisce una dimensione colossale ad una situazione che ad esempio un decennio fa non sarebbe stata possibile. Mettiamo caso che avessero predetto che ne so, il 1998 come data, a nessuno sarebbe importato nulla. Io ricordo una puntata andata in onda nel 2002 del programma Enigma, di rai tre, che prevedeva la fine del mondo nel 2006 (basandosi sul codice “Genesis”, una sorta di reinterpretazione in chiave numerica della bibbia per cui uno “studioso” riteneva possibile prevedere il futuro). La cosa non suscitò uno scalpore minimamente paragonabile a quello odierno (la puntata, per chi la volesse vedere, credo sia disponibile nell’archivio web della rai…)

Ora, il punto a cui voglio arrivare è: tutto ciò va visto in chiave positiva o negativa? Positiva, verrebbe da dire ad un primo impatto, perché, essendo più diffusa la conoscenza della probabilità di un evento clamoroso il 21/12/2012, ci si può
organizzare con largo anticipo per programmare la propria sopravvivenza nel caso succeda qualcosa, (sta poi ai singoli se
prepararsi o meno) però la possibilità teorica viene data a tutti (infatti esistono già alcune comunità che si cominciano a preparare all’ “evento”) e questo è sicuramente un fatto positivo.

Mi sorprende però che la cosa non sia mai stata considerata sotto un’altra ottica: dato che per i motivi di cui sopra la profezia è universalmente nota, ciò non accresce solo la preparazione (psicologica, fisica e fattiva) ad un eventuale sconvolgimento. Nel contempo però accresce anche il timore che quel determinato evento si realizzi, un timore che può sfociare nel terrore, e dal terrore al caos il passo è breve. Il rischio serio è quello di uno scenario apocalittico senza l’apocalisse stessa. Negozi devastati, gente impazzita, caos per le strade, sono delle conseguenze plausibili se non si tiene d’occhio il fatto che la profezia stessa può scatenare una psicosi apocalittica, per la quale potremmo provocare noi stessi una sorta di fine del mondo anche se i maya avessero torto, e realizzando così noi in ultima analisi la profezia.

Non so se sono stato chiaro, ma mi pareva uno spunto di riflessione interessante visto che gli ultimi topic vertevano sulla diffusione di massa della notizia,bisogna però vedere quali vantaggi e svantaggi essa comporti.