Ciao, Quandosioscuralaluna,
ho guardato il video di Ashin Ottama. Sebbene abbia apprezzato il suo excursus sul significato di realtà oggettiva vs apparenza, passando per la fisica quantistica ed arrivando al buddismo, rimane un grosso problema: se si cerca di arrivare al nocciolo del problema delle NDE affrontando le testimonianze portate, come quella di Pam Reynolds, o quella di Anthony Cicoria, ancora non ci è possibile dire se siano autentiche esperienze al di fuori del corpo, oppure allucinazioni provocate dall'anestesia, nel primo caso, o dal trauma, nel secondo.
Sì, Pam Reynolds sembra descrivere cose, confermate dal chirurgo, che non potrebbe o non dovrebbe aver visto né sentito. Ma chissà se il "seghetto" usato per tagliarle il cranio, in qualche modo la paziente non potesse averlo già visto in altre situazioni? Documentari, trasmissioni TV, foto, oppure prima dell'intervento qualcuno le aveva anticipato quale sarebbe stata la procedura chirurgica e poi la sua immaginazione ha fatto il resto? Anche i suoi "ricordi" non sono ben collocati nel resoconto dell'intervista, e ho letto anche che ci sono delle discrepanze tra ciò che Pam dice e ciò che è avvenuto. Come il fatto che la canzone "hotel california" che riferisce di aver sentito, sembrerebbe essere stata messa durante la sutura delle ferite e non durante l'uso del defibrillatore, come lei riferisce. Insomma, venire a capo di certi resoconti e di ciò che è stato visto, sentito o solo immaginato, non è così semplice.
Il Sig. Cicoria ha vissuto un'esperienza molto suggestiva, ma anche qui, come facciamo a stabilire se le cose che ha "visto" le ha viste oppure dedotte da ciò che percepiva accadere intorno a lui. Ipotizzziamo: Cicoria è steso a terra, in stato di shock per la scossa ricevuta dal fulmine. In apparenza è privo di coscienza, con gli occhi chiusi, ma sente le persone urlare intorno a lui. Sente la suocera dalla cima delle scale urlare e correre verso di lui. Anche se non si vede tutto ciò, si può sentire la voce, conosciuta, ricostruire la "visione" della persona alla quale appartiene; sentire che la voce da lontano, si fa via via più vicina e quindi si "vede" nella propria allucinazione, la donna scendere le scale ed avvicinarsi.
La mente può sicuramente ricostruire anche ciò che non vede, entro certi limiti.
Provate a parlare con un cieco. Vi dirà che ha una "visione" piuttosto accurata di ciò che accade intorno a lui pur non vedendo. La sua "vista" è diventata una ricostruzione virtuale di ciò che gli altri sensi gli forniscono. Certo che se poi trova uno sportello del mobile della cucina dimenticato aperto, va a sbatterci la testa contro, perché la sua mappa mentale non lo prevede normalmente aperto, ma a suo modo "vede" ciò che gli accade intorno.