valle ha scritto: L'astrologia è una di quelle cose in cui non vedo proprio il senso. Così come non vedo il senso, per esempio, nel divinare guardando i fondi del caffè o del tè o altre pratiche simili. Sono quelle pratiche in cui si immagina di poter vedere correlazioni che in realtà sono totalmente ed illogicamente arbitrarie.
Bisognerebbe distinguere. La divinazione è un rituale, un'arte (molto antica) di prevedere il futuro attraverso i segni esteriori, per esempio attraverso la oomanzia, pratica divinatoria che si attua osservando gli aspetti assunti dall'albume dell'uovo, versato in uno contenitore con acqua,... con la lettura delle carte, della mano, dei sogni, del globo di cristallo, delle braci, dell'acqua, perfino dalle anteriora degli animali, fino alla necromanzia, ecc ecc.
L'astrologia invece è tutt'altra cosa, "studia" il rapporto che intercorre tra la posizione degli astri dello Zodiaco al momento della nascita e le caratteristiche morfologiche e psicologiche della persona, compreso il suo destino... In questo senso, l'astrologia è (sarebbe...) lo studio delle relazioni matematiche (con tanto di righelli e di goniometri...) e al tempo stesso psicologiche, logicamente partendo dal presupposto dell'esistenza di uno psichismo universale.
Quindi mi sembra più esatto inquadrare il rituale della divinazione (delle innumerevoli arti divinatorie) come un responso dato da un sensitivo, mentre la lettura astrologica si basa espressamente sui calcoli matematici, in funzione di ore, giorni, mesi ed anno delle nascite, in rapporto alla posizione degli astri in quel momento.
Ribadisco che non ho mai creduto al posizionamento stellare con i risvolti umani. Al limite, ogni astrologo valido potrebbe essere soltanto un eccellente sensitivo, per il quale le configurazioni astrologiche non rappresenterebbero se non un "appoggio manifesto", un catalizzatore insomma.
Un saluto